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Autore: Gweiddi at Ecate    11/03/2011    5 recensioni
dedicata a Laica ed e r a t o
Nove anni dopo il sacrificio di Apollo, Sirius e Toma, c'è chi continua a vivere, e chi cerca disperatamente di farlo a sua volta.
"Non c'è niente."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Apollo, Silvia de Alisia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ad Ylenia ed Antonella per la bella notizia, finché non arriverà aprile ♥



For all the ones who'll come

The other half of me






Con occhi vacui osservò l’immagine che lo specchio incastrato nell’antica e pesante cornice dorata le offriva.
Una ragazza in camicia da notte in seta e raso bianco la fissava insistentemente, con una mano poggiata sopra il ventre e l’altra abbandonata contro il fianco. I capelli biondo cenere le scendevano sopra le spalle e il piccolo seno, arrivando ad accarezzarla fino alla vita, e alla luce fredda della luna sembravano tinti d’argento. La sua stessa pelle color perla rifletteva tinte argentate, così come gli occhi enormi ed azzurri, tanto da dare all’intera figura un’aura eterea ed evanescente.
Giustamente.
Erano almeno cinque anni, quasi sei, che si sentiva a quella maniera: evanescente. Priva di sostanza, priva di materia, di corpo. La sua anima se l’era presa l’Albero della Vita tempo addietro, e da allora la ragazza aveva vagato ciondolante senza consistenza che le riempisse la carne.
Sbatté gli occhi e abbassò lo sguardo sull’addome che la mano continuava ancora a proteggere dalla brezza fredda, che entrava dalla porta spalancata del balcone e scostava con un sibilo i tendaggi e i veli attorno al letto a baldacchino.
Come se ci fosse stato qualcosa da proteggere in quel ventre.
Non poteva esserci niente in un corpo senz’anima. In una donna a metà.
Sterile spiritualmente.
La ragazza corrugò la fronte e strinse le labbra.
In verità, in qualche parte ben nascosta, lei era forte. Era florida di emozioni e sorrisi, ricca di pensieri, sorretta da una grande volontà; ma certe sere semplicemente la vita diventava troppo perché lei potesse ancora sopportarla.
Con un singhiozzo, si rese conto che era veramente impossibile sopportare ancora la solitudine che le bruciava dentro, quando invece attorno a lei i suoi amici si erano tutti ripresi la loro vita da tempo.
Ne avevano create altre di vite. Vite che gonfiavano le curve di compagne che una volta passavano il loro tempo solo a leggere e studiare, che illuminavano gli occhi castani di amici che, sempre quella lontana volta, correvano dietro alle gonne di tutte le donne ma poi capitolavano davvero solo di fronte a quella che alzava gli occhi dal romanzo e lo sgridava.
Il vetro spesso dello specchio iniziò a tremare, e la giovane scivolò a terra, in ginocchio. Strinse con entrambe le mani la stoffa leggera della camicia da notte, affondando sofferente le unghie fino a graffiarsi attraverso il tessuto scivoloso.
Le spalle si muovevano con piccoli sobbalzi, e più la ragazza cercava di arginare il pianto bruciante, più lo specchio tremava, percosso da degli scossoni invisibili.
Una lunga crepa percorse due terzi della superficie prima che il vetro esplodesse in tanti piccoli pezzi, che si sparsero per la stanza con uno scoppio.
Alcuni frammenti la ferirono, lasciando bave sanguigne sulle sue braccia e le guance, da cui gocciolarono piccole stille.
Sulla camicia da notte comparvero delle macchie rosse, che si allargarono sbiadendo appena.
Rumore di passi svelti di piedi scalzi, che correvano sui corridoi in marmo.
La porta che si spalancava di botto lasciando entrare una donna alta spaventata.
Lei che piangeva e nascondeva il volto tra le mani.
«Silvia! Cos’è successo?»
Reika correva ad abbracciarla, mordendosi le labbra per non strillare per i vetri che le si conficcavano nei piedi.
«Silvia?»
La principessa scuoteva la testa, cercava ancora di asciugare le lacrime prima ancora che scendessero, e non parlava.
Niente, non è successo niente. Non c’è niente.
Non c'è niente.









_____________________

Uhm.
Sì, allora diciamo che - ehilà! - sono tornata in questo porto. Ahivoi.
Diciamo anche che non ho la benché minima idea di quanto durerà questa fan fiction. Teoricamente non molto. Praticamente... *volo di corvi nel tramonto* *molto scenografico, eh?*
L'inizio è angst. Lo so. Vi chiedo perdono. Tecnicamente il resto, se i personaggi non decidono a metà via di farsi i benemeriti loro, dovrebbe essere fluff/comfort. Ci spero.
E niente, questo è solo il prologo, ogni spiegazione *si, vi ho visto grattarvi il capo confusi* verrà data, non temete.
   
 
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