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Autore: pleinelune    25/03/2011    4 recensioni
Ma chi era katherine Pierce prima di diventare la spietata vampira che tutti conosciamo?
Le origini di Katerina, la giovane dama bulgara.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Katherine Pierce
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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10. Your guardian angel

 
“Nonna”, la voce di Katerina risuonò nell’oscurità della stanza in cui si trovava.
Si era appena svegliata, non ricordava bene cosa era successo, e non sapeva nemmeno dove si trovasse in quel momento. Cercò di abituare gli occhi a quel buio intenso, per scorgere qualcosa, qualche mobile, qualche finestra, qualcosa che le facesse capire dove si trovava. Si alzò a sedere sul letto su cui era stata distesa in precedenza e si rannicchiò il più possibile su quel letto piccolo e scomodo. Non può significare nulla di buono, pensò Katerina, cercando di ricordare cosa l’avesse portata in quel postaccio. Ricordava di essere andata al cimitero, di aver camminato fino alla tomba di sua nonna, e di averla vista. Poi il vuoto. Evidentemente non era la nonna quella che aveva visto.
Gli occhi iniziarono a scorgere qualcosa nell’oscurità, dei mobili arredavano quella stanza, che a prima vista appariva però spoglia e disabitata, nessun quadro, nessun lampadario adornava le pareti, bianche e vuote. Una finestra si stagliava su una parete, in lontananza rispetto a dove si trovava Katerina, e la ragazza ebbe l’idea di potervici scappare, ma non conosceva l’altezza da cui sarebbe dovuta scendere, e nemmeno chi l’avesse portata li. Probabilmente non avrebbe gradito se Katerina fosse fuggita.
Le sue strategie di fuga vennero interrotte dall’apertura di una porta e dalla luce accecante proveniente dalla stessa, che la portarono a coprire gli occhi, accecati dal bagliore.
Un ombra nera si avvicinò al letto, con una lanternina che emanava una luce fiebile. La figura si avvicinò al letto, fino ad arrivare a sedersi vicino al corpo di Katerina, ancora fermo per la luce e per la paura. Non avrebbe voluto alzare gli occhi per vedere quel viso, sospettava potesse essere tutta una mossa strategica di Klaus e compagnia bella, che per farla tacere la stavano uccidendo, ma la voce che parlò mise a tacere tutto il flusso di pensieri che scorreva  in quel momento nella testa della ragazza.
“Nina.”, la voce della nonna l’avrebbe riconosciuta tra mille, anche a distanza di anni. Nonostante fosse più secca, rauca e parlasse con molta fatica, Katerina si girò con le lacrime agli occhi,abbracciando la nonna.
Per un attimo le sembrò di abbracciare un’altra persona, entrambe erano cresciute ma, mentre Katerina era diventata più alta e forte, la nonna si era ridotta a un rametto secco, dato dall’età. La presa attorno al suo petto si allentò un poco, sembrava talmente fragile da poter essere rotta con un colpo di vento. Katerina aveva sempre visto sua nonna forte e coraggiosa, vederla per un attimo fragile e vecchia in quel modo, la fece intristire, non era più la nonna di un tempo, e lei dopo quel giorno in cui le aveva dato la lettera, non l’aveva più vista, evitando di andare anche al funerale.
Ma ora la nonna era li, la stava stringendo tra le braccia, e non poteva essere resuscitata.
“Come fai.. ad.. essere qui?”, chiese Katerina, riluttante, staccandosi dall’abbraccio della nonna.
“Oh cara, era per il tuo bene, ma con dispiacere noto che non è servito a molto morire. La magia mi ha salvato quando ero data per spacciata, ho finto la mia morte per proteggerti da questo mondo, ma ahimè, il mondo è arrivato da te senza che io potessi fare nulla.”, i suoi occhi si abbassarono, dimostrando che tutti i suoi sforzi erano stati vani.
“Mi dirai tutto?”, chiese Katerina, cercando il suo sguardo, dopotutto, nonostante fosse più anziana, era sempre la nonna combattiva che conosceva fin da piccola, non voleva vederla abbattersi così.
“Sei qui proprio per questo”, disse la nonna, rifacendosi attiva e piena di volontà, “sarà ora che io accenda qualche luce in questa casa, dobbiamo lavorare.”, e così dicendo si alzò da letto, aprendo le tende che oscuravano la luce filtrante dalle finestre, e andando a prendere i candelabri nelle stanza attigue.
