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Autore: sailormoon81    13/03/2011    1 recensioni
Bella ed Alice volano in Italia per tentare di salvare Edward dai Volturi, ma quando arrivano il destino ha già giocato la sua ultima carta.
Seconda classificata al contest "What if... e se il succhiasangue fosse morto?"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Parte terza

Un amico è così

 

E ricordati che finché tu vorrai

Per sempre al tuo fianco lo troverai

Vicino a te mai stanco perché

Un amico è la cosa più bella che c'è

 

 

Sono trascorsi altri dieci giorni, e il dolore per la morte di Edward si è lentamente trasformato nella disperazione per la perdita del mio sole.

Ogni giorno sono andata in spiaggia a La Push, sperando di incontrarlo, di incontrare uno qualunque del branco per potermi spiegare, ma è stato tutto inutile.

Ho chiamato più volte sul cellulare, a casa, ma non ha mai risposto nessuno.

E Charlie non vede Billy da parecchio…

Che sia successo qualcosa?

Non me lo perdonerei mai.

Mi guardo allo specchio e una smorfia di disgusto si disegna sul mio viso: non sono molto presentabile, e anche se non mi sono mai preoccupata del mio aspetto, non devo essere un bello spettacolo, specialmente per Charlie, costretto ad avermi in casa in queste condizioni, per la seconda volta in meno di un anno.

Nonostante tutto, un sorriso saluta il mio riflesso allo specchio: com’è strana la vita… quando Edward mi ha abbandonata, Jacob è stato al mio fianco tutto il tempo, e adesso invece è lui la causa di questa mia condizione.

Devo uscire. Ne ho bisogno.

 

La spiaggia è deserta, come sempre dopotutto.

Lo so che è stupido da parte mia continuare a venire a La Push, ma è come se ci fosse una calamita ad attirarmi qua ogni giorno.

Eppure oggi avverto qualcosa di diverso nell’aria, un odore di muschio che ieri non c’era…

Mi siedo vicino alla riva e lascio vagare il mio sguardo.

Ormai non so più a cosa pensare, ho esaurito tutte le idee…

Mi vien da ridere, considerato che io amo meditare. Renée mi prende sempre in giro, dicendo che se anche fossi stata impossibilitata a fare ogni cosa, nessuno mai avrebbe potuto impedirmi di pensare.

Se le dicessi che non ho più pensieri credo rimarrebbe scioccata…

Se anche provassi, la sola cosa su cui mi concentrerei è anche la sola che mi fa male, ora.

Ho davvero bisogno di qualcuno con cui parlare, ma chi?

È da una settimana che ho smesso di scrivere ad Alice, e mi sento tremendamente in colpa per questo: suo fratello è morto, e anche se non avrebbe mai letto quelle lettere, era pur sempre un modo per sentirmi ancora legata a lei.

Ma dopo aver scritto l’ultima e-mail, mi sono resa conto che, se anche avessi saputo il suo indirizzo, non gliel’avrei mai spedita.

Come avrei potuto dirle che la persona di cui maggiormente sentivo la mancanza era Jacob?

Non le avrei mai detto che senza di lui la mia vita era vuota.

Né che il fatto di non sentirlo mi stava facendo male, più di quanto me ne aveva fatta l’assenza di Edward…

Dopo aver realizzato questo, ho capito che continuare a scriverle, seppure per finta, sarebbe stata una menzogna che non meritava.

 

Qualcuno si sta avvicinando, e mi assale una sensazione di dejà vu.

Mi verrebbe quasi da salutare Paul, ma non voglio dargli questa soddisfazione.

Perciò continuo imperterrita a guardare il nulla davanti a me, anche se nella mia mente cerco tutte le cose che vorrei dire a Jacob: sono certa che, anche stavolta, Paul farà da messaggero…

« Ciao. »

La sua voce mi fa sobbalzare.

Deve essere un sogno, altrimenti non sarebbe qua…

Mi volto verso di lui e resto a fissarlo come se fosse un fantasma.

« Jake… » inizio, ma onestamente non so cosa dire.

Lui mi guarda sottecchi, e sono certa che non prova tutta la calma che vuole dimostrare: seppure minimamente, la mascella gli si contrae quasi ritmicamente.

Pesco nella mente qualcosa di sensato da dire, ma mi esce solo un misero « Sei qui ».

Non dice nulla, ma lo vedo rilassarsi impercettibilmente.

Un lieve sorriso gli increspa le labbra, ma non accade nulla.

