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Autore: Kat Logan    22/03/2011    5 recensioni
Alcune persone riescono a fermare il rumore che fanno i tuoi pensieri più profondi.
Un'incontro/scontro unirà quattro persone diverse: Cherry, una ragazza dal carattere difficile che se la prende con il mondo. Tiffany un'amica fedele. Gerard,un giovane talentuoso che ha rinunciato all'amore per inseguire i suoi sogni e Frank, l'amico che i sogni li aveva quasi persi dopo la scomparsa della propria ragazza.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cherry P.O.V (point of view)
 
Mi piegai più in avanti.
Questa tazza del cesso è proprio una visione!
Vomitai un'altra volta a quella vista.
O semplicemente vomitai per tutto quell'alcol che avevo in circolo.
"Una di queste volte finirai in coma etilico!" una voce a me conosciuta mi penetrò le orecchie.
"Cristo non gridare! sembri un..."
Non riuscii a finire la frase presa da un'altro spasmo.
Mi portai una mano allo stomaco.
"trapano!" finii quello che stavo dicendo tirando lo scarico dell'acqua.
Aprii la porta del bagno traballante e vidi davanti a me la figura della mia migliore amica.
"Dio Cher...stai uno schifo!"
"Gentile da parte tua!" ironizzai anche se la testa mi stava scoppiando e vedevo ancora tutto girare.
"Cherry Ryan è ora di tornare a casa!" 
"Stai scherzando Tiff, vero?!" guardai il mio cellulare in cerca dell'ora, non riuscivo a leggerla. La vista era appannata.
Sbuffai nervosa, infilando nuovamente l'oggetto nella tasca dei miei jeans skinny neri.
"Ok, fammi menare quella stronza e ce la filiamo!"
Tiffany sgranò gli occhi "Tu che?!" la sua risata mi provocò un dolore intenso alle tempie.
"Ho subito un torto, ora quella me la paga!" farfugliai cercando di riprendermi.
Fortunatamente indossavo un paio di converse e non dei tacchi vertiginosi come quelli della morettina, la cui voce, quella sera mi stava uccidendo, o mi sarei ritrovata per terra nel giro di venti secondi in quello stato.
Aprii la porta che ci divideva dalla festa.
Le luci stroboscopiche e la musica sparata dagli amplificatori mi diedero il colpo finale.
Devo ricordarmi di evitare la vodka per un bel pò, se ritorno a casa viva.
Una massa di ragazzine in preda agli ormoni,semisvestite e ubriache fradice, si strusciavano con movenze degne di un set porno, addosso ai ragazzi o ad altre ragazze nella sala.
Cercai di assumere un'aria pseudo sana e provai ad individuare la persona che mi aveva ridotta ad uno straccio.
"Alla tua destra!" m'indicò Tiffany aiutandomi.
"Quella pu...." Non volevo nemmeno finire quello che avevo da dire, il mio unico desidero era quello di saltarle addosso e farle almeno un' occhio nero.
Mi avventai come una furia nella direzione della mia vittima, quando andai a sbattere contro qualcuno.
Un paio di braccia forti mi strinsero evitando di farmi cadere per terra, io mi avvinghiai di riflesso e senza alzare lo sguardo mi ritrovai a sbraitare contro la persona in questione "Cazzo! guarda dove vai!"
"Siamo nervose eh?!" la voce appartenente a quelle braccia era di un ragazzo.
Alzai la testa, un volto incorniciato da lunghi capelli corvini e impreziosito da due occhi grandi dalle sfumature verde/marrone mi fissava con aria divertita.
"Dai che devo andare..." balbettai in modo poco chiaro, liberandomi da quella presa gentile.
Mi sentii quasi imbarazzata. 
Il suo sguardo mi fece uno strano effetto.
"Comunque sei tu che mi sei venuta addosso!" rise prendendomi in giro.
"Si..si come vuoi!" 
"Un bel caratterino!" il piercing al labbro risaltò il suo sorriso.
"Dai, ci beviamo qualcosa e passa tutto!"
"Un'altra volta...per sta sera può bastare!" Cercai di mostrarmi gentile, accennai appena un sorriso, cosa ardua per me.
Ero sempre stata incazzata con il mondo e non ho mai avuto un carattere facile, solo Tiffany mi aveva saputa prendere così, senza volermi cambiare e le ero grata per questo.
 
