L’acqua scroscia
veloce,infrangendosi sulla superficie d’acciaio,provocando vari schizzi
dovuti
al forte getto. Poggio la pentola sui fornelli e giro la manopola del
gas,provocando buffi schiocchi mentre cerco ci accendere il fuoco. Apro
lo
sportello superiore del mobile e cerco con lo sguardo la scatola degli
spaghetti,tenendo le mani poggiate sui fianchi. Eccola! Dannazione,è
sempre nel
ripiano più alto! Mi sporgo sulle punte e finalmente riesco a
raggiungerla,evitando per un soffio che cadesse. Prendo la bilancina e
peso
centocinquanta grammi esatti. Né di più,né di meno. Ormai è prassi.
Butto la
pasta nell’acqua,che ha iniziato a bollire,provocando un deciso
sfrigolio,per
poi mettere su il sugo. Dietro di me,lo
scrocchiare delle pagine mi accompagna come se fosse una melodia. Dal
frusciare
veloce e costante,posso dire che non riesce a trovare quello che gli
serve.
Tipico di lui. Ha sempre furia e non vede ciò che ha davanti agli
occhi. Mi volto,poggiandomi
con una spalla allo stipite della porta che separa la cucina dalla sala
da
pranzo e mi metto a guardarlo. E’ seduto al tavolo,una mano a reggergli
il capo
e l’altra a sfogliare nervosamente il libro di algebra. Alcuni ricci
gli
ricadono stancamente sulla fronte,ma lui pare non farvi troppo
caso,troppo
preso com’è da quello che sta facendo. Ho sempre adorato i suoi
capelli. Così
morbidi al tatto e così instancabilmente ribelli.
“Ci capisci qualcosa?” Chiedo.
Lui alza lo sguardo su di me,visibilmente
scocciato,mentre trattiene un respiro.
“No. Non ci capisco un cazzo!”
“Come sei scurrile” Mi avvicino
al tavolo e vi ci appoggio le mani sopra.
“Scurrile una bella sega! Non mi
torna manco un risultato!” Sbatte i palmi sul legno,facendo sobbalzare
gli
oggetti.
“Fammi vedere” Faccio scorrere il
suo quaderno degli appunti sulla superficie prima che possa
controbattere ed
incomincio a leggere.
“Beh,ma è semplice. Basta che tu
faccia…” Glielo spiego. Credo di averlo già fatto un milione di
volte,ma ormai
so che con lui ci vuole pazienza. E’ un testone! Gli vedo alzare un
sopracciglio e lasciare un sospiro. So che questa situazione lo
innervosisce,ma
non posso fare altrimenti. Fra cinque giorni ha un esame e devo
assolutamente
aiutarlo,quindi dovrà cercare di superare il suo aborrimento verso il
fatto che
io sono più giovane.
“Ti odio,lo sai questo?”
“Anch’io ti voglio bene,Rob”
Sorrido.
Scuote la testa sconcertato.
“E’ inutile. Non ci riesco”
“Adesso stacca un po’. Pranziamo
e verso le tre riprendiamo,ti va?”
Annuisce,sorridendo leggermente.
Si alza ed inizia a sbaraccare,lasciando i libri in un angolo remoto
del tavolo
ed apparecchiando. Io intanto scolo gli spaghetti e li condisco col
sugo al
pomodoro. Riempio le due scodelle – ovviamente quella di Robert più
della mia –
e mi siedo di fronte a lui. Sospira.
“Mi domando come farei senza di
te,Suzie”
Sì. Delle volte me lo chiedo
anche io.
*
Corro
nel corridoio,facendo lo
slalom fra le persone e con la tracolla che mi picchia sulla coscia
destra ad
ogni sobbalzo rallentandomi impercettibilmente. Sono in ritardo. In un mostruoso ritardo. Non lo avreste mai
detto,vero? La verità è che mi sono soffermata a leggere sdraiata nel
prato
davanti all’edificio e ho perso la cognizione del tempo. Maledizione!
Ho letteratura
inglese adesso,non posso saltarla! Nella mia corsa disperata,mi lascio
distrarre da un foglio che giace sul pavimento e vado a sbattere contro
un
ragazzo. Accidenti! Barcollo sui miei passi,cercando di riprendere
subito la
corsa,alzando lo sguardo sul povero mal capitato che ho travolto. E’
alto –
molto più di me – e ha degli occhi verde-azzurro che ti inchiodano sul
posto.
