Seguito di Una ragione per dire di no. Si fermarono, Jude sorpreso e Robert sconvolto, un solo pensiero si agitava nelle loro teste.
No, non può essere qui!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
La luce del mattino filtrava attraverso la tenda bianca, dando
l’illusione ottica che gli oggetti fossero contornati di luce
bianca. Ma non solo gli oggetti, anche le persone.
Robert era steso su un fianco, il gomito piegato, la mano che gli
sorreggeva la testa, e guardava l’uomo steso affianco a lui
dormire beatamente; e, mentre lo guardava dormire, le guance lievemente
arrossate dal sonno, raggomitolato su se stesso come un bambino e
contornato di luce bianca, gli sembrava un angelo.
Si chiese come aveva potuto essere così scemo, come aveva
potuto non accorgersi prima dell’affetto che lo legava a
quella meravigliosa persona che rispondeva al nome di Jude; se avesse
capito prima, avrebbero certamente potuto passare molto più
tempo insieme.
E invece si era fatto prendere dal panico, aveva nascosto i suoi
sentimenti in un punto imprecisato dentro di sé e li aveva
rinchiusi in una gabbia, sperando non scappassero mai.
Tuttavia era avvenuto il contrario – com’era
prevedibile dal momento che se si nasconde qualcosa dentro di
sé, è normale che poi salti fuori – i
suoi sentimenti per Jude si erano presentati all’improvviso,
non avevano bussato alla porta del suo cuore chiedendo di entrare, ma
avevano scassinato la porta e fatto irruzione.
E si erano presentati come il più terribile dei sentimenti:
la gelosia.
Se non fosse stato per quel Fry, lui non avrebbe mai capito, non
avrebbe mai accettato di amare un altro uomo.
Già, perché era questo che provava per lui, anche
se era troppo orgoglioso per dirlo.
Erano tre mesi ormai che stavano insieme, che cercavano di vedersi
quante più volte potessero, eludendo fidanzate, mogli,
giornalisti e gente comune.
Ma ora erano felici: le riprese di Sherlock Holmes erano iniziate,
perciò avrebbero potuto stare insieme per un po’
di tempo. Erano arrivati giusto ieri sera, le riprese sarebbero
iniziate l’indomani.
Robert era venuto da solo, Susan era rimasta a Los Angeles per lavoro e
li avrebbe raggiunti solo a dicembre.
Perciò niente poteva andare storto, per due mesi sarebbero
stati solamente lui e Jude.
Sorrise al pensiero e, incapace di controllare il movimento del suo
braccio, andò ad accarezzargli dolcemente una guancia,
guardandolo assorto.
Jude, ancora dormendo, strusciò la guancia contro la mano di
Rob, assomigliando incredibilmente a un gatto. Robert sorrise e gli si
avvicinò ancora un po’, fissandolo compiaciuto.
Lentamente, Jude aprì gli occhi, ritrovandosi a pochi
centimetri da quelli di Robert; sorrise, restando immobile. Robert
allungò una mano verso di lui e andò a stringere
la sua.
“Buongiorno.”
“Buongiorno.” Rispose Jude, ma, vedendo Robert
avvicinarsi a lui, si tirò indietro.
Rob lo guardò confuso, ma Jude si limitò a
sospirare e alzare gli occhi al cielo.
“Rob, lo sai… mi da fastidio appena sveglio! Fammi
almeno alzare e andare a lavare i denti.”
Robert scoppiò a ridere; aveva perso il conto di quante
volte fosse già avvenuta quella scenetta, e la trovava
estremamente buffa ogni volta. Ma decise di rispettare il suo
desiderio, così si alzò dal letto, trascinando
Jude con lui, e si precipitò in bagno.
“Prego, lavati i denti.” Disse indicando il
lavandino.
Jude sorrise e si scompigliò i capelli. “E
tu?”
Robert rimase per qualche secondo imbambolato a fissarlo, pensando a
quanto fosse tenero da appena sveglio, così ci mise qualche
secondo a rispondere.
“Mentre tu ronfavi tranquillo, io mi sono alzato e sono
venuto in bagno a farmi una doccia e a lavarmi i denti.”
“Strano che non abbia sentito niente.”
Replicò Jude avvicinandosi al lavandino, aprendo
l’acqua del rubinetto e afferrando lo spazzolino e il
dentifricio.
“Beh, dopo i festeggiamenti di stanotte posso capire che tu
fossi stanco.” Lo provocò Robert alle sue spalle.
L’inglese divenne bordeaux e quasi si strozzò con
lo spazzolino. Fissò gli occhi in quelli
dell’americano alle sue spalle, che era ora appoggiato allo
stipite della porta, le braccia incrociate e i capelli spettinati.
Improvvisamente Jude ebbe il desiderio di sbrigarsi. Si
sciacquò bene la bocca un’ultima volta, poi chiuse
l’acqua, si asciugò il viso e si voltò.
“Posso baciarti adesso?”
“No, non puoi.” Disse Jude avvicinandoglisi.
“Devi.”
Robert sorrise, poi lo baciò, stringendolo a sé.
Fu breve, e tanto dolce; era un semplice bacio del buongiorno.
Jude sorrise, guardandolo negli occhi, poi assaltò di nuovo
la sua bocca, soffermadocisi un po’ più a lungo;
anzi, molto più a lungo.
L’americano sorrise sulle labbra dell’altro, poi lo
sollevò di peso; il biondo si aggrappò con gambe
e braccia, senza lasciare la sua bocca per neanche una frazione di
secondo. Infilò le dita tra le sue ciocche di capelli,
giocando con la sua lingua, mentre l’altro lo trasporto fino
al letto, sdraiandocelo sopra.
