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Autore: blackpearl_    20/03/2011    1 recensioni
-- dedicata a mia sorella. Che sia di razza canina non cambia nulla.
-- dal primo capitolo: "Ma, a parte tutto, nonna.. tu lo sai, questo è il mio ultimo anno nella scuola speciale che frequento e.. ho paura. Paura di affrontare ciò che mi aspetta al di fuori di quei portoni, paura di ritrovarmi sola al buio, paura di non saper reagire a cosa si prospetta.
Non voglio mentirti, nonna. Nel mio mondo imperversa una guerra, capeggiata da un pazzo crudele e folle che riscuote un certo successo fra le famiglie di maghi più potenti che ci siano."
Genere: Dark, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans, Mangiamorte | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Due*

-No-

-Si-

-No-

-Si-

-Si-

-No.. Oh, accidenti!-

Marzia scoppiò sonoramente a ridere, mentre una soddisfattissima Lily faceva l’occhiolino ad una sconfitta Mary. Quest’ultima voltò il capo dall’altro lato, in un’infantile broncio, mentre l’amica se la rideva divertita. Era da quella mattina che non smettevano di stuzzicarsi sugli argomenti più disparati. La scuola aveva messo di buonumore tutti.
O almeno quasi tutti, pensò Lily gettando un’occhiata al Gruppo.
I soliti cinque: Regulus Black, Severus Snape, Alphred Nott, Sabrina Zabini e Mark Parkinson.
Un brivido le percorse la schiena al pensiero che, solo un paio d’anni prima, Severus Snape era il suo migliore amico. Finché quell’oscurità di amava circondarsi non l’aveva preso completamente con sé..

-E comunque Sirius Black è il più bello che ci sia..-

Lily, esasperata, si lasciò andare contro il corpo dell’amica rischiando di farla quasi cadere. Inciampò in un primino minuscolo e scivolò lungo il muro, mentre la borsa le si apriva e i libri si rovesciavano.

-EVANS!- sbraitò, i chiari occhi nocciola pervasi da una vena diabolica.

Lily e Marzia non facevano che ridere, aggrappate l’una a l’altra. Erano questi i giorni che Lily avrebbe voluto imprimersi nella memoria. Questi giorni di spensierata allegria, di forte amicizia, di solida stabilità.
Cosa che la guerra non è che permettesse molto.
Dopo aver recuperato i quaderni e i libri rovesciati, dopo aver ascoltato le minacce di morte di Mary –Provaci di nuovo e ti appendo per i pollici al cornicione della finestra di Astronomia, nuda e legata strettamente a Nott!-, le tre si decisero finalmente a dirigersi verso la classe.
Martedì 2 Settembre 1976, prima ora: Storia della Magia.
Lily roteò gli occhi. Noia mortale.
Entrarono che il professor Ruf già svolazzava dietro la cattedra con gli occhi vacui puntati in chissà quale sogno o reminescenza. Le ragazze sospirarono teatralmente. Ce ne sarebbe voluto di coraggio per affrontare quell’ora di suicidio!
Grifondoro e Tassorosso si raggrupparono in due file separate chiacchierando, però, amichevolmente fra loro. La rossa salutò un paio d’amici e si sistemò al penultimo banco, con accanto Marzia.
Mary si andò a sedere, con espressione per niente dispiaciuta, affianco ad un belloccio Tassorosso. Justin, le pareva si chiamasse. Quello le sorrise dolcemente e Mary contraccambiò, effettuando la sua mossa speciale.
Scosse i capelli con fare seducente, gli occhi appena socchiusi, e una mano che, lentamente, saliva ad aggiustarsi i ciuffi ribelli che minacciavano di calarle sugli occhi.
Lily vide distintamente la mascella di Justin toccare il pavimento della classe.

-Atterrato- mormorò a mezza voce Marzia e le due risero allegre.

