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Autore: Wren    16/01/2006    15 recensioni
Bloccati da un tempaccio impervio saranno costretti ad assistere ad una scena istruttiva! (Drabble RoyXEd)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ risaputo che la stagione autunnale è foriera di pioggia

E’ risaputo che la stagione autunnale è foriera di pioggia. Appena le foglie degli alberi iniziano ad ingiallire e minacciano di cadere a terra al primo refolo di vento, neri nuvoloni carichi d’acqua si affacciano all’orizzonte e lì restano per tutta la stagione, minacciando di tanto in tanto di scaricare il loro peso sulle terre sottostanti.

Ed in effetti ,a ben pensare , East City era indicata da tutti come una città assai piovosa, e non solo in autunno, ma anche in tutto il resto dell’anno.

Solo che , seppur a conoscenza di tutto questo , quel violento acquazzone pareva ad Edward veramente eccessivo. Gocce grandi come chicchi di grandine e fitte come una cortina di nebbia cadevano pesanti sulla strada impedendo all’alchimista di abbandonare il porticato d’ingresso del Quartier Generale.

Non che bagnarsi rappresentasse tutto questo grande problema per lui. Solo che non aveva modo di proteggere le sue auto-mail e se si fosse presentata da Winry con anche solo una punta di ruggine addosso , probabilmente sarebbe morto prima ancora di avere il tempo di dire “Touka Koukan”.

Rabbrividendo al pensiero dell’amica d’infanzia mentre brandiva la sua chiave inglese , e un poco anche per il freddo umido che quel tempaccio si portava dietro , si strinse nel suo cappotto rosso imprecando tra sé e sé.

Perché doveva essere chiamato dall’ufficio proprio oggi? Perché quelle fantomatiche questioni burocratiche inerenti il suo stipendio dovevano proprio essere improrogabili? Perché non ci aveva mandato Al, che tra l’altro si era anche offerto di farlo? Perché si era trattenuto , già che c’era , in biblioteca ed aveva finito per fare tardi e ora non c’era assolutamente anima viva in giro? Perché capitavano tutte a lui?

Sbuffò rumorosamente tirando un calcio ad un sassolino.

“Che giornata di merda!!!” esplose inveendo contro un nemico invisibile.

“Un po’ di contegno Fullmetal…” lo riprese una voce fin troppo nota alle sue spalle.

Ecco ci mancava solo lui a completare la perfezione negativa di quel momento.

Riusciva a vederlo anche senza girarsi: il Colonnello Roy Mustang , Mister So Tutto Io , il Re incontrastato della frecciatina pungente , l’imperatore dell’egocentrismo , impeccabile nella sua uniforme mentre lo osservava con quel suo odiosissimo ghigno divertito.

“Non è davvero giornata , Colonnello dei miei stivali! Sparisci prima che ti tiri un pugno in faccia!” gli ringhiò contro Ed.

“Ah mi piacerebbe proprio vederti tentare! Considera che siamo proprio fuori dal Quartiere , dove io , non so se rammenti , sono il tuo superiore. Un’azione del genere come minimo ti costerebbe il licenziamento , il ritiro della licenza di Alchimista di Stato e l’allontanamento da tutte le biblioteche della nazione. Accomodati…”

Da tono di voce l’uomo sembrava molto soddisfatto di sé e della sua parlantina , cose che fece imbestialire Ed ancora di più. Purtroppo per lui ogni singola parola pronunciata dal borioso militare corrispondeva a verità , dunque non poté far altro che ingoiare il rospo e stare zitto sperando che Mustang se ne andasse alla svelta.

Invece Roy non pareva intenzionato a cambiare aria. Si era piazzato al limitare del porticato dondolandosi leggermente da un piede all’altro mentre osservava diffidente il cielo plumbeo.

In quel momento Edward fu illuminato da una trovata geniale.

“Ehi! Colonnello… Il Secondo Tenente Havoc è andato a prendere la macchina?” domandò senza riuscire a trattenere la sua segreta speranza di ottenere un passaggio all’asciutto.

L’uomo lo osservò divertito e poi scosse la testa.

“Giorno di libera uscita! Mi spiace per te ma sembra proprio che non si possa far altro che aspettare la fine del diluvio!”

Mentre Roy sembrava trovare la situazione piuttosto divertente Edward era del parere diametralmente opposto.

Arrivò al punto di considerare come possibilità il fuggire sotto la pioggia , ma l’immagine di Winry armata e minacciosa gli balenò nuovamente davanti agli occhi e fu costretto a ripensarci.

Un bidone dall’altro lato della strada si rovesciò con un tonfo facendo scattare entrambi sulla difensiva. Un gattino , solamente un cucciolo , era sbucato fuori come una furia , scrollandosi di dosso una buccia di banana e cominciando a inseguire infuriato la sua coda , alla quale era rimasto appiccicato un groviglio di spago. Il Colonnello cominciò a ridacchiare.

“Ti assomiglia, Fullmetal!”

“Che cosa???” esclamò Edward arrabbiato prima ancora di essere certo che si trattasse di un insulto.

“Guardalo! Ha il pelo biondiccio , si infuria per un nonnulla e anche se grande come un soldo di cacio fa un casino tremendo!” si spiegò Roy, pregustandosi già la risposta dell’altro.

“Stai  PER CASO insinuando che sono BASSO???” si infiammò infatti Edward , reagendo a tempo di record alla provocazione.

