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Autore: Mari24    07/03/2011    19 recensioni
"Il suo plucky sideckik non c’era più ed era stata lei a non volerlo più lì.
Kate ricordava fin troppo bene la discussione avuta con lui per quella notte."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai un mese e mezzo che Castle non si faceva vedere al distretto.

Così aveva voluto Beckett.

Dopo quella notte gli aveva proibito di tornare. Non voleva vederlo, non voleva sentirlo, ma ogni volta che guardava la sedia affianco a lei, si sentiva triste e sola, svuotata.

Il suo plucky sideckik non c’era più ed era stata lei a non volerlo più lì.

Kate ricordava fin troppo bene la discussione avuta con lui per quella notte.

 

-“Perché sei scappata via stamattina?”- le aveva sussurrato lui all’orecchio, in modo che nessun altro sentisse.

-“Castle! Non qui, e non ora!”- gli aveva risposto Beckett a denti stretti, dirigendosi a prendere un caffè.

Beckett si stava versando del caffè nella sua solita tazza bianca della polizia, quando Castle la raggiunse e da dietro le cinse la vita, poggiando la sua testa fra il suo collo e la sua spalla.

-“Lasciami! Se stai cercando di farmi perdere la pazienza ci stai riuscendo!”-

-“Perché sei così scontrosa? Stanotte non eri così…”-

-“Castle ti ho già detto di piantarla!”-disse Beckett allontanandosi velocemente da lui soprattutto per paura che i colleghi avessero visto quell’abbraccio.

-“No, questa volta non scappi via!”- le rispose lui trattenendola per un braccio.

-“Castle, lasciami andare!”-

Lui la fissò negli occhi, nei suoi occhi da cerbiatta, le lasciò il braccio e continuò:

-“Dobbiamo parlarne. So come sei fatta e ti stai chiudendo a riccio. Perché? Per me è stato molto bello stanotte… insieme…”-

Beckett non ci credeva. Stava davvero affrontando quella conversazione insieme a lui?

Lo trascinò in un’altra stanzetta, soprattutto perché Esposito aveva sentito qualcosa, e sbattè la porta dietro di sé.

-“Quale parte di non qui e non ora non ti è chiara?”-

Era davvero arrabbiata, Castle non l’aveva mai vista così.

Persino quando aveva toccato il caso di sua madre si era limitata a un “Abbiamo chiuso!” e non gli aveva più rivolto la parola fin quando lui non le aveva chiesto scusa. Ma questa volta, era furiosa.

Non le avrebbe permesso di chiudersi in sé, lui la amava al tal punto che quella lite gli sembrava superflua, dopo la notte appena passata.

Le si avvicinò bloccandola al muro con le braccia.

-“Perché fai così? Stanotte eri…”
-“Castle ti prego, stai zitto.”-.

Era più un sussurro, una richiesta, come se stesse cercando di dimenticare tutte le emozioni e sensazioni provate la notte precedente, con lui. Aveva il respiro accelerato, non riusciva a controllarsi in sua presenza e a non facilitare la cosa Castle continuò:

-“Stanotte… “-

-“Stanotte è stato un errore. E non si ripeterà!”-

Ma lui non ascoltando:

-“Stanotte, non avrei voluto che finisse. Eri dolcissima ed eri fra le mie braccia…”-

Kate chiuse gli occhi, aspettandosi un bacio da lui ma lui si diresse verso il suo orecchio:

-“…e quando mi sussurravi “ancora”…”-

A quel punto Beckett spalancò gli occhi  e gli diede un grosso schiaffo. Si allontanò da lui visibilmente rossa in volto. Era sconvolta. Lui che le rinfacciava il fatto di essere andati a letto insieme e i momenti di debolezza di lei. Ma aveva frainteso tutto, lui aveva solo cercato di essere dolce per farla calmare e l’unico risultato era stato quello di farla arrabbiare di più.

-“No, Kate, aspetta!”- le urlò dietro Castle con un vistoso segno rosso nella guancia, mentre lei scappava via da quella stanza più velocemente possibile.

