23/03/2011
3 recensioniAnd now, with a rose, i say you "sorry"
Avevano litigato di nuovo.
Sbuffò, spegnendo il portatile con un gesto incazzato e abbandonandolo sul tavolo della cucina, accanto agli occhiali.
Si infilò nella doccia, buttando tutti i vestiti nel cesto della biancheria sporca e si mise addosso il pigiama - una vecchia maglietta dei Metallica e un paio di boxer stretch neri - senza nemmeno preoccuparsi di asciugarsi i capelli.
Voleva solo andarsene a dormire e mettere fine a quella fottuta giornata.
Sbuffò di nuovo.
Proprio quando le cose con Ronnie sembravano essersi in parte sistemate, quando sembrava avessero recuperato almeno un minimo di rapporto, era andato di nuovo tutto a puttane.
E, okay, la maggior parte della colpa era come al solito sua.
Era colpa sua perchè era un bambino permaloso, un idiota, un...
Afferrò il telefono, dopo essersi maledetto mentalmente riempiendosi da solo di nomi poco affettuosi, e compose alla velocità della luce il numero di Andy.
Dall'altro capo del telefono gli rispose una voce assonnata, spiaccicata dentro al cuscino. "Hmm...pronto?"
Max lanciò un'occhiata all'orologio: erano già le due del mattino e lui non se n'era nemmeno accorto...
"Scusa, ti ho svegliato..."
"Mmmh, tanto ero appena andato a dormire...qualche problema?"
"Abbiamo litigato di nuovo..."
Si rigirò nel letto stirandosi come un gatto.
Alla fine ra rimasto a parlare con Andy - che a tratti sembrava cadere addormentato al telefono - fino alle quattro.
Ma gli aveva fatto bene.
Avrebbe aperto il pc e si sarebbe scusato.
Una volta per tutte, avrebbe chiesto scusa a Ronnie.
Come la confessione di un uomo in punto di morte, gli avrebbe chiesto scusa per ogni cazzata, anche la più piccola che sarebbe riuscito a ricordare.
Stava preparando il caffè solubile quando era suonato il campanello.
Trasalì, lasciandone cadere un mucchio nella tazza e sbuffò. "Si, si, arrivo, un secondo!"
Quando aprì la porta ci mancò poco che collassasse a peso morto sul pavimento.
"Ro...Ronnie!"
Si, Ronnie.
Con una rosa in mano e un sorriso dolce stampato sul volto.
"Sai, non riuscivo a capire dove diamine abitassi...L'aereo è arrivato in ritardo e le metropolitane qui sono un sacco complicate. Ma ci tenevo a scusarmi con te, Max. Lo so, ho esagerato ieri sera ma...davvero, non mi va di litigare di nuovo..."
Il bassista degli Escape The Fate inghiottì a vuoto, semishockato. "Io...cioè, scusa...sono stato un idiota e...si, non mi va di litigare...comunque grazie, la rosa è...bellissima..."
Il sorriso si accentuò sul viso di Ronnie. "Scusa se è una sola, se te ne avessi portate di più si sarebbero rovinate durante il viaggio..."
Max fece una specie di gesto con la testa che non era nè un si nè un no, prima di riordinare con un sospiro le idee ed invitarlo a entrare e prendere un caffè. "E' ancora bollente, l'ho appena fatto...se ti va puoi entrare..."
"Volentieri"
E prima che Ronnie varcasse la porta, Max lo strinse in un abbraccio semi-stritolatore, affondandogli il viso nel petto muscoloso.
"Mi sei mancato, Ron"
Angolino Cimitero:
Ritorno ad appestare il fandom con una nuova ficcina senza pretese.
Me l'ha ispirata un litigio di tre (o quattro? boh!) giorni fa tra i nostri eroi su twitter.
Dedicata ad Anzu, con un grazie grosso come una casa (Cosa farei senza di te? <3) e a...al mio Romeo. Non aggiungo altro perchè mi sento ridicola ._____."
*Fa ciao ciao con la manina* ^.^
RestInPeace, BurnInHell