Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: Hanatamago    20/03/2011    5 recensioni
Miroku ha sempre trascinato i suoi amici maschi in certi locali a causa delle sue idee perverse … Ma stavolta ha proprio esagerato!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kikyo, Miroku, Suikotsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sì, lo sono noiosa ... Chiedo venia!
Ecco qui la storia: parla Suikotsu in prima persona
Ciao!^^
 


 

Erano solo le otto di sera ma ero già in pigiama e mi pregustavo un sabato sera tranquillo … che bellezza, domani sarebbe stata domenica.
Potevo restare sveglio fino a tardi e svegliarmi la mattina anche più tardi.
Mi preparai una tazza di latte e cereali e mi accomodai bello bello sul divano. Alla tv avrei visto quello che capitava …
Sentii i miei coinquilini nell’altra stanza bisticciare, ma cercai di non badarci. Quei due sono sempre stati tipi rumorosi ma simpatici, lo ammetto. Ma quando udii il chiaro rumore di un letto violentemente trascinato, trasalii involontariamente.
“Che fate lì? Tutto a posto?” chiesi ad alta voce.
“Ehm, non venire, va tutto alla grande!” le voci di Jakotsu e Bankotsu mi raggiunsero insieme dalla loro camera da letto.
E chi veniva? Per niente al mondo avrei rinunciato al mio sabato sera.
E a quanto pareva anche loro.
“Questa sarà una bella serata tranquilla” mormorai fra me e me soddisfatto.
Beh, un po’ più motivata per altri, ma era un altro discorso.
In quel momento suonò il citofono così forte che mi tremò la tazza nelle mani.
“Ma dannazione! Chi cazzo è?” sbottai mentre mi alzavo per andare a rispondere.
Alzai la cornetta e incrociai le dita: “Sì?”.
“Sui-chaaan!” trillò una voce maschile.
Impallidii e quasi non mi accorsi che Jakotsu e Bankotsu mi avevano raggiunto alle mie spalle.
“Non aprire la porta!” mimarono con le labbra.
“Mi… mi dispiace buon uomo, ma non compriamo niente, arrivederci!” e stavo per metter giù ma il molestatore non si arrese.
“Ma come, non mi hai riconosciuto? Sono Miroku!”.
“Miroku chi?” chiesi tanto per prenderlo per il culo.
“Ma quanti Miroku conosci?!”. Come te nessuno! “Dai, sono Miroku Kaazana!”.
“Miroku, ma che vuoi?” mi lamentai.
“Apri la porta e fammi salire un momento!” gracchiò la voce di cui non ero riuscito a scalfire minimamente l’allegria.
Guardai i miei coinquilini disperati quanto me.
Loro mimavano “no” accompagnandosi con movimenti delle braccia esagerate.
“Va bene” gemetti sofferente, prima di aprirlo.
E mi guadagni delle occhiatacce.
“Ma come hai potuto?” sibilò Jakotsu  dopo che avevo posato la cornetta.
“Mi dispiace, sono stato educato così …” sospirai.
“O, tu traditore!” esclamò teatralmente Bankotsu coprendosi gli occhi con una mano e indicandomi con l’altra “Come hai potuto farci questo!”.
Sia chiaro: Miroku è un festaiolo di quelli pesanti.
Uno così può anche essere divertente per una sabato sera, ma tutti i sabati sera no, cazzo!
Per questo noi tre, insieme agli altri nostri amici Kyokotsu, Mukotsu, Ginkotsu e Renkotsu, avevamo deciso di stare alla larga da un po’ da il gruppetto di Inu Yasha Taisho e Miroku Kaazana, evitandoli accuratamente.
Ma stavamo sfiorando il ridicolo! Addirittura venirci a prendere sotto casa senza preavviso! …
Sentimmo i passi di Miroku correre per le scale e arrestarsi sulla soglia.
Suonò ossessivamente il campanello.
Come se ci fosse bisogno di fare più casino!
Aprii la porta cercando di essere accogliente.
“Ciao, Miroku” tirai fuori il mio miglior sorriso da martire.