Rimango un attimo interdetta.
“Scusami”
“Non preoccuparti,sono cose che
capitano”
Mi sorride e per un attimo mi
sento come un cubetto di ghiaccio che si scioglie al sole…Fino a che
non mi
ricordo di letteratura.
“Certo…” Lo aggiro,continuando a
guardarlo. “Scusami ancora!” Attacco la rincorsa,dandogli le spalle e
salgo
l’ultima rampa di scale che mi separa da quella maledetta aula. Appena
prendo
posto,il mio pensiero va automaticamente a quel ragazzo. Peccato che
fossi così
di fretta. Era davvero carino…Ma cosa vado a pensare?!?
*
“Suuuusaaaaaaaaaaan”
“Che c’è?!”
“Sai mica dov’è la mia camicia
nera?”
“Ed io come faccio a saperlo,scusa??”
“Magari l’avevi stirata”
“Prova a vedere nel terzo
cassetto dell’armadio”
E’ veramente un bambino quando fa
così. Delle volte mi pare di essere sua madre invece che la sua
migliore amica.
Ah,ma voi credevate…? No,no,assolutamente. Io e lui siamo amici da una
vita
ormai. E’ vero,siamo stati fidanzati,ma è stato un rapporto breve.
Anche perché
Robert in quel periodo si è scoperto gay. Sì,avete capito bene. E siamo
rimasti
amici. Ottimi amici,oserei dire. Da quando ho iniziato anche io il
college,poi,conviviamo
in un piccolo appartamento e da allora siamo diventati come mamma e
figlio. Non
fraintendetemi. Robert è un ragazzo meraviglioso e maturo,ma quando si
tratta
di trovare le cose in casa è sempre smanierato e non cerca con la
dovuta
attenzione. Ricordate il libro di algebra?
“Ma c'ho già…Trovata!”
Visto? E’ proprio quello che
stavo dicendo. Lui cerca,ma non guarda. E le cose gli passano sotto al
naso.
Come anche coi ragazzi. Si lamenta sempre di non avere un fidanzato
nonostante
la sua estrema fighezza – dice sempre
così - ma se uno gli fa il filo lui non
se ne accorge nemmeno. Cerca,ma non
guarda. Dovrò farci uno slogan con questa frase…
“Dove vai?”
“Esco con Cath e David. Vieni
anche tu?”
“Ho sempre da leggere queste
dispense” Rispondo,mostrandogliele. “Penso che farò anche un salto alla
biblioteca”
“E daaai. Vieni con noi” Si
poggia a peso morto sulle mie spalle,costringendomi a piegarmi
leggermente
verso il tavolo.
“Rob…Rob alzati” Rido. “Verrò la
prossima volta,te prometto”
“Okay” Si rialza,deluso. “Allora
io vado!”
“Sì”
“A stasera,Suzie”
“Divertiti anche per me!”
“Lo farò”
Sento il suono delle chiavi e poi
la porta chiudersi. Tutto seguito dal rumore dei suoi passi che
scendono
velocemente le scale. Alzo le braccia sopra la testa e stiro i muscoli.
Sono
due ore che sono china sui libri. Forse dovrei davvero andare a fare
una
capatina in biblioteca. Devo solo preparare la borsa – ma dove l’ho
messa?
Oddio,sto diventando come Rob! –e il gioco è fatto!
Scendo velocemente le
scale,saltando rispettivamente gli ultimi gradini di ogni rampa. Se
finisco
presto forse riesco a raggiungere i ragazzi…Ovunque essi siano.
Inizio a camminare a passo
sostenuto,fischiettando Hello Goodbye
dei Beatles. Dovrei avere l’i-pod da qualche parte nella borsa.
Accidenti,la
sbadataggine di Rob è realmente contagiosa….Frugo senza sosta spostando
gli
oggetti ed alzo la testa dalla tracolla giusto il tempo per vedere che
sto
andando a sbattere contro qualcuno. Ma cos’è questa settimana?? Sto
battendo
ogni record! Prima il tizio occhidighiaccio
a scuola,poi ho rischiato di abbracciarmi un palo per la strada e ora
questo.