La lezione, sfortunatamente, cominciò. I Goblin. Che cosa interessante.
Dieci minuti e i ragazzi scarabocchiavano distrattamente sulle loro pergamene, compresa Lily. L’espressione svagata, la testa appoggiata mollemente alla mano sinistra e quella destra che si muoveva sul foglio.
Non aveva preso appunti.
Il titolo l’ho scritto, però.
Un sottile sorriso le si disegnò sulle labbra mentre approssimava l’immagine di un buffo mago tutto impettito. Scrisse di tutto: frasi di canzoni, pensieri sconnessi, impressioni, bizzarre caricature. Ogni tanto, però, scorgeva Marzia lanciare occhiate strane, dolci, dietro la sua schiena. La prima volta, si disse che semplicemente lanciava sguardi dalla finestra. Ma dopo la seconda, terza e quarta volta, non riuscì più ad ignorarlo. Si tirò su e, perplessa, seguì il suo sguardo ora colpevole.
Una ragazza di Tassorosso?!
Lily fissò scandalizzata Marzia, che aveva abbassato il viso tutta rossa. Ritornò a guardare, tanto per essere sicure..
E Remus Lupin ricambiò il suo sguardo.
Era seduto nei banchi dietro la biondina e aveva inclinato la testa con fare interrogativo.
‘Che c’è?’
Lily scosse la testa in risposta mentre le spuntava un sorrisetto che proprio non riusciva a trattenere. Sentì l’amica darle una micidiale, dolorosa, gomitata nei fianchi, ma non smise di guardarsi attorno con nuova allegria.
Due ragazzi che si guardavano palesemente innamorati, due ragazze che ridacchiavano fra loro stringendo pezzi di pergamena fra le mani unite, una Grifondoro intenta a fissare imbambolata Sirius Black..
Un momento.
Ma..

-Somo!- bisbigliò sporgendosi.

Quella sobbalzò e sembrò ritirare d’improvviso quello sguardo incantato dentro di sé. La fissò scocciata, come avesse interrotto la visione di un film avvincente. Lily agitò le mani in modo strano.
‘Ma che stai facendo?’
Somo scrollò le spalle, lanciandole uno sguardo attonito e agitando la testa.
‘Che vuoi?! E’ carino!’
La rossa si lasciò andare contro lo schienale della sedia di legno e scosse la testa.
‘Sei senza speranza’
L’altra le fece una linguaccia.
‘Ha parlato.’
Un sorriso spuntò sulle labbra di Lily, ma subito si spense quando i suoi occhi indugiarono sul professore. Sospirò, abbandonandosi ad occhi chiusi.
Sentì Marzia scarabocchiare sulla sua pergamena e sbirciò.
“- 41 minuti alla fine!”

*
Quarantadue minuti dopo, le ragazze erano nuovamente in giro per i corridoi, in cerca della prossima aula. Difesa Contro le Arti Oscure. Che delizia.
E la mattinata trascorse così, fra Storia, Difesa e Incantesimi. In men che non si dica, era già arrivata ora di pranzo, e lo stomaco di Lily brontolava sonoramente, richiedendo carburante. Le tre si unirono chiacchierando alla fiumana che si dirigeva in Sala Grande.

-Dopo che abbiamo?- stava chiedendo Marzia.

-Erbologia- rispose Lily sbadigliando.

L’unica cosa che odiava della scuola era la sveglia.
Mhm.. forse anche i compiti, eh?
Scosse la testa, lanciando un’occhiata maliziosa all’indirizzo della riccia, che ricambiò perplessa. Poi, si girò con fare baldanzoso verso Mary.

-Sai cosa ho notato oggi, Mary?- trillò allegra.

Quella parve intuire qualcosa, perché subito un’aria complice le si dipinse sul viso.

-Si?-

-Che la nostra cara amica Marzia, qui presente..- la suddetta le afferrò il braccio, forte -..lanciava occhiate ambigue verso una persona di nostra conoscenza-

Marzia gemette, continuando a scrollarla per implorarla di smetterla, mentre Mary, dall’altra parte, sbarrava gli occhi nocciola, sorpresa.

