Storie originali > Favola
Segui la storia  |       
Autore: Paolo Ciraolo    11/03/2011    5 recensioni
Una Favola ricca di contenuti fantastici che parla di una principessa bellissima che ha età da marito.
Mille e uno sono i pretendenti ma solo uno la bacerà nel suo regno dove il sogno diventa realtà e la realtà un sogno.
Un povero indiano, di origine asiatica, porta lei una fiaba ogni sera; lei la principessa Stellaris vive le favole nei suoi sogni, ma una sera...Dedicata a Sasita e liyen in modo assolutamente cordiale e affettuoso per entrambe.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 La Pricipessa Stellaris.
Tanto tempo fa, nel nostro pianeta, esisteva una reggia costituita da una dimensione fatata: il sogno diventava realtà e la realtà che diventava sogno. Nel palazzo viveva una principessa di nome Stellaris, che, avendo ormai raggiunto l'età ideale per il matrimonio, non stava più nella pelle.
Il re e la regina, genitori della principessa, organizzarono a tal proposito mille e una festa, tante quanti erano i suoi pretendenti. La loro splendida figlia l’anno prima aveva pure vinto il titolo di miss universo, tanto era straordinariamente bella. Ogni sera nel giardino dei sogni incantati, la principessa incontrava un baldo pretendente tra i giovani del regno, principi, granduchi, sultani, conti e baroni tutti molto ricchi.
In una di quelle sere, una splendida notte con un cielo limpido e cristallino, la nostra principessa stava ascoltando un suo pretendente, il re Ubaldo, che le sussurrava le seguenti parole: -Stellaris, mia cara, tu non sei una principessa, ma una divinità! Dai tuoi occhi esce una luce soave che affascina chiunque. Ti conosco da sempre e sei la donna più incantevole che io abbia mai potuto desiderare.- Disse il re realmente catturato dalla bellezza favolosa della principessa, dandole un diadema come pegno di amore.
In quello stesso momento passava di li Agi, un giovane indiano, che si guadagnava da vivere vendendo fiabe. La principessa Stellaris amava moltissimo le fiabe e dal momento che era di buon umore, chiese al giovane: «Buon Agi, che favola mi proponi oggi?» fece lei con tanta dolcezza. «Che ne diresti de: “Il Commerciante di stelle”?» disse Agi, colmo di felicità ogni volta che la principessa si rivolgeva a lui.
«Andrà benissimo, ne sono sicura. La compro immediatamente, il tuo animo dolce non mi deluderà» affermò la principessa, distogliendo per una buona manciata di minuti lo sguardo dal diadema donatole dal principe Ubaldo. Di fronte a tutta quella scena il principe restò profondamente colpito, e si congedò dicendo: « Mia principessa, hai preferito una fiaba ad un mio così importante regalo! Stanotte alla mezzanotte in punto, ti farò pentire di questo Stellaris, parola di Ubaldo!» fece lui in preda a un forte senso di nausea, si ripeteva che per nulla al mondo si sarebbe fatta sfuggire quella così meravigliosa creatura.
La nostra principessa, per nulla pentita di avere fatto quella scelta dettata dal cuore, si ritirò nella sua maestosa dimora, fatta da una singolare dimensione, in cui il tempo e lo spazio erano dilatati. Stellaris adagiò sul suo comodino con molta cura il suo nuovo acquisto, dove vi era una libreria in cristallo che conteneva tutte le più belle fiabe del mondo. Si abbandonò sul suo sontuoso letto a baldacchino, trasparente e di color turchese, e puntò gli occhi in direzione della volta della sua stanza, da dove si poteva osservare un bellissimo cielo stellato (era la notte di San Lorenzo e, vedendo cadere delle stelle comete, espresse un desiderio). Poi, rapita dal sonno, si addormentò beata, sognando la favola "Il commerciante di stelle". La principessa infatti non aveva alcun bisogno di leggerle le favole, una volta che le acquistava, le viveva meravigliosamente in sogno.
Nulla poteva svegliarla dai suoi sogni, ad eccezione del bacio di uno dei suoi pretendenti.
Alla mezzanotte in punto, mentre la principessa Stellaris sognava la favola bellissima che con tanta simpatia aveva comprato, il re Ubaldo decise  di fare irruzione nel castello in modo tale da svegliare la principessa dal suo sonno, baciarla, e, rapendola, sposarla finalmente nel suo regno. Quindi aggirandosi per qualche tempo nelle stanze della reggia, trovò finalmente quella della principessa che, in uno stato di estasi, scopriva le meraviglie della sua nuova fiaba… entrò, quatto quatto, e per qualche minuto non poté fare altro che rimanere a bocca aperta di fronte a quanta meraviglia lo circondava in quella stanza reale.