Forse dovrei prendermi qualche giorno di distanza da Robert…Mi sta
rincretinendo! Rimbalzo sul petto di quel povero cristo che ha avuto la
sfortuna di trovarmi sulla sua strada e alzo la testa.
“Mi scusi-” No. E’ uno scherzo
vero? Sì,dai,dov’è la videocamera nascosta?
“Ehi,ma tu non sei la ragazza
dell’altro giorno?”
E’ luiiiii! E’ quel figo
mostruoso- ehm,cioè,volevo dire,il ragazzo cui sono andata addosso a
scuola.
“Sì. Sì lo sono” Rispondo
imbarazzata.
Mi sorride. Dio,ma che sorriso
ha?!?
“Finisci sempre addosso a tutti i
ragazzi o devo sentirmi onorato?”
Arrossisco violentemente. “N-
no,solitamente non mi succede mai…”
“Allora ne sono onorato!” Ride
leggermente. “Io sono Jude” Mi tende la mano.
“Susan” La stringo.
“Piacere Susan. Senti…Ti va se ti
offro qualcosa? Dato che ci scontriamo sempre almeno dovremmo
conoscerci”
Ma che fa? Ci prova così
spudoratamente? E poi io dovrei studiar-
“Certo perché no” Ma che diavolo…?
Non avevo nemmeno finito di pensare! Va beh,per lui si può fare anche
un
eccezione…O più d’una…Oh,va bene,tante eccezioni.
“Bene” Sorride ancora. “Ti va
bene un frappuccino?”
*
Jude si è scoperto un ragazzo meraviglioso. E’ nato a Londra,ma si è trasferito qua quando aveva quattro anni ed ora sta frequentando il secondo anno al college. Alias,ha un anno in più di me. Ma questa ha poca importanza. Dal giorno in cui ci siamo scontrati per la strada,mi attende sempre fuori dall’edificio e mi passa a prendere dove ho lezione per andare a pranzo insieme. Non è un amore?? L’altro giorno ne ho parlato a Robert e la sua risposta è stata: “Meno male!Così non ti ho più costantemente fra i piedi!”. Anche se l’ha buttata sul ridere mi è parso poco convinto nei confronti della situazione. Sono anni,ormai,che non mi divide con nessun altro e posso capire che la cosa al momento non gli vada troppo a genio. Però confido nel fatto che cambi idea quando lo conoscerà. Dobbiamo giusto incontrarci tutti allo Starbucks davanti al college alle quattro. Ora,sono le tre e cinquanta.
Delucidazioni:
- Cath è Catherine Tate,famosa soprattutto per aver interpretato il ruolo di Donna Noble nella quarta stagione del Doctor Who.
- David è David Tennant,che ha interpretato il Decimo Dottore ( ) dal 2005 al 2010 e che potete aver visto anche nei panni di Barty Crouch Jr. in Harry Potter e il Calice di Fuoco.
- Hello goodbye,per quanto possa sembrar strano,non è stata scelta perché si scontra con Jude e quindi ci stava bene una song dei Beatles,ma perché io sono la prima a canticchiarla in continuazione e quindi è la prima che mi è venuta in mente.
- Il titolo me lo ha ispirato la canzone Se ne dicon di parole,che ho piantata in testa da due giorni.
Eccomi di nuovo qua!
In tutto il mio splendore
XD
*si alza un coro di
dissensi*
Lo so che avreste
preferito non vedermi mai più,
ma sono iperattiva in
questi giorni
e quindi: finita una
fan fiction se ne inizia un’altra!
questa storia sarà
divisa in tre parti,
ognuna con un pov
diverso.
Come avete potuto
vedere la prima parte
ha il punto di vista
di Susan e lo resterà ancora per un po’.
Non preoccupatevi del
Jude x Susan,
avrete la vostra
Rdjude!
E’ vero che sono una
sadica bastarda,
ma non fino a questo
punto XD
Bien!
Questo capitolo lo
dedico a Ilaria
che ha ascoltato
pazientemente tutti i miei deliri XD
Grazie a
chi ha letto e a chi commenterà.
Enjoy!