Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Norman Jayden    09/03/2011    0 recensioni
Come vi sentireste se un giorno vi svegliaste e scopriste di vivere in un mondo uguale e al tempo stesso diverso a quello del giorno prima? Come vi sentireste se un giorno vi svegliate e scopriste di aver fatto uno strano login per qualcosa che non avreste mai immaginato? Come vi sentireste se d'un tratto scopriste di essere entrati in un gioco dove non esiste "un'altro tentativo"?
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 6 - Benvenuti ad Arcadia, novelli sposini.


La divisa maschile dell'Accademia della Last Order era costituita da un golf scuro senza maniche con sotto una camicia bianca a a maniche lunghe. La parte bassa invece era costituita da un paio di pantaloni di seta neri, una cintura di cuoio e delle scarpe in pelle grezza del medesimo colore dei pantaloni, dando così a Kage un'aspetto studentesco e allo stesso tempo importante.
Il tutto era abbellito da un mantello con cappuccio scuro come l'oscurità con raffigurato sopra lo stemma della Last Order: l'elmo argentato di un cavaliere circondato alle estremità da due leoni dorati che impugnavano tra i denti una spada. Dietro di loro si destava una fenice color cremisi che sembrava poter avvolgere l'intero stemma da un momento all'altro. Infine, come "sfondo contenitore" c'era uno scudo del medesimo colore del mantello, delineato da delle semplici linee bianche. Inoltre, lo stesso stemma era stampato nel petto a sinistra, vicino al cuore.
La divisa femminile invece ricopiava solo alcune parti quella maschile, prendendo il golf nero, la camicia a maniche lunghe, le scarpe scure di cuoio grezzo e il mantello con cappuccio. Ma sotto, invece di avere i pantaloni, avevano una gonna scura lunga fino alle ginocchie.
<< Certo che sono davvero belle >> commentò Hikari facendo una rapida giravolta su sè stessa.
<< Mah... accettabili >> rispose Kage facendo invece movimenti che sembravano testare la mobilità del vestito.
<< Smettetela voi due e continuate a camminare, devo ancora mostrarvi il dormitorio e la prima ora inizierà tra mezz'ora >> si intromise Mastro Sky intimando loro di seguirli con un gesto della mano..
La città sembrava un misto tra l'epoca medievale e rinascimentale. Le strade erano costituite da piccole pezzi di pietra che sembravano costruire una strada di cemento improvvisato.
Le case, costruite diligentemente con mattoni, tegole e arredate in modo appariscente ma più o meno simili tra di loro, davano una sensazione tranquilla e serena all'ambiente, dando anche l'impressione di una città fiorente e ben organizzata. I loro abitanti erano vestiti con abiti semplici, abiti che ricordavano molto quelli del medievo: c'erano fabbri, stallieri, uomini a cavallo, guardie armate che pattugliavano a coppie o in gruppi e infine donne che da come erano pesantemente vestite, sembravano suore ma che al tempo stesso non erano... tutto aveva un'aspetto assolutamente magico... del tutto fiabesca.
Hikari e Kage non riuscirono a non trattenersi nello stupirsi nel vedere una comunità così diversa a quella in cui avevano vissuto per ben 15 anni, una comunità fatta di cemento e tecnologia. E inquinamento.
Quel posto era magnifico, non c'era il minimo odore di smog e l'unico odore che riempiva l'aria era quello del pane fresco appena sfornato. Era come essere tornati indietro nel tempo.
<< Mastro Sky... >> disse improvvisamente Kage << dove siamo... esattamente? >>
Sky non disse nulla, ma si lasciò sfuggire un lento e distinguibile << Hmm? >>
<< Quando siamo partiti era mezzanotte, e dalla luce fresca e intesa di questo posto, direi che è mattina, probabilmente le otto... in quel lasso di tempo, non ci possiamo essere allontanati così tanto dalla civiltà giapponese a tal punto di non sentire nemmeno una filo di inquinamento... dove siamo? >>
Mastro Sky continuò a non dire nulla, si limitò solo a continuare a camminare, forse tardando nel dare una risposta, o forse per il semplice motivo che non voleva rispondere. O forse perchè non lo sapeva nemmeno lui.
<< Questa terra... >> rispose Sky, continuando a puntare dritto << si trova in un continente diverso da quello giapponese, anzi.. si potrebbe dire che nemmeno sia sulla terra >>
<< Vorresti dirmi che siamo su un'altro pianeta? >>
<< No, un'altra dimensione >>
Quelle parole colpirono Kage dritto al cuore, facendogli fare un'impercettibile sussulto di sorpresa, incredulo alle parole appena udite. E in un certo senso, la cosa fu la stessa per HIkari.
<< U-un'altra dimensione? >> domandò Hikari, intromettendosi nella conversazione.
