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Autore: cutuletta    15/03/2011    16 recensioni
Lo sciopero dei taxi costringe Beckett a tornare a casa a piedi... castle trova il modo di rendere il tragitto un'esperienza piacevole!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo sciopero dei taxi

New York era completamente paralizzata quella notte, la città dei taxi gialli sembrava dormire da quando era stato indetto lo sciopero e per molti newyorkesi quella era l’occasione giusta per uscire in strada a piedi e godersi lo spettacolo della grande mela al rallentatore.
Kate abitava a diversi isolati dal distretto, c’avrebbe impiegato un po’ per rientrare, così salutò tutti prima del solito e si incamminò verso casa. Una volta in strada sentì urlare:
-Beckeeett!
Castle la raggiunse di corsa e cercando di riprendere fiato, piegato in due, con le braccia appoggiate sulle ginocchia, disse:
-Ho fatto le scale di corsa…
-Castle saranno una ventina di gradini, non hai fatto mica la maratona di NY.
-25 per la precisione, ma prova a scenderli in 10 secondi netti. Credo di aver appena battuto un record!
Kate scosse la testa, era inutile provare a contraddirlo!
-Ti accompagno a casa, non è opportuno che una bella donna giri di notte da sola, ti scorto io!
Kate rise, poi rispose:
-Credo di riuscire a cavarmela.
Si scostò un po’ il cappotto, mostrando la fondina con la pistola
-Potresti avere anche un bazooka lì sotto, a proposito il gesto di sollevare il cappotto è mooolto sexy, ma non mi farai cambiare idea. E poi anch’io devo tornare a casa, perché non farci compagnia?!
- Castle tu abiti da tutt’altra parte!
-Vorrà dire che se sono troppo stanco per tornare indietro mi farai dormire da te
E sorrise con l’aria impertinente che mandava Kate in delirio (un delirio buono però!).
- Buona notte Castle, disse allontanandosi da sola.
Lui le corse dietro
-Scherzavo. Amo camminare per NY di notte, è romantico.
Kate sapeva che non se lo sarebbe tolto di torno facilmente e l’idea le piaceva ma le piaceva anche torturarlo, per cui fece finta di cedere per sfinimento, quando in realtà avrebbe voluto che casa sua distasse ore di marcia.
-Come al solito è inutile provare a farti cambiare idea. Va bene, scortami pure a casa!
-E’ un vero piacere detective!
Restarono un po’ in silenzio, non sapendo quale argomento di conversazione scegliere. Era troppo banale per uno scrittore fare considerazioni del tipo “che caldo stasera!”, doveva trovare di meglio! Kate invece aspettava che fosse lui a parlare, per avvalorare la tesi che non aveva bisogno della sua compagnia.
-Sei silenziosa!
Non trovò di meglio con cui esordire
-Già! Disse con tono seccato, come se non avesse voglia di parlare
-E’ quasi surreale vedere NY così immobile, vero?
-Castle non dobbiamo mica parlare per forza, la scorta di solito non parla!
-Ok sei arrabbiata con me, ma io volevo solo…
-Si lo so proteggermi, ho capito!
-No, ho pensato che sarebbe stato carino stare ancora un po’ insieme…
Lasciò la frase in sospeso, Kate si voltò appena per non guardarlo e sorrise, adorava sentirsi dire queste cose.  Poi lo scrittore esclamò a gran voce, cogliendo Kate di sorpresa.
-Uh ci sono!
Kate lo guardò con aria interrogativa
-Possiamo giocare a pegno o verità
-E cosa sarebbe?
-Oh andiamo… Non hai mai giocato a pegno o verità?
- No, temo di no!
-Non dirmi che tu eri una di quelle ragazzine che alle feste non partecipava mai al gioco della bottiglia o a 7 minuti in paradiso?
Kate non rispose così Castle continuò la sua apologia dei giochi delle feste
- 7 minuti in Paradiso è carino. Ti spiego: ti chiudono in una stanza con un ragazzo per sette minuti e dovete trovare qualcosa da fare nel frattempo…
Lasciò in sospeso la frase,  enfatizzando i sottintesi con un sopracciglio alzato.
