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Autore: deba    19/03/2011    7 recensioni
Isabella, normale studentessa, da quando si accorge che uno strano simbolo le è comparso sulla schiena, iniziano ad accadergli cose strane. Persone che prima la ignoravano, cercano la sua compagnia ed ombre oscure nella notte sembrano osservarla. Perché non si sente più la stessa? Cosa sta succedendo?
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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cap 1

Eccomi qua con un’altra pazza idea. È da un po’ che ci pensavo su, poi ieri sera finalmente l’illuminazione che aspettavo.

Fatemi sapere se sono riuscita a cogliere un po’ della vostra curiosità!!

Lo so che questo capitolo è corto, ma fa un po’ da apri pista!!

Buona lettura!

 

 

 

 

La prescelta

 

 

CAPITOLO 1

 

‹‹Ahi che male! ››.

Gridò una ragazza, dopo che un libro le cadde in testa. La ragazza dai capelli castani si massaggiò la testa e il bernoccolo che presto le sarebbe cresciuto senza indugio.

‹‹Isabella, tutto bene? ››.

La voce proveniva da una donna di circa sessant’anni, che fece poco dopo il suo ingresso nella stanza, in cui la povera mal capitata ancora si massaggiava il capo.

‹‹Si, zia. Tranquilla. Mi è solo caduto un libro in testa.››

‹‹Lo dico sempre ai padroni di casa di spostarli, ma non mi danno mai ascolto! ››. Disse la donna con tono accusatorio. ‹‹Dai piccola, resisti. Almeno questi soldi sono guadagnati, no? ››. Chiese la zia cercando di convincere, come ogni volta la nipote, che il loro lavoro portava sempre i suoi frutti. E così era.

Isabella era una ragazza di 18 anni, altezza normale, capelli castani e lunghi, occhi marroni ma con delle strane sfumature d’oro che andavano verso l’esterno, bella, anche se lei non credeva di esserlo. Frequentava il quarto anno del liceo di Forks, un piccola cittadina nello stato di Washington. Qualche volta nel pomeriggio, come quello in cui ha inizio questa storia, lei aiutava la zia a pulire le due ville di cui si occupava, mentre i proprietari erano all’estero. La zia non riusciva più ormai a compiere il lavoro da sola, così aveva strappato un aiuto alla nipote, dietro ovviamente giusta ricompensa per il lavoro svolto.

Isabella, a scuola, non era tra le ragazze più popolari, ma per fortuna dal canto suo, neanche tra quelle che venivano prese in giro saltuariamente , se ne stava semplicemente per i fatti suoi, seguendo la scuola normalmente.

Quel giorno, come gli altri, le era capitato di pensare agli strani ragazzi che erano arrivati alcuni mesi prima nella sua scuola. Erano tutti belli, tutti diversi, ma anche stranamente simili, eppure non era per questo che attiravano la sua attenzione qualche volta. No, più che altro era per il fatto che stessero sempre per i fatti loro. Non li aveva mai visti stringere amicizia con nessuno. Ma lei poi cosa si stupiva. Era uguale a loro, sotto quel punto di vista. L’unica persona con cui spesso parlava era anche la sua più grande amica, Lizzy. Amica d’infanzia che la conosceva profondamente senza giudicarla mai. Però loro in qualche modo sembravano ancora più distanti e diversi dal suo mondo.

Stava pensando per l’ennesima volta allo sguardo che il più bello, secondo lei, dei Cullen, così si chiamava la famiglia, le aveva lanciato la prima volta che l’aveva incontrato nei corridoi. Era stato un semplice sguardo, ma lei si era sentita montare dentro mille emozioni contrastanti tra di loro che l’avevano lasciata spaesata. Ripensava spesso a quell’episodio perché non ne aveva più avuto seguiti. Lui non l’aveva più guardata nemmeno una volta o di sfuggita, nonostante frequentassero assieme l’ora di ginnastica e biologia, figuriamoci parlarsi poi. Ma almeno si consolava sapendo che lo stesso trattamento che riservava a lei, lo riservava anche al resto dell’istituto.

Proprio mentre faceva quei pensieri, le era caduto un libro in testa.