Con fare furtivo si avvicinò a lei e, mentre era li per li per baciarla, si frappose tra loro due lo stesso "Commerciante di stelle", che da sogno era diventato realtà: «Re Ubaldo! Questa notte farò finta di non aver visto niente, ma come segno della tua nobiltà, ti trasporterò con me nel tuo regno, dove vi rimarrai per punizione finché la principessa Stellaris non si sposerà».
Il re preso in castagna non ebbe altra scelta, e a malincuore, accettò. La Principessa continuò a sognare beata la sua favola, per tutta la notte, ignara di quanto era avvenuto alla mezzanotte.
L'indomani era una giornata bellissima e tiepidi raggi del sole rendevano incantevole quella splendida reggia, circondata da spiagge tropicali piene di uccellini (dal cinguettio celestiale), palme altissime piene di cocchi (grossi e succulenti), ed la brezza di mare accompagnava ogni respiro nelle grandi facciate dei balconi. La principessa amava bagnare i suoi soffici piedi nelle tiepide acque marine, ascoltare il fruscio delle onde, scrutare in lontananza le barriere coralline, ricchissime di pesci multicolori. Decise di entrare in acqua e farsi un bagno, l’acqua era troppo invitante. Appena un’ora più tardi, la principessa salì sul suo nerissimo destriero di nome Furente, e al galoppo tornò al castello raggiungendo la sua reggia scortata da dei possenti gabbiani bianchi che si stagliavano in un cielo azzurro.
Alla sera nel giardino dei sogni incantati la giovane ricevette il sultano Miramar. Lei, coi suoi sublimi occhi celesti, rapiva immediatamente lo sguardo di ogni suo pretendente, coi suoi finissimi capelli d’orati, profumava di un balsamo eccelso ogni baldo giovane cercava di farsi spazio tra i suoi interesse. Aveva una carnagione lievemente abbronzata e delle labbra molto sottili, il suo portamento era da vera principessa e tutto faceva di lei una donna favolosa. Il sultano riservò alla sua morosa parole dolcissime, la paragonò alla bellezza del sole, preziosa come il mare ed eterna come le stelle. Anche lui porse lei un grande diamante in segno del suo amore, ma, anche allora, proprio in quel momento passò il caro giovane indiano Agi. Ancora una volta il giovane attirò tutta l’attenzione della principessa che, di buon cuore, si rivolse a lui dicendo: «Che fiaba porti questa volta, caro Agi?». Sperava tanto che glielo chiedesse anche stavolta, e subito rispose: « “La colomba bianca”, mia signora» e, continuando disse «questa fiaba racconta di una colomba che diventa impertinente con i superbi e molto dolce e benevola con i candidi e i puri, raccontò Agi l'indiano alla nostra principessa».
Anche il sultano però non prese bene la simpatica scenetta, e cominciò a inveire contro la povera principessa accusandola di aver oltraggiato il suo buon nome, minacciandola che alla scoccare della mezzanotte avrebbe scagliato su di lei la sua stregoneria e l’avrebbe rapita.
Stellaris non si fece intimorire da quelle parole, sapeva che non c’era nulla di male nell’apprezzare con garbo e gentilezza le storie di un giovane cantastorie. Congedò il suo pretendente e comprò la fiaba, riempiendo di gioia il cuore del ragazzo.
Ancora una volta la buona principessa si ritirò nella sua stanza dimensionale dove adagiò la sua bella favola nella vetrinetta di cristallo insieme a tutte le altre fiabe. Si adagiò nel suo letto turchese ammirando il cielo stellato e le stelle cadenti, poi pian piano si addormentò sognando la storia fiabesca della Colomba Bianca. Verso la mezzanotte in punto il sultano Miramar, fece breccia nelle difese del castello grazie ai suoi poteri, ed entrò nella reggia e si diresse in direzione della stanza della principessa, intenzionato anche lui a rapirla e sposarla nel suo regno. Avvicinandosi al letto, pensando a come rapire la splendida fanciulla, apparve una grande colomba Bianca che si materializzò davanti a lui impedendogli di avanzare anche di un solo passo verso il letto della principessa. A quel punto il sultano, parecchio indispettito, evocò un fortissimo vento in modo tale da fa sparire quella dannata colomba; ma questa non si spostò neppure per un millimetro, facendo continuare al contempo il bellissimo e fiabesco sogno alla principessa. Il sultano allora provò ad intervenire con una grande tempesta, con lampi ed acqua a non finire, ma la colomba respinse tutto con la forza delle sue ali. Allora il Miramar, arrabbiato come non mai, provò lui stesso a gettarsi sulla principessa, ma in un attimo la colomba spedì lui e la sua magia da quattro soldi dritto nella sua terra, lì dove sarebbe stato intrappolato fino a quando Stellaris non si fosse sposata.
Quale altro pretendente avrebbe incontrato Stellaris l'indomani, e quale altra fiaba le avrebbe portato l'indiano Agi?

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Paolo Ciraolo