Si girò di scatto verso di lui e urlò:

-“Castle! Go home. Go back to your Hamptons, your ex-wife, your book parties! Ok?  I’ve got work to do!”-

-“Io non devo andare negli Hamptons!”-

-“Vai dalla tua ex moglie allora!”

-“Lo sai benissimo che non sto più con Gina!”-

-“Vattene, Castle!! Non ti voglio vedere né adesso né fra qualche giorno!”- urlò Beckett con le lacrime agli occhi.

Lui rimase lì, impalato, scioccato dal fatto che Beckett lo stesse mandando via e anche se aveva il permesso del sindaco, non voleva contraddirla.

Non era sua intenzione farla soffrire. Lui voleva solo renderla felice. Ma a quanto pare Beckett non era dello stesso avviso.

Esposito si avvicinò a lui:

-“Amico che cosa le hai fatto? Non l’ho mai vista così arrabbiata. Dai retta a me. È meglio se per un po’ non ti fai vedere. Vedrai quando le sarà passata ti richiamerà lei!”-

-“Ma…”-

-“Castle… fai come ti dico.”-

Esposito gli batté una pacca sulla spalla e così Castle lasciò Kate al distretto, alla sua scrivania.

Ma non sapeva che lei stava ripensando alla notte precedente, a quella magnifica e splendida notte che avevano passato insieme.

 

Dopo aver arrestato quello spacciatore in discoteca Castle l’aveva invitata a casa sua. Martha era andata a giocare a poker e non sarebbe rientrata presto, e Alexis era a dormire da un’amica.

Le preparò un drink e si sedette insieme a lei sul divano.

Era stupenda e quel abitino che indossava, era da togliere il fiato. In discoteca mentre lei ballava e si muoveva, lui le aveva fissato il sedere. Non aveva potuto farci nulla, le aveva fissato il sedere e lei se n’era accorta ma non gli importava poi molto, lei oltretutto non sembrava neppure essersi arrabbiata più di tanto.

-“A cosa stai pensando?”-

-“A quando ballavi, prima…”-

-“O quando mi hai fissato il sedere!”- rispose Kate inarcando un sopracciglio.

Ecco appunto. Non si era ancora arrabbiata pensò Castle. Maledetta la mia lingua!

-“Già… senti, scusa… io…”-

Ma Beckett non era arrabbiata, era divertita sia dal balbettare di Castle sia perché le aveva fissato il suo di dietro.

Così si avvicinò a lui e sorridendo maliziosa gli chiese:

-“Ti ho eccitato?”-

-“Tu mi ecciti sempre!”-

Il sorriso sul volto di Kate sparì velocissimo, capendo che Castle non stava affatto giocando e nel mentre che lei ci pensava lui altrettanto velocemente avvicinò il suo viso al suo e in pochi istanti la baciò. Si erano già baciati qualche tempo prima in quel magazzino, ma stavolta era diverso. Si desideravano a vicenda.

Kate si staccò per prima e Castle la guardò cercando di capire se scusarsi o se invece lei volesse continuare.

E poi senza preavviso si sedette cavalcioni sopra di lui.

Sentiva la sua eccitazione crescere sempre di più nei suoi pantaloni, ma quel vestitino le impediva i movimenti, così iniziò nuovamente a baciarlo.

Ormai le loro lingue erano una sola cosa, ed entrambi esploravano la bocca dell’altro, senza smettere un istante, perché entrambi avevano paura di interrompere quella magia che si era creata.

Le mani di Castle erano ovunque sulla schiena di Kate e lei aveva già iniziato a sbottonargli la camicia, ma poi ci ripensò e si alzò da lui.

Per un attimo Castle pensò che lei volesse andare via e invece Kate salì le scale e arrivata in cima gli disse:

-“Non vieni?!”-

Castle non se lo fece ripetere. Salì le scale due gradini alla volta, e appena voltato l’angolo, lei era lì ad aspettarlo.

