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Autore: Haibara Stark    23/03/2011    7 recensioni
[Storia ripresa il 7/7/13 Leggera modifica di stile] Rimbalzo sul petto di quel povero cristo che ha avuto la sfortuna di trovarmi sulla sua strada e alzo la testa.“Mi scusi-” No. E’ uno scherzo vero? Sì, dai, dov’è la videocamera nascosta? “Ehi, ma tu non sei la ragazza dell’altro giorno?”
E’ luiiiii! E’ quel figo mostruoso- ehm,cioè,volevo dire,il ragazzo cui sono andata addosso a scuola.“Sì. Sì lo sono” Rispondo imbarazzata.Mi sorride. Dio,ma che sorriso ha?!?“Finisci sempre addosso a tutti i ragazzi o devo sentirmi onorato?”
Arrossisco violentemente. “N- no, solitamente non mi succede mai…” “Allora ne sono onorato!” Ride leggermente. “Io sono Jude”
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Walking in an Alternate Universe.'
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L’acqua scroscia veloce,infrangendosi sulla superficie d’acciaio,provocando vari schizzi dovuti al forte getto. Poggio la pentola sui fornelli e giro la manopola del gas,provocando buffi schiocchi mentre cerco ci accendere il fuoco. Apro lo sportello superiore del mobile e cerco con lo sguardo la scatola degli spaghetti,tenendo le mani poggiate sui fianchi. Eccola! Dannazione,è sempre nel ripiano più alto! Mi sporgo sulle punte e finalmente riesco a raggiungerla,evitando per un soffio che cadesse. Prendo la bilancina e peso centocinquanta grammi esatti. Né di più,né di meno. Ormai è prassi. Butto la pasta nell’acqua,che ha iniziato a bollire,provocando un deciso sfrigolio,per poi  mettere su il sugo. Dietro di me,lo scrocchiare delle pagine mi accompagna come se fosse una melodia. Dal frusciare veloce e costante,posso dire che non riesce a trovare quello che gli serve. Tipico di lui. Ha sempre furia e non vede ciò che ha davanti agli occhi. Mi volto,poggiandomi con una spalla allo stipite della porta che separa la cucina dalla sala da pranzo e mi metto a guardarlo. E’ seduto al tavolo,una mano a reggergli il capo e l’altra a sfogliare nervosamente il libro di algebra. Alcuni ricci gli ricadono stancamente sulla fronte,ma lui pare non farvi troppo caso,troppo preso com’è da quello che sta facendo. Ho sempre adorato i suoi capelli. Così morbidi al tatto e così instancabilmente ribelli.
“Ci capisci qualcosa?” Chiedo.
Lui alza lo sguardo su di me,visibilmente scocciato,mentre trattiene un respiro.
“No. Non ci capisco un cazzo!”
“Come sei scurrile” Mi avvicino al tavolo e vi ci appoggio le mani sopra.
“Scurrile una bella sega! Non mi torna manco un risultato!” Sbatte i palmi sul legno,facendo sobbalzare gli oggetti.
“Fammi vedere” Faccio scorrere il suo quaderno degli appunti sulla superficie prima che possa controbattere ed incomincio a leggere.
“Beh,ma è semplice. Basta che tu faccia…” Glielo spiego. Credo di averlo già fatto un milione di volte,ma ormai so che con lui ci vuole pazienza. E’ un testone! Gli vedo alzare un sopracciglio e lasciare un sospiro. So che questa situazione lo innervosisce,ma non posso fare altrimenti. Fra cinque giorni ha un esame e devo assolutamente aiutarlo,quindi dovrà cercare di superare il suo aborrimento verso il fatto che io sono più giovane.
“Ti odio,lo sai questo?”
“Anch’io ti voglio bene,Rob” Sorrido.
Scuote la testa sconcertato.
“E’ inutile. Non ci riesco”
“Adesso stacca un po’. Pranziamo e verso le tre riprendiamo,ti va?”
Annuisce,sorridendo leggermente. Si alza ed inizia a sbaraccare,lasciando i libri in un angolo remoto del tavolo ed apparecchiando. Io intanto scolo gli spaghetti e li condisco col sugo al pomodoro. Riempio le due scodelle – ovviamente quella di Robert più della mia – e mi siedo di fronte a lui. Sospira.
“Mi domando come farei senza di te,Suzie”
Sì. Delle volte me lo chiedo anche io.

