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Autore: visbs88    23/03/2011    6 recensioni
- Hai paura di perdermi, Oo-anki?
- No, perché non succederà.
- Se un giorno potesse succedere… avrai paura?
***
Scritta per l'iniziativa "Un prompt al giorno", prompt "Paura".
Genere: Dark, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bankotsu, Jakotsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte limpida. La luna splendeva alta nel cielo e le stelle brillavano come piccoli diamanti.
In una radura, due persone vegliavano sui loro cinque compagni, addormentati. Un fuoco acceso bruciava in mezzo al piccolo spiazzo, creando giochi di luci e ombre che si allungavano e accorciavano sul suolo scuro.
Il ragazzo con la treccia era appoggiato ad un albero, una mano stretta attorno all’elsa di un’enorme alabarda. Il suo compagno era seduto alla sua sinistra, a gambe incrociate, e i suoi occhi neri, ancora più luccicanti alla luce delle fiamme, guardavano a turno il giovane e il terreno. Vide un ragno avvicinarsi al suo piede. Con fare noncurante, lo schiacciò.
- Oo-anki.
- Uhm? Che vuoi, Jakotsu?
- C’è qualcosa che ti fa paura?
- Perché me lo chiedi?
- Mi sono ricordato di quando da piccolo avevo paura dei ragni.
- Anche ora?
- No, mi danno più noia gli scorpioni.
- Che sciocchezze.
- Tu di cosa hai paura?
- Di nulla.
- Non è possibile.
- Invece sì. Non c’è nulla che mi faccia paura.
- Tutti hanno paura.
- Io no. Non temo ragni, né insetti, né l’altezza, né l’acqua, né le armi, né il sangue, né il buio, né nient’altro.
Stettero qualche istante in silenzio. Non si guardavano.
- Hai paura della morte, Bankotsu no Oo-anki?
- Io non penso alla morte, io vivo.
- Prima o poi arriva.
- Quando arriverà ti farò sapere.
 - Dubito ci riuscirai. Ma nemmeno io la temo.
- E’ bello non essere soli.
- Hai paura di perdere qualcuno?
- Cosa?
- Hai paura di perdere una persona cara?
- Ne ho ben poche, di persone care.
- Io sono una persona cara?
Il ragazzo non rispose. Strinse appena la presa sulla Banryu, che rifletté la luce del fuoco.
- Bankotsu. Io sono una persona cara?
- Io… credo di sì.
- Lo sono?
- Sì.
- E gli altri?
- Tu di più.
- Hai paura di perderci?
- Perché dovrei?
- Non tieni a noi… a me?
- Non è questo il problema. Siamo la Squadra dei Sette. Siamo forti, siamo invincibili. Non c’è nessuno che ci possa tenere testa. Non devo preoccuparmi per voi. Posso proteggervi se sarà necessario, ma non lo sarà mai.
- Se un giorno non potrai farlo?
- Non arriverà quel giorno.
- Forse sì. Avrai paura quel giorno?
- Non ci penso.
- Pensaci.
- Ti proteggerò, se hai paura di morire.
- Non ho paura di morire. Ho paura di non valere nulla per il mio capitano. Tieni a me?
- Sì.
- Hai paura di perdermi, Oo-anki?
- No, perché non succederà.
- Se un giorno potesse succedere… avrai paura?
Bankotsu tacque di nuovo. Quel silenzio, interrotto solo dal respiro dei suoi compagni, lo metteva quasi a disagio.
- Dimmelo. Avrai paura?
- Io… sì.
- Allora hai paura di perdermi.
- L’avrò in quel momento, se servirà. Io non ho paura.
- La paura non è qualcosa che va e viene come fanno le ragazze dalle tue stanze quando siamo in un palazzo. La paura c’è sempre. Magari non la noti.
- Ora non ho paura di perderti.
- No?
- No, sei qui con me, a fianco a me. Non ho paura di perderti, adesso.
- Sei felice che io sia qui?
Nuovo silenzio.
- Saresti triste se non lo fossi?
- Forse.
- Forse?
- Forse… sì.
- Anche io sarei triste. Per questo ho paura che non t’importi nulla di me. Se pensi sarai triste per me, significa che non vuoi che io non ci sia.
- Non ho paura.
- Una freccia potrebbe colpirmi, ora.
- Non dire una cosa del genere.
- Hai paura che una freccia mi colpisca ora, se dici così.
- E’ stupido angosciarsi per cose del genere.
- Cosa faresti?
- Quando?
- Se una freccia mi colpisse.
- Io… griderei. Cercherei di salvarti. Ucciderei chi l’ha lanciata.
- Hai paura.
- D’accordo. Ho paura di perderti.
- Ma sei orgoglioso.
- Credo di sì.
- Siamo umani.
- Lo so. Non che la cosa mi piaccia.
- Già. Dimmelo ancora.
Stavolta, Bankotsu non ebbe bisogno di chiedere spiegazioni.
- Ho paura di perderti, Jakotsu.
E nel buio della notte, il primo dei Sette afferrò la mano del compagno, stringendola forte. Il cuore di entrambi accelerò il suo ritmo. In fondo, avevano entrambi paura di essere divisi. Di non poter più stare insieme, fianco a fianco.

 
Buh! ^^
Ehm… beh, diciamo che quelle che vogliono le mie Ban x Jako sono più o meno soddisfatte… all’incirca xD no, lascio a voi l’interpretazione del finale. Potete vedere la loro amicizia più salda che mai, oppure lo sbocciare di qualcosa di ben più profondo… io sono per la seconda versione ;-) so di aver scritto un dialogo piuttosto strano, e non mi sembra che Jakotsu sia del tutto IC. Cioè, questi idioti che fanno discorsi seri sono un po’ difficili da immaginare, ma in fondo, Jakotsu mica sarà sempre là a pensare a come torturare il prossimo malcapitato, no? Poi, se devo essere sincera, con determinate espressioni ce lo vedo Jakotsu a dire quelle frasi. Ho voluto lasciare i dialoghi molto frammentati, è un’atmosfera un po’ strana quella che ho voluto creare. Ah, inoltre volevo specificare una cosa. Ho adottato la versione originale del “soprannome” (che in realtà vero soprannome non è) di Bankotsu, Oo-anki ^^ Oaniki è italianizzato, è la versione che uso in Vita da mercenari, ma qui mi sembra ci stesse meglio l’originale.
Spero che vi sia piaciuta ^^
La dedico a eien91 e Hana Angel per le recensioni a “Uccidere”! (io lo trovo un titolo grazioso, voi? xD)
Spero vogliate lasciare un commentino anche qui ^^
Visbs88
   
 
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