Ed ora quel ragazzo, uno sconosciuto dallo sguardo che riusciva ad incantarmi, non sembrava offeso dal mio modo di fare, non m'interpretò subito malamente. Non mi etichettò come la bastarda della situazione nel giro di un minuto.
Mi sentii incatenata a quegli occhi stranieri.
"Ci conto!" La sua voce mi riportò alla realtà.
Tutto di colpo sentì caldo.
Arrossì violentemente. 
Mi voltai di scatto per non farmi vedere in faccia.
Tiffany rise. Sapeva quanto detestavo che le mie guance si colorassero per l'emozione e soprattutto che si notasse molto bene, quando questo accaddeva.
Mi tirò per un braccio mentre la sua smorfia diceva qualcosa di incomprensibile, la mia amica sembrava tutta eccitata da quell'incontro scontro e io non ne capivo il motivo.
"Ma che hai?!" chiesi mentre un capogiro mi fece sbilanciare all'indietro.
"Quello è Frank!"
"Eh?"
Cosa sta blaterando? sono già confusa abbastanza! Non mi pare il momento per gli indovinelli!
"Cherry...è Frank Iero!"
"Ahh tutto chiaro!" dissi ironicamente.
La sua espressione cambiò ora quella in stato confusionale sembrava lei.
"Non dirmi che...Non sai chi è!"
"Bingo!" Risi sguainatamente, la vodka non aveva ancora concluso il suo effetto su di me.
Tiffany prese il mio braccio e se lo portò sulla mia spalla "Andiamo in macchina dai!"
"Sei troppo alta Tiff!" Il mio tono di voce era piagnucolante.
Mi lamentavo come una mocciosa nonostante i miei diciottanni compiuti.
 
"Serve una mano?" 
Ancora quella voce.
Colla. Ecco cos'è questo tipo, questo Frank. Peggio del silicone.
Tiffany aveva assunto un'aria ebete e non rispose.
Il ragazzo interpretò quel silenzio come un si, senza farsi troppi problemi si avvicinò prendendomi in braccio.
Nonostante la sua statura bassa era davvero forte, sembrava avermi sollevata senza il minimo sforzo.
Scalciai in automatico. Volevo scendere, ritenevo di essere in grado di arrivare alla macchina della mia amica con le mie gambe.
"Sei molto gentile grazie!" 
Ecco lo sguardo e la voce da lecchina. Sei furba Tiff! Te lo vuoi accalappiare, ma brava!
La mia testa macchinava strane supposizioni e pensieri.
"Ma a me che cavolo me ne frega poi se anche fosse?!"
I due rimasero interdetti.
"Ops!" mi limitai a dire, avevo dato voce ai miei pensieri questa volta.
Maledetta vodka.
"Una dormita e passa tutto vedrai..." Frank mi mise giù aprendomi lo sportello dell'auto di Tiffany, il suo sguardo era comprensivo e sincero, o almeno così sembrava a me.
Un tiepido terpore mi pervase.
Cos'è questa sensazione?
Cercai di scrollarmi da quello stato, distogliendo l'attenzione dal suo viso.
Lo sguardo mi scivolò su quella braccia che mi avevano aiutata, erano ricoperte di tatuaggi, solo in quel momento ci feci caso. Mi persi in particolari insignificanti, navigai nelle forme e nei colori di quei disegni.
Il motore della decapottabile nera lucente ruggì.
Frank alzò la mano in segno di saluto.
Avrei dovuto ringraziarlo, ma mi limitai a un cenno del capo.
La mia amica spinse sull'accelleratore, facendo una manovra da manuale nel parcheggio polveroso.
L'auto partì, il vento mi scompigliò dispettoso i capelli.
L'asfalto era una lunga linea scura inghiottita dalla notte. Le uniche luci in quel buio erano le piccole stelle che si stagliavano nel cielo accanto ad uno spicchio pallido di luna.
Le note di una canzone rock che non conoscevo erano l'unico rumore oltre al canto del motore che regnava per quelle strade deserte.
Sprofondai nel sedile guardando in alto, mossi le dita come per afferrare l'aria fresca che ci passava in mezzo, un'odore pungente ma allo stesso tempo piacevole mi solleticò le narici.
Era il profumo del ragazzo sconosciuto.
O almeno sconosciuto a me fino a quel momento.
Senza accorgermene sorrisi leggermente. Provai una bella sensazione ma indescrivibile.
Una stella cadente attraversò il cielo veloce.
Anche Tiffany la vide.
"Esprimi un desiderio Cher!" 
Istintivamente nella mia testa passò un unico strano pensiero.
Vorrei rivederlo.
"Fatto?" Domandò poi interrompendo il mio desiderio.
Non risposi, chiusi gli occhi abbandonandomi alla stanchezza e staccando la spina del cervello.
 
Maledetta vodka, a cosa diavolo mi fai pensare?
 

Avvertimenti:
Gerard Way e Frank Iero nel racconto avranno 24 anni entrambi, nonostante nella realtà abbiano età diverse. Il successo non li ha ancora travolti per ora sono una band con un discreto seguito che suona solo in America. E' giusto precisare.
Gerard avrà già i capelli rossi. E' che me lo immagino comunque così :D
Siate buoni con me su! Non ho mai scritto di loro!
I primi quattro capitoli, avranno ognuno il punto di vista di uno dei quattro personaggi, dal quinto in poi la storia invece sarà scritta in terza persona così da poter descrivere meglio le sensazioni e i pensieri di tutti.
Spero possa piacere a qualcuno.
Kat
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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