 

*

 

Corro nel corridoio,facendo lo slalom fra le persone e con la tracolla che mi picchia sulla coscia destra ad ogni sobbalzo rallentandomi impercettibilmente. Sono in ritardo. In un mostruoso ritardo. Non lo avreste mai detto,vero? La verità è che mi sono soffermata a leggere sdraiata nel prato davanti all’edificio e ho perso la cognizione del tempo. Maledizione! Ho letteratura inglese adesso,non posso saltarla! Nella mia corsa disperata,mi lascio distrarre da un foglio che giace sul pavimento e vado a sbattere contro un ragazzo. Accidenti! Barcollo sui miei passi,cercando di riprendere subito la corsa,alzando lo sguardo sul povero mal capitato che ho travolto. E’ alto – molto più di me – e ha degli occhi verde-azzurro che ti inchiodano sul posto. Rimango un attimo interdetta.
“Scusami”
“Non preoccuparti,sono cose che capitano”
Mi sorride e per un attimo mi sento come un cubetto di ghiaccio che si scioglie al sole…Fino a che non mi ricordo di letteratura.
“Certo…” Lo aggiro,continuando a guardarlo. “Scusami ancora!” Attacco la rincorsa,dandogli le spalle e salgo l’ultima rampa di scale che mi separa da quella maledetta aula. Appena prendo posto,il mio pensiero va automaticamente a quel ragazzo. Peccato che fossi così di fretta. Era davvero carino…Ma cosa vado a pensare?!?

 

*

 

“Suuuusaaaaaaaaaaan”
“Che c’è?!”
“Sai mica dov’è la mia camicia nera?”
“Ed io come faccio a saperlo,scusa??”
“Magari l’avevi stirata”
“Prova a vedere nel terzo cassetto dell’armadio”
E’ veramente un bambino quando fa così. Delle volte mi pare di essere sua madre invece che la sua migliore amica. Ah,ma voi credevate…? No,no,assolutamente. Io e lui siamo amici da una vita ormai. E’ vero,siamo stati fidanzati,ma è stato un rapporto breve. Anche perché Robert in quel periodo si è scoperto gay. Sì,avete capito bene. E siamo rimasti amici. Ottimi amici,oserei dire. Da quando ho iniziato anche io il college,poi,conviviamo in un piccolo appartamento e da allora siamo diventati come mamma e figlio. Non fraintendetemi. Robert è un ragazzo meraviglioso e maturo,ma quando si tratta di trovare le cose in casa è sempre smanierato e non cerca con la dovuta attenzione. Ricordate il libro di algebra?
“Ma c'ho già…Trovata!”
Visto? E’ proprio quello che stavo dicendo. Lui cerca,ma non guarda. E le cose gli passano sotto al naso. Come anche coi ragazzi. Si lamenta sempre di non avere un fidanzato nonostante la sua estrema fighezza – dice sempre così -  ma se uno gli fa il filo lui non se ne accorge nemmeno. Cerca,ma non guarda. Dovrò farci uno slogan con questa frase…
“Dove vai?”
“Esco con Cath e David. Vieni anche tu?”
“Ho sempre da leggere queste dispense” Rispondo,mostrandogliele. “Penso che farò anche un salto alla biblioteca”
“E daaai. Vieni con noi” Si poggia a peso morto sulle mie spalle,costringendomi a piegarmi leggermente verso il tavolo.
“Rob…Rob alzati” Rido. “Verrò la prossima volta,te prometto”
“Okay” Si rialza,deluso. “Allora io vado!”
“Sì”
“A stasera,Suzie”
“Divertiti anche per me!”
“Lo farò”
Sento il suono delle chiavi e poi la porta chiudersi. Tutto seguito dal rumore dei suoi passi che scendono velocemente le scale. Alzo le braccia sopra la testa e stiro i muscoli. Sono due ore che sono china sui libri. Forse dovrei davvero andare a fare una capatina in biblioteca. Devo solo preparare la borsa – ma dove l’ho messa? Oddio,sto diventando come Rob! –e il gioco è fatto!
Scendo velocemente le scale,saltando rispettivamente gli ultimi gradini di ogni rampa. Se finisco presto forse riesco a raggiungere i ragazzi…Ovunque essi siano.
Inizio a camminare a passo sostenuto,fischiettando Hello Goodbye dei Beatles. Dovrei avere l’i-pod da qualche parte nella borsa. Accidenti,la sbadataggine di Rob è realmente contagiosa….Frugo senza sosta spostando gli oggetti ed alzo la testa dalla tracolla giusto il tempo per vedere che sto andando a sbattere contro qualcuno. Ma cos’è questa settimana?? Sto battendo ogni record! Prima il tizio occhidighiaccio a scuola,poi ho rischiato di abbracciarmi un palo per la strada e ora questo. Forse dovrei prendermi qualche giorno di distanza da Robert…Mi sta rincretinendo! Rimbalzo sul petto di quel povero cristo che ha avuto la sfortuna di trovarmi sulla sua strada e alzo la testa.
“Mi scusi-” No. E’ uno scherzo vero? Sì,dai,dov’è la videocamera nascosta?
“Ehi,ma tu non sei la ragazza dell’altro giorno?”
E’ luiiiii! E’ quel figo mostruoso- ehm,cioè,volevo dire,il ragazzo cui sono andata addosso a scuola.
“Sì. Sì lo sono” Rispondo imbarazzata.
Mi sorride. Dio,ma che sorriso ha?!?
“Finisci sempre addosso a tutti i ragazzi o devo sentirmi onorato?”
Arrossisco violentemente. “N- no,solitamente non mi succede mai…”
“Allora ne sono onorato!” Ride leggermente. “Io sono Jude” Mi tende la mano.
“Susan” La stringo.
“Piacere Susan. Senti…Ti va se ti offro qualcosa? Dato che ci scontriamo sempre almeno dovremmo conoscerci”
Ma che fa? Ci prova così spudoratamente? E poi io dovrei studiar-
“Certo perché no” Ma che diavolo…? Non avevo nemmeno finito di pensare! Va beh,per lui si può fare anche un eccezione…O più d’una…Oh,va bene,tante eccezioni.
“Bene” Sorride ancora. “Ti va bene un frappuccino?”