<< Diciamo di sì. Arcadia si trova su un pezzo di terra irraggiungibile se non attraversando la foresta che abbiamo attraversato poco fa, la "Foresta del Peccato". >>
<< Foresta del Peccato? >>
<< Esatto. E' un nome attribuitogli dai giocatori di Yggdrasil per il semplice motivo che se lo si attraversa senza le dovute precauzioni, la possibilità di uscirne vivo sono bassissime, anzi pari a zero. Quindi di solito dentro di essa ci mandano i criminali, le persone che violano le leggi di Arcadia: li prendiamo, le addormetiamo, li mettiamo su un cavallo e lo lanciamo al galoppo dentro alla foresta, in questo modo lo possiamo dare per morto >>
<< Ora capisco il perchè del "Peccato" >>
<< Ma è orribile! >> commentò Hikari.
<< Lo so, ma è la regola che ha imposto Angel, e non può essere cambiata >>
<< Angel? >> chiese Kage.
<< E' il nostro Guildmaster e il sindaco di Arcadia. Non ci vuole altro per capire che è il pezzo grosso qua intorno >>
<< Capisco >>
<< Comunque, è stato lui ad invitarvi qui, dovreste ringraziarlo >>
<< C'è una possibilità di incontrarlo? >>
<< Impossibile. Solo io e una mia collega possiamo incontrarlo, quindi, se vorreste dirgli qualcosa dovreste rivolgervi a me >>
Senza dire altro, i tre continuarono il loro camminare tra le strade di Arcadia, confondendosi perfettamente con la folla. Durante il percorso, Kage notò che mano a mano che continuavano, c'erano sempre più ragazzi della sua età che indossavano la sua stessa divisa: erano ormai vicini all'accademia.
D'un tratto, arrivarono davanti ad un'immensa porta incastrata in una gigantesca muraglia di pietra.
Era un cancello in perfetto stile medievale, con un portone di legno aperto verso l'interno, una grata di ferro alzata su di esso e infine due guardie poste all'estremità della porta che tenevano d'occhio il viavai di gente che entrava ed usciva dal cancello.
<< La porta dell'Accademia, suppongo >> pensò a voce alta Kage, fermandosi ad ammirare il gigantesco ingresso.
<< Esatto >> rispose Mastro Sky continuando ad avanzare, seguito subito dai due ragazzi.
L'interno dell'Accademia non era poi tanto diverso dalla città, con l'unica differenza che c'era più gente vestita nello stesso modo di Hikari e Kage, facendo subito intendere che quel posto era una zona per gli studenti.
Continuarono a passeggiare, ammirando gli edifici dai tetti color cremisi che rispldendevano come una fiamma nell'oscurità alla luce del sole e le persone che continuavano a chiacchierare e a ridere senza degnare di un minimo sguardo ai tre, se non qualche lieve o fugace occhiata per riconoscere sei i due ragazzi erano una qualche vecchia conoscenza.
Fecero ancora qualche passo, avvicinandosi velocemente ad un'altra muraglia attaccata orizzontalmente a quella che Kage ed Hikari avevano appena sorpassata, come se stesse facendo notare che quella zona era un posto a parte.
Attraversarono un'altra porta in quel muro di pietra, stavolta senza nè guardie nè cancelli, ed entrarono in un luogo disseminato di grandi case a due piani disposte ordinatamente su due file fino in fondo, dove finiva in un'altra porta che conduceva chissà dove. Erano abitazioni grandi più o meno quanto un campo da calcio e alti due piani, con sei porte sopra e sei porte sotto. Il piano superiore aveva un balcone di supporto che fungeva da passerella fatta di legno di quercia scuro, così come la recinzione che evitava agli occupanti di cadere di sotto.
Inoltre i tetti erano di uno strano rosso acceso, mentre l'intero edificio era colorato di un sinistro grigio opaco probabilmente dovuti al fatto che erano fatti tutti di pietra.
Gli edifici inoltre erano tutti rivolti verso il centro, come se stessero osservando la striscia di giardino che in un certo senso divideva distintivamente il lato destro dal lato sinistro.
<< Questo è la zona dormitori >> disse Mastro Sky continuando a camminare e senza voltarsi verso i ragazzi, come sempre << A sinistra ci sono i dormitori maschili e a destra quelli femminii >>
I dormitori erano quasi uguali tra di loro se non fosse per i cartelli che avevano ben in vista all'entrata.
Ricordavano molto gli appartamenti standart delle università Giapponesi per studenti dato loro struttura semplice ma allo stesso tempo abbastanza complessa da soddisfare ogni esigenza di un'adolescente.
<< Carino, non trovi? >> chiese Hikari guardando Kage.
<< Si, lo penso anch'io anche se sicuramente c'è di meglio >> rispose il ragazzo lasciandosi sfuggire un sorriso mentre continuava con la mente a farsi una mappa iniziale dell'area.