-“Non sapevo qual è la tua stanza!”- disse avvicinando l’indice al labbro come una bambina piccola quando chiede qualcosa.

Lui la spinse contro il muro e riprese a baciarla. Le sue labbra non riuscivano a stare lontano da quelle di Beckett per più di un minuto. Le sue mani scivolarono sul suo fondo schiena, scendendo sempre di più, costringendo una coscia di Kate a sollevarsi e intrecciarsi contro il bacino di Castle.

Kate dal canto suo continuò a sbottonargli la camicia rossa che aveva quella sera, quando sentì il proprio bacino schiacciato contro quello di Castle, e risentì l’eccitazione di lui prendere forma sotto i pantaloni. Situazione che la eccitò ancora di più.

Castle la prese per mano e la condusse nella sua stanza.

Era buio, soltanto la fioca luce della luna, illuminava debolmente la stanza, e lui stava cercando l’interruttore, ma lei lo bloccò, sfilandogli finalmente la camicia.

Erano lì al centro della stanza in piedi. Kate gli dava dei baci lungo i suoi pettorali, accarezzandoli come se fossero la cosa più preziosa a questo mondo. Con le mani scese fino ai pantaloni, tolse la cintura e li abbassò, notando quel chiaro segno di eccitazione maschile di Castle.

Si morse il labbro inferiore e lo guardò dritto negli occhi, famelica.

A quel punto Castle si rese conto che non l’aveva mai vista così, non era Beckett. Così sfiorandole la guancia le chiese:

-“Ne sei sicura?”-

Lei, che ormai si era già tolta le scarpe, si mise in punta di piedi e riprese a baciarlo in risposta. Lo spinse verso il letto. Lui ormai aveva in dosso solo i boxer mentre lei aveva ancora il vestito.

Era seduto al centro del letto, e lei lo raggiunse.

Si mise cavalcioni su di lui, ma il vestito era davvero stretto tanto da non riuscire a muoversi bene.

-“Kate, se il vestito ti da fastidio, si può sempre togliere!”-

-“E allora perché non me lo togli?”- gli sussurrò lei all’orecchio.

Castle le posò le mani sulle cosce, fin dove arrivava il vestito, e piano piano lo sollevò, fino ad arrivare ai fianchi. Con un movimento fluido le tolse il vestito, e rimase senza fiato dallo spettacolo che gli si presentò davanti: Kate Beckett in un completino intimo nero. Il reggiseno a balconcino metteva in risalto il seno, e le mutandine di pizzo nero rendevano Castle ancora più eccitato.

Liberatasi di quel vestito Kate si avvicinò di più Castle, tanto che i loro bacini furono di nuovo completamente attaccati, e sentì un brivido percorrerle la schiena.

Le abbassò una spallina del reggiseno e le baciò la spalla. Assaporò la sua pelle morbida sulle sue labbra, ma non gli bastava, voleva averla tutta per sé.

Le slacciò il reggiseno e quasi svenne al contatto del seno di Kate con il suo petto.

Con una mano le accarezzò la guancia, per scendere poi sul collo continuando sulla clavicola fino ad arrivare al seno. 
Kate portò indietro la testa non riuscendo a trattenere un gemito di piacere. L’eccitazione fra i due era alle stelle e lei aveva voglia di fare l’amore con lui, non voleva aspettare ancora.

Castle passò la lingua fra il solco dei seni per poi passare a torturarli mentre con una mano scendeva verso il basso ventre di Beckett, e più la sua mano scendeva più il respiro di Kate si faceva più affannato, e ciò non fece altro che aumentare il desiderio di Castle.

La baciò su un fianco e le diede un piccolo morso che le fece solletico. Lui la guardò ridere, era così bella!

Gli diede un piccolo bacio e con le mani continuava a sfiorarle i fianchi per poi sfilarle delicatamente anche le mutandine, continuando a darle dei baci sulle cosce arrivando fino all’inguine. Più la sua bocca premeva contro la sua pelle e più la desiderava, e più il respiro di Beckett diventava sempre più ansante.

