Ryan
e Esposito
Si
erano baciati da due giorni.
No.
Due giorni, tredici ore e otto minuti.
I
due non riuscivano a smettere di pensarci. Giorno e Notte.
Al
distretto e a casa.
Tutti
si erano accorti che era cambiato qualcosa tra Castle e Beckett.
Soprattutto
Ryan ed Esposito.
“Yo,
che hanno secondo te quei due?” chiese Javier
all’amico, mentre si prendevano
un caffè nella sala ristoro.
“Sono
strani vero? Cioè, non più del solito
ma…” rispose Ryan massaggiandosi il collo
indolenzito.
“…c’è
qualcosa di diverso” concluse Esposito.
Dal
vetro della saletta fissarono Beckett, di spalle, seduta alla sua
scrivania.
Il
suo cellulare squillò nuovamente e per l’ennesima
volta lei lo ignorò.
“Da
quant’è che evita le telefonate di
Josh?” chiese Ryan
“Due
giorni” rispose allusivo Esposito.
“Dal
caso di sua madre insomma”
“Già,
e dal nostro ‘speciale interrogatorio’ ”
“Non
me lo ricordare, amico” borbottò Ryan, dei due il
più segnato dall’evento.
“Come
sta Jenny?” s’interessò poi Esposito
“E’
ancora un po’ sconvolta, si è spaventata
molto” disse con aria da cucciolo
“Tranquillo
fratello, starà meglio” sentenziò con
una pacca amichevole sulla spalla.
La
loro attenzione fu poi distolta dall’arrivo di Castle.
Con
due contenitori di caffè in mano si sedette alla scrivania
di Beckett come ogni
mattina.
“Com’è
che a noi il caffè non lo porta mai?” chiese
ironico Ryan al suo partner
“Non
siamo abbastanza per lui!” replicò Esposito con
tono offeso.
La
risatina che si scatenò avvolse la stanza ma non raggiunse i
soggetti che stavano
spiando.
Beckett
ora sorseggiava avida il suo caffè. Non cominciava mai la
giornata senza.
E
Castle la guardava bere, amorevole.
“Mi
si stanno cariando i denti” commentò Ryan
“C’è
qualcosa che non torna, Kevin” e con veemenza tolse lo
sguardo dai due per puntarlo
sull’amico “una settimana fa lei gli avrebbe
sparato se l’avesse beccato a
guardarla così!”
Entrambi
si voltarono per analizzare la reazione di Beckett, forse era solo un
tantino
in ritardo.
Lei
gli sorrise e con un rapido gesto gli sfiorò la mano in
segno di ringraziamento
per il caffè.
“Amico
è successo davvero. I cloni di Beckett hanno
invaso New York!” dichiarò Ryan
“Oddio
stanno flirtando, non posso guardare” Esposito tolse lo
sguardo di scatto.
Entrambi
appoggiarono la schiena al bancone, appoggiando simultaneamente una
mano al
mento, riflettendo.
Esposito
fu il primo a parlare “Quei due hanno combinato qualcosa due
giorni fa!”
“Forse
il caso della madre di Beckett li ha avvicinati” propose Ryan
“mmm
non lo so, non è la prima volta che lavoriamo a questo
caso… deve essere
accaduto qualcosa di preciso che li ha catapultati in una soap
opera!!”
“Ma
quando allora? L’unico caso che abbiamo trattato è
stato proprio quello di sua
madre, o dici che è successo dopo, quella stessa
sera?” precisò Ryan
“Durante
il caso, amico, è lì che ci dobbiamo
concentrare”
“Siamo
stati con loro tutto il tempo, praticamente, ce ne saremmo accorti
no?”
“Ryan..non siamo stati con loro tutto il
tempo!!” alluse poi Esposito
“Giusto,
siamo stati rapiti e torturati! Perché continui a
ricordarmelo?” chiese nervoso
Ryan
“Perché
è in quel momento che deve essere successo!”