<< Scherzi? >>
<< No >>
<< Scemo, scommetto che questo posto ti piace, dì la verità >>
<< Beh, sicuramente è meglio di casa tua >>
<< Cosa vorresti insinuare? >>
<< Che questo è un dormitorio, quindi maschi e femmine saranno separati, perciò almeno qui potrò riposare in pace senza averti tra i piedi >>
<< Ah, si? >> domandò Hikari lasciandosi sfuggire un leggero sorriso furbetto << Allora credo che per colazione non avrai niente oggi >>
<< Oggi? Sicuramente avranno una mensa, non ho bisogno che tu mi prepari da mangiare >>
<< Stupido >> sbuffò Hikari guardando di scatto da un'altra parte, scocciata.
Il gruppo continuò ancora per un buon minuto, arrivando in un'edificio non diverso dagli altri ma distinguibile da un cartello che aveva scritto in caratteri cubitali "Dormitorio E - M". C'erano molti maschi intorno a quell'area, inutile dire che la "M" nel cartello indicava che quello era un dormitorio maschile.
Salirono le scale e dopo aver continuato per la passerella di legno per alcuni metri, si fermarono davanti ad una porta numerata con il numero "4". Rapidamente Sky si mise una mano in tasca ed estrasse una chiave. Infine, infilò la chiave nella serratura, e dopo averla aperta si spostò di alcuni centimetri. I due ragazzi afferarono subito l'invito ad entrare per primi, e senza dire altro, entrarono dando immediatamente una prima occhiata alla stanza.
Era un grandissimo monolocale, più assomigliante ad un'appartamento che ad altro. Le pareti erano alquanto spartane dato che non solo erano costituite da altra pietra, ma anche perchè l'unica cosa veramente "attacata" alla parete era un'armadio da muro con porte scorrevoli disposto in mezzo a due letti disposti a loro volta verticalmente verso destra, come per far notare fin da subito se qualcuno stesse dormendo o meno. Seguendo con lo sguardo la direzione dei letti, si potevano immediatamente notare che c'erano due scrivanie posizionate in modo da capire subito a chi era destinata ciascuna "postazione di lavoro". Più in là, oltre il secondo letto dall'entrata, c'era una veranda coperta da delle graziose tendine blu, destinate a nascondere il piccolo balconcino che portavano dietro di loro. Il pavimento inoltre era fatto di legno, un legno sicuramente pregiato e rifinito a mano: quel posto sembrava più una casa estiva per ricchi che ad un normale appartamento.
<< Wow! E'.. è magnifica >> commentò Hikari togliendosi le scarpe e facendo qualche passo, addentrandosi nel luogo.
Non appena entrò, girò lo sguardo e notò -con piacere- che c'era un frigo, uno spazio con rubinetto per lavare i piatti, dei fornelli e anche degli spaziosi ripiani su cui appoggiare le pietanze da cucinare. Infine, davanti a loro c'era un grande tavolo su con una tovaglia -sempre bianca- con due sedie disposte in modo che chi doveva mangiare era disposto uno davanti all'altro.
<< Fantastico! Uno spazio dove si può cucinare! >> esclamò Hikari tuffandosi subito nella cucina e cominciando da subito a prenderci confidenza.
Kage entrò subito dopo di lei e dopo essersi tolto anche lui le scarpe, si avviò nella zona letti.
Dopo un rapido sguardo, notò una porta aperta vicino all'armadio che mostrava un bel bagno che offriva tutti i tipi di optional per ogni esigenza.
Fece ancora qualche passò e dopo aver aperto la veranda del balcone, ci si affacciò.
Davanti a lui si destò uno spazio verde e pieno di alberi e cespugli creando un meraviglioso pezzo di terra che continuava fino in fondo, dove anche lì, c'era ad aspettare un muro di pietra.
< Dev'essere il fortino di cui ci aveva parlato Mastro Sky > pensò immaginandosi per un momento cosa ci fosse dietro a quelle mura. Infine, dopo aver guardato gli altri dormitori intuendo che dato la loro disposizione uguale a quella del "Dormitorio E" dovevano avere lo stesso panorama, rientrò.
<< Questo posto è davvero bello >> disse Kage osservando Mastro Sky entrare chiudendo la porta << ma chi sarà il mio compagno di stanza? >> domandò indicando con il mento il secondo letto.
<< A dir la verità è già qui >> rispose Sky, indicando Hikari.
<< Cosa?! >> tuonarono all'unisono i due ragazzi.
<< Ma questo è un dormitorio maschile! Non può stare qua! >> protestò Kage.
<< Ha ragione! Sarebbe immorale! >> fece da eco Hikari.