Roy non rispose e tornò ad osservare compiaciuto il micino che cercava ancora di raggiungere lo spago attorcigliato sulla coda.

Questa era un’offesa troppo grande perché il permaloso alchimista potesse sopportarla e subito si mise a guardare a destra e a sinistra alla ricerca del mezzo della sua vendetta.

“Ah! Guarda quello!!!” esclamò trionfante.

Il ragazzo indicava un grosso cane nero che camminava infastidito dalla pioggia, continuando a scrollarsi via l’acqua dal pelo.

“Ecco quello sei! Si da arie di importanza ma due goccioline d’acqua lo stendono ed è stupido!” si spiegò con un sorriso euforico.

“E come l’hai capito che è stupido scusa?” replicò Roy assolutamente noncurante del tentativo di offesa perpetrato da Ed.

“E’ ovvio! Guardalo! E’ decisamente stupido! Proprio come te!” concluse sicuro di sé il ragazzo.

Il cane nel frattempo aveva raggiunto flemmaticamente il gattino e lo osservava ora con l’aria quasi divertita. O forse così si era convinto Edward , ormai perso in quel gioco di paragoni.

Quando il gattino ormai non ce la faceva più a sopportare tutti quei giri su sé stesso e crollò intontito per terra , il cane si avvicinò e prese tra i denti lo spago impigliato. Con un leggero strappo lo tirò via , ma evidentemente il micio non poteva sapere che l’aveva fatto per aiutarlo e cominciò subito a soffiargli contro rizzando il pelo e scoprendo quel poco di unghie che aveva alla sua età.

Il cane lo osservava e basta , sempre con quell’aria beffarda pensò Ed.

“Visto??? Proprio uguale!!!” esclamò tirando la manica a Roy.

In quel momento il cane fece qualcosa di totalmente inaspettato. Si chinò sul gattino e , ignorando le minacce e le ostilità, diede un’affettuosa leccata al pelo dritto del micio.

Questi sembrò letteralmente guardarlo con gli occhi fuori dalle orbite , per poi però calmarsi , avvicinarsi alle zampone del cane e strusciandosi prese a fare le fusa.

Ed fissava la scena sconvolto , senza parole , come se il gatto l’avesse tradito.

Roy ridacchiando di gusto gli si avvicinò.

“Vuoi dire che basta così poco per far star buono anche te? Dovrò provare la prossima volta…”

Edward lo guardò minacciando di fulminarlo con gli occhi, anche se ancora esterrefatto dal comportamento del gattino , comportamento che lui considerava degradante e disdicevole. Poi Roy riuscì a sconvolgerlo anche di più.

Se ne stava oltre il porticato , protetto da un grande ombrello nero.

“Ma… ma… Ma se avevi l’ombrello cosa diavolo stavi aspettando???” si imbestialì il ragazzo.

“E rinunciare così a un po’ di stimolante conversazione con te? Giammai!” rispose teatralmente il Colonnello.

Ed sentì il bisogno di picchiare qualcosa o qualcuno montargli dentro , se solo Roy avesse insistito ancora di una virgola gli sarebbe saltato al collo.

Ma Roy non proseguì. Senza perdere il suo tipico sorrisetto saputo spostò l’ombrello in direzione del ragazzo.

“Volevi un passaggio o no?”

Ed si calmò. La voglia di brontolare gli passò , sostituita dal sollievo di aver trovato un modo per portare a casa ancora intatte le sue parti meccaniche. Per strada cominciò persino uno scambio di opinioni non ostile a proposito di un libro appena acquisito dalla biblioteca.

Mentre rispondeva Roy non poté fare a meno di constatare che in effetti Fullmetal era davvero come quel gattino.

 

 

The end… o forse no?

 

 

 

 

Pensi che questa storia sia troppo soft , priva di sconcerie e quindi assolutamente non da me?XD Hai ragggione! Beccati il finale alternativo non mediaset-censurato.

Preferisci continuare a vivere nel mondo platonico di Roy e Ed che non fanno nulla? Fermati ora finché puoi!!!! XD

 

 

 

 

 

 

 

 

“Vuoi dire che basta così poco per far star buono anche te? Dovrei provare…”

Edward lo guardò minacciando di fulminarlo con gli occhi, anche se ancora esterrefatto dal comportamento del gattino , comportamento che lui considerava degradante e disdicevole. Poi Roy riuscì a sconvolgerlo anche di più.

Non ebbe il tempo di esternare tutta la sua disapprovazione rispetto all’ultima frase dell’uomo, perché quest’ultimo si era chinato su di lui. Nel momento di panico Edward si accorse solo di avere Roy addosso e una colonna alle spalle. Poi avvertì il tocco di qualcosa sul collo. Qualcosa di umido e caldo. Completamente ipnotizzato da quel contatto , lo sentì risalire lungo la giugulare , fino alla mascella e poi ancora avanti per arrivare alle labbra. Persa ogni cognizione di sé , di dove fosse di cosa stesse facendo pochi secondi prima , Edward buttò le braccia al collo di Roy e si impegnò attivamente a trasformare quel fugace contatto in un vero e proprio bacio.

Quando si separarono il ragazzo si rese conto di aver chiuso gli occhi , chissà quando. Socchiudendoli osservò l’altro che lo fissava come se stesse per dire qualcosa.

E Roy sapeva che forse forse era meglio stare zitto, però la tentazione era davvero troppo forte.

“Eh sì… proprio come il gattino…”

Fu allora che Ed esplose.

No… forse non completamente come il gattino.

  
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