Sono quì,ad aspettare per l'ennesima volta un'illuminazione che non penso arriverà mai,nella torre Grifondoro c'è silenzio,quel silenzio quasi irreale che accompagna le prime ore del giorno,che ti lascia a rimuginare nelle tue riflessioni senza pressioni di sorta,mentre tutti ancora dormono,intorno a me regna la tranquillità. Solo le note nella mia testa di una canzone sentita tante volte nel mio mondo babbano,quelle note che mi riportano a pensare inevitabilmente a te,senza un preciso motivo. Mentre sciolgo le cuffie del mio i-pod e premo play sento la musica che inizia a formare il suo dolce crescendo,i pensieri che vorticano nella mia mente iniziano a farsi più chiari costruendo intorno a te il loro centro. Ecco le prime parole della canzone che mi sembrano così irrealmente giuste,così perfette per ciò che provo che inizio ad ascoltarle con più attenzione:Dear my love, haven't you wanted to be with me And dear my love, haven't you longed to be free I can't keep pretending that I don't even know you And at sweet night, you are my own... Inizio a sciogliermi,ripenso a tutte le volte che ti ho pensato,che ho pensato alle nostre chiacchierate,tenute di nascosto,a voce bassa,così che gli altri non potessero ascoltare,incentrate su sguardi,spesso fugaci,che chiarivano molto di più,quel tempo trascorso che era parte di noi,custodito come un segreto,che valeva la pena di essere custodito gelosamente. Lacrime silenziose iniziano a scendere dal mio viso,forse di nostalgia,forse di gioia,pensando alle tue scene di amabile gelosia,al tuo modo di fare,ai tuoi silenzi che per me valevano più di tante parole;Andando ancora più in fondo,vedo la prima volta che ti ho parlato in meniera pacifica,scoprendoti simile a me e chissà quanto diverso... Poi tutto è cambiato,mi sono fidanzata,lo hai fatto anche tu,dei nostri sguardi sono solo rimasti solo bei ricordi,vecchie lettere felici e qualche pagina di diario bagnata di lacrime di gioia,ormai asciugate da molto tempo. Curioso,ancora adesso toccando le lievi increspature che le lacrime hanno procurato alla carta riesco ancora ad essere felice,riesco ancora a ricordare cosa è stato provare quelle sensazioni in quei momenti di gioia profonda,con la speranza che non li scorderò mai. Penso a Ron,probabilmente addormentato come un bambino,inconsapevole di tutto,forse un giorno gli racconterò di noi,forse un giorno qualcuno saprà dei nostri sguardi e dei nostri sorrisi e forse un giorno avremo la forza di riguardarci come una volta invece di far finta di niente come adesso,divisi tra i nostri apparenti sentimenti e quelli reali,che ci siamo giurati quella notte,che forse non tornerà mai più...