<< Ho l'autorizzazone da Angel, inoltre so che avete vissuto da soli per un bel pò voi due e se non è successo niente, non vedo che c'è di male nel continuare, se invece è successo qualcosa... tanto meglio per voi >>
<< E riguardo agli altri? Non pensa che potrebbero nascere voci su questo fatto? >>
<< Pazienza >>
<< Pazienza un cavolo! >>
<< E allora come avreste intenzione di fare? So che se state lontani vi indebolite, e il dormitorio femminile è dall'altra parte della strada... pensate di riuscire a dormire la notte? >>
I due ragazzi non risposero, limitandosi solamente a tacere. Aveva ragione.
Quando erano ancora in Giappone, avevano provato più di una volta a dividersi, come ad esempio quando Kage doveva andare in edicola e Hikari a fare la spesa, ma dopo qualche minuto dalla loro separazione i due cominciarono a sentirsi più deboli, cominciando a provare forti crampi allo stomaco che si dissolvevano solo con il contatto diretto con l'altro partner.
<< Non c'è scelta >> disse infine Kage rassegnandosi e sdraiandosi su un letto.
Hikari invece non disse nulla, si limitò solo a fissare il suolo cercando di nascondere il suo rossore in volto. Non sapeva se essere felice di rimanere accanto a Kage anche durante la notte oppure imbarazzata dal fatto che non avrà mai più un minimo di privacy femminile.
<< In ogni caso, dovete sapere che le voci riguardo al Bug si sono già sparse per la scuola, e dato che vogliamo che nessuno sappia che l'uomo più parlato al momento è in questa scuola, voglio la massima segretezza. Anzi, dovete dimenticare completamente che Kage è il Bug >> disse freddamente Sky, sembrando più una minaccia che un consiglio.
<< Certo >> rispose Kage girandosi su sè stesso e sembrando sul punto di dormire.
<< D'accordo.. e per i nostri libri? >> domandò Hikari.
<< Ora non ci sono, ma quando arriveranno, ve li farò avere subito nella stanza. Tanto per oggi non ne avrete bisogno >>
<< Perchè? >>
<< Questo è il primo giorno di scuola per tutti le reclute come voi. Come nelle scuole "dell'altra parte", qui il primo giorno non si lavora >>
<< Capisco >>
<< In ogni caso, ricordate: i primini sono tutti dei PG inesperti, considerateli pure "noob" di livello 1 che non hanno mai giocato ad un videogioco in vita loro, quindi, cercate di sembrare i più deboli possibile >>
<< Mi prendi in giro? Ma noi sappiamo combattere, e anche bene! >> tuonò Kage scattando in piedi.
<< Certo, ma se vogliamo mantere le vostre identità intatte, dobbiamo cercare di seguire il copione >>
<< Se non sbaglio quelli della terzo anno sono l'elitè, perchè allora non ci avete fatto iscrivere subito da quell'anno? >>
<< Te l'ho detto, lo avremmo potuto anche fare, ma non sareste passati inosservati. Non è mai successo che due sconosciuti che si iscrivono per la prima volta all'Accademia passiono subito al terzo anno >>
<< Che scocciatura... >> sbuffò Kage alzandosi dal letto e fissando il cielo attraverso il balcone, l'unica finestra oltre a quella del bagno e della cucina che garantiva della luce naturale nell'appartamento.
<< Bene >> concluse Mastro Sky dirigendosi verso l'ingresso << se non ci sono altre domande io vado. E ricordate: nessuno deve sapere chi è il Bug e che sapete combattere. Se qualcuno dovesse sfidarvi, perdete intenzionalmente. La prima ora inizia tra dieci minuti, la vostra classe è la 1A >>
<< Ma dov'è la 1A? >>
<< Non mi va di dirvelo, chiedete in giro >> rispose Sky scocciato.
< Che stronzo > pensò frustrato Kage, guardandolo andarsene.
<< Ah, giusto >> disse improvvisamente Sky << qui c'è la regola di mettere i suffissi, perciò ricordate di chiamare i maestri "Sensei" e di attribuire ai personaggi importanti "sama" >>
<< D'accordo >>
Sky aprì la porta e fu sul punto di andarsene quando improvvisamente, sentì Kage aprire bocca: << Un'ultima cosa, Mastro Sky >>
L'uomo si girò, intimandogli con lo sguardo di parlare.
<< Se sapevi che io ed Hikari non potevamo stare lontani, perchè quando ho chiesto che venisse con me avevi una faccia... contrariata? >> domandò Kage, fissandolo dritto negli occhi.