‹‹si zia, hai perfettamente ragione. ››

Dicendo così la risposta esatta, la donna tornò nella stanza di cui si stava occupando, mentre Isabella, o Bella per l’amica e i suoi genitori, tornò ad azzuffarsi con i suoi amati libri.

Si trovava nella stanza adibita a biblioteca. Se non fosse stato per il caos che vi regnava, Isabella credette che quella sarebbe stata per lei la sua sala preferita, semmai un giorno avesse potuto abitarci.

Vi era un camino sul quale vi erano posate diverse mini sculture di cui non si capiva bene il significato, ma che rimandavano senza dubbio alla cultura celtica e anche cinese, del resto come la maggior parte degli oggetti e del mobilio dell’intera casa. I proprietari infatti erano di origine celtico-irlandese, ma vivevano e lavoravano ad Hong Kong e venivano lì a Forks solo per vacanze natalizie. Su tutti i muri della stanza, se non vi erano finestre, c’erano solo ripiani, ripiani e ancora ripiani pieni zeppi di libri. Al centro , posizionate verso il camino, due poltrone separate da un tavolino. Isabella, se avesse potuto, lo avrebbe scelto come suo bunker segreto dove rifugiarsi dal mondo esterno, di cui non si sentiva pienamente parte integrante.

 

La ragazza era appena salita su una scala per spolverare la facciata della libreria quando tre volumi pressoché identici attirarono la sua attenzione. Erano decisamente antichi e agli occhi suoi, preziosi, e di questo non si sbagliava minimante. Prese il primo e con molta delicatezza lo sfogliò. Non capiva cosa c’era scritto però era affascinata dalle figure che spiccavano tra le pagine. Figure mitologiche a parer suo, ma decisamente bellissime, nonostante alcune, secondo lei, non erano buone.

Stava per rimettere il volume al suo posto quando un luccichio nel posto dove prima si trovava il libro attirò la sua attenzione. Sembrava una spilla d’oro raffigurante uno strano simbolo celtico. Allungò la mano per poterlo afferrare e vedere meglio da vicino, ma nel momento in cui Isabella sfiorò l’oggetto, una scarica elettrica le percorse il braccio, diffondendosi per tutto il corpo. Le parve quasi che il tempo si fosse fermato, e chissà, forse, era veramente successo, anche se non per tutti allo stesso modo.

 

Ripresasi da quello strano episodio, Isabella stava cercando ancora  una volta di mettere al suo posto quel libro solo che non ci riusciva, continuava a fissare quell’oggetto. Si sentiva strana, perché credeva che quell’oggetto le appartenesse, non sapendo ovviamente come mai lo sapesse. Ci pensò su ancora qualche secondo, poi decisasi si infilò in tasca la spilla e rimise a posto il libro, continuando nel suo lavoro, mentre nel suo animo sentiva che quella era stata la cosa giusta da fare e un’altra strana sensazione familiare di forza la invadeva. Non sapeva però quanto quel gesto, presto, le avrebbe cambiato la sua intera esistenza.

 

 

Contemporaneamente, in più luoghi differenti nel pianeta, creature fantastiche, che popolano soprattutto gli incubi dei bambini, presero coscienza che presto il mondo stava per cambiare.

Per alcuni si trattava di una minaccia, di un nemico da combattere il più presto possibile. Tra questi vi era specialmente una perfida famiglia dagli occhi rossi, che con la forza, nel passato, si era presa il posto di cui oggi famelica si vantava su tutti i suoi simili, comandava su di loro per il proprio interesse, non importandogli se potevano creare scompiglio e odio, perché sicuri della propria supremazia.

Per altri invece si trattava di una liberazione, di un sogno che si avverava e che bisognava aiutare a difendersi dall’oscurità che presto l’avrebbe attaccata. Tra questi vi era specialmente una splendida famiglia dagli occhi oro, che aveva vissuto finora nella più ricercata tranquillità, cercando di stare alla larga, per quanto possibile, dalle grinfie della casata reale della sua specie che si era autoincoronata sovrana centinaia di anni fa. Il suo compito ora, come quello di tanti altri, era quello di aiutare la prescelta a compiere il suo destino e prendersi quello che gli spettava di diritto da secoli.

Una pensiero però che accomunava entrambe le fazioni nel mondo era solo uno. Dove e specialmente chi era la prescelta che, finalmente, si era risvegliata?

  
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