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Autore: angelikakiki    12/03/2011    4 recensioni
A volte basta solo cambiare il punto di vista per scorprire un'altra versione dei fatti. Eventi che hanno cambiato la storia dal punto di vista di colui cha ha rivoluzionato la storia dello shampoo: Voldemort.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Voldemort
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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31.10.1981
Caro Diario,
sì, sono io, il mitico, bellissimo, super attraente Lord Voldemort. Oggi sono morto, in teoria, ma nessuno sa che io ho creato ben sette Horcux ( muamuamua!!!) e quindi non posso morire! Sono qualcosa di incorporeo, insomma, conto meno di un due di coppe quando la briscola è bastoni. Comunque, oggi è il 31 ottobre, 1981. Già, una giornata come le altre, mi ero detto io. E invece no. Codaliscia ieri mi ha detto che James e Lily Potter MORIVANO dalla voglia di vedermi, perché volevano presentarmi loro figlio. E allora mi sono presentato a casa loro. Infatti Coda mi ha pure detto l’indirizzo. Ho suonato il campanello, ma visto che nessuno mi rispondeva, ho dovuto abbattere la porta. James Potter stava dormendo sul divano, a vedersi Twilight. Visto che poteva vedere di tutto MA NON Twligiht, l’ho ucciso. Così, perché mi andava. Dopo sono andato su a vedere se c’era la mia cara vecchia amica Lily. Sentivo il rumore di un rubinetto che perdeva. Sono entrato in bagno per chiuderlo ( sono un’ambientalista e odio se si spreca l’acqua), e ho visto Lily che si faceva la doccia. Io ovviamente super imbarazzato sono uscito immediatamente, ma lei, dopo essersi messa l’accappatoio, mi ha cominciato a fare una ramanzina che non ti dico e quindi ho ucciso anche lei.  Sono andato con passo felpato verso la camera del nanerottolo, perché anche io MORIVO dalla voglia di conoscerlo. L’ho visto che stava dentro la culla. Mi sono sporto per vederlo. Era proprio carino. Ma appena mi vide cominciò a piangere. Io spaventato sono arretrato e sono inciampato su uno dei suoi giocattoli. Mi sono ritrovato per terra, con la bacchetta per terra fuori dalla mia portata. Il moccioso uscì dalla culla, ma nella foga inciampò anche lui e per poco non si ruppe la testa. Gli era solo venuto un grosso taglio sulla fronte. Probabilmente gli rimarrà la cicatrice, era molto profondo. Avanzava verso di me, con un fare spettrale. Io stavo cercando di prendere la bacchetta, ma lui disse:
“ BU!” e mi spaventò a tal punto da farmi strisciare per terra per allontanarmi da lui. Arrivai al terrazzo della sua camera. L’appartamento era posizionato al ventesimo piano di un grattacielo. Ma fortunatamente c’era il balcone quindi non potevo cadere, pur standoci appiccicato per la paura. Il neonato prese la bacchetta e disse:
“ Evanesco!” e sparì il balcone. E precipitai. Morii così. Ma non dirò a nessuno come sono morto. Infatti sto diffondendo la finta storia che io volevo uccidere il moccioso e che ho ammazzato i genitori perché sono troppo forte e che il ragazzino sfregiato mi abbia sconfitto avendo dei poteri a me sconosciuti. Sennò la cosa era troppo comica. E imbarazzante. 
 
  
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