Per la prima volta, Sky sorrise << Non è che ero contrariato, ero solo... disgustato. La mia collega mi aveva raccontato tutto su di voi e sullo strano vincolo che vi lega... così mi sono domandato se ti saresti portato dietro Hikari ugualmente senza che io te lo dicessi.. ero curioso di vedere se qualcuno di voi volesse qualcosa di più... di una semplice amicizia >> disse Mastro Sky sorridendo maliziosamente e fissando il volto di Hikari << e ho ottenuto ciò che cercavo. >>
Nel sentire quelle parole, Hikari arrossì. Che Mastro Sky stesse pensado che ad Hikari piacesse Kage? < Assurdo > pensò la ragazza mettendosi a fissare Kage < Io per Kage provo soltanto un grande rispetto come amico e compagno d'armi.. ormai per me è come un fratello, che c'è di male nel guardarlo con ammirazione ogni tanto? >
<< Che scocciatura >> mormorò Kage non appena Sky uscì dalla stanza << ho fame >>
<< Al momento le unice cose da mangiare sono pane con burro d'arachidi e latte >> disse Hikari entrando nella zona cucina e cominciando a prepare la colazione.
<< Ottimo, vuoi una mano? >> domandò il ragazzo occupando un posto a tavola.
<< No, tanto tu oggi non mangi >>
<< Perchè? >>
<< Mi sbaglio o prima ti ho detto che oggi non fai colazione? >>
<< C-Cosa?! Ma pensavo che stessi scherzando! >>
<< No,no. Ero serissima >>
<< Non dirmi che era per il fatto che a casa tua stava male! Scherzavo! >>
<< Ormai il danno è fatto, itadakimasu! >> esclamò Hikari addentando il suo gustoso panino appena fatto, lasciandosi sfuggire un sorriso beffardo e soddisfatto.
<< Non costringermi a prendere il cibo con la forza! >> esclamò Kage esibendo un ghigno e alzandosi, pronto ad assaltare la cucina.
<< Fatti sotto se ne hai il coraggio! >> ringhiò Hikari tenendo il panino in una mano e facendo comparire brevi ma visibili scosse di pura elettricità nell'altra.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta.
<< Si? >> chiese Hikari lasciando perdere la questione della lotta e aprendo la porta, subito affiancato da Kage, curioso di sapere sul chi possa essere.
Davanti a loro comparve Mastro Sky, armato di un piccolo cofanetto e un ghigno poco raccomandabile << Finalmente sono pronti >> disse entrando.
<< Arrivati cosa? E poi non eri andato via poco fa? >> chiese Kage.
<< Ditemi, vi interessa allontanarvi senza subire conseguenze anche solo per un'ora? >> domandò Sky, guardandoli maliziosamente e ignorando la domanda di Kage.
<< Certo! Perchè? >>
<< Ottimo >> disse il Maestro aprendo il cofanetto e facendo vedere due anelli dorati.
Kage ed Hikari si avvicinarono e rimasero all'unisono molto colpiti da degli anelli così incantevoli nonostante la loro semplicità.
<< Anelli >> comentò Kage << Davvero belli, vuoi sposarti Mastro Sky? >>
Mastro Sky espresse un'altro ghigno << Non proprio >>
<< E allora che diavolo sono questi affari? E perchè sono qui? >>
<< Era da molto che la Gilda sapeva del Bug e dal fatto che tu ed Hikari avevate questa "malattia" che induce l'altro ad essere sempre vicino al partner. Così, qualche settimana fa, io e Angel abbiamo tirato su una squadra di ingegneri specializati dediti alla creazione dei "Ring One" >>
<< I Ring One? >> chiese Hikari.
<< I Ring One sono anelli speciali creati appositamente per voi dalla Last Order >>
<< E allora? >> domandò Kage.
<< Per giorni vi abbiamo pedinato e raccolto ogni sorta di informazioni su di voi, che vadano dalle impronte digitali a quelle DNA. Così, grazie a sviluppati "aiuti segreti" siamo riusciti a produrre due anelli capaci di "inibire" il vostro probelma per un'ora al giorno >>
Quelle parole, risuonarono come un toccasana rilassante a sorpresa nelle teste dei due, che accendendosi, spalancarono gli occhi << D-Davvero?! >> esclamarono all'unisono.
<< Certo, però ad una sola condizione >>
<< E sarebbe?! >>
<< Dovrete indossare gli anelli e metterli nell'anulare della vostra mano sinistra >>
Sentendo quelle parole, Hikari arretrò di un passo, del tutto confusa.
<< C-Cosa... ? >> mormorò sperando di aver capito male.
<< E basta? >> domandò Kage, molto sospettoso.
<< E basta. Indossateli fin da ora nell'anulare della mano sinistra e non toglieteveli mai. Così facendo, una volta al giorno, allo scoccare della mezzanotte, per un'ora potrete separarvi senza subire conseguenze >>
<< Fantastico! >> gridò Kage, all'apice della gioia.
< A-Aspetta?! Anulare della mano sinistra?! Ma non lo fanno le coppie sposate?! > pensò Hikari, paralizzata.
<< M-Ma... >> mormorò timidamente la ragazza, venendo subito interrotta da Kage.
