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Autore: NonnaPapera    22/03/2011    7 recensioni
“ Suvvia amore non è poi così una tragedia, mi sono dimenticata, sarà lo stress della gravidanza” e concludendo con un leggero bacio sulle labbra al marito, afferrò la borsetta ed uscì di casa.
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STRAMALEDETTI ORMONI

“Tesoro! Tesoro presto è il momento”
Giulio saltò giù dal divano sul quale era sdraiato e corse, con l’ansia che gli tappava la gola, nella camera da letto.
“Ada cosa intenti? Mancano ancora due settimane alla scadenza” Giulio fissò la moglie e subito dopo il suo pancione terrorizzato, possibile che fosse arrivato il momento?
Ada sbuffò infastidita, tirandosi indietro una ciocca di capelli che le si erano appiccicati al volto per il gran caldo che faceva. Era stufa di tutto. Stanca di tutto quel peso che si doveva portare dietro, stanca delle gambe gonfie, stanca di doversi fare cinque docce al giorno e ritrovarsi sempre ed immancabilmente sudata… insomma era stanca di essere stanca!
“Bhè parlaci tu con tua figlia” sibilò seccata indicandosi la pancia “ E già che ci sei digli di starsene buona per altre due settimane!”
“Scusa amore… dai non ti agitare ora faccio la valigia in un secondo e ti porto in ospedale… ce la fai a resistere? Oppure vuoi che partiamo subito ? Come ti senti?”
“Sto bene, sto bene” disse Ada sedendosi sul letto “Piantala di fare domande inutili e fai la valigia”
“Si Ada hai ragione” Giulio scosse la testa tra il mortificato e lo stressato. Certamente essere incinta dell’ultimo mese, proprio durante il sol leone di agosto non era piacevole, però neppure essere il compagno di una donna ormonale e umorale era una passeggiata.
Ada era sempre stata una persona solare e pacifica, però complici la gravidanza e il caldo torrido di quell’ultimo periodo era diventata molto facilmente irritabile.
Fortunatamente a quanto pareva il calvario presto sarebbe finito, sospirò in un misto di sollievo e trepidazione. Tra non molto sarebbe diventato papà! Gli angoli della bocca si piegarono contro la sua volontà per la gioia.
“Allora ti dai una mossa?”
La voce incalzante di Ada lo distolse dalle sue fantasie genitoriali, sua moglie aveva ragione dovevano sbrigarsi.
Senza perdere più neppure un istante si diresse sicuro verso il comodino della donna, anzitutto doveva prendere la biancheria intima di ricambio, poi avrebbe preso una vestaglia pulita ed infine lo spazzolino ed il necessario per il bagno.
Aprì il cassetto di slancio, senza pensarci infilò la mano e ne estrasse un paio di boxer neri. Bene! Le mutande erano prese, le infilò nella borsa e si diresse nuovamente verso il comodino per cercare le calze e il reggiseno.
Un attino! Giulio si  bloccò di colpo alzando dubbioso un sopracciglio, non sapeva bene cosa, ma c’era qualcosa che non quadrava proprio. Ritornò sui suoi passi e frugò nel borsone.
Accidenti! Che ci facevano i suoi boxer nel comodino di sua moglie?
“Ma che fai?” la voce di Ada gli si insinuò nel cervello.
“Niente cara sono un po’ agitato ho sbagliato cassetto!”
“Ufff” sbuffò di rimando la donna.
Giulio si rimise freneticamente alla ricerca del vestiario della moglie, possibile che fosse  così su di giri da sbagliare ad aprire i cassetti?
Ne aprì un altro e poi un altro ancora, l’ansia lo stava pervadendo e cominciò a buttare tutto per aria, poco a poco le sue calze, le sue mutande, le sue magliette … tutto il suo guardaroba cominciò a volare per la piccola camera da letto.
“Non ti preoccupare tesoro tu resta lì seduta, le trovo tutte le cose che servono… poi sistemo tutto te lo giuro”
Nel giro di pochi secondi la camera era completamente ribaltata, tutti i cassetti del comodino erano aperti e i capi d’abbigliamento sparpagliati alla rinfusa sul pavimento.