“Ma che ci fai in pigiama?” osservò confuso “Oh, beh, almeno voi due siete vestiti!” esultò guardando i miei amici.
“Ciao Miroku” il loro saluto smorto sembrava il saluto degli alcolisti in terapia di gruppo.
“Ok, preparatevi!” disse con un sorrisetto “Andiamo a divertirci!”.
Trattenni un sospiro: sapevamo fin troppo bene quali erano i suoi divertimenti.
“Non ci hai avvertiti” obbiettai tranquillo con uno sbadiglio.
“Ma si sa che il sabato sera ci si diverte!” disse come se fosse una cosa ovvia.
“Non per me” sbottai “Studio medicina all’Università ed è pesante”.
“E allora?”.
“A fine settimana sono distrutto! Voglio una serata tranquilla!”.
“Sisi, ma ora vestiti, non  puoi venire in pigiama! Ti do cinque minuti”.
Guardai i miei amici cercando di comunicargli col pensiero ‘Ammazziamolo ora’.
“Io non posso uscire!” disse subito Bankotsu con un sorriso “Ho mal di gola!”.
“Ah sì!” s’intromise Jakotsu “e io devo badare a lui che ha mal di gola!”.
“Ne siete sicuri, ragazzi?” chiese dispiaciuto Miroku.
“Eh, che peccato …”.
“Sicuro, Jakotsu?” gli domandò senza perdere la speranza “Sai che Inu Yasha mi aspetta in macchina?”.
“Ah, sì, salutamelo” disse con indifferenza mentre tratteneva uno sbadiglio. Jakotsu aveva smesso di guardare ogni ragazzo da quando aveva Bankotsu come fidanzato. Questo Miroku non poteva saperlo, ma io la sapevo lunga su quei due.
“Ehm, ok” si rassegnò Miroku vedendo fallire la sua arma migliore.
Ma si rassegnò a convincere loro, mica me.
A dir la verità, che io fossi convinto o no non gli importava.
“Va bene, muoviti, Sui” disse infine guardandomi.
“Non vengo ...” sospirai distrutto.
“Perché no?”.
“Perché sono stanco, te l’ho già detto”.
“Perché no?”.
“Perché sono stanco”.
“Perché no?”.
“Perché sei uno scassacazzi!”.
Invece di arrabbiarsi scoppiò a ridere, cosa che mi fece letteralmente andare fuori dai gangheri.
“Sei spiritoso come sempre, Sui-chan. Ora vatti a preparare che gli altri ti aspettano. Ah … pigiama azzurro con le roselline rosse?”.
“È un regalo di mia madre, problemi?” gli bofonchiai prima di andarmene nella mia stanza.
Presi un jeans e una maglietta a caso dall’armadio e poi mi lavai i denti in fretta e furia.
Esercitai poi per qualche secondo il mio sorriso finto che avrei dovuto stamparmi in faccia ‘Ricordati … Non sei un ragazzo strasuper-incazzato, stasera sei un bravo ragazzo, sei Suikotsu, quello dolce e gentile …’.
Non persi neanche tempo a spazzolare i capelli, volevo solo stare a casa MIA, a godermi il MIO sabato sera, sul MIO divano, con la MIA tazza di latte, davanti alla MIA tv!
E invece il momento tanto atteso per una settima doveva essere sfumato così da un maniaco bellimbusto.
Li trovai tutti e tre sul divano: lui a parlare e cercare di attaccare bottone e gli altri due che rispondevano con monosillabi e lo ignoravano preferendo guardare la tv. Non potevamo essere più freddi di così e allora perché non capiva l’antifona? Era scemo o cosa?!
“Bene, andiamo” gli dissi cercando di sorridere.
“Perfetto!” esultò “Anche se … esci così di solito?”.
“Sì!” esclamai esasperato.
“E va bene …”.
“Buona serata, ragazzi!” s’illuminò Bankotsu affrettandosi a chiuderci la porta in faccia.
“Ottimo!”. Miroku, appena arrivato davanti alla sua macchina, si sbrigò a fiondarmi nei sedili posteriori, spingendomi quasi fra le braccia di un irritatissimo mezzo demone.
