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Autore: MkBDiapason    22/03/2011    10 recensioni
[TOS MU]
M!Spock centric
Il verde nelle sue vene sapeva di altro. Ed era questo "altro" che lo rendeva esclusivo.Una punta di quello stesso colore dimenticato, di quella stessa oscura violenza naturale propria di ogni origine.Una punta di rosso...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Spock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fic la dedico a Lady Amber. Eccotela qui come promesso!!! TvT 

Dedicata anche a M!Spock U.U  
E a tutti coloro che leggono i miei parti TvT Mi siete cari!TvT

Buona lettura!!*3*




°RAPSODIA ROSSA°




L'Imprevedibilità.

La mutevolezza anarchica di un pensiero ordinario.
Un punto nero nella certezza.
Il cancro di una struttura sistematica basata sul rigore logico...


Si diceva di Spock di Vulcano che fosse imprevedibile.

Spock aveva spesso cercato di chiudere in una definizione accettabile la parola "imprevedibilità", ne aveva ricercato le caratteristiche, aveva cercato di conoscerne le implicazioni, ne aveva valutato i pregi e i difetti, e aveva tentato di comprenderne le sottili connessioni, connaturate al suo Pensiero e al suo sangue.
"Connaturato" era inoltre un altro termine che andava definendo questo rapporto primitivo, questo legame esclusivo con la pozza primigenia dell'istinto.

Ciò che appunto rendeva particolarmente fertile questo rapporto biunivoco tra logica ed istinto era la sua esclusività nel suo mondo.
Un legame che si andava sempre di più consolidando in quella terra di sangue dimenticato.

Vulcano era un punto rosso nel cosmo, di un calore perduto.
Palpitante nel profondo di una violenza mitigata dal tempo, ed educata.
Nelle vene dei suoi abitanti scorreva una placidità esasperata, una tranquillità sospetta scorreva nell'ipocrisia di un controllo illusorio.
Erano come fiumi nevrotici. Una natura imbrigliata, costretta in una una prigionia unidirezionale deviata ed inibita dal rigore di un sistema di Pensiero.
Fiumi irritati di un verde invidioso.

Il verde nelle sue vene però sapeva di altro. Ed era questo "altro" che lo rendeva esclusivo.
Una punta di quello stesso colore dimenticato, di quella stessa oscura violenza naturale propria di ogni origine.

Una punta di rosso.

I vulcaniani ne percepivano le qualità latenti e ne avevano timore. Un timore che andava consolidandosi in un'avversità malcelata.
Un'invidia.
Un sentimento comune che si celava spesso sotto l'eleganza del conformismo e delle regole.

Spock ne studiava l'applicazione, i meccanismi archetipici, e spesso soleva giungere alla constatazione più logica:
Egli era per gli altri un'Ombra. Qualcosa di imprevedibile perché fuori dall'ordinaria natura. Operava secondo leggi arcane, secondo logica misteriosa.
Era una chimera.
Un ibrido dalla natura mercuriale.
Era istinto e ragione, passione e temperanza.
Ma sapeva principalmente di terra, di quella terra antica che aveva forgiato i loro avi e di conseguenza costituiva la rinascita di un incubo: L'incubo di un passato, perché Vulcano aveva dimenticato i suoi miti, aveva insabbiato le forze primordiali della coscienza, e le aveva condannate, andando così ad annichilirle, determinando la lacerazione della loro stessa natura.
Un sacrificio che aveva a sua volta richiesto una disciplina compensatoria. Una disciplina dell'ordine.

Ma la nascita di Spock aveva scosso quell'equilibrio precario. Egli era stato un esperimento imprudente.

Si diceva, infatti, di Sarek di Vulcano che fosse stato sconsiderato, che fosse stato un impulso disdicevole ad averlo costretto a forzare la Natura.
Un atto egotista ed egoistico.

Ma Spock conosceva suo padre, e questi soleva spesso ricordargli come la sua nascita fu una vittoria.

"Tu Spock hai sempre lottato.
Sin dal concepimento, la tua ostinazione è stata ragguardevole.
La tua volontà di vita ha superato la Natura stessa.
Sei nato a suo dispetto.
Vincendola."


Egli aveva vinto, sin dal principio a dispetto di tutto.
Era l'imprevedibilità.
E avrebbe continuato a sperimentarne la forza, racchiusa nella sua nuova Natura.
Avrebbe lasciato gli altri a vivere nel determinismo. Al contrario, lui avrebbe sondato tutto il sondabile e distillato dal suo stesso sangue l'essenza di quella punta di rosso.

Sarebbe stato il rumore ed il canto del Mito. Dissonante come una Rapsodia irritante e irrequieta come la terra sotto ai loro piedi.

Una rapsodia rossa.



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