<< Possiamo averli? >> chiese il ragazzo, allungando già da subito la mano verso i cofanetti.
<< Li ho portati qui solo per questo >>
Senza perdere tempo, Kage li prese e ne indossò subito uno, porgendo l'altro ad Hikari.
<< Forza, prendi >> disse sorridendo. Non poteva credere che, anche se per un'ora, la maledizione potesse essere spezzata.
Hikari continuò a fissare l'anello, con un'espressione mista tra incredulità e confusione. Non aveva la minima idea sul cosa fare: prenderlo e indossarlo come se nulla fosse o dire a Kage, che a quanto pare ancora non aveva capito, che quelli erano degli anelli matrimoniali?
<< M-Ma che diavolo è questa roba?! >> ringhiò Hikari, del tutto scandalizzata.
<< Hikari? >>
<< Kage, questi anelli sono Anelli Matrimoniali! Se li indossiamo nell'anulare della mano sinistra, sembrerà che siamo una coppia sposata! >>
Kage rimase un'attimo in silenzio, ritraendo la mano e fissando l'anello come se stesse riflettendo sulle parole appena sentite.
<< Lo so >> disse sorridendo << Ma se vogliamo spezzare la maledizione, anche solo per un'pò, è necesario. >>
<< M-ma è stupido! >>
<< Hikari, Immagina quante cosa potremmo fare stando lontani per un'pò: io potrei comprarti una sorpresa e tu potresti prepararmi una cena a sorpresa. Per non parlare degli amici. Conoscendoti, ti fare delle amiche e sicuramente avrete bisogno di intimità femminile per parlare liberamente fra di voi Mi sembra giusto avere un'pò di privacy almeno una volta al giorno, non credi?>>
Hikari si mise a fissare Kage con silenzio tombale, con il cuore che ancora batteva forte per ciò che stavano facendo. Ma una cosa era certa: aveva ragione.
<< D-D'accordo! >> tuonò prendendo l'anello e mettendoselo al dito, rossa in viso e ancora scossa da quella specie di proposta di matrimonio.
Il cuore gli batteva forte, estremamente forte. Sembravano una vera e propia coppia sposata con quegli anelli al dito.
<< Bene. >> disse Sky aprendo la porta ed uscendo << Ora vi consiglio di andare a lezione, la prima ora sta per iniziare e dovete ancora trovare l'aula >>
<< Dannazione! Hikari, andiamo! >> gridò Kage scattando via.
<< K-Kage! A-Aspetta! >> fece da Eco Hikari inseguendolo.





La nuova classe di Riku era davvero spettacolare.
L'aula pareva fatta di legno, così come i banchi. La stanza era decorata con pareti e pavimenti di pietra mentre il soffitto era costituito da legno e travi della medesima materia solidissimi.
La classe era costituita da giganteschi banchi da due raccolti intorno alla cattedra e messi uno sopra l'altro come dei giganteschi gradoni, creando così una specie di anfiteatro dove tutti potessero vedere bene l'insegnante. In tutto c'erano quattro "colonne" di banchi da due, costituite a loro volta da tre gradoni, per un totale di dodici studenti. Infine, erano state disposte quattro grandi finestre ad arco sopra ad ogni colonna, in modo da favorire l'illuminazione agli studenti e al tempo stesso un'ottimo panorama durante i cambi d'ora. Come si era fin da subito aspettato, la stanza assomigliava più ad un reperto storico rinascimentale che ad una vera e propria classe. Ma in fin dei conti erano solo dettagli.
Riku Harets era un ragazzo dagli intensi occhi azzurri e dai lunghi capelli argentati, tirati del tutto indietro e lasciati andare fino alla fine della nuca e l'inizio del collo. Aveva un fisico molto palestrato dato che prima di entrare nel mondo di Yggdrasil era un pugile e un'atleta. La sua classe era "Berseker", una classe più pensata per o un'agguerrito attacco e una pessima difesa o un'impenetrabile guardia e un'offensiva pari a zero. Una classe che gli si addiceva benissimo dato che un Berseker in teoria è molto più forte di uno spadacino, sia in attacco e sia in difesa. Ma questo valeva solo per uno dei due dato che se i nemici fossero stati due, sarebbe stato difficile, se non impossibile, continuare a passare da un "Berseker" all'altro.
<< Harets Riku? >> domandò l'insegnante, riportando il ragazzo alla realtà.
<< Presente >> rispose il ragazzo alzando la mano.
<< Hunter Kage? >> chiese la Professoressa alzando gli occhi dal registro, alla ricerca di Hunter.
Ma nessuna risposta.
