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Autore: mahochan    21/03/2011    4 recensioni
Eccoci qui, con le attesissime spin off di The Gojyo's Life!
Capitolo 5: Quella sera Kougaiji uscì di casa con la sua famiglia e mentre chiudeva a chiave la porta si riprometteva di non bere per non dare spettacolo.
Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojio, Son Goku, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dall’autrice poco convinta: ero in debito di un capitolo ed eccolo qua :°D

Dall’autrice poco convinta: ero in debito di un capitolo ed eccolo qua :°D! l’avevo già iniziato e probabilmente non sarà un granché UU, ma spero apprezzerete un pochino =)! Nonostante l’annuncio ce ho fatto in homepage, ho deciso che quando riesco a buttare giù qualcosa, quando il lampo dell’ispirazione mi coglie, posto!

Per ora beccatevi sto guazzabuglio!

Alla prossima!

 

Capitolo 4 – La principesca famiglia: il principe Kougaiji.

 

Il condominio di The Gojyo’s Life è sempre stato pieno di fustacchioni pronti a dare del loro meglio intrattenendo i cortesi lettori con un sacco di fan-service (grazie, soprattutto, alla Minekura che è stata così nobile da disegnare i suddetti bei fustacchioni).

Uno dei fustacchioni secondari, ma del quale non si può assolutamente fare a meno, è Kougaiji. Dagli amici meglio conosciuto come “Prince” per via delle sue movenze equivoche durante i momenti d’ubriachezza e per i più intimi Kou. Yaone l’ha sempre chiamato Prince Kougaiji, Doku l’ha sempre chiamato Kou. Sospetta come cosa, non trovate? Andiamo dunque a vedere cosa c’è sotto (non in senso buono per le fan, altrimenti si dovrebbe alzare il Rating).

 

*

Quel giorno a quella determinata ora: spesso gli inquilini della palazzina TGL solevano andare a mangiare nei ristoranti, di solito facendo molti danni.

Quella sera Kougaiji uscì di casa con la sua famiglia e mentre chiudeva a chiave la porta si riprometteva di non bere per non dare spettacolo. Anche se gli spettacoli che dava di solito gli fruttavano una o due macchine nuove. Ma Kou, nonostante portasse il perizoma (secondo la tradizione della sua famiglia che si tramandava questa usanza da secoli) era un ragazzo virtuoso e dignitoso quindi, dopo aver per caso trovato un suo fan site con delle sue foto e video molto compromettenti, aveva deciso di chiudere con l’alcol. Aveva dato in beneficenza la sua scorta di vodka e aveva buttato nel water le sue Fiesta, otturando il gabinetto e (chiedo perdono per il paragone) combinando un gran casino marrone. Doku gli aveva velocemente sturato il tutto. Doku era sempre gentile con lui.

Chiuse la porta a chiave, mentre sua sorella Lirin gli si aggrappava al collo facendo il pendolo dell’orologio.

 

Quel giorno, solo un po’ più tardi: Kou teneva le braccia incrociate in una posa stoica di chi ce la sta mettendo tutta a fare la cacca, con l’unico pensiero in testa di riuscire a non bere, anche se adesso lui e la sua famiglia stavano viaggiando su una limousine con autista che si è ritrovato dopo l’ultima notte di euforia da ebbrezza.

Mancava ormai poco al ristorante e le mani iniziavano a tremargli. Fortunatamente Yaone aveva intuito che qualcosa non andava  e aveva iniziato la sua tecnica di rilassamento personale che adoperava di solito per il principe: fargli le trecce.

 

Sempre quel giorno, arrivati al ristorante: Kou stava giusto pensando che TGL sembrava più la sigla di un telegiornale che di una fanfiction, quando arrivarono al ristorante.

Kou non ci fece caso, ma evidentemente la voce che quella sera lui avrebbe mangiato in quel determinato ristorante doveva in qualche modo essere partita e poi essersi diffusa sul suo fan site perché li c’erano un sacco di donne di mezz’età che si arieggiavano follemente con una mazzetta di banconote.

Qualcuno gli palpeggiò il sedere e lui si girò guaendo, ma la diabolica mano era scomparsa nella folla ma probabilmente gli aveva lasciato un livido non da ridere.

Con l’anima pesante e lo stomaco gorgogliante, entrò nel ristorante.

 

Indubbiamente quel giorno, entrati nel ristorante: Kou schivò  abilmente l’asta dell’ombrellone che Goku stava usando come lancia contro Gojyo, prendendo così Gyumao sulla pancia e l’asta si ritrovò a rimbalzare sulla massa e poi a volteggiare, finendo per piantarsi nel pavimento a un paio di centimetri tra le gambe, fortunatamente aperte, di Homura che iniziò a urlacchiare abbracciandola e ritenendola un oggetto pegno dell’amore del suo ragazzo immaginario. Zenon e Shien tentarono inutilmente di staccarlo.

Sanzo aveva già iniziato con la birra; Hakkai parlava a un cespuglio e Nii osservava attentamente il cespuglio in questione, apparentemente ascoltando Hakkai, ma  perdendo inspiegabilmente sangue dal naso; un certo Kamisama era in piedi sul tavolo a dire la messa che nessuno ascoltava.

Kou si girò e vide Doku che lo fissava intensamente. Lui si sentì arrossire senza un motivo preciso e si slegò le trecce che Yaone  gli aveva fatto in macchina solo per farsele rifare e calmarsi di nuovo.

Sarebbe stata dura non bere.

 

Molto più tardi, ma sempre quel giorno: Kou si stava facendo i complimenti. Le dodici ore consecutive di meditazione a cui si era sottoposto non erano state inutili per fortuna. Lirin gli disse che a lei sembrava che avesse dormito tanto e poi fosse andato a dormire di nuovo. Lui lanciò un gamberetto in lontananza e lei lo seguì. Libero. Un motivo in meno per ubriacarsi.

Quando l’umore stava iniziando a risalire gli arrivò un bicchiere in faccia. Ed era pieno di un profumatissimo vino rosso d’alta qualità. Ovviamente l’aveva lanciato Goku, che stava a tre posti  di fianco a lui e stava litigando con Lirin che era risbucata davanti alla scimmia con un gamberetto un po’ sporco di terriccio e adesso se lo stavano litigando. Kou ritenne che Goku avesse la mira più assurda che avesse mai visto.

Un secondo dopo, Doku è in ginocchi di fianco a lui che gli chiedeva se poteva aiutarlo a ripulirsi. Kou iniziò a balbettare confusamente cose di dubbio senso, bidonandolo poi con un tremolante “Nograziecelafaccio” e fiondandosi in bagno a pulirsi, ringraziando il cielo che il vino fosse rosso e gli avesse lavato la faccia.

Doku era proprio gentile.

 

Dopo una lavata, poco più tardi: Kou tornò al tavolo, abbandonando tutti i suoi buoni propositi e buttando tutte quelle strane emozioni nel vino che gli era stato fatto mandare dal tavolo 12 dove sedeva una zitella cinquantenne che lo occhieggiava in maniera seducente.

 

Dopo un ora: s’è ubriacato marcio ed è stranamente svenuto.

 

Un altro giorno, ora imprecisabile: Kou si sveglia nel suo letto, ancora vestito e odoroso di alcol. A sbavargli sulla spalla destra c’era Doku. A sbavargli sulla spalla sinistra c’era Lirin.

E lui ringraziava il cielo di non essersi svegliato con un’erezione.

   
 
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