“Miroku, ma quanto ci hai messo?!” sbottò Inu Yaha.
“Dove sono Koga e Sesshomaru?” sbiancai notando che c’era solo lui nella macchina.
Senza Koga che era solito alleggerire l’atmosfera con le sue frecciatine a Inu Yasha  e l’aria gelida di Sesshomaru che però mi metteva a mio agio in confronto all’allegria esagerata di Miroku, sarebbe stato semplicemente l’inferno.
“Fammi uscire!” urlai cercando di aprire la porta.
“Inutile, Sui-chan” disse allegro Miroku mentre si sistemava nel posto del guidatore “Ho messo la chiusura”.
“Ehi, i tuoi amici strambi non sono venuti?!” mi chiese Inu Yasha.
“Ma strambi saranno i tuoi nonni!” sbuffai “E tu, stronzo, mi hai mentito!” urlai a Miroku “Ci siete solo tu e questo cucciolo!”.
Miroku sbuffò: “Dai, rilassati. Koga e Sesshomaru hanno detto di non poter venire perché Ayame e Rin hanno mal di gola e le devono badare”.
“Ah, e Kagome non ha mal di gola, Inu Yasha?” gli domandai con malizia.
“Non lo so e non mi importa, io non sono il suo ragazzo!” mi rispose brusco.
“C’è davvero una brutta influenza in giro” continuò Miroku “Inu Yasha, pensa che anche Bankotsu è malato e Jakotsu deve curarlo”.
Sì, ovvio. Ma credeva davvero a queste scuse?
Perché non me ne ero inventata una anch’io?! Tipo che avevo mal di gola o la peste bubbonica o gli orecchioni o che avevo scoperto di poter avere di tanto in tanto le mestruazioni?!
Al diavolo l’educazione: la prossima volta che Miroku sarebbe arrivato sotto casa senza preavviso l’avrei mandato dritto a fanculo.
“Eh?” sobbalzò il mezzo demone.
In Yasha non era certo un genio, però sapeva delle scuse che ci inventavamo di volta in volta e non riusciva a capire per quale miracolo Jakotsu aveva rinunciato a un’occasione perfetta per sfotterlo.
Sperai che non sospettasse niente. Jakotsu e Bankotsu dovevano parlare di loro come coppia ufficiale quando avrebbero deciso il momento giusto.
Prima di quel giorno, m’intimarono, fa finta di niente.
E ci tenevo davvero poco a scontrarmi con un uomo alto 1, 86 e il suo forzuto compagno.
Per fortuna mia, il cucciolo, che stava sempre per le sue, non disse nient’altro al riguardo.
“Nemmeno io volevo venire, Miroku” bofonchiò Inu Yasha.
“Ragazzi, non fate quelle facce” rispose “Ho in mente qualcosa di innovativo”.
Riuscivamo a vedere dallo specchietto il suo sorrisetto da maniaco.
“Miroku, non ti sei fermato davanti alla discoteca …” tremai.
Dove ci stava portando?!
“Lo so” rispose lui allegro come sempre.
“Cosa intendi con ‘innovativo’?!” tuonammo io e Inu Yasha.
“Siamo quasi arrivati! Va bene, ora vi spiego. È come un hotel … però è un hotel molto particolare” non riuscì a trattenere una risatina “Vedete, andremo nella prima stanza con altri uomini e avremo davanti a noi un’urna piena di bigliettini. Ogni bigliettino contiene il numero di una camera. Tutti gli uomini pescheranno un biglietto a caso e andranno nella camera indicata … Dentro, ad attenderli, ci sarà una ragazza e …”.
“Miroku!” urlò Inu Yasha fuori controllo.
Se lui era fuori controllo, io ero la tigre del Bengala.
“Mi-miroku …” balbettai mentre la furia omicida s’impadroniva di me “P-portami a casa …”.
Riuscii addirittura  a spaventare Inu Yasha.
“Miroku, FORSE è meglio se fai come Dio comanda …”.