-Uhh sembra davvero bello, come avrò fatto a perderlo? Disse ironica Kate
-Hai ragione, se vuoi quando arriviamo a casa tua ti faccio vedere come si gioca.
Kate lo guardò male poi disse:
-Non ho dubbi che ti piacciano questi giochi da adolescenti, in fondo la tua età celebrale è quella di un dodicenne!
-Pegno o verità, invece, consiste nel fare delle domande, puoi decidere di rispondere oppure di glissare e pagare pegno. Dai facciamo così puoi chiedermi 3 cose, se decido di non rispondere scegli un pegno da farmi fare! Giochiamo finché non arriviamo a casa tua
-Sai che sto rivalutando questo gioco. Credo si possa fare
-Ovviamente poi tocca a me!
-Ah non credo proprio…
-E su, non è leale chiedere per poi non rispondere. Dobbiamo metterci in ballo entrambi!
-Sai non mi va più.
-Hai paura che scopra i tuoi segreti più perversi?
Castle sapeva come pungolarla, a Kate non piaceva perdere, né che qualcuno la pensasse debole
-Ok, giochiamo! Ma inizio io!
-Ci sto!
-Perchè hai divorziato?
-Si vede che non leggi Cosmopolitan, altrimenti lo sapresti!
-Intendevo le vere motivazioni, non quelle rilasciate sul giornale.
-Uh, detective vuoi dire che hai letto le mie interviste su Cosmo? Sono lusingato
Kate si chiuse il bavero del cappotto e si schiarì la voce leggermente imbarazzata.
-Con Gina è stata un’idea di entrambi, non c’era più passione. Invece, riguardo al mio primo matrimonio, è stata Meredith a volerlo.
-L’hai tradita?
-E’ la domanda numero due?
-Non ci provare, fa parte della risposta al perché avete divorziato.
-Ci sono milioni di motivi per divorziare, perché pensi l’abbia tradita?
-Sei sempre circondato da donne affascinanti, da fan che si fanno autografare ovunque e hai scarso autocontrollo…
-Ah su quest’ultimo punto ti sbagli.
E la guardò facendole intendere come dovesse controllarsi con lei tutti i giorni. Kate fece finta di niente ma colse piacevolmente l’obiezione.
-Aveva una relazione con il suo regista. Mi mollò per mettersi con lui..
Kate rimase di sasso, non si aspettava che Castle fosse stato mollato, così in evidente imbarazzo si affrettò a scusarsi
-Castle mi dispiace, non volevo
-No fa parte del gioco, non ti devi scusare ma gradirei che questa cosa rimanesse tra di noi, la mia fama di macho sciupa femmine subirebbe un rapido declino se si sapesse in giro!
- Il tuo segreto è al sicuro con me!
Disse lei, facendo un sorriso.
-Ora è il mio turno, bene bene, allora: come mai è finita con Demming?
BANG! Aveva fatto la domanda cruciale, era da lì che era partito tutto, la progressiva presa di coscienza dei suoi sentimenti, non poteva rispondere.
-Ok Castle pago pegno
-Andiamo di già? Non mi sembra una domanda complicata e quando ti farò le altre?
-Avanti, cosa devo fare?
Castle iniziò a riflettere, mentre pensava gli si stampò un sorriso sulla faccia, Kate colse e provò a giocare di anticipo
-Non farò nulla che non includa i vestiti Castle
-Dannazione, disse lui agitando un pugno in aria come se Kate l’avesse letto nel pensiero
-Niente strip pocker quindi?
-Lo sapevo, sei davvero prevedibile!
-Ok allora domani vieni a cena con me!
Kate voleva mascherare quanto fosse piacevolmente sorpresa da quell’idea e disse:
-Sto quasi rivalutando lo stip poker
-lo prendo per un si!
-Seconda domanda: perché hai scelto di ispirarti a me per i tuoi romanzi?