La Sensei alzò le spalle e con un'espressione contradditoria e scocciata, prese la penna e scarabocchiò qualcosa sul registro, infine tornò a fissare i banchi intorno a lei << Kanzaki Hikari ? >>
Anche stavolta non ci fu risposta, suscitando un silenzioso ronzio dello chiacchierare degli studenti < In effetti eravamo solo in dieci.. chissà dove sono... magari hanno fatto fuga > pensò fissando l'insagnante scarabocchiare qualcos'altro sul registro e scuotendo la testa.
<< Indicibile >> disse alzando gli occhi non appena finì di scrivere << Spero per loro che abbiano una buona spiegazione altrimenti peggio per loro, hanno già iniziato male l'anno >>
<< Chissà dove sono >> mormorò il compagno di banco di Riku, Hitzumachi Alphonse.
Riku sorrise << Già, chissà >> disse cercando di essere il più figo possibile.
Uno degli obbiettivi primari di Riku era quello di farsi rispettare nell'Accademia, fare in modo che quando si pensasse ad uno forte, si pensi a Riku. Non lo faceva principalmente per la fama, cioè, si, lo faceva anche per la fama, ma sopratutto lo faceva per acappararsi le migliori ragazze dell'Accademia. Aveva previsto, dopo anni e anni di studio, che se fosse diventato famoso e fosse sembrato uno "con cui non scherzare" le ragazze sarebbero cadute ai suoi piedi. In sedici anni, non ha mai avuto una ragazza e ora, era l'ora di vendicarsi contro il suo crudele fato. Per ora il suo piano stava procedendo a gonfie vele dato che a quanto pare alcune ragazze della sua classe avevano messo gli occhi su di lui, probabimente interessate.
< Si! Finalmente potrò morire dicendo di aver avuto una ragazza almeno una volta nella mia vita! > si urlò trattenendosi dalla gioia.
Improvvisamente, la porta scorrevole dell'aula si aprì di colpo.
<< Ci scusi, Sensei! >> urlò una ragazza entrando di corsa, del tutto affannata << E' questa la 1A? >>
Riku rimase molto colpito dalla ragazza, dato che era bellissima. E non fu il solo, l'intera parte maschile della classe sembrava "ipnotizzata" dalla nuova arrivata.
La ragazza aveva dei magnifici capelli castano chiaro lasciati andare a caschetto fino allle spalle, mentre le ciocche davanti erano portati di lato da una piccola molletta lasciando ben visibili la fronte e i suoi bellissimi occhi marroni. Snella, alta e ben bilanciata, con la pelle leggermente abbronzata, ne facevano una ragazza davvero attraente.
<< Q-Quello schianto fa parte della nostra classe?! >> tuonò a bassa voce Hitzumachi, del tutto piacevolmente sorpreso.
Riku non rispose, era troppo affascinato per dire qualcosa.
<< Si, è questa, lei è..? >> domandò la docente, del tutto indifferente.
<< H-Hikari Kanzaki... >> mormorò la ragazza, ancora annaffando.
<< Bene, io e lei dobbiamo farci una chiacchierata... è con lei l'altro ritardatario? Hunter Kage? >>
Hikari fu sul punto di dire qualcosa, quando improvvisamente un ragazzo entrò di corsa dalla porta ancora spalancata.
<< Scusi, è questa la 1A... Ah.. Hikari >> mormorò il ragazzo, anche lui annaffato.
<< Si, è quesa, sei Hunter Kage? >> domandò la Sensei, guardandolo con sguardo molto serio.
<< S-si >> rispose timidamente il ragazzo.
Kage un ragazzo leggermente più alto di Hikari, aveva dei capeli corti e di color castana scuro un'pò arruffati. Aveva degli occhi irradiati di un'inquetante color ambra, facendolo assomigliare più ad un gatto che ad altro. Aveva una corporatura che sembrava normale, quasi fiacca. Ma l'occhio allenato di Riku intuì che invece era perfettamente addestrato: sapeva riconoscere subito chi era forte e chi debole, e sicuramente, Kage non era tra quest'ultimi.
<< Va bene... >> sospirò la docente ad occhi chiusi << voi due andatevi a sedere laggiù, per oggi ve la faccio passare liscia ma la prossima volta non sarò tanto indulgente >> disse la Professoressa indicando il doppio-banco vuoto in fondo all'aula.
<< Grazie, Sensei >> dissero all'unisono Hikari e Kage facendo un'inchino e avviandosi a passo spedito verso i banchi.
<< Cristo, guarda quanto è bella! Dì la verità, interessa anche a te, eh? >> sussurrò Hitzumachi maliziosamente dando a Riku qualche leggero colpetto accusatorio con il gomito.
<< Molto bene, ora che ci siete tutti, vi illustro le regole dell'Accademia. State attenti se non volete passare guai con il Comitato Disciplinare Studentesco >> disse l'insegnante mettendo mano ad un libro preso apparentemente a casaccio.