Sospiro e torno a guardare il mare.

È tutto così surreale: avrei tanto da dirgli, e invece me ne sto zitta, in attesa che sia lui a rompere il silenzio.

Mi scopro a sorridere, anche se non ne conosco il motivo; ma forse è la sola presenza di Jake al mio fianco, nonostante tutto, a rendermi felice.

« Mi dispiace » sussurro infine. « Non dicevo sul serio. Io non ti odio, Jacob » sento il dovere di dire, e come un fiume in piena, le parole mi affollano la mente e cercano di uscire tutte in una volta, con il solo risultato di un discorso incomprensibile persino alle mie stesse orecchie.

Jacob si mette a ridere, e, Dio, quanto mi è mancata questa risata!

« Tu ci sei sempre stato, per me » riprendo, dopo aver organizzato un po’ le idee.

« Non devi scusarti, Bells » dice, interrompendomi. « Ho visto cosa hai detto a Paul » ammette, e mi sento malissimo per questo. « Mi ha fatto male » continua, « ma io te ne ho fatto di più. Avevo giurato che mai ti avrei fatto soffrire, e una volta di più non ho mantenuto la mia parola. »

« Oh, Jacob… Potrai mai perdonarmi? »

Non risponde, e un’ansia incontrollabile si impossessa di me: e se non volesse più vedermi? Se mi abbandonasse?

« Sono stato male » ripete, « perché sapevo di essere la causa della tua sofferenza. E mi dispiace per come sia andata a finire con il succ… con Edward. Per quanto il lo detestassi, non meritava di morire. Non a quel modo, comunque. »

Sto per chiedergli come faccia a sapere il modo in cui Edward sia morto, ma mi rendo conto che non mi interessa. Non ora, almeno.

Lo lascio parlare, in attesa del verdetto finale.

« Mi sentivo responsabile per quanto accaduto, e ho fatto i tuoi stessi pensieri, con la differenza che non sono mai riuscito a dirli ad alta voce. »

« Ho pianto tanto » ammetto, ma me ne pento subito nel vedere l’espressione affranta che ha in viso.

« So che lo amavi, e se potessi tornare indietro… »

« Tu non c’eri » lo interrompo, rivelandogli quanto mi sia mancato. « Tu non c’eri, ed io avevo bisogno di te. »

Lo vedo sbattere più volte le palpebre, forse non si aspettava una simile confessione: Jake deve sapere il perché del mio dolore.

« Ho pianto perché tu non eri con me, perché solo con te mi sentivo al sicuro, ma tu mi hai tolto la certezza di un riparo. Stavo male, Jake, perché sapevo di aver sbagliato tutto, e quando l’ho capito non ho potuto rimediare. »

Prima che possa capire cosa sia successo, mi ritrovo stretta nel suo abbraccio caldo.

È bagnato, e non impiego molto a rendermi conto che sono le mie lacrime quelle che sto sentendo.

« Non abbandonarmi più, Jake. Non farlo mai più… »

Rimaniamo così, persi l’uno nell’abbraccio dell’altro; dopo tanto tempo, non ho freddo, e lo devo tutto al mio sole personale.

« Lo sai che per te darei la vita, vero? » domanda cercando il mio sguardo, e il modo in cui lo dice mi fa mancare un battito.

Perché è vero, so che lo farebbe, e nell’istante in cui realizzo questa consapevolezza mi rendo conto di non volerlo: non posso immaginare un mondo senza Jacob al mio fianco…

« Non voglio la tua vita. Io voglio te… »

« Finché vorrai, io ci sarò sempre. »

Mi stringo ancora di più a Jacob.

« Per sempre? » domando.

« Per sempre, sempre. »

 

 

E ricordati che finché tu vivrai

Un amico è la cosa più vera che hai

È il compagno del viaggio più grande che fai

Un amico è qualcosa che non muore mai

 

 

 

 

Terminato il mio sclero ^^

La canzone che fa da sfondo a questa terza e ultima parte è "Un amico è così", di Laura Pausini.

Si accettano critiche, commenti e tutto quello che vi passa per la testa ;)

So che magari avreste preferito un finale più *zuccherino* ma credo che sarebbe stato forzato, almeno per come si erano mossi i due ragazzi nella mia storia... Non me ne vogliate, per questo ^^

Come sempre, ringrazio chi è arrivato fin qua, e un abbraccio più forte a chi ha speso il suo tempo per farmi sapere cosa ne pensa di questa folle storia.

 

Bax, Kla

   
 
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