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Autore: shuichi chan    10/03/2011    3 recensioni
In una coppia affiatata come la loro, le coccole, i baci e il sesso non può mancare, e difatti tutti questi elementi sembrano esserci, ma il vero problema è: come farlo senza essere disturbati?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Salve a tutti, è da un bel po' di tempo che non scrivo più FF fatte a capitoli, ma questa lo merita! Di questi tempi sono in vena di scrivere storie assurde e idiote, ecco, questa non è da meno! Non prendetela troppo sul serio, ma non ritenetela nemmeno una favoletta per bambini, rideteci su XD
Questo è il primo capitolo, ovvero il prologo!
Buona lettura!





AMICI IMMAGINARI



Prologo – England, here i came!



Grazie al cielo. Finalmente dopo mesi e mesi di interminabile lavoro riuscì a concedersi un po’ di libertà. L’aria soffocante dell’ufficio cominciava a divenire sempre più pesante e gli impediva di godersi la giornata.
America non era mai stata una nazione così ordinaria e diligente, preferiva divertirsi chiuso in casa con i videogiochi sparatutto imprecando e sparando contro i nemici, abbuffarsi come un porco al Mc Donald, e guardare film Horror prima di andare a dormire (se riusciva).
Sicuramente  sarebbe stata la sua vita quotidiana  se non fosse stata sovrapposta da tutto quel sopprimente lavoro.
Ma la cosa che forse lo infastidiva maggiormente era il fatto di non essere riuscito vedere Inghilterra per mesi, lui se ne stava in Occidente, a bere thè e leggere favole, lontano chilometri e chilomenti da lui. Si chiamano spesso, ma questo non bastava affatto, anche masturbarsi al telefono con Inghilterra che faceva altrettanto non era per nulla soddisfacente.
Voleva vederlo, maledizione, tenerlo stretto tra le sue forti braccia, baciarlo, coccolarlo e farci anche l’amore, ovviamente. Se non fosse stato per i suoi impegni da nazione, avrebbe giurato a sé stesso che sarebbe stato con lui tutti i giorni, in fondo stavano insieme, che c’era di male?
A quei pensieri cominciò ad avvampare, preso da una voglia sfrenata di alzare i tacchi ed andare da lui per il resto delle sue vacanze; e difatti è quello che fece, senza alcun indugio, preparò le valigie e partì sul suo ject privato diretto a Londra. Dopo tre mesi di solitudine reciproca non poteva fare altrimenti.
Inghilterra però, non sospettava di una sua visita, era una sorpresa che avrebbe gradito sicuramente.
Già si immaginava la sua reazione: un misto tra lo stupore e l’euforia, nascosto dalla solita espressione contenuta e seria che cercava di non far sgretolare. Peccato però che il rossore che spesso gli velava le guance lo tradiva ogni volta, ma ormai America lo conosceva bene, e sapeva scorgere ogni sua emozione in qualsiasi momento.
Immerso nei pensieri non si accorse nemmeno del richiamo incessante del cellulare, solo dopo una manciata di secondi capì che qualcuno lo stava chiamando.
“Pronto” rispose subito senza nemmeno vedere chi fosse
“Ciao scemo!” si sentì dire, era Inghilterra, non vi era nessun dubbio.
“Iggy caro! Come stai?” rispose  con voce chiara e allegra
“non c’è male, ti ho disturbato? Stai lavorando?”
“ora no, che mi devi dire?”
“nulla, mi chiedevo quando saresti venuto a trovarmi…” la sua voce si assottigliò appena per l’ imbarazzo.
“non lo so, appena posso ti prometto che verrò!”
“va bene…non pensare cosa strane, tipo che mi manchi! Solo che volevo farti assaggiare i miei shones, sto migliorando in cucina sai?” certo, e America era in soprappeso, ma per favore!
“benissimo, ne sono felice! Ma tu invece mi manchi tantissimo, se fossi qui non sai che ti farei, ti…”
“si si si ok va bene! Ho capito!” urlò scosso Arthur interrompendolo, America cominciò a ridere.
“Ti giuro che appena trovo dei giorni liberi vengo a trovarti! Ora devo scappare, ho appena comprato Halo 3 e non vedo l’ora di giocarci! A presto!”
“A presto…”
“ah si, un ultima cosa…”
“cosa?”
“Ti amo!”
Dopo quella frase scese il silenzio per alcuni secondi.
“a-anche io…”   rispose poi l’altro un po’ balbuziente.
I due riattaccarono e America scoppiò di nuovo in una vivace risata.
Lo aveva fregato, così non si sarebbe mai e poi mai aspettato di trovarselo dopo alcune ore davanti a casa sua.
E Inghilterra affermava in continuazione che fosse uno stupido.
Stupido? Lui era un genio!





NOTE:
Prologo piuttosto corto, ma voglio realizzare un bel po' di capitoli (se riesco), quindi i capoli non saranno poi cosi lunghi; meglio cosi, io, personalmente, li trovo troppo pesanti e mi passa la voglia di continuare a leggere XD
Spero vi sia piaciuto! Al prossimo capitolo ;D
  
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