Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |       
Autore: Mapi D Flourite    19/03/2011    0 recensioni
[Accenni a Zoro/Sanji e Rufy/Nami]
«Non riusciremo davvero più a uscire da questo maledetto labirinto.» Strinse i pugni e si guardò attorno, gli occhi fuori dalle orbite. «Nami-san! Nami-san!» Inspirò a fondo, sentendo il terrore crescere e, con tutta la forza che aveva in corpo, si lasciò scappare un grido che salì verso il cielo come un lampo, squarciando quasi il tetto di foglie che sembrava opprimerlo ogni secondo di più: «Dove diavolo sei, idiota di uno spadaccino?!»
Nami, Sanji e Zoro si trovano a loro malgrado a dover superare un labirinto da cui sembra veramente impossibile uscire.
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Sanji, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SCHEMAEFP2

Prologo




«Nami-san? Dove sei, Nami-swan? Nami-saaan!»
La foresta attorno a lui era sempre più fitta, impenetrabile. Sanji si guardò intorno, tra gli alberi che sembravano diventare più numerosi e più robusti mano a mano che il tempo passava, cercando di individuare la figura della ragazza tra i rami nodosi e intricati che gli impedivano di vedere ad un palmo dal suo naso.
«Nami-san!» chiamò di nuovo, portandosi le mani ai lati della bocca nel tentativo di amplificare la propria voce, e l'unico risultato che ottenne fu che il suo richiamo finì come assorbito dalle grande foglie grondanti di pioggia e rugiada. Dopo un solo istante tutto tornò immobile e silenzio e Sanji digrignò i denti e serrò i pugni, ricominciando a camminare alla cieca. «È tutta colpa di quell'idiota del Marimo,» borbottò, fermandosi tutto a un tratto tra le radici grosse e scure di due alberi altrettanto grossi e scuri e dopo averci pensato per circa mezzo secondo si ficcò le mani in tasca, alla ricerca del suo pacchetto di sigarette. L'accendino fece del suo meglio per prosciugare quel poco di pazienza e autocontrollo che lui cercava in ogni modo di imporsi e quando finalmente la punta della sua sigaretta cominciò a bruciare a dovere inspirò una lunga boccata di fumo, mentre nella sua testa continuava a chiedersi che cosa avrebbe dovuto fare.
Si guardò brevemente intorno, per vedere se Nami fosse magicamente comparsa da qualche parte e quando non la vide espirò il fumo, lasciando che la cenere cadesse direttamente dalla punta della sua sigaretta sull'erba soffice. Finì di fumare in silenzio, spense con cura la cicca sotto il tacco e se ne accese un'altra. «Tutto per colpa del Marimo,» ripeté, come se dovesse essere sicuro che ogni fibra del suo essere fosse concentrata nel biasimare quella Testa d'Alga e quando iniziò a sentire le gambe infastidite da tutta quell'immobilità a cui non erano abituate, ricominciò a camminare alla cieca nella foresta, cercando di ricordare da che parte fosse venuto e di ritrovare il punto in cui lui e Nami si erano persi di vita. Camminò con i denti serrati, lastricando il suolo di cenere e sigarette consumate – come se gliene potesse fregare qualcosa del bene dell'ambiente in un momento come quello – iniziando vagamente a riconoscere alcuni alberi dalla forma bizzarra che avevano attirato la sua attenzione.
«Nami-san!» chiamò a gran voce, perdendo anche la sigaretta appena accesa che aveva in bocca e che si affrettò a spegnere contro un sasso con un moto di stizza. «Nami-san, sei qui? Nami-swan?!» la chiamò di nuovo e poi sospirò, mettendosi a studiare l'ambiente che lo circondava. Sì, rifletté, quando iniziò a riconoscere davvero il posto, a quel punto erano ancora insieme, se lo ricordava benissimo. Poi, per una ragione che non riusciva a spiegarsi, si erano separati, andando ognuno in una direzione diversa e senza guardarsi alle spalle. Guardò il grosso albero che aveva davanti, ricordandosi ch a quel punto lui era andato verso est, verso la macchia più fitta, mentre Nami, ipotizzò, doveva essersi diretta verso nord o nord est, lungo un sentiero che Sanji notava adesso per la prima volta.
Sbatté le palpebre, confuso. Il sentiero era piuttosto ampio, regolare e si dipanava agilmente tra la macchia fitta di alberi che sembravano come aprirsi di loro spontanea iniziativa per cedere il passo: come aveva fatto a non notarlo, prima? Sbuffò e scosse il capo, accendendosi l'ennesima sigaretta. Era inutile fermarsi a pensare a una cosa del genere: la cosa veramente importante, in quel momento, era trovare Nami; poi, quando l'avesse trovata, sarebbe andato a cercare quell'idiota di Zoro e gliene avrebbe date davvero di santa ragione.
Con questa nuova risoluzione, si avviò lungo il sentiero, cercando di camminare il più in fretta possibile e nel contempo di studiare tutti i dettagli dell'ambiente circostante con estrema attenzione, perché se Nami fosse stata in qualche modo ferita o per qualche ragione non riuscisse a rispondergli, non poteva permettersi di lasciarla indietro un'altra volta.
Si irrigidì e fremette di rabbia, al solo pensiero di Nami abbandonata a se stessa nel bel mezzo di una giungla come quella, magari ferita o peggio e, istintivamente, tirò un calcio poderoso ad un albero proprio alla sua destra che, se ne accorse distrattamente, aveva quasi le sembianze di Zoro – il ciuffo verde di foglie era quello, comunque.
Avanzò ancora e quando si trovò proprio nel centro di un dedalo intricato di rami e foglie ebbe come la sensazione di star perdendo il controllo. Tanto per cominciare, non aveva idea di dove stesse andando. In linea generale, sapeva di star procedendo all'incirca verso nord, cioè nella direzione opposta in cui si trovava la spiaggia dove erano attraccati ma, a parte quello, gli sembrava di star vagabondando senza meta, come se fosse stato del tutto defraudato del suo senso dell'orientamento e il suo corpo si muovesse da una parte all'altra proprio come l'ago impazzito di una bussola e si ritrovò a provare un poco di pietà per il Marimo, al pensiero che quella sensazione era perennemente nella sua testa.
Quando formulò il pensiero in maniera coerente tirò un calcio in aria e si accese un'altra sigaretta. «Devo smetterla di tergiversare,» si disse, tra una boccata di fumo e l'altra. «Non ho tempo da perdere con lo stupido Spadaccino, adesso la cosa più importante è trovare Nami-san. Oh, Nami.swan!» aggiunse, incominciando a gridare a voce più alta: «Non temere, amore mio, il tuo Sanji sta venendo a salvarti!»
Iniziò a correre, dopo che ebbe spento la cicca che aveva in bocca e averne accesa un'altra; si muoveva completamente alla cieca, lasciandosi guidare solo dal suo istinto e quando improvvisamente si rese conto di essere di nuovo nel punto della foresta in cui aveva cominciato le ricerche di Nami si fermò di colpo, gli occhi spalancati.
«Ma che diavolo significa?» Si guardò intorno. «Stavo andando nella direzione completamente opposta, che ci faccio ancora qui?» Fissò per terra, verso le rocce e le radici disposte a caso sul suolo e, proprio quando era sul punto di rassicurarsi, dicendosi che, magari, erano solo alberi simili a quelli di prima, rimase paralizzato nel vedere un mozzicone di sigaretta spappolato senza pietà tra i sassi e le foglie. Deglutì e istintivamente volse lo sguardo verso il cielo che non riusciva a vedere attraverso le fronde e le foglie che non si lasciavano scuotere nemmeno dal vento.
Preso da un momento di terrore, lasciò che la sigaretta ancora spenta che si era appena messo in bocca cadesse al suolo insieme all'altra.
«Non riusciremo davvero più a uscire da questo maledetto labirinto.» Strinse i pugni e si guardò attorno, gli occhi fuori dalle orbite. «Nami-san! Nami-san!» Inspirò a fondo, sentendo il terrore crescere e, con tutta la forza che aveva in corpo, si lasciò scappare un grido che salì verso il cielo come un lampo, squarciando quasi il tetto di foglie che sembrava opprimerlo ogni secondo di più: «Dove diavolo sei, idiota di uno spadaccino?!»