-Chi?- domandò, avida di informazioni.

Lily non rispose subito, assaporando quell’atmosfera di attesa e sorridendo enigmatica. L’amica alla sinistra diede in un ultimo, disperato, strattone al suo braccio.

-Remus Lupin!-

Entrambe le amiche trattennero rumorosamente il fiato, tanto che per un attimo le loro guance si colorarono di rosso. La ragazza scoppiò in una risata di gusto, mentre vedeva chiaramente l’entusiasmo prendere rapidissimamente possesso di Mary.
Marzia si coprì il viso con le mani.

-So cosa fare!- cinguettò Mary a voce alta –E come farlo! Tranquilla, Mar, me ne occupò io! Oh, vedrete, vedrete! Devo andare, scappare, fuggire! Oh, quante cose da fare e quanto poco tempo! Bisognerà che mi ci applichi! A dopo-

E corse via, dileguandosi fra la folla dei loro compagni di scuola.
Calò il silenzio.

-Sono morta- esclamò infine Marzia con tono sconsolato.

Lily le circondò la vita, sorridendo, e conducendola attraverso la  massa di persone. Finalmente, dopo cinque minuti a lottare con le unghie e con i denti, riuscirono ad entrare nella Sala Grande, il cui nome ne esprimeva la magnificenza e la grandezza. Il loro tavolo era quello vicino alla finestre di destra, ed era già pieno di una buona metà dai Grifondoro.

Al loro fianco c’erano i Tassorosso, poi i Corvonero e infine i Serpeverde.
Attente a non incontrare gli sguardi dei loro compagni verde-argento, le due si diressero tranquille verso il loro tavolo. Intravidero un paio di volte Mary aggirarsi indaffarata fra i Grifondoro e i Corvonero, con l’espressione di chi regge sulle spalle la responsabilità di un compito gravoso, di chissà quale missione che avrebbe decretato la vita e la morte di più persone.
A Lily dispiaceva che Marzia fosse rimasta abbattuta da quella cosa, ma d’altronde sapeva che Mary non aveva eguali in forma-coppie. Poteva essere un buono spunto per far uscire la loro amica dal guscio di timidezza che la circondava.
Si sedettero in mezzo ai loro coetanei, già pronte ed agguerrite ad aggredire i piatti che sarebbero comparsi di lì a poco. Il preside entrò insieme agli insegnanti una decina di minuti dopo, proprio mentre anche Somo si aggiungeva alle due.

-Ehy- salutò mentre le portate comparivano.

Lily e Marzia risposero al saluto, iniziando a riempirsi i piatti di tutto quel ben di dio che c’era sull’enorme tavolo. Un allegro vociare riempiva la Sala Grande ed era uno sfondo perfetto a conversazioni amichevoli.

-Stasera occuperò io il bagno per prima- disse con voce solenne Somo, addentando soddisfatta del pane importato dalla Francia.

Lily rise –Si, certo. Lo dici sempre, e sempre ti smentisci-

L’altra parve offesa, ma non ebbe modo di dir nulla perché dal nulla comparve Mary, i capelli castani scompigliati e gli occhi lucidi. Con le guance arrossate e il fiato leggermente accelerato, sorrise e si sedette. Le tre la guardavano in silenzio mentre si riempiva il piatto di patate al forno e tacchino. Aveva l’aspetto di una naufraga.

-Ehm..- abbozzò Marzia, scostandosi di poco dall’amica -..tutto bene?-

Mary alzò il viso, rivelando uno sguardo folle. Rise –Ma certo. Certissimo. Più che certo!-

E, così com’era comparsa, afferrò il piatto carico di cibo e scomparve nella folla che stava ancora dirigendosi verso i tavoli.
Somo, Marzia e Lily si guardarono.

-Sarà una lunga giornata- esordì la prima.



















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Si, è un capitolo schifosamente corto e, si, sono in schifoso ritardo.
Faccio schifo.
   
 
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