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Autore: Astrasi    10/03/2011    1 recensioni
E' il settimo anno, i Malandrini James Potter, Remus Lupin e Sirius Black riflettono incantati dalle note di un violino, mentre la prefetto Lily Evans prende la decisione più importande della sua vita.
Cos’è la musica, se non una magia? Una delle più potenti, mi dico, forse la più bella. Ha il potere di dire le cose che con le sole parole non arriverebbero al cuore, ha il potere di incantare mille anime in una sola volta. Può rapirti, e portarti nel suo mondo senza che nessuno se ne accorga, può farti provare le sensazioni della più estasiante delle droghe, senza farti male. Può condizionare la tua vita, un si o un no, un sorriso o una lacrima, può indicarti la strada quando sei al buio.   
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Elegia di un violino.
 

 

Cos’è la musica, se non una magia? Una delle più potenti, mi dico, forse la più bella. Ha il potere di dire le cose che con le sole parole non arriverebbero al cuore, ha il potere di incantare mille anime in una sola volta. Può rapirti, e portarti nel suo mondo senza che nessuno se ne accorga, può farti provare le sensazioni della più estasiante delle droghe, senza farti male. Può condizionare la tua vita, un si o un no, un sorriso o una lacrima, può indicarti la strada quando sei al buio. 
L’amore, anche quello è una magia. Lo penso quando la guardo affacciarsi al mondo con quei suoi occhi verdi, lei così piccola e fragile, ma allo stesso tempo forte e combattiva, in un posto così grande e crudele. Lo penso quando la vedo spostare una ciocca di capelli lunghi e rossi come fiamme di un fuoco, lo penso quando sento la sua voce.
E quanto può essere diversa, la musica, dall’amore? Quanto può essere diversa, da lei? Quando cammina con il suo passo deciso, e quando dolcemente prende appunti. Quando sorride, quando mi respinge con forza. Quando si arrabbia, e potrebbe far paura al Signore Oscuro se volesse, quando per qualche motivo che non posso capire, piange. Non è così, anche la musica? E lo stupore, la meraviglia, la gioia, ma anche la tristezza, la malinconia, la rabbia, il dolore…Non sono le stesse emozioni che entrambe mi fanno provare?
La musica è sempre stata pronta ad amarmi, quando ne ho avuto bisogno. Un giorno, mi amerà anche lei, ci potete scommettere. Così come è chiaro che io non potrei vivere senza amarla.
 
 

*
 
 

Guardo il mio migliore amico, il mio vero fratello. Sta pensando a lei, ne sono sicuro. La ama, ne è consapevole, finalmente. E soffre. Soffre perché lei non lo vuole, soffre perché anche se non lo ammetterà mai, probabilmente non riuscirà a conquistarla. Soffre, ma solo in fondo al cuore. Perché è lì, che James Potter ha cacciato la dura realtà. E’ lì, che nascosta in un angolino, c’è la possibilità che lui possa fallire. E se James Potter è sempre sicuro di ottenere quello che vuole, quando quel briciolo di consapevolezza tenta di evadere dal luogo dove è stata rinchiusa con tanta determinazione, lui soffre. Perché l’ amore, l’amore per lei, è il suo unico punto debole. L’unica macchia della sua esistenza perfetta.
 
 

   *
    

 
James sta sognando ad occhi aperti, Sirius lo guarda assorto. Peter è scomparso, e di sotto qualcuno sta suonando un violino. E’ Emmeline, la violinista di Grifondoro, probabilmente da sola. La musica è dolce, malinconica, e l’elegia di quelle note arriva fino a noi, nel nostro dormitorio. La musica ci costringe a pensieri che si intonano con i suoi colori, e io mi chiedo se c’è magia più potente di quella. Emm è bravissima, non sbaglia una nota, e va a finire che mi ritrovo a pensare a lei, come al solito. Mi disgusto da solo, mi odio. Mi rimprovero per il fatto di averla toccata anche solo con il pensiero, mi picchierei a sangue, solo per aver osato desiderarla. Lei, così pura, piccola e dolce. Lei così sensibile ed amorevole. Non la merito ora, e non la meriterò mai. Stamattina mi ha regalato una tavoletta di cioccolato al latte, il mio preferito. Se solo sapesse…se solo immaginasse quello che sono…non voglio nemmeno pensarci. Ma sarebbe meglio, si. Sarebbe tutto più giusto, perché lei si allontanerebbe disgustata da me e non correrebbe più alcun rischio. Lei non deve essere in pericolo. Ed è tutto nelle tue mani, Remus. I tuoi amici hanno fatto una scelta, non puoi costringerli a fare altro, ed infondo sei loro immensamente grato per quello che fanno per te. Ma lei…Devi essere forte, Remus.

 
 

*
 
 

Vuoto. Vuoto. C’è solo vuoto dentro di me, ora. Me lo ripeto, più e più volte. Forse sperando che questa consapevolezza mi possa riempire almeno un po’. Sono seduta per terra, e mi chiedo cosa ci faccio ancora qui. I bei voti che un tempo rendevano così orgogliosa sia me, che i miei genitori, non mi appagano più. Le serate tra amiche non mi fanno stare bene come una volta, e sembra persino che l’immenso banchetto della cena non riesca più a soddisfare la mia fame. E forse, non è vuoto quello che ho dentro, ma un invadente ed enorme senso di inutilità. Perché là fuori, c’è gente che muore. Là fuori, è tutto diverso, è tutto vero. Se a scuola quando sbagli prendi solo un brutto voto, là fuori…beh, muori. E se il mondo in cui viviamo, in cui la gente vive, è così, io farò di tutto perché possa essere un posto migliore. Combatterò, perché i miei figli, e quelli di tutti gli altri, babbani compresi, possano vivere senza il soffio della morte sul collo. Lotterò, perché quelli come me, nati babbani col sangue sporco, possano essere considerati uguali ad ogni altro mago sulla faccia della terra. E allora, solo allora, il vuoto che c’è dentro di me, si riempirà. Io voglio combattere, anche a costo della morte.



  

  
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