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Autore: Melitot Proud Eye    08/03/2011    2 recensioni
[Movieverse, fine e post-3]«...Non dirlo a Harry.»
E non l'ha fatto. Una volta, un'altra e un'altra ancora, finché non è stato troppo tardi. Peter stringe la mano della figura cui manca la forza e, chino sul cemento, piange per tutto ciò che non ha detto.

A volte, mantenere le promesse peggiora le situazioni e ci rimette chi si voleva proteggere. Peter Parker ne sa qualcosa... o almeno crede.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Promises to keep'
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Nota dell'autrice: sì, ho visto i film di Spiderman; sì, adoro i primi due; no, non mi piace il terzo (diciamo che le scene con Harry e Peter sono quelle che si salvano, anche se avrei preferito che il conflitto si sviluppasse in modo diverso). E quindi eccomi qui con un paio di flashfic - la seconda in realtà sarà più lunga. Perché se non provo a rettificare i finali che detesto non sono contenta ;-p
Spero che anche voi apprezziate.  Le frasi d'apertura vengono dal primo film... trovo significativo che tenere Harry all'oscuro sia un tema ricorrente.
Disclaimer: se possedessi i diritti filmografici di Spidey, credete davvero che il 3 sarebbe stato così? E no, non possiedo neanche il fumetto. Non ne ho letto neanche un decimo, figurarsi... *sta cercando di rimediare*

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Promesse


I


Un sorriso, bellissimo e colpevole.
«Non dirlo a Harry, va bene?»

Due lame parallele. Sangue.
«...Non dirlo a Harry.»

E non l'ha fatto. Una volta, un'altra e un'altra ancora, finché non è stato troppo tardi.
Peter stringe la mano della figura cui manca la forza e, chino sul cemento, piange per tutto ciò che non ha detto; maledice il giorno in cui ha mantenuto l'impegno. A che è servito? Non ha protetto Harry, non ha protetto lui. Non ha protetto nessuno. Ha solo lasciato che il veleno si spandesse, silenzioso, e ora...
Potesse tornare indietro, spogliarsi del costume, delle menzogne, di tutti i maledetti errori che ha commesso delle sfortune delle responsabilità delle gelosie – tutto – oh, quanto volentieri lo farebbe. Lo farebbe con gioia, e al diavolo il resto.
Ma è tardi; il destino gli strappa di nuovo il cuore.
Per quanto io mi sforzi... le persone che amo–
Un grido gli sale dal petto ed erompe dalla bocca come un fiotto di sangue. Non vede più niente, può solo sentire, e il mondo si riduce a tre cose: il pianto di Mary Jane, l'alba sulla fronte come un senso di colpa, la debolezza della mano che tiene.
In qualche modo, però, il sorriso di Harry travalica le barriere del dolore e riesce a raggiungerlo.
«Saranno qui a momenti» gli sussurra allora, tentando di crederci. «Resisti.»
Un sospiro gorgogliante (parole a fior di labbra).
«Troppo tardi, bello.»
Peter lo afferra per una spalla, invaso dalla rabbia. O forse è solo disperazione.
«Ti arrendi così?! Ti arrendi e basta, Osborn? Non puoi!» Gli si spezza la voce. «Ci sono ancora mille cose che dobbiamo dirti! Ho tenuto... troppi segreti... e voglio...» deglutisce.
«Peter...» fa Mary Jane, fievole.
«Voglio dirteli tutti. Dall'inizio. A partire da questo gran casino!»
Indica la maschera rossa e se stesso con un movimento distratto, ma Harry ha gli occhi chiusi, non può cogliere il gesto. Peter lo scuote.
«Devi sapere almeno com'è successo... dubitare, e riderci sopra... dirmi che sono uno scemo... perché lo sono. Quindi scordati di morire. Harry! Sto parlando con te!»
Sente i pompieri che allungano le scale, le sirene e i passi dei paramedici sulle impalcature, fra rottami e mattoni spolverati di sabbia. Stanno arrivando. Pochi minuti, solo pochi minuti. Ti prego, ti prego ti prego ti prego.
Vuole scuotere ancora; vuole urlare; gli viene meno il coraggio.
Harry continua a sorridere, ma è pallido e grigio come il pavimento su cui giace, e il cemento si colora di vita. Peter sente quelle dita fredde stringere un'ultima volta, deboli – è un perdono, una scusa, un incoraggiamento.
Buona fortuna, bello.
«Harry, no–»
L'amore di un fratello che prosegue dove non possono seguirlo.
Mary Jane nasconde il viso, china su un'uniforme scura, bagnata e immobile.
No. No...
«Harry

Il sole è sorto.
   
 
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