-Se dico per portarti a letto ti offendi?
Lo incenerì con lo sguardo
-Scherzavo, scherzavo! Vediamo…E’ stato per un insieme di cose: l’adrenalina che si prova su una vera scena del crimine, le congetture di fronte la lavagna, quel modo adorabile che hai di morderti le labbra quando pensi!
Kate sorrise
-E poi devi ammetterlo, ci siamo divertiti. Mi sono trovato bene, è stato amore a prima vista!
Kate si affrettò a cambiare discorso, temeva che se Castle avesse continuato a parlare sarebbe andato troppo sul personale!
-Ok tocca  a te adesso
-Sei innamorata di Josh?
ALTRO STRIKE. Continuava a fare domande che implicavano mettere in piazza i suoi sentimenti per lui, era irritante come riuscisse a metterla in difficoltà mentre le sue domande non lo scalfivano minimamente.
-NON SONO AFFARI TUOI CASTLE
-E’ la regola base del gioco quella di farsi gli affari dell’altro! Puoi pagare pegno se vuoi
-Non lo so!
-Non sai se vuoi pagare pegno?
-Non so se lo amo!
Castle rimase qualche secondo in silenzio. Era sollevato che non avesse detto si, ma era frustrato dal suo non aver detto no, un non lo so lasciava spazio ad ogni eventualità, anche quella affermativa.
-State insieme da parecchio tempo, dovresti avere un’idea.
-Ho risposto alla domanda Castle, quindi tocca ancora a me: ti risposeresti in futuro e vorresti avere altri figli?
- Alexis avrebbe voluto una sorellina, le promisi che un giorno sarebbe arrivata dal cielo, sai all’epoca credeva ancora che i bambini li portasse la cicogna… Forse sono un inguaribile romantico ma, nonostante abbia divorziato due volte, in entrambi i casi pensavo sarebbe durata per sempre e ci credo ancora, credo ancora che esista una persona con la quale passare il resto della mia vita e perché no con la quale avere uno, due, dieci bambini. Devo solo trovarla.
Kate adorava il suo lato romantico e il modo in cui l’inflessione della sua voce diventava tenera quando parlava di Alexis. Certo le ultime parole avevano un po’ spezzato l’incantesimo, ma Castle, dopo una breve pausa, disse:
-Oh magari l’ho già trovata!
E senza darle il tempo di elaborare la frase, aggiunse
-Bene siamo in chiusura, ultima domanda per me, preparati perché questa è la più ostica
-Non ti dirò con quanti uomini sono stata a letto
Castle sorrise
-Cavolo come ho fatto a non chiedertelo! Non era quella la domanda, comunque! Hai mai pensato a noi due, come coppia?
TERZO STRIKE, ELIMINATA. Si sentiva come il battitore in prima base che non riesce a colpire neanche una palla e viene fatto fuori tra i fischi del pubblico. Prima di rispondere lui la anticipò:
-Ah ah, guarda che non puoi pagare pegno, devi dire si o no, non accetto neanche un forse!
Kate stava pensando alla risposta più adatta da dare, quando si accorse di essere arrivata a casa sua e sorrise.
-Bene Castle ti ringrazio per la compagnia, buona notte.
-Hei hei aspetta, dove vai?
-Sono arrivata a casa!
-Si ma non hai risposto alla domanda
-Il patto era che avremmo giocato finché non fossi arrivata a casa, e ora siamo a casa, quindi!
-Ah non puoi appigliarti ad un cavillo tecnico, non è giusto!
Aprì il portone e sull’uscio prima di entrare disse:
-Buona notte Castle, lasciandolo con un pugno di mosche, che saltellava fremente sul marciapiede.
Lo scrittore non volle insistere e disse:
-Buona notte, IMBROGLIONA!
Lei chiuse la porta e sorrise, lui rimase a guardare l’ingresso per qualche secondo e poi disse a bassa voce
-lo prendo per un si!
E riprese a camminare verso casa sua!
   
 
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