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Autore: Lyra Snape    17/03/2011    4 recensioni
Draco Malfoy è al suo sesto anno a Hogwarts, e sta ancora perdendo tempo dietro all'Armadio Svanitore.
Per fortuna, però, è riuscito a trovare una persona che riesce a farlo sentire meno oppresso, e meno solo, e decide di parlare di questa persona al compagno di stanza, Theodore Nott.
«D'accordo. Stai con Luna Lovegood, e io devo comportarmi come se fosse una cosa del tutto normale?»
«Puoi comportarti come ti pare, Theo, basta che non lo dici in giro. Ho l'impressione che non tutti la prenderebbero bene come te.»
«Io non la sto prendendo affatto bene!»

Storia vincitrice del concorso "Le Petit Prince", indetto da Only_Me
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Salve a tutti! Sì, sono tornata, pensavate di potervi liberare di me? (finchè mi ostino a partecipare ai contest, dubito che ci riuscirete XD)
In any case, questa storia ha partecipato al contest "Le Petit Prince", indetto da Only_me, e si è classificata prima. Sono incredibilmente fiera di questo piazzamento (prende aria), anche perché ho vinto con un margine incredibilmente minimo, e leggendo i giudizi penso che il livello di qualità delle storie fosse indicibilmente alto (vi basti sapere che la differenza di punteggio tra me e l'ottava classificata è meno di un punto...)

Passando oltre, devo precisare che questa storia è una sorta di seguito della fanfic Il colore del grano, ma in realtà non è del tutto necessario leggere la prima storia per capire questa...vi basti sapere una cosa: Draco è innamorato di Luna, e stanno insieme. (adoro da morire questa coppia, non riesco a credere che la Row non ci abbia mai nemmeno pensato ù_ù)

Nick Autore: Lyra_weird
Titolo: Sarà come se tutte le stelle ridessero
Personaggi: Draco Malfoy, Theodore Nott
Pairing: Draco/Luna (non compaiono come coppia, ma la storia parla di quello)
Genere: Generale
Rating: verde
Avvertimenti: One shot
Citazione scelta: 3. “Il mio amico non mi dava mai delle spiegazioni.
Introduzione: Draco sta con Luna da qualche settimana, e decide di raccontare a Theodore Nott della sua nuova storia. Il quale, per inciso, non la prenderà affatto bene…
NdA: Questa storia è una sorta di seguito alla fic “Il colore del grano” che aveva partecipato a un altro contest, sempre di Only me. Inizialmente avevo pensato a un approfondimento del rapporto tra Luna e Draco, ma poi mi sono accorta che trattare questi personaggi mentre sono innamorati è un peso non indifferente, e dato il poco tempo che mi rimaneva ho deciso di lasciar perdere (a questo punto, mi sa che creerò una serie vera e propria e scriverò altre storie su di loro XD). Perciò, ho semplicemente immaginato Draco mentre si decide a raccontare a qualcuno della sua nuova storia. Ho scelto Theodore Nott perché ho letto e riletto interviste della Row in cui diceva che Nott sia l’unico che Draco tratta come un suo pari, perciò ho pensato che una cosa del genere la potesse rivelare solo a lui. Ovviamente non la prende affatto bene, una storia in cui Theo accettava una storia tra Draco e Luna e dava la sua benedizione sarebbe stata totalmente irrealistica. L’introduzione è più lunga della storia, lo so XD (e, sì, un’ultima cosa…il titolo praticamente non c’entra niente, ma non sapevo che cavolo mettere e me lo sono inventato XD)