“Oh, dai, ragazzi, distendete i nervi e divertitevi …”.
“MA IO DISTENDO TE!” urlai come un ossesso “TI DISTENDO, TI LEGO E TI BUTTO IN UN FOSSO! E ALLORA SÌ CHE MI DIVERTIRÒ QUANDO LEGGERÒ LA NOTIZIA SUL GIORNALE!!!”.
“S-suikotsuccio!”.
“SUIKOTSUCCIO UN CORNO!
Senti, se vuoi andare, vai …”.
“Grazie!”.
“ … ma mi dai le chiavi della macchina …”.
“Eh?”.
“… mi dai le chiavi della macchina, accompagno Inu Yasha a casa sua, poi vado a casa mia e ti do la macchina domani …”.
“E come torno a casa?!”.
“Ti farai accompagnare dalla ragazza del caso!” dissi di rimando.
“Ehm … sicuri?”.
“Sì” sbottò Inu Yasha con uno sbuffo.
Ma quel ragazzo aveva altre espressioni in repertorio?
Miroku mi consegnò timidamente le chiavi. Così ci avrebbe pensato due volte prima di combinarne un’altra delle sue in MIA presenza.
Poi se ne andò a passo svelto nella villa, dove gli augurai di capitare con una racchia deforme.
Scavalcai dal posto del passeggero a quello del guidatore.
Mi accomodai e guardai Inu Yasha nello specchietto.
“Senti, non ti dispiace che ho risposto al tuo amico per le rime, vero?”.
“Macché. Lo stavo per fare io” finalmente si rilassò.
Per la prima volta, eravamo pienamente d’accordo.
Stavo per accendere il motore ma sentii una ragazza strillare.
Guardai fuori dal finestrino e vidi un uomo vestito in modo elegante che cercava di attirare a sé una giovane donna che voleva andarsene.
“Scusami, arrivo subito” dissi scendendo dall’auto per aiutare la ragazza.
“Naraku, brutto schifoso!” gli urlava lei “Come hai potuto portarmi in questo posto di porci! Mi hai presa per una merce da scambio?!”.
Lei indossava un vestito leggero, azzurro, lungo fino alle caviglie e calzava degli stivaletti argentati. I suoi lunghi capelli neri erano legati in una coda di cavallo.
“Kikyo, non fare la stronza!” urlò a sua volta Naraku tirandola per un braccio.
“Brutto porco!” gli mollò un ceffone.
“Brutta bastarda …” disse mentre le stava per dare uno schiaffo in piena guancia.
“Basta, si fermi!” riuscii a intervenire in tempo per evitare che picchiasse la ragazza “Non si picchiano le signore”.
Naraku sbuffò ed entrò da solo nella villa.
“Non cercarmi mai più, stronzo!” le urlò Kikyo da dietro.
“Ma chi ti cerca, puttana!” urlò Naraku senza neanche girarsi.
“Quello stronzo!” sibilò Kikyo dando un calcio all’aria “Portarmi in un posto del genere!”.
Sbuffai: “Sì, concordo, fa davvero schifo”.
Mi guardò: “Ma tu non sei come loro se sei qui?!”.
“Eh? No, no, lei si sbaglia, signorina! Io sono Suikotsu l’autista!”.
“Lei l’autista? …”.
“Certo, accompagno la gente di tanto in tanto per assicurarsi che tornino a casa senza incidenti. È un’associazione di volontariato  …”.
“Davvero?” sgranò i suoi occhioni.
“Esatto! Posso accompagnarla a casa, signorina … Kikyo?”.
“Sì, grazie mille, signor Suikotsu. Sono venuta qui con la macchina di quello stronzo …”.
“Per me non c’è problema” le dissi gentilmente accompagnandola alla macchina a braccetto.
“Eh, Suikotsu, ma che fai?!” disse Inu Yasha vedendo Kikyo che si sedeva nel posto accanto al mio.
“Come che faccio? È la mia occupazione portare a casa la gente, andiamo, non scherzi, signor Inu Yasha!”.
“...”.
Misi in moto la macchina e mi diressi verso la casa del mezzo demone.
