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Autore: Mellychan    09/03/2011    2 recensioni
Un grande teatro, 2500 persone e Lui
Quante possibilità ha una ragazza di incontrare il suo idolo in tutto quel Caos?
Ma oggi siamo quì per concederle questa possibilità, basta che lei sappia come usarla.
Genere: Commedia, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Luci accecanti si accendono all’improvviso. Illuminano tutto e mi stordiscono quanto una martellata in fronte. Dove sono? Non saprei dirlo eppure giuro di saperlo…
Sono venuta io qui, di mia spontanea volontà. Anzi, non vedevo l’ora di esserci.
Perché? Non ricordo. Sono troppo impegnata a mettere a fuoco tutto quello che mi circonda. Un volto, un volto conosciuto alla mia destra. È Erika! Cosa ci fa qui?
No, lei doveva esserci….

Ma qual è il mio problema?”


Salve a tutti! Questa è la prima Fic che pubblico anche se non è la prima che scrivo. Solo che ho visto che nessuno ne ha pubblicate per questo particolare personaggio e così ho deciso di buttare la mia. Vi prego di essere clementi.... clementi ma sinceri ù.ù Ditemi pure cosa ne pensate, cosa vi piace e cosa non vi piace. Sarà un piacere prendere in considerazione i vostri commenti. Buona Lettura ^^



Erika mi scuote violentemente urlandomi nelle orecchie. Non riesco comunque a capirla tale è il fracasso che riempie la zona. Il suo volto non è l’unico che distinguo in quel caos: in realtà lo spazio è pieno di gente, tutti sconosciuti, emozionati e urlanti.
Guardo in alto e riesco a distinguere un cielo bianco, completamente candido e immobile. Il mio cervello cerca di farmi capire inutilmente che è impossibile ma mi ci sono vogliono 10 secondi per capire che non era davvero cielo. Ci troviamo sotto un’enorme tenda bianca. Ma certo! Come ho fatto a dimenticare! Il concerto!
Erika continua a scuotermi e capisco anche perché è così preoccupata:  sono sdraiata a terra e mi tengo la testa. Devo essere svenuta nel bel mezzo della ressa, il perché non me lo chiedo neanche.
Il volto della mia amica è preoccupato e le luci non fanno altro che evidenziare ulteriormente il terrore aggrottato sulla fronte. Scuoto la testa e la calmo.
 
“Erii, tranquilla. Sto bene…. Deve essere stato un calo di zuccheri”
 
Lei nemmeno mi sente, continua a scuotermi e poi mi alza di peso
 
“Vuoi che ti chiami qualcuno? Mi hai fatto preoccupare Melly!
 
Melly…. Quante volte le ho chiesto di non chiamarmi così? Mi sembra di essere una pecora… Quasi quasi preferirei che mi chiamasse con il mio vero nome, Valeria, o al limite Vale. La verità è che Valeria è morta parecchio tempo fa. La persona che tutti vedono oggi non è altro che Mel, o Melly  per tutti quelli che vorrebbero abbreviare Melly-chan e lo fanno male. Ma a cosa sto pensando ora? È arrivato per caso il momento di rottamarmi il cervello? Fortunatamente pian piano stanno tornando tutte le facoltà, mentali e sensoriali, e riesco anche a ricostruire il dove e il perché fossì sotto quella tenda gigante.
Mi giro verso Eri, finalmente sono in piedi e riesco a vederla nella sua interezza. Erii e una delle mie migliori amiche, anche se questo sembra quasi un paradosso pensando a quanto effettivamente la conosca. Ma condivide con me molte cose e questo ci basta. È una bella ragazza, l’ho sempre pensato, con i suoi capelli castani macchiati di grano e i suoi occhioni marroni. È alta poco meno di me ma questo non mi impedisce di guardarla negli occhi attraverso i suoi occhiali dalla montatura blu. Come mai porta gli occhiali? Solitamente in queste occasioni mette le lenti…. Dovrò chiederglielo più avanti. Per ora limitiamoci a fare quello per cui siamo venute… mh… ma certo! Cervello mio, ma che mi combini? Come fare a dimenticarlo? Siamo qui per lui!
Lui chi? Per saperlo basta aspettare che salga sul palco….
 
Capitolo 1 - Le dimensioni dell’eroe che lava i piatti e abiura ulisse mentre pimpa la cacca nello spazio
 
Il tendone è pieno, anzi stracolmo per i miei gusti! Siamo tanti, 2500 mi pare di aver letto, e tutti sono qui per i nostri stessi motivi. Tutti e 2500 si spintonano impazienti urlando il suo nome: ammetto di avere quasi paura ma nulla potrebbe privarmi del piacere che mi sto pregustando in questo momento, nemmeno la batosta di prima né tantomeno  2500 ragazzi che urlano come bambinette al concerto dei tokyo hotel. Sono qui ora, ho fatto i salti mortali per esserci e ora voglio godermi lo spettacolo.
La voce al microfono interrompe i miei pensieri spandendosi per il tendone rimbombando sulle pareti di plastica e tornando indietro alimentando il caos e la confusione. Ma il messaggio è chiaro: lui è qui, sta per entrare ed è standing ovation! L’urlo diventa unisono e io, senza quasi accorgermene, mi unisco al coro incitandolo a uscire. So che ci sei! So che sei lì! Esci e fatti vedere! Canta e fammi piangere dall’emozione!



Interrompo quì il primo capitolo e lo faccio appositamente per non svelare nulla. Chi lo conosce anche solo un poco dovrebbe già aver capito di chi stiamo parlando. Per chi non ha capito, bhe, non resta che leggere gli altri capitoli oOo
E ora prego, a voi i commenti Enjoy ^^


  
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