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Autore: Eliis_    18/03/2011    2 recensioni
Piccola composizione che riassume un pò la vita. Almeno, la mia vita.
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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oh, se hai aperto questa pagina significa che sei vivo. direi che è un buon motivo per essere felici. 
sì, 'sta frase l'ho letta da qualche parte e mi è rimasta in mente. ho deciso di scrivere della storia del mio cuore, perciò probabilmente sarà un pò lungo. 

  1. puoi scegliere se aprire un'altra pagina e leggerla più tardi, 
  2. puoi chiudere questo scritto e far finta che non sia mai esistito. 
  3. potresti metterti comodo e continuare a leggere che c'è sempre da imparare. 

spero che tu scelga la terza opzione. 

 

adesso forse penserai che questa storia inizierà con "c'era una volta.." oppure "tutto ebbe inizio con lui". 

no, inizio a modo mio. 

un giorno d'estate la mia mamma mi ha messo al mondo. non che mi ricordi di quel periodo, però non credo sia stata esattamente una passeggiata come si racconta nelle favole. ci vuole impegno con una bambinetta per niente autonoma e soprattutto capricciosa come me. 

e poi quando si viene al modo si ha voglia di scoprire in che razza di mondo si è finiti. niente più pareti rosa e calde, niente calci alla pancia pomeridiani nè acqua dove nuotare liberamente. 

solo pareti bianche d'ospedale prima, rosa della stanzetta dopo. ti ritrovi a farti cambiare il pannolino dalla tizia dove hai abitato per nove mesi, a farti imboccare da un uomo che ti scambia un cucchiaino con un aereoplano, a mordicchiare un peluche perchè ti spuntano i primi dentini. 

qualcuno si è mai chiesto com'è il cuore di un bimbo di pochi mesi? io non lo so con precisione, se dovessi immaginare il mio credo sarebbe attraversato da un piccolo arcobaleno che alla fine non ha una pentola d'oro ma una marea di giocattoli e carezze sulle guance paffute che ti ritrovi. 

e ti senti una scema quando i tuoi genitori ti applaudono solo perchè hai detto "mama".

e ti senti una campionessa che sei riuscita a fare due passi da sola. non importa se poi sei caduta perchè ti sei rialzata. e poi ti abitui a quello che verrà dopo. non lo immagini nemmeno cosa arriva dopo.

 

quando inizi la scuola non è proprio una passeggiata. c'è chi parla abbastanza bene, chi ancora pronuncia sillabe sconnesse.

io ho iniziato a parlare a diciotto mesi, se non prima.

è strano trovarsi in un'aula piena di banchetti con bimbi uguali a te e una donna su un tavolo più grande che pretende che tu faccia silenzio.

"io ho il diritto di giocare, sono piccola!" gli avrei urlato. ma a quei tempi non sapevo nemmeno cos'erano i diritti.

e poi con il passare degli anni ti accorgi che quegli strani cartelli pubblicitari un senso ce l'avevano, bastava imparare a leggere. 

e poi vedi che ci sono dei bimbi con i capelli corti e che preferiscono le macchinine alle bambole. che poi ti accorgi che tra quei bimbi ce n'è uno più simpatico degli altri, che non ti prende in giro per le treccine e che ti invita a giocare con lui anche se avete interessi diversi. che prova a insegnarti ad andare in bicicletta, ma tu cadi e ti fai la bua. ma non importa che lui con un bacino è meglio di un disinfettante. 

 

poi arriva il momento di cambiare scuola, che son già passati cinque anni e in prima media ti senti già importante. 

ti rendi conto che c'è sempre qualcuno più grande di te. 

stupida bambina, non vedi che è più bella la tua età? 

poi quel bacino sulla bua diventa un tatuaggio al cuore che prima o poi si spezzerà. 

poi a quell'amica a cui raccontavi anche le cose più stupide cresce la lingua e i tuoi segreti non sono più tuoi. 

e vorresti capire che succede perchè tutti ti han detto quanto fa due più due non come riparare un cuore che si va spezzando. 

 

ma sai cosa? poi ti accorgi che quel cuore non è spezzato, che altrimenti non saresti lì a vivere. 

ma sai cosa? poi ti accorgi che di amiche ce ne sono tipo sei miliardi di migliori al mondo, di fidanzatini pure. 

che se non hai fretta ne trovi uno che di cuori te ne compra due, tre, quanti te ne servono. 

o magari no, ti lascia il tuo ma in buone condizioni. 

e non fartelo strappare via, che è il carburante di quella cosa stupenda che hai in viso: il sorriso. ©  

   
 
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