La mano di Robert corse ad accarezzare il torace di Jude, coperto solo
da una maglietta bianca, che venne poi tolta velocemente.
Si baciavano, ridevano e si esploravano a vicenda, presi
dall’euforia dell’essersi finalmente ritrovati.
Le posizioni si ribaltarono, ora era Robert che sospirava, reagendo ai
tocchi di Jude sulla sua pelle, cercando la sua bocca con foga e
inarcando il bacino sotto di lui.
Si fermarono, fissandosi per un istante negli occhi, poi il moro
ribaltò nuovamente le posizioni, finendo sopra Jude; si
avvicinò a lui più di quanto non fosse
già, puntando al suo collo, dove sapeva lo avrebbe fatto
impazzire.
Ma il cellulare di Rob sul comodino cominciò a vibrare. Il
proprietario spostò lo sguardo verso quell’oggetto
malefico, poi sospirò e si protese per afferrarlo.
Jude lo trattenne, tirandolo per la maglietta. “Non
rispondere, stai qui.”
“Devo vedere chi è Jude, magari è
qualcuno di importante.”
L’inglese sbuffò sotto di lui.
“Sì, certo. Sarà Susan.”
Rob gli rivolse un’occhiataccia. “Può
essere Indio.”
Jude si sentì improvvisamente un idiota, e si
vergognò per quel suo scatto di gelosia.
Nel frattempo Robert aveva afferrato il cellulare e letto il nome sul
display.
Non era Susan, e non era nemmeno Indio. Era Guy.
E che voleva alle otto di mattina?
“Guy, dimmi.”
“Tra mezz’ora giù nella hall
dell’albergo; ora chiamo anche Jude.”
“Non scomodarti, è qui.” Disse Rob
gettando un’occhiata al biondo ancora sotto di lui.
Dopo quella risposta potè avvertire l’imbarazzo
trapelare dalla voce del regista, l’unico a essere a
conoscenza del sentimento che legava i suoi due attori.
“Oh, cavolo! Io… mi dispiace… stavate
sicuramente…” non la smetteva più di
balbettare, così Robert decise di metterlo ancora un
po’ in difficoltà, ridacchiando tra sé.
“Sì effettivamente stavamo per ma poi
siamo stati interrotti…” sbuffò,
fingendosi arrabbiato, anche se in effetti un po’ lo era.
Guy era uno spasso. Si scusò più volte, mentre
Robert non riuscì più a trattenersi e gli
scoppiò a ridere in faccia; Jude approfittò della
situazione per sfilare il cellulare dalle mani di Robert e rispondere.
“Guy, sono Jude. Non devi essere imbarazzato; mi pare di aver
sentito che tra mezz’ora dobbiamo esser giù. Ci
saremo, non ti preoccupare. A dopo.”
E troncò la comunicazione.
Robert lo guardò perplesso, ancora scosso da una leggera
risata.
“Mi sa che dobbiamo andare.” Sbuffò
Jude.
“Già. Ora mi alzo.”
Ma, in contrapposizione rispetto a quello che aveva appena detto, si
chinò di nuovo a baciare le labbra del suo uomo.
*
Mezz’ora dopo, in perfetto orario, erano giù nella
hall dell’albergo.
Videro Guy vicino a una colonna, mente parlava con qualcuno che era
però coperto dalla colonna stessa.
Jude e Robert si avvicinarono incuriositi ma, quando erano ormai a
pochi passi, l’uomo misterioso con cui Guy stava parlando si
spostò da dietro alla colonna.
Si fermarono, Jude sorpreso e Robert sconvolto, un solo pensiero si
agitava nelle loro teste. No, non può
essere qui!
NOTE:
Ta-dan! =)
Bwahahahaha allora, cerco di spiegarvi in poche parole lo sclero che mi
ha portato a scrivere tutto questo. In quest’ultimo mese,
parlando con minnow,
è saltata fuori la mia vecchia storia Una ragione per dire di no
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=527901&i=1).
Effettivamente, rileggendola, mi sono resa io stessa conto che poteva
essere gestita e scritta molto meglio; ma che volete farci, era la mia
seconda storia in assoluto, ed ero stata presa dalla foga di finirla!
=)
Mi era venuta l’idea di riscriverla, ma diciamocelo, mi
sarebbe dispiaciuto, perché comunque è bello
leggere le proprie storie e poter notare la differenza.
Perciò, non so come né perché, alla
fine mi è venuto in mente una specie di sequel.
Anche perché diciamocelo, io quella storia l’ho
scritta prima che si scoprisse che Fry (*ama follemente*) avrebbe fatto
Mycroft (*ama altrettanto follemente*) nel seguito di Sherlock Holmes,
perciò immaginatevi la mia faccia! x)
E quindi diciamo che ne ho approfittato!! ^^ Intanto abbiamo capito
tutti quanti chi è nascosto dietro la colonna! xDD
È stato strano… o.O Non ero più
abituata a scrivere alla terza singolare… lo trovo di gran
lunga più complicato!
Altra piccola comunicazione di servizio, e poi la smetto di tediarvi.
Mentre la prima era focalizzata dal punto di vista di Jude, questa
volta sarà focalizzata dal punto di vista di Robert.
Basta, ho detto tutto!! =)
Noooo non è vero!!! ^^ faccio che darvi il mio elenco di
aggiornamenti… sì, perché io AMO
tediarvi, perciò, salvo imprevisti, vi beccherete un mio
aggiornamento tutti i giorni dal lunedì al
venerdì!! ^^
Lunedì: Family
Business
Martedì: Daydream
Mercoledì: Mind’s
Secret con minnow
Giovedì: Una
ragione per perdonare
Venerdì: Fight
for Memory con Ilaria1993