Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |       
Autore: thecarnival    07/03/2011    4 recensioni
STORIA IN FASE DI REVISIONE
Marta è una ragazza di 23 anni: dolce, sensibile e a volte anche fragile. Nata e cresciuta in Sicilia, appunto per questo, è anche molto testarda, permalosa e gelosa. Ama danzare e per questa sua grande passione si trasferisce a Milano per studiare danza classica; questo suo grande amore per la disciplina la rende troppo “perfettina”. A Milano, oltre a frequentare l’università, entra a far parte di un’importante compagnia di ballo “School of Dancing” e incontra Giorgio. Lui è tutto il suo l’opposto, molto “vivi e lascia vivere”: è anche lui iscritto all’università ma solo per le feste e per accontentare il padre. Lui balla perché lo rende felice: perché quando lo fa è completo. Giorgio e la danza moderna sono una cosa unica, così come Marta e la danza classica. I due non si sopportano perché sono i due poli opposti di una calamita. Riusciranno a cambiare idea?
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO REVISIONATO IL 24 OTTOBRE 2012

Image and video hosting by TinyPic





1.Primo giorno.





Quella mattina quando la sveglia suonò Marta la spense all’istante, era già sveglia da un pezzo, del resto tutta la notte non aveva chiuso occhio.
Come posso dormire se oggi è giorno più bello di tutta la mia vita?
Si era alzata dal letto con un sorriso stampato in faccia e si diresse in bagno, aprendo il getto della doccia.
A Milano la mattina in quel periodo faceva davvero freddo, ma essendo una ballerina non poteva permettersi una doccia del tutto bollente, doveva anche tonificare i muscoli, dopo aver insaponato i capelli e averli risciacquati, chiuse l’acqua calda.
Rabbrividì quando gli spruzzi di acqua raggiunsero la sua bianca pelle ma doveva farlo: per il suo corpo e per i suoi muscoli.
Si avvolse in un grande telo blu e si posizionò davanti lo specchio un po’ appannato, con la mano cercò di togliere il vapore ma il risultato non fu dei migliori.
Tornò in camera e accese lo stereo: viva la vida dei Coldplay. Sorrise, amava quella canzone, le metteva allegria, non che fosse triste, anzi, sprizzava felicità da tutti i pori. Passò la crema rassodante su tutto il corpo, indossò le sue culottes color carne porta fortuna e un reggiseno abbinato.
Tornò in bagno e sorrise ancora di più, saltava e cantava insieme a Chris Martin mentre asciugava i capelli aveva già in mente cosa indossare, doveva dimostrare ai suoi nuovi “colleghi” di essere semplice, una ragazza alla mano e non una di quelle che se la tira solo perché ha scelto come unica ragione di vita la danza classica.
Sciolti? Coda alta? Mentre lo pensava faceva le prove davanti allo specchio, ogni acconciatura era accompagnata da una smorfia; quei lunghi capelli rossi quella mattina non ne volevano sapere di essere acconciati, li lasciò sciolti sbuffando per la sua decisione e andò a vestirsi: collant neri, jeans stretti scuri, maglietta a maniche corte bianca con sopra un maglioncino a collo alto e le sue inseparabili scarpe da ginnastica. Cappotto, sciarpa, cappellino e guanti ed era pronta; il borsone con il tutù, body, e le scarpette lo aveva preparato la sera prima.
Chiuse la porta dell’appartamento con due giri di chiave e scese le scale.
Non appena aprì il portone del palazzo che dava sulla strada sentì il gelo di Milano insinuarsi nelle sue ossa.
Non è giusto.
Pensò. Siamo all’inizio di febbraio e qui si gela, mentre nella mia terra c’è il sole. Dai Marta, pensa al perché stai facendo tutto ciò.
Il sorriso le si dipinse nuovamente sul suo volto e salì sul primo autobus che vide fermarsi.