“Posso sapere qual è il suo cognome?” chiesi a Kikyo.
“Higurashi” rispose lei.
“Eh?” saltò su Inu Yasha “Per caso è imparentata con Kagome Higurashi?”.
Lei si voltò a guardarlo: “Sì, sono la cugina di terzo grado della zia della nipote del suocero della cognata della nonna del papà di Kagome! Ma lei come fa a conoscerla?”.
“Sono fidanzati” conclusi io al posto suo con il sorriso.
Inutile, Inu Yasha era scemo. Non ci sarebbe mai arrivato.
“Eeeh, ma veramente …” tentò di difendersi.
“Ecco!” esclamò Kikyo sistemandosi al suo posto “Perfino Kagome ha trovato qualcuno che la rispetta …” si girò di nuovo a guardare Inu Yasha “Perché tu non sei entrato in quel posto, vero?!”.
“N-no …”.
“Ah, ok, perfetto!” disse risistemandosi senza neanche farlo finire di parlare “Dunque, dicevo … Ah, sì, perfino Kagome trova qualcuno che la rispetta, mentre quello stronzo del mio ex mi ha accompagnata lì! In quel posto di porci! Cioè, ma ti sembro il tipo?! Ho la faccia della troia?!”.
Vidi Inu Yasha farmi un’espressione allo specchietto come a rispondere “sì!”. Lo ignorai.
“No” le risposi “Certo che no! Ah, ecco, signor Inu Yasha, siamo arrivati a casa sua. Allora passo domani mattina per accompagnarla a messa”.
“Sì, sì, come no” bofonchiò quello mentre scendeva e sbatteva la portiera.
Mi feci dare l’indirizzo da Kikyo e l’accompagnai a casa.
Intanto lei continuava a sfogarsi.
“Io credevo veramente nella storia con Naraku, mi sembrava un tipo gentile e invece no! Mai fidarsi degli uomini! Sono tutti … ops, mi scusi. Sono quasi tutti stronzi! Esiste un uomo gentile, carino, tranquillo, indipendente, che non sia porco, sappia fare i lavori domestici, voglia fare magari il medico, adori i bambini e ami i sabati sera sul divano a mangiare cereali nel latte davanti alla tv?!”.
“E se quell’uomo soffrisse di disturbo da personalità multipla e fosse il coinquilino di una coppia gay, per lei andrebbe bene lo stesso?”.
“Mmm … Credo di sì! Tanto nessuno è perfetto!”.
“Grandioso! Cioè, grandioso che sono arrivato a casa sua!” accostai la macchina davanti a una palazzina.
“Grazie” mi disse mentre le aprii la porta “lei è un vero gentiluomo”.
“In effetti me lo dicono in tanti”. Fino a quando non mi fanno incazzare.
“Ehm … allora le do il mio numero, nel caso io abbia bisogno di un bravo autista …”.
“Molto gentile” risposi lusingato.
Dammi quel numero e sarò il tuo autista personale per tutta la vita, baby.
Registrai il suo numero sul mio cellulare e la salutai.
Tornai a casa euforico ma non c’era nessuno con cui condividere quella gioia inaspettata.
Trovai la porta della camera da letto dei miei amici chiusa.
Doveva essere ancora presto per dormire ma non mi azzardai a bussare per verificare se era così o invece stavano … ehm, studiando anatomia.
Allora andai in camera mia con il sorriso stampato in faccia. Ma non era finto come all’inizio della serata.
Dalla Bibbia sengokuiana, dal Nuovo Testamento Shichinintai:
il Vangelo di Suikotsu, paragrafo 2, versetto 5:
Esci di casa con un maniaco, torni con una bella donna
V_V


 

Salve, gente!
Accetto anche critiche negative, basta solo che riceva segnali di vita, grazie …
Ringrazio Visbs88, anche se non leggerà, perché mi ha incoraggiato a scrivere tutto quello che mi passa per la testa V_V, tu hai talento, fanciulla^^ (ormai questo è il mio tormentone!).

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Hanatamago