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Autore: winry8827    17/03/2011    5 recensioni
Questa storia parla di Carl, un uomo che ama e allo stesso tempo odia una Vampira, ma tutto non è come appare. La storia è più macabra di ciò che sembra.
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La seduzione del sangue'
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 Amore Incondizionato

 
 



Si può amare e odiare allo stesso tempo?
Si può amare una persona causa di dolore e sofferenza propria, ma soprattutto altrui?
Si può amare il male nella sua forma umana, corporea, materiale e tangibile?

Ma lei, lei non era il male, lei era una vittima, sì lei era la vittima.
Più la osservava più si rendeva conto di quanto Lucy fosse una vittima, la quale per continuare a vivere doveva sfamarsi, il suo era un modo, crudele e diabolico, per nutrirsi, per vivere.
Come avrebbe desiderato che ella non provasse piacere nell’uccidere, sperava con tutto se stesso che il suo fosse solo un modo per sopravvivere.

Il suo carnefice, un non-uomo, un non-morto, ma allora cosa?
Come classificarlo?
Come definire un Vampiro?

Ma era lui il carnefice, era lui il bastardo, era colpa sua se Carl amava una Vampira.
Questo era Lucy, una creatura della notte e figlia della sua oscurità, una creatura avvolta dal manto delle tenebre, una vittima, il suo più grande amore, la sua dolce e amata Lucy.
Una vittima trasformata a sua volta in carnefice.

Come poteva Carl amare uno di loro, come poteva desiderare di vivere la sua esistenza con Lucy?
 Come poteva dopo quello che aveva fatto?
Come poteva amarla dopo aver visto come lei si nutriva, come uccideva, come sadicamente torturava i suoi pasti.

Come poteva amarla nonostante tutto?

Carl era un giocattolo, una marionetta nelle mani di Lucy, un bambolotto fragile alla mercé dei suoi canini, lui le donava una vita lussuosa e del cibo.
Rinnegata dal suo creatore, dal padre della morte, dal simile che l’aveva trasformata, viva con l’umano, uno stolto e stupido umano che non comprendeva a pieno la malvagità della sua nuova natura.
Lucy sapeva, lei sapeva dell’amore che Carl provava e ne approfittava.

Lei era un parassita, un’approfittatrice, ma come vivere altrimenti?
Dove avrebbe vissuto senza la dimora dell’uomo?

In fondo lei aveva sempre abitato in quel quartiere, la conoscevano tutti e ciò le piaceva, era divertente vedere il terrore negli occhi delle sue vittime, negli occhi delle persone che la amavano e un tempo lei amava, ma ignare del suo nuovo essere crudele cadevano nella sua trappola.
E lei amava tradirle, torturarle, usarle e ucciderle.

Lei le portava nella sua casa, arredata con tinte pastello, nella sua camera e lì le infliggeva le pene dell’inferno.
Era solita giocare con le unghie, lei era una donna e doveva curare le sue mani.
Amava conficcare le sue esili dita nei corpi, leccarsi il sangue lasciando la punta di rosso carminio colorata, usava il sangue come uno smalto.
Il gioco era il suo antipasto preferito.

Nonostante Carl sapesse e vedesse la amava, ma come poteva?

Forse, quando avrebbe finito con gli amici, i parenti e i conoscenti avrebbe cambiato dimora.

Forse…

Ma Carl le impedì di uccidere ancora, Carl giurò che la morte di Midy, l’amorevole anziana vicina di casa dal sapore di vecchio e stantio, sarebbe stata l’ultima e così fu.
Per il fragile uomo non fu difficile uccidere Lucy, lui l’amava e l’odiava, ma soprattutto la conosceva.
Le tagliò il capo con un’accetta per essere sicuro che ella morisse davvero.
Non voleva piantarle un paletto nel lato sbagliato, non voleva guardarla negli occhi mentre moriva una seconda volta, non poteva perché la sofferenza era già troppa.

Per un padre vedere morire la figlia è un dolore incommensurabile, per un padre perdere una figlia è come morire e sarebbe morto se ella non fosse rinata.
Un dono dal cielo, pensò vedendola riaprire gli occhi.
Una maledizione ecco cosa era divenuta la bambina, una maledizione per l’uomo.

Lei era tutto, l’era sempre stato, da viva come da non-morta, lui la amava, ma non poteva evitare di odiarla e non poteva più vivere come balia di un Vampiro.
Lei non era sua figlia, lei non era mai stata sua figlia, ma nonostante ciò non poté non lasciare cadere una lacrima sull’esile corpo -senza testa- della piccola.

“Ti amo bambina mia. Mi dispiace, ma non avevo altra scelta.”

Solo questo seppe dire vedendo ancora una volta il corpo morto della figlia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 















Note autrice…

Salve a tutti spero che questa storia vi sia piaciuta.
Il titolo “Amore Incondizionato” rimanda al rapporto affettivo che c’è tra un genitore e un figlio, so che questa storia è abbastanza macabra, ma spero possa piacervi lo stesso.
Sarei felicissima di leggere i vostri pareri.
 
 
 
 
 

  
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