“Ecco qui, ho fatto Ada, vieni possiamo andare…”
Giulio tutto trafelato e grondante di sudore si voltò per aiutare la moglie a tirarsi in piedi.
“… Ada… Dove sei?” della donna neppure l’ombra.
“Sono qui in bagno!” la voce dalla consorte gli arrivò calma alle orecchie.
Giulio si fece largo tra la montagna di vestiti accatastati e raggiunse la compagna in bagno.
Per alcuni istanti fissò la sua –dolce- metà basito e senza parole… Ada si stava truccando!
“Ma che fai?” mormorò allibito.
Ada sollevò un sopracciglio -perfettamente curato- e lo guardò come se fosse pazzo.
“Non lo vedi? Mi sto truccando”
“Ma non serve dobbiamo andare in ospedale…”
“Ah già… scusa era un falso allarme. Ho fatto la pipì e adesso sto bene” concluse placida come se nulla fosse.
Face spostare il marito dalla soglia della porta del bagno e si diresse sicura verso la camera da letto, mormorando :
“Manca solo un poco di profumo e poi sono pronta, Carla dovrebbe arrivare tra poco”
“Ma cosa devi fare?” Giulio era sempre più stranito, in una situazione normale sarebbe andato su tutte le furie, però quella non era una situazione normale! Insomma, gli pareva di essere stato catapultato in un universo alternativo, dove sua moglie ragionava in un modo assurdo ed incomprensibile.
“Cos’hai oggi?” chiese Ada seccata “Fai un sacco di domande stupide. Ovvio, se esco con Carla vuol dire che andiamo a fare shopping, ci sono ancora alcune cose che devo comprare per Camilla prima che nasca!”
Poi si bloccò sull’entrata della camera sconvolta e lanciò un urletto:
“Mio Dio Giulio, ma cos’hai combinato? Guarda che disastro” mormorò sconvolta e leggermente incazzata.
“Oh ecco… non trovavo più le tue cose, così per fare in fretta ho ribaltato tutto, però tranquilla ora risistemo tutto”
“Sicuramente, questo disastro io non lo metto a posto. Comunque ci credo che non trovavi niente, le hai cercate nella cassettiera sbagliata”
“Ma cosa dici, sono tre anni che viviamo qui e quello è sempre stato il tuo spazio”
“Si hai ragione però ieri non avevo nulla da fare e così ho cambiato la disposizione dei mobili e della biancheria” disse Ada con semplicità alzando le spalle.
“… ma… non potevi dirmelo?” ecco ora si che Giulio stava veramente perdendo la pazienza.
“ Suvvia amore non è poi così una tragedia, mi sono dimenticata, sarà lo stress della gravidanza” e concludendo con un leggero bacio sulle labbra al marito, afferrò la borsetta ed uscì di casa.
Ada non si era ancora richiusa la porta alle spalle che Giulio la sentì salutare la sua amica Carla e subito dopo aggiungere:
“Sapessi ti devo raccontare una cosa divertentissima… ho appena fatto uno scherzo a Giulio…” il resto della frase si perse nel silenzio della stanza e nel ringhio sommesso che uscì dalla gola di Giulio.
L’uomo fece un respiro profondo e scuotendo la testa sconsolato si apprestò a risistemare la camera da letto, mormorando di tanto in tanto tra sé:
“Stramaledetti ormoni… “

END

PICCOLO SPAZIO PRIVATO:
So che può apparire una cosa assurda,  ma garantisco che essere incinte non è una passeggiata e l’istinto ogni tanto di tramare qualche vendetta infantile è fortissimo. Io per esempio quando aspettavo mia figlia ho fatto girare il mio compagno per tutta una mattina intera a fargli cercare delle crocchette di patate, perché gli ho detto che avevo le voglie.
Quando alla fine è tornato a casa con il tesoro io non le ho mangiate ( non ne avevo voglia fin dall’inizio, volevo solo farlo correre un po’ .-.)So che può apparire da sadiche però capita.
Spero che comunque questa storia abbia strappato un sorriso :D
Partecipante al contest “Vendetta perché mi va”

   
 
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