L'ora passò rapidamente e l'insegnante dichiarò di chiamarsi Teresa Minato, la loro Docente responsabile. Passò l'ora a spiegare ciò che Riku già sapeva. Finita l'ora, Miss Minato se nè andò dicendo che da ora avevano la giornata libera e di sfruttare la giornata per visitare l'Accademia trammite le numerose "guide turistiche studentesche" disseminate per la scuola e di fare conoscenza con i nuovi compagni di classe. Difatti, non appena la campanella suonò, il primo pensiero di Riku fu quello di andare a parlare con Hikari, deciso a scoprire tutto su di lei. Ma rimase leggermente deluso quando vide che non fu l'unico ad avere quell'idea.
Intorno al banco di Hikari erano disseminate le cinque ragazze della classe, intente a fargli ogni genere di domanda.
Notò con piacevole interesse che Kage sembrava del tutto distaccato dai discorsi di Hikari, nonostante gli fosse così vicino.
< Ottimo, vuol dire che non ha interesse per lei: un rivale in meno > pensò Riku avvicinandosi.
<< Allora, Kanzaki-san, c'è l'hai una ragazzo? >> chiese una ragazza.
<< Beh, a dir la verità... >> rispose Hikari, interrompendosi per sentire le discussioni di Kage.
<< Hunter-kun, che tipo di ragazze ti piacciono? >> chiese un'altra.
Hikari allungò l'orecchio: questa la voleva proprio sentire.
<< Uhm.. tu sei il mio tipo >> rispose Kage molto sarcasticamente << che ne dici di metterti con me? >>
<< I-Io.. bè... non.. >> cominciò a farfugliare la ragazza, imbarazzata.
Come una fiamma che viene alimentata da della benzina, Hikari scattò in piedi e prese per il collo Kage, chiudendolo in una presa simile a quella dei bulli quando ricattatano lo sfortunato di turno.
<< Che diavolo stai dicendo, Kage!? >> ringhiò allungado la mano sinistra chiusa in pugno sul suo volto.
<< E-Ehi, Hikari, s-stavo scherzando! >> si difese Kage alzando le mani in segno di resa, cercando di calmarla.
<< Perchè vi chiamate per nome? Vi conoscevate già? >> chiese una ragazza. Anche Riku sembrò interessato alla discussione e allungò l'orecchio mentre notava che c'era sempre più gente ad avvicinarsi, anch'essi incuriositi.
<< Oddio! >> esclamò improvvisamente qualcuno con un'evidente agitazione << Guardate la loro mano sinistra! Le sinistra! La sinistra>>
Come da comando, tutti i presenti si misero a fissare le loro mani, Riku compreso.
Ma quando notò un particolare che accumunava le loro mani, trasalì sentendo il proprio sangue gelare.
<< L-la f-fede n-nuziale?! >> tuonò qualcuno, con voce altamente sorpresa mentre il panico cominciava a diffondersi come una malattia.
<< S-Siete sposati!? >> urlò qualcun'altro.
Al sentire di quelle accuse e imbarazzati Kage ed Hikari ritrassero immediatamente le propie mani nascondendole e cercando di coprire i loro anelli.
<< M-Ma che c-cazzo?! >> gridò un'altro.
Varie voci di dissenso cominciarono a liberarsi nell'aria, tempestando i due sempre più di domande, senza nemmeno lasciare loro il tempo di rispondere.
Ma l'unico che rimase più sorpreso di tutti fu Riku, che paralizzato, rimase a fissare i due mentre erano messi alle corde dalle domande.
 << Cazzooooooo!! >> gridò Riku con tutto il fiato in corpo e facendo una buffa  faccia deformata dalla sorpresa.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Nota dall'Autore:

Desidero ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito fino ad ora, ovvero i miei 3 ( unici XD ) recensitori: Exter, Queen e Lulù. Spero con tutto il cuore che mi stiate continuando a seguire! :D

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Anticipazioni!

(Gestite dalla mia sorellina, io ho gestito solo errori e ordine. Per eventuali lamentele, rivolgersi a lei)


Capitolo 7 - Riku vs Kage, battaglia per Hikari!


Hikari:  Woah! U-Una battaglia per me?! 8D
Kage: Come diavolo ci sono finito in questa situazione... :|
 Riku Non perderò, Kage! >:(
Kage: .....  -.-
Hikari: A-Accidenti! Sembra che Riku faccia sul serio! 8O
Riku: Si! Perchè sono disposto a tutto per te! Chi vincerà sarà degno dell'Amore di Hikari! E avrà il diritto di stargli accanto come amante! >:O
Kage: ..... ora posso andare? :O
Hikari: Oh! Allora non perdere Kage! Faccio il tifo per te! :D
Riku: Eh? °-°
Kage: ..... °-°"
Hikari: N-Niente! °\\\°
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Norman Jayden