____________________________________
N/A
Ommioddio aiuto! XD
Okay, riprendiamoci, non si possono cominciare le note dell'autore in questo modo. è__é
Dunque, tanto per cominciare, questa fanfic è stata scritta per la I Missione della V Settimana del COW-T su Mari di Challenge, con prompt Tre personaggi.
Questa fanfic è stata ispirata da una doujinshi Zoro/Sanji che LA BELLEZZA (il titolo dovrebbe essere "Hito wa maigo toiu keredo", o una roba del genere ^^), ed è a tutti gli effetti la prima fanfiction di One Piece che io abbia mai scritto/pensato in tutta la mia vita. E la cosa mi terrorizza. .__.
Spero di non aver fatto grandi pasticci con i personaggi, in caso non esitate a rimproverarmi! (Accidenti, non so che dire, da quanti secoli è che non entro in un fandom nuovo nuovo di zecca? Siate buoni! ;__;)
Ci tenevo a dire ancora un paio di cose, comunque.
La prima, mi dispiace che queste note non abbiano senso. XD
La seconda, nonostante l'ispirazione, questa non è una fanfic shounen ai. Non esattamente. Non del tutto. Magari un pochino, ecco, ma vi prometto che non ve ne accorgerete neanche! ;__;
E, la terza, sì, avete letto bene, questa cosetta è già tutta completa dal prologo all'epilogo, quindi non abbiate paura che non la porti a termine (a qualcuno importa?) perché è già finita.
Direi che non c'è altro, a questo punto! E se vi va di passare al primo capitolo, be', la cosa non può che farmi piacere! *__*




  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Mapi D Flourite