«Luna Lovegood? Stai parlando della stessa Luna Lovegood che ho in mente io?» chiese Theodore Nott, guardando il compagno di stanza come se gli avesse appena annunciato che voleva trasferirsi a Parigi e diventare ballerina del Moulin Rouge.
«Quante altre Lune Lovegood conosciamo?» ribatté Draco Malfoy, lievemente irritato.
«Ma…ma…ma perché? Perché lei? Come…oh, cielo, come cavolo è successo?» disse Theodore, ancora del tutto incredulo.
«Mi ha addomesticato, suppongo», borbottò Draco, reprimendo a fatica un sorriso.
Theo guardò l’amico come se cominciasse seriamente a dubitare della sua salute mentale. «Ti ha che cosa, prego?»
«Addomesticato!» rispose Draco, parlando come si parla a un sordo.
Theo lo guardò per un momento, poi sospirò, capendo che non avrebbe aggiunto altro. Draco non gli dava mai delle spiegazioni. «D’accordo», aggiunse infine, «d’accordo. Stai con Luna Lovegood, e io devo comportarmi come se fosse una cosa del tutto normale?»
«Puoi comportarti come ti pare, Theo, basta che non lo dici in giro», sbottò Draco. «Ho come la sensazione che non tutti la prenderebbero bene come te».
«Io non la sto prendendo bene per niente», lo rimbeccò Theo, piccato. «E soprattutto non riesco a capire cosa ci trovi in lei. Insomma, Draco, quella è tutta matta!»
«Non è affatto matta!» gli rispose l’amico, infervorandosi. «Solo perché è un po’…particolare, diciamo, non vuol dire che sia matta. Lei è speciale, è…è diversa. Non mi giudica», aggiunse a bassa voce, rivolto quasi a sé stesso.
«Lei non ti giudica», ripeté Theo, leggermente perplesso. Rimasero in silenzio per un po’, senza guardarsi.
«E…ora? Cos’hai intenzione di fare?» gli chiese, dopo parecchi minuti.
«Che cosa intendi?» chiese Draco, guardandolo senza capire.
«Be, non ho idea di che cosa tu stia combinando quest’anno, ma non sono stupido, sai. Sembri sempre triste e preoccupato, e insomma, mi pare ovvio che l’Oscuro Signore c’entri qualcosa! Cosa pensi che farà la Lovegood quando lo verrà a sapere? Credi che non ti giudicherà anche dopo che avrà scoperto cosa stai combinando?» disse Theo.
«Lo sa già», gli rispose l’amico, distogliendo lo sguardo per portarlo alla finestra della loro stanza. Al di fuori si vedeva chiaramente una parte del lago e i fitti rami di un grande salice piangente ondeggiare al vento. A quella vista, Draco sentì il cuore riscaldarsi.
«Lo sa già?» ripeté Theodore, incredulo. «Mi stai dicendo che non hai raccontato niente a nessuno, nemmeno a Tiger e Goyle, e l’hai detto a Luna Lovegood?»
«Be, non le ho detto che cosa sto facendo nei minimi particolari», puntualizzò Draco. «Le ho detto solo che sto facendo qualcosa di spiacevole. E non mi ha voluto abbandonare comunque».
«E non pensi che ti vorrà abbandonare se scoprirà che è una cosa molto spiacevole, molto più di quello che pensa?»
Draco rimase in silenzio per qualche minuto, riflettendo. «No», rispose infine, «credo di no. Anch’io ho addomesticato lei, sai».
«L’hai addomesticata», disse Theo, sarcastico. «E questo per te basta a non farla fuggire quando capirà cosa sta succedendo?»
«Basterà», rispose Draco, convinto.
«Non riesco a capire come fai a esserne sicuro», mormorò Theo, sdraiandosi sul letto e fissando il baldacchino. «Va bene che la Lovegood è matta…»
«Diversa!»
«…diversa, d’accordo, ma come puoi essere così certo di quello che dici?»
«Se non lo capisci, non vedo come posso spiegartelo», disse Draco, alzandosi.
«Magari se me lo spiegassi, riuscirei a capire», commentò Theo acidamente, rimettendosi a sedere e guardandolo irritato. «E non sognarti nemmeno di andartene!» aggiunse, visto che il biondo sembrava del tutto intenzionato a prendere la porta.
Draco sospirò e si risedette. «D’accordo, allora», disse, «cosa vuoi sapere?»
«Tutto!» esclamò Theodore. «Perché hai cambiato idea su di lei? È amica di Potter, Mezzosangue e traditori del proprio sangue annessi, è praticamente a un passo dall’entrare nell’Ordine della Fenice, ed è pronta a combattere contro tutto quello che tu e la tua famiglia avete sempre sostenuto. Senza contare che è anche per colpa sua se suo padre si trova ad Azkaban, in questo momento. Era al Ministero anche lei, ti ricordi?»
«Sì, me lo ricordo», mormorò Draco, senza guardarlo.
«E allora? È tutto quello che hai da dire?» lo incalzò Theodore, impaziente.
«Non so proprio cos’altro potrei dirti, Theo», gli rispose l’amico, cominciando ad alterarsi.
«Be, tutte queste cose sono sparite dal tuo cervello nel momento in cui l’hai guardata negli occhi? Cos’è successo, un colpo di fulmine e puff, tutti i precedenti sono stati dimenticati?» chiese Theodore, per nulla intenzionato a lasciar perdere.
«No», gli assicurò Draco, scuotendo la testa, «non c’è stato nessun colpo di fulmine. Mi ci è voluto un po’».
Theodore fece un lungo sospiro, capendo che se avesse voluto capirci qualcosa avrebbe dovuto tirargli fuori le parole dalla bocca con l’incantesimo di Appello. L’amico non gli dava mai delle spiegazioni. «Mi fa piacere che i tuoi neuroni non si siano del tutto fritti», gli disse infine. «Perciò, esattamente, se non è stato un colpo di fulmine che cosa è stato? In quale momento hai deciso che ti piaceva abbastanza da dimenticare tutti gli spiacevoli retroscena?»
«Te l’ho detto, mi ha addomesticato!» gli ripeté Draco.
«E suppongo che dovrò morire chiedendomi che cosa diavolo significhi, vero?» domando Theo, sarcastico.
Per tutta risposta, Draco si alzò, si diresse verso il suo baule e cominciò a frugarci dentro. Dopo qualche minuto, ne estrasse un piccolo libricino, che porse a Theodore.
«“Il piccolo Principe”?» disse questi, leggendo il titolo. «Che roba è?»
«Be, l’ultima volta che ho controllato, era un libro», rispose il biondo, sarcastico.
«Grazie, non ci sarei mai arrivato da solo. E da dove sbuca? Sembra una cosa per bambini», rispose Theodore.
«Me l’ha regalato lei…ha detto che se  davvero non tornerò a scuola l’anno prossimo, almeno avrò qualcosa che mi farà pensare a lei, e che sarà come guardare le stelle e sentirle ridere», gli spiegò Draco.
Theodore lo guardò come se avesse appena visto il cervello dell’amico salutare e partire per il Guatemala. «Come hai detto, prego?»
«Ho detto che il libro me l’ha regalato lei, così se non tornerò a scuola l’anno prossimo…»
«Sì, ho sentito perfettamente quello che hai detto!» lo interruppe Theo, cominciando ad arrabbiarsi. «Ti rendi conto, vero, che stai cominciando a parlare come lei? E cos’è questa storia che non tornerai a scuola, l’anno prossimo?»
Draco non rispose per qualche secondo, tornando a guardare fuori dalla finestra. Gli sembrò di vedere una figurina bionda che si dirigeva saltellando verso il salice, e alzò le spalle. «Per me se leggi il libro capirai quello che intendo», disse infine.
Prima ancora che Theodore avesse il tempo di ribattere, era già uscito.