Esposito vide Ryan pensieroso
“Oh,
andiamo, hai per caso letto la loro deposizione?”
domandò vedendo che l’amico
non c’arrivava.
“Ehm
no, ho dato la mia versione e basta perché?”
domandò sempre più confuso
“Perché
nemmeno io l’ho letta, perciò sappiamo solo che..
e cito testualmente..
Esposito
era partito in quarta mettendo in moto l’intuito da
poliziotto.
“Beh
si, ammetto che in quel momento ero troppo messo male per
badarci..” commentò
Ryan
“Anche
io, non c’ho nemmeno fatto caso. Ci avevano salvati, fine
della storia. Ma
ora..”
Si
voltarono per guardarli nuovamente. La carie di Ryan aumentò.
“Non
possiamo affrontarli faccia a faccia, giusto? Insomma, non ce lo
diranno mai…”
“No
Kevin, bisogna solo fare il nostro lavoro: indagare!”
“Che
intendi? Che possiamo fare?”
Esposito
non rispose, ma guardò Castle e Beckett alzarsi e dirigersi
verso l’ascensore.
E
il Capitano Montgomery era ad una colazione di lavoro con il sindaco e
il capo
dipartimento della polizia.
“Possiamo
cogliere le opportunità, ecco cosa possiamo fare”
rispose uscendo dalla saletta
ristoro.
“Carpe
Diem… mi piace!” concordò Ryan
seguendolo passo passo.
Circospetti,
tentando di non dare nell’occhio, entrarono
nell’ufficio di Montgomery.
Il
file con le deposizioni era sulla scrivania insieme ad altre cartelline.
“Se
lo sarà studiato a memoria” disse Ryan
“Già,
finché non lo chiudiamo del tutto questo caso, nessuno qui
dentro avrà pace!”
Ryan
con nonchalance si guardò intorno. Dai vetri vide che tutto
era tranquillo e
nessuno li stava cercando.
Esposito
toccò leggermente la cartellina e con un rapido gesto la
aprì.
“Ops…che
maldestro che sono”
Ryan
ridacchio, anche se un po’ nervoso. Gettò
un’altra occhiata ai colleghi.
Sfogliarono
un paio di pagine velocemente fino alla deposizione di Beckett.
“Yo,
ci siamo” con lo sguardo scorsero le righe fino
più o meno alla fine. Al punto
in cui cominciava a parlare del magazzino.
“Senti
senti..” esclamò Ryan stupito
“Se
mai leggi leggi…” precisò Esposito sul
momento, poi lesse anche lui.
Ryan
si voltò ripetendo le parole scritte da Beckett
“bacio sotto copertura”
Esposito
continuò a leggere e scoppiò a ridere
“Beckett ha scritto ‘sotto copertura’
almeno
una decina di volte!! Qualcuno ha la coda di paglia..”
“Si
come no, sotto coperta se mai..!” rispose sarcastico Ryan
Richiusero
il fascicolo e come se niente fosse andarono alle loro scrivanie.
Ora
sapevano tutto. Si guardarono soddisfatti.
Improvvisamente
Ryan si rabbuiò.
“Amico,
quei due pomiciavano mentre noi rischiavamo la vita!!”
L’affermazione
colpì Esposito. Parecchio. Ma non fece in tempo a
rispondere.
I
piccioncini erano tornati.
“Ragazzi,
andiamo! C’è un cadavere giù da Lanie a
cui va resa giustizia” disse Beckett
richiamando la loro attenzione.
I
due si alzarono e presero le loro giacche affiancandosi a Castle e
Beckett che
stavano già parlando del nuovo caso.
Ma
in ascensore non resistettero.
“Speriamo
di non dover andare sotto copertura, non mi va di baciarti!”
“Nemmeno
a me, credimi!”
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Rieccomi con questa oneshot tutta matta! Scusate ma Ryan ed Esposito mi fanno sempre sbellicare, ho pensato di dedicare loro alcune righe!!
Spero vi piaccia e vi faccia sorridere!! XD
Come sempre mille grazie alla mia beta!!
baci baci
Ivi:-)