Scese alla fermata più vicina alla School Of Dancing di Milano dove una delle più importanti compagnie di danza classica e moderna l’avevano appena presa; fece una lunga camminata e quando si trovò davanti l’immenso cancello non stava più nella pelle.
– E’ il tuo primo giorno?
Si voltò ed una ragazza bionda con i capelli corti era accanto a lei, aveva la sua stessa luce negli occhi.
Marta annuì e tornò a guardare quel grandissimo edificio stile rinascimentale e il prato immenso, verde scuro e perfettamente curato. Era affascinata e nello stesso tempo un po’ impaurita.
– Accidenti come è enorme.– Disse quella ragazzetta bionda mentre si avviavano verso l’entrata, poi proseguì, Marta pensò che non smettesse più di parlare. – Sembra quasi che già solo con l’edificio vogliano metterti paura.
La guardò e sorrise, era carina: gli occhi grandi e castani, i capelli corti e biondi, un fisico completamente asciutto: era una ballerina e lo si riconosceva ad occhi chiusi.
– Io sono Marta.
– Alessandra. Sono davvero contenta di conoscerti, almeno ho un’amica qui. Sai non sono di Milano, vengo da più giù.
– Sei di Roma vero?
– Come hai fatto ad indovinare? Che si sente?
Risero insieme, ed entrambe sapevano che da quel semplice incontro sarebbe nata una grande amicizia.






Erano passate cinque ore da quando Marta era arrivata in accademia e quattro da quando il direttore della compagnia Barozzi li aveva divisi in gruppi, classi, sottogruppi e li aveva spediti con i coreografi; lei era con Micheal Trifone, un bravissimo ex ballerino e adesso coreografo di danza classica.
Li aveva messi alla sbarra all’inizio della lezione per ripassare le basi, le posizioni e poi avevano proseguito con le diagonali ed esercizi simili. Marta, ovviamente, metteva se stessa in ogni passo, doveva dimostrare quanto valeva e quanto fosse brava ad ognuno in quella sala ma soprattutto al suo nuovo maestro, doveva dimostrarglielo per riuscire ad ottenere il posto di prima ballerina, non poteva certo restare in seconda fila e confondersi con le altre. Lei era Marta, lei era bravissima, lei era arrivata da lontano, aveva fatto tantissimi sacrifici e doveva primeggiare.
– Ok ragazzi, siete stati tutti bravi per essere il primo giorno. Ci vediamo domani. Grazie a tutti.
Un lungo e sonoro applauso risuonò per la sala e, mentre gli altri pian piano uscivano, lei raccolse le sue cose e andò da Micheal.
– Sig. Trifone, io sono Marta Fiore e... – le rivolse un sorriso e si incamminò verso l’uscita della sala – volevo dirle che per me è un onore lavorare con lei. Non voglio essere ruffiana, assolutamente, ma volevo dirle soprattutto che sono molto contenta di essere entrata a far parte di questa compagnia di danza e sono convinta della mia bravura, ma...
– Marta.- Il coreografo si fermò di botto davanti ad un’altra sala e la guardò divertito poi continuò. – E’ solo il primo giorno, rilassati, andrà tutto bene. Ho visto quanto sei stata brava, tutti noi vediamo quanto vi impegnate e quanto siete bravi, ma solo alla fine vi faremo i complimenti. Quindi, continua a lavorare sodo come hai fatto oggi.
Sollevata lo salutò e lo guardò allontanarsi; fece per andare via anche lei ma si bloccò notando dei ragazzi ballare sulle note di Billionaire. Posò il borsone per terra e continuò a guardarli per tutta la coreografia.
Sono bravi si, ma dove sperano di arrivare? Non hanno una base classica. Questo è moderno.

– Ehi, Marta, eccoti qui, ti ho cercata per tutto il piano. - Alessandra la salutò trafelata.
– Mi ero messa a fissare questi qui. - Con un gesto del capo indicò i ragazzi in modo che l'amica li notasse.
– Sono bravissimi.
– Niente di particolare. - Li snobbò voltandosi verso la bionda - Come è andata?
Alessandra le sorrise felice, aveva un entusiasmo come pochi. – Bene, adesso ho la lezione di contemporanea, tu?
– Non so. – Controllò l’orario e non appena se ne rese conto sbuffò – Ho moderna tra un quarto d’ora esattamente qui dentro; andiamo a mangiare qualcosa?
Le ragazze si diressero al bar per un caffè ed uscirono a fumare una sigaretta; quando finirono dovettero passare dagli spogliatoi per cambiarsi, soprattutto Marta, perché non poteva di certo presentarsi alla lezione di moderna con i capelli raccolti e il body.
– Come ci si veste in questi casi? Ho solo il tutù e i body rosa o nero.
– Metti quello nero e ti presto questi shorts rossi. Di solito io ballavo in shorts e canotta, qui non so se richiedono un abbigliamento adatto: guarda quello degli altri.
Sbuffando e imprecando mentalmente Marta entrò in sala mentre Alessandra più allegra rimase ancora in giro per poi andare a contemporanea; dopo 5 minuti erano entrati quasi tutti e per di più vestiti in modo assurdo, o almeno lei pensava così: pantaloni di tuta, shorts, pinocchietti, davvero improponibili. Non si poteva ballare in quelle condizioni.
Poi entrò lui.
Alto con un fisico ben impostato, di carnagione chiara e i capelli castani; indossava un paio di jeans, converse e canotta bianca, dietro il collo aveva un tatuaggio, lei lo aveva notato non appena lui si era voltato verso la porta e aveva salutato il coreografo Marco Pochero.
– Buon pomeriggio a tutti, spero per voi che non siate stanchi perché abbiamo molto da fare oggi. Lui è Giorgio: è al suo secondo anno, è molto bravo ed è nostra disposizione, vi aiuterà con le coreografie e inoltre sto cercando una partner per lui.
Un mormorio femminile si era sollevato: tutte le ragazze parlavano tra di loro, tutte tranne Marta che se ne stava in disparte, pregando che in qualche modo quella lezione potesse saltare.

