Catene
E lunghe file
Di disprezzo,
sorrisi morti
su labbra scarne,
acqua che cade
lontano, laggiù,
là
dove non c’è
bisogno della
sua fredda frustata.
Frustata amata
E desiderata
Con crescente
Cupidigia
Da tutti
Noi, che non abbiamo
Più niente,
neanche un letto
in cui dormire.
Pietre da scagliare,
martellare e lavorare.
Lacrime da piangere,
vite da non vivere.
Aborti dell’odio
Degli uomini,
dopo questo viaggio
siamo rinati morti.
Ai Desaparecidos dell’America Latina.