Si guardarono e Kate decise che era il momento di sfilargli i suoi boxer.

Ormai non resistevano più, così Castle si risedette al centro del letto e lei cavalcioni su di lui. 
Quando lui la penetrò, Kate inarcò la schiena non riuscì a soffocare un gemito di piacere, ma Castle le chiese subito:

-“Ti…ti ho fatto male?”-

-“…No.”- gli sussurrò lei all’orecchio.

Nessuno le aveva mai chiesto se le avesse fatto male. Tutti pensavano alla prestazione e poco a lei, tranne lui. Lui le aveva chiesto se le avesse fatto male. Questo pensiero la fece sorridere. Era dolce il pensiero che lui si preoccupasse per lei.

Continuarono per tutta la notte. I loro cuori battevano all’impazzata e all’unisono, i loro respiri erano irregolari. I loro corpi sudati erano l’uno attaccato all’altro, formando un tutt’uno. E per tutta la notte Kate continuò a sussurragli all’orecchio “ancora”, come una bambina che non vuole smettere di giocare, finché raggiunsero insieme l’apice del piacere e caddero esausti.

 

Castle era ancora sveglio. 
Al suo fianco, distesa su un lato anche Kate non riusciva a prendere sonno. Aveva la schiena completamente scoperta, le lenzuola coprivano solo alcune parti del suo corpo. 
Castle non resistette alla tentazione e iniziò ad accarezzarle la schiena. Prima solo con l’indice, seguiva il contorno fluido della sua schiena, poi continuò con il dorso della mano. La sua pelle era morbida, setosa, liscia. Avvicinò la sua bocca ad essa.

Kate si mosse. A sentire quei tocchi sulla sua pelle, e poi le labbra le provocarono delle forti emozioni. Aveva la pelle d’oca.

Castle continuava a baciare la sua tenera schiena, fin quando arrivò alla fine, qualche centimetro sopra il sedere, coperto dalle lenzuola.

Saettò con la lingua, prima lentamente, poi sempre con più passione, arrivando fino al suo fianco. Kate inarcò la schiena ed emise un gemito di piacere.

Castle si accorse che era sveglia e l’attirò ancora di più a sé. Le spostò delicatamente i capelli, e poté ammirare la bellezza del suo collo. 

I baci sul collo avevano sempre fatto impazzire Kate, e Castle se ne accorse.

Lentamente Beckett ruotò la testa verso di lui. Voleva guardarlo negli occhi, e aveva voglia di sentire di nuovo il suo profumo e il suo sapore su di lei. Avvicinò le labbra alle sue, rapendolo in un lungo e dolce bacio. Nessuno dei due aveva la forza di staccarsi. Erano entrambi avvolti dal calore e dalla passione.

ANGOLO DELL'AUTRICE: Ciao a tutti... I'm back...

questa volta sarà una fanfiction a capitoli anche se precisamente non so quanti...
perdonatemi se vi sembra che abbia detto molto e troppo in fretta ma c'è altro da dire..
lo so, lo so! ogni volta con me all'inizio è tutto molto frenetico e veloce, ma andando avanti si capiranno meglio determinate cose... non ci sarà un caso da seguire, primo perchè non ne avevo uno in mente e poi perchè ho preferito incentrare la storia su di loro...
non è ambientata in un particolare periodo del tf, diciamo dopo la 3x15 ma non è successo il congelamento nel freezer!e se fosse successo questo dopo l'arresto dello spacciatore in discoteca?! XD

ho pensato a questa storia nel periodo in cui stavo male e il titolo è anche per quello... ;)
forse questo capitolo è più da rating rosso, ma andando avanti sarà sicuramente arancione... ditemi voi se poi sarà il caso di cambiarlo...

ringrazio la mia Beta che mi ha pazientemente ascoltata e ha revisionato la ff... grazie Ivo!
come sempre ringrazio anticipatamente chi leggerà la ff e chi lascerà una recensione facendomi davvero contenta!
a presto con il prox capitolo!

kate24 ;>
   
 
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