 

*

 

Jude si è scoperto un ragazzo meraviglioso. E’ nato a Londra,ma si è trasferito qua quando aveva quattro anni ed ora sta frequentando il secondo anno al college. Alias,ha un anno in più di me. Ma questa ha poca importanza. Dal giorno in cui ci siamo scontrati per la strada,mi attende sempre fuori dall’edificio e mi passa a prendere dove ho lezione per andare a pranzo insieme. Non è un amore?? L’altro giorno ne ho parlato a Robert e la sua risposta è stata: “Meno male!Così non ti ho più costantemente fra i piedi!”. Anche se l’ha buttata sul ridere mi è parso poco convinto nei confronti della situazione. Sono anni,ormai,che non mi divide con nessun altro e posso capire che la cosa al momento non gli vada troppo a genio. Però confido nel fatto che cambi idea quando lo conoscerà. Dobbiamo giusto incontrarci tutti allo Starbucks davanti al college alle quattro. Ora,sono le tre e cinquanta.

 

 

 

Delucidazioni:

 

-         Cath è Catherine Tate,famosa soprattutto per aver interpretato il ruolo di Donna Noble nella quarta stagione del Doctor Who.

-         David è David Tennant,che ha interpretato il Decimo Dottore () dal 2005 al 2010 e che potete aver visto anche nei panni di Barty Crouch Jr. in Harry Potter e il Calice di Fuoco.

-         Hello goodbye,per quanto possa sembrar strano,non è stata scelta perché si scontra con Jude e quindi ci stava bene una song dei Beatles,ma perché io sono la prima a canticchiarla in continuazione e quindi è la prima che mi è venuta in mente.

-         Il titolo me lo ha ispirato la canzone Se ne dicon di parole,che ho piantata in testa da due giorni.

 

Eccomi di nuovo qua!
In tutto il mio splendore XD
*si alza un coro di dissensi*
Lo so che avreste preferito non vedermi mai più,
ma sono iperattiva in questi giorni
e quindi: finita una fan fiction se ne inizia un’altra!

 Allora:
questa storia sarà divisa in tre parti,
ognuna con un pov diverso.
Come avete potuto vedere la prima parte
ha il punto di vista di Susan e lo resterà ancora per un po’.
Non preoccupatevi del Jude x  Susan,
avrete la vostra Rdjude!
E’ vero che sono una sadica bastarda,
ma non fino a questo punto XD
Bien!

 Che altro dire?
Questo capitolo lo dedico a Ilaria
che ha ascoltato pazientemente tutti  i miei deliri XD

 
Grazie a  chi ha letto e a chi commenterà.

 
Enjoy!

  
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