Un incendio, o magari un alluvione. Adesso. “RAGAZZI LA LEZIONE E’ SOSPESA”. Oh ma ti prego; sarà una lunga giornata.

Era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse che tutti la fissavano perché il Signor Pochero la stava indicando.
– Ehi, dico a te. - Si guardò le spalle e quando capii di essere lei la prescelta voleva morire. – Tu saresti la partner ideale, se non fosse per il body. Vieni un po’ qui. Sei una ballerina classica?
– Ovviamente. Cioè, sì.
Il suo “ovviamente” era suonato troppo dispregiativo, come se volesse dire “ovviamente ballo la danza classica perché esiste solo quella, tutte le altre cose che ballate voi non sono neanche da considerare danza”. Ecco perché il coreografo aveva riso e Giorgio si era infastidito.
– Tranquilla, imparerai ad amare anche il mio tipo di danza – Le si avvicinò girandole intorno, come se lei fosse un'animale da macello o una bestia da circo.- Ho un asso nella manica. - Glielo disse quasi all'orecchio e poi fece un cenno al ballerino, posizionò Marta al centro della sala e una musica partì: Mannish boy dei Rolling Stones.
Giorgio aveva cominciato a ballare facendo una piroette mentre toglieva la canotta e la lanciava in aria; Lentamente si era avvicinato a Marta iniziando a ballare in modo sensuale intorno a lei e con lei.

E dopo che questo qui mi balla così, cosa dovrei impar... O MAMMA! Ehi, se mi prendi e ti strusci così però non è leale.

Quando la canzone finì Marta era sdraiata a terra con Giorgio su di lei; la guardò dritto negli occhi e le regalò un sorriso sghembo: il suo cuore perse qualche battito perché quel ragazzo, doveva ammetterlo, era un ben di Dio; era fatto davvero bene: muscoli, addominali, carne e ossa messi al punto giusto e le urla delle ragazze in sala lo dimostravano la sua ipotesi. Quando si alzò da lei le tese la mano per aiutarla.
– Davvero un bellissimo spettacolo. Come ti chiami ragazza? - Le chiese Micheal contento e soddisfatto della performance.
Marta riuscì a balbettare il suo nome: aveva il fiatone pur non avendo ballato.
– Lo so cara Marta, il mio asso della manica fa sempre questo effetto. Ragazzi tutti in fila, iniziamo la lezione.
Immediatamente si riprese e, con la scusa di bere, si posizionò nelle ultime file sperando che nessuno la notasse più di tanto; non sapeva però che ormai era stata adocchiata, che il suo destino era segnato.
Loro due erano destinati a ballare insieme, volente o nolente.



********



Ciao a tutti, per chi non mi conoscesse sono Alessia, per tutti gli altri: ben trovati.
Questa è nata un po' così, dal nulla, ero in camera nella mia (ormai ex) casa universitaria e ho avuto l'ispirazione ascoltando la canzone di Kyle Minouge “All the lovers”.
Già nel primo capitolo avete conosciuto i protagonisti (Marta Giorgio) e Alessandra (pur se velocemente).
Ho ben chiaro i loro volti in mente e cercando su internet ho associato Ashley Simpson a Marta e Milo Ventimiglia a Giorgio, ci sono anche altri personaggi minori ma non credo sia il caso di parlarne adesso.
Su facebook esiste un mio gruppo dove potete fare richiesta di iscrizione, se volete e dove potete trovare un video-trailer su questa storia.
Grazie per aver letto, alla prossima.

CAPITOLO REVISIONATO IL 24 OTTOBRE 2012
(NOTE EDITATE)

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: thecarnival