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Autore: elleonora    15/03/2011    8 recensioni
Emily è una ragazza razionale, ha sempre tutto sotto controllo, ma si sa, alle feste universitarie non c'è posto per la razionalità. Da un errore di valutazione, dall'irrazionalità, può nascere qualcosa di importante? Emily lo scoprirà molto presto...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo errore di valutazione.

 

 

 

E’ stato un errore, uno stupido errore di valutazione. Pensò Emily sedendosi sul divano con in mano il libro del suo prossimo esame.
“Come se riuscissi a studiare ora!” mormorò sbuffando e contemporaneamente aprendo il libro incriminato.
Un errore. E’ stato solo un errore. Dannazione. Ogni tanto se ne fanno nella vita, giusto? Chiese a se stessa arrotolandosi una ciocca dei lunghi capelli castani sul dito della mano destra.
Dio, quanto sono stata stupida. Stupida è un eufemismo. Cogliona? Sì, potrebbe andare.. Il flusso di pensieri di Emily venne interrotto da una voce solare e allegra che entrò improvvisamente nella sala del loro appartamento nel campus dell’università.
“Ehilà principessa! Vedo te, seduta sul divano e sbuffante. So che i neuroni nella tua magnifica testolina stanno pensando, riflettendo, elaborando, meditando a una possibile scappatoia, pensando ancora, perché di pensare non smetti mai Em, sminuzzando ogni piccolo dettaglio, ogni minima finezza, ogni particolare di sabato sera.” Disse Rebecca con un enorme sorriso stampato in viso.
 
Rebecca era la classica bella ragazza alta, magra, con delle curve da infarto, la pelle sempre abbronzata soprattutto d’estate, occhi verdi e capelli biondi. La classica ragazza che se ne fregava del giudizio di tutte le persone che conosceva, faceva tutto quello che preferiva e conosceva chiunque con la sua parlantina e il suo carattere da amicona di tutti. Faceva quello che voleva, ogni giorno, ogni sera soprattutto, incluso andare ad ogni party o ogni festa organizzata dalle varie confraternite del campus. Tutti la conoscevano, tutti le volevano bene, tutti sapevano chi era.
 
Emily era quasi l’opposto di Rebecca per quando riguardava la vita sociale: in quel campo le due coinquiline erano i due perfetti estremi che si tenevano in un equilibrio magnifico. Non che ad Emily non piacessero le feste.. Ma era tutta quella gente, tutto quel casino che ogni volta la rendevano nervosa, così tendeva ad esagerare con i drink per cercare di lasciare che le sue inibizioni svanissero e così si ritrovava a ballare, scatenarsi e lasciarsi andare.. E questo lato, ad Emily, faceva, soprattutto all’inizio, paura. Perché lei era una patita del controllo, dell’equilibrio, ma sapeva che dentro di sé non era così equilibrata.. Aveva bisogno che qualcuno tirasse fuori quella parte di sé della quale aveva così paura.. E quella persona era solo una: Rebecca.
 
Dopotutto era uno scambio equo: Rebecca tirava fuori la “party girl” sepolta in Emily, ed Emily cercava di equilibrare Rebecca a suo modo, cercando di farla studiare il più possibile e farla andare a lezione o a qualche esame. Nessuna delle due sapeva come avessero fatto ad ottenere quell’equilibrio, ma era davvero meraviglioso. Le ragazze inoltre, si volevano bene, erano abituate a vivere insieme ed era come se fossero due sorelle.
 
Se dal lato caratteriale erano diametralmente opposte, dal lato fisico Emily gareggiava molto con Rebecca, solo che non mettendosi in mostra né con abiti stravaganti o con accessori vistosi, nessuno si era mai accorto di lei.. Non proprio nessuno, dato che Emily era “La coinquilina di Reb..” – perché per tutti Rebecca era Reb, Becca era solo per gli amici “veri” – non “Emily”, ma a lei non dispiaceva quel titolo né si era mai proposta di cambiarlo. Le piaceva quella tranquillità di quel titolo e sembrava che nessuno l’avesse mai realmente notata. Ma sotto quegli strati di diffidenza, Emily nascondeva un corpo da favola, delle curve perfette, un viso da angelo e dei meravigliosi occhi verdi sotto gli occhiali da vista dai quali si separava solo se strettamente necessario. Lo “strettamente necessario” includeva le feste alle quali Rebecca la trascinava di tanto in tanto. Una di quelle feste era appena “capitata” sabato sera.
 