Prima classificata: Sarà come se tutte le stelle ridessero, Lyra_weird

• Grammatica e forma: 14.475/15
• Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
• Originalità della trama: 5/5
• Attinenza al tema assegnato: 10/10
• Gradimento personale: 5/5
Totale: 44.475/45.

Commento: la prima frase è a dir poco splendida. Davvero, ho rischiato di ammazzarmi dalle risate immaginando Draco a ballare al Moulin Rouge. Che immagine Slashosa!
Andando con ordine, la penalizzazione nel primo punto è dovuta a una serie di spazi mancati dopo i puntini di sospensione e ad un “suo” che avrebbe dovuto essere “tuo”. A parte questo, la grammatica è perfetta e la lettura è scorrevole.
Ho adorato il tuo Theodore, lo dico subito. È molto più Serpeverde di come me lo immagino io, ma è davvero interessante. E Draco… be’, l’hai tenuto fedele al personaggio originale e hai aggiunto qualcosa di tuo, come per la precedente – che, tra l’altro, è splendida – fic che mi avevi mandato. Luna non compare, ma è come se ci fosse anche lei, nelle parole di Draco. Davvero notevole, brava!
La trama, devo dirlo?, è originalissima. Sia per la scelta di personaggi e pairing, sia per come hai gestito citazione, libro e quant’altro.
La citazione è perfettamente amalgamata alla storia, viene ripetuta un paio di volte ma questo non stona, e inoltre ne sono presenti almeno altre due. Direi che hai reso molto bene il tema “piccolo principe” di questo contest.
Inutile dire che ho adorato questa fic dalla prima frase – LOL! – all’ultima. I personaggi sono rimasti loro stessi, la citazione (le citazioni) sono inserite splendidamente. Non so che altro dire, complimenti!

  
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