“Ma guarda chi è tornata a casa.. Volevo far mettere la tua miglior foto sul cartone del latte o andare a quegli stupidi programmi in tv sulle persone scomparse..” le rispose a tono Emily sistemandosi gli occhiali.
“Touché madame..” disse sghignazzante Rebecca.
“Dove sei stata?” chiese Emily tra il preoccupato e il divertito.
“Chiusa in camera di Chad..” le rispose la sua coinquilina alzando tranquillamente le spalle.
“E chi è Chad?”
“Il nuovo dio del sesso, Em..”
“Oh no Becca..”
“Cosa no?”
“L’hai fatto di nuovo..”
“Cosa ho fatto di nuovo?”
“Andare a casa di uno sconosciuto dopo una festa e passarci tutto il giorno successivo?” disse Emily alzando un sopracciglio.
“Sì lo so che ti avevo detto che non l’avrei più fatto.. Ma Chad..”
“E’ il nuovo dio del sesso..” dissero insieme le due coinquiline prima di scoppiare a ridere.
“Fidati, ci sa davvero fare..” proseguì Rebecca facendole l’occhiolino.
“Oh non avevo dubbi Becca! Tu vai sempre con i migliori!”
“Uhm no.. Questa volta no Em.. Tu, ebbene sì tu, cara la mia coinquilina, ti sei presa il più figo di tutti i presenti a quel party!”
Merda pensò Emily. “In realtà non me lo sono presa.. C’è stato solo un bacio.. E’ stato un errore Becca..” Uno stupido errore di valutazione, dannazione. Aggiunse Emily mentalmente.
“Bha, errore o no la ragazza di quello lì si è incazzata parecchio..”
“Ma non mi dire..” rispose sarcastica Emily.
“Come se non avessi visto la scena..”
“In effetti no..”
“Ups, dimentico degli occhiali e della tua scarsa capacità a vedere le persone distanti a queste feste..” rispose Rebecca spostando qualcosa di invisibile con la mano destra a mezz’aria.
“Appunto..” disse annuendo Emily.
“E’ stata epica.. Davvero! Epica!” le rispose saltellando sul divano Rebecca.
Di epico c’è stato quel bacio tra di noi.. Dio mio, le sue labbra sulle mie, le nostre lingue che danzavano insieme, quella sua lingua che sembrava fatta apposta per stare con la mia, il suo profumo su me, la sua mano sulla mia vita che mi stringeva forte e salda a lui, le mie mani sulle sue spalle larghe, il suo sorriso dopo quel bacio e le sue parole “Non ti dimenticare di questo bacio Emily..”.. Dio, come se potessi togliermi dalla mente quel dannato bacio.. E’ il dopo che vorrei togliermi dalla mente: un’altra ragazza che si avvicina, che mi dà della puttana per aver sedotto il suo fidanzato.. Lui che è confuso sulla situazione, chiede spiegazioni a lei.. Io che me ne vado via in fetta e furia da quella stanza mezza brilla e barcollante sui miei tacchi alti, poi recupero la mia pochette e me ne torno a casa.. Ecco perché è stato un errore di valutazione il mio. Non avevo minimente tenuto in considerazione che lui non fosse solo.. Non ho tenuto in considerazione nulla dato che non ricordo nemmeno il suo nome.. Dio che stupido errore di merda.. Un dannato errore di valutazione.. pensò Emily totalmente assorta nei suoi pensieri.
“Terra chiama Em.. Em, ci sei?” chiese Rebecca toccandola con un dito.
“Epicità a parte, ho fame ed è sera. Che ne dici se ordiniamo cinese?” rispose Emily alla sua coinquilina scuotendo la testa.
“Sei rapida a ambiare argomento, eh?” chiese ridendo Rebecca.
“Ho imparato dalla migliore..”
“Mi lusinghi, Em.. Ecco perché pagherò io.. Ma prima che arrivi il cibo vado a farmi una doccia.. Chiami tu?” disse Rebecca alzandosi dal divano e andando nel suo bagno.
“Sì, non ti preoccupare.. Solito?”
“Solito!” le rispose una voce dal bagno.
 
..
 
Il cibo cinese era stato ordinato ma i pensieri di Emily tornavano a quel ragazzo. Ai suoi occhi blu, ai suoi capelli ricci e corti castani, alle sue spalle larghe e muscolose, alla sua altezza.. Aveva imprecato numerose volte contro se stessa, perché non riusciva a concentrarsi, non riusciva a studiare o a fare altro.
 
Basta Em, basta. Lui è stato uno stupido errore di valutazione. Non era libero, non era per te.. Quindi basta fare altri errori di valutazione.. pensò Emily spostando il libro e alzandosi dal divano per andare ad aprire ad aprire alla porta al cibo cinese arrivato.
Cibo cinese, arrivo.. pensò Emily girando le chiavi nella serratura della porta.
 
Ma anche quello lo era, uno stupido errore di valutazione. Emily lo capì subito quando aprendo la porta si ritrovò davanti il ragazzo della festa al posto fattorino del take away.
 
 
 
***
 
Piccolo spazio di E.
 
 
Benvenutissimi a tutti coloro che hanno letto questo primo capitolo o che non mi conoscono, e ben tornati a chiunque abbia già letto qualcosa di (schifosamente) mio. Grazie per la fiducia, davvero..
 
Questo è il primo capitolo di questa nuova folle idea che mi è passata per la mente l’altra sera, non so bene perché certe idee passano per la mia testa ma questo è il risultato.. Sarà una mini ff, non so ancora quanti capitoli totali saranno, spero comunque che Emily entrerà nel vostro cuoricino.. La narrazione è esterna alla storia, così, per cambiare un po’ le carte in tavola, il rating un arancione (ma sì, proviamoci..), e le parole saranno tutte intorno alle 1500.
 
Ok, ho quasi finito e non divago, giuro: ringrazio quel geniaccio assurdo di Fabrizio che è un grafico bravissimo e ha creato il banner, io gli ho chiesto “gentilmente” come lo volevo, con chi e perché e lui come suo solito ha tirato fuori il coniglio dal cilindro magico; ringrazio Tania (“Allora la smetti di citarmi?”) che ha letto questo coso qui in anteprima e infine ringrazio tutti voi che avete letto..
 
Alla prossima!
Un abbraccio.
 
E.
   
 
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