“Katerina per cortesia, non pensare mai più di scappare dalla finestra.”, si sentì echeggiare nell’altra stanza, seguito da una risata. La solita risata della nonna, pensò Katerina, e in un attimo si rilassò, allietata dal calore dei raggi solari che giungevano fino al letto.
La nonna la raggiunse in pochi istanti, con un bel po’ di candelabri nelle braccia, pronti per essere accesi.
“dov’è l’accend..”, iniziò a domandare Katerina, ma in un attimo tutti i candelabri si accesero all’unisono.
“Iniziamo da questa: magia.” ,disse con un sorriso la nonna, andando a sedersi con le gambe incrociate di fronte a Katerina, che invece si alzò, si tolse il vestito ingombrante, rimanendo in sottoveste, e fece lo stesso della nonna.
“Bene, tu hai avuto una visione sommaria di tutto ciò che riguarda la magia, e i vampiri. In questi giorni io ti spiegherò ogni cosa, senza tralasciare niente.”
Gli occhi di Katerina si illuminarono, ma la nonna continuò.
“Non c’è niente di bello in questo Katerina. Sono cose estremamente pericolose, e te le sto dicendo solo perché voglio che tu ti protegga, se e quando ce ne sarà bisogno.”
Il viso di Katerina si indurì, immediatamente concentrato verso quello che diceva la nonna.
“Iniziamo.” Sussurrò la ragazza, sempre più convinta.
“Bene.. in questo mondo non siamo più solo noi gli abitanti, gente normale, che visita il mondo, viva. Il mondo è popolato da varie specie, comprese le streghe, e i vampiri.
Le streghe non nuociono più di tanto, hanno il potere di fare molte cose, ma hanno la consapevolezza che queste cose non si possono fare in pubblico. Se venissero scoperte andrebbero al rogo, e sappiamo entrambe bene che solitamente le donne che vanno al rogo non sono delle streghe. Le streghe sanno come non farsi scoprire.
Poi ci sono i vampiri, e qui il discorso diventa complesso e difficile da spiegare. Prima di tutto ti dico che i vampiri sono persone morte, resuscitate sotto forma di vampiro, che si cibano di sangue umano per sopravvivere. Ci sono quelli buoni e quelli cattivi, anche se per ora ne ho conosciuti solo di cattivi. I buoni decidono di bere sangue animale, i cattivi continuano a bere sangue umano. Col sangue animale è più difficile resistere a quello umano, e si vive una non-vita diversa..”.
Katerina ascoltava quelle parole, cercando di capire più di quanto già non sapesse, ma in quel periodo aveva studiato un po’ ciò che potevano essere i vampiri e questo genere di cose, e già molte di quello che diceva la nonna lo sapeva.
“Vai avanti nonna, so già tutto. Parlami di quello che non scrivono sui libri.” Disse la ragazza, interrompendola.
“Come ti avevo già scritto nella lettera, i vampiri possono soggiogarti, possono farti credere ciò che vogliono loro, semplicemente guardandoti negli occhi e dicendo ciò che loro vogliono che tu faccia o dica. È una cosa molto difficile da contrastare, ma anche i vampiri hanno il loro punto debole, possono essere sconfitti con un paletto nel cuore..”.
“Come nei libri”, disse Katerina sorridendo, non credeva possibile che fosse così semplice.
“Si, ma non è semplice come sembra, questi essere sono veloce come la luce, si spostano molto velocemente, quasi da non riuscire a vederli mentre lo fanno. Inoltre c’è una cosa che può sovvertire il potere di soggiogare che hanno su di noi. Il ciondolo che ti ho regalato conteneva della verbena, è l’unica erba in grado di contrastare in loro potere, e se assunta da un vampiro può indebolirlo e, se è debole, stordirlo per qualche tempo.”
Rimasero li ferme a parlare per molto tempo, Katerina ogni tanto faceva domande, e la nonna rispondeva. Ogni ora che passava la ragazza vedeva il corpo della nonna indebolirsi, fino a diventare scheletrico e debole. Le propose più volte di fermarsi a fare una pausa, ma la nonna declinava l’offerta ogni volta, dicendo che ciò che le stava dicendo era più importante di tutto il resto.
Passarono un giorno e mezzo rinchiuse in quella casa, la nonna le disse ogni cosa e Katerina apprese, nonostante la preoccupazione per la nonna che peggiorava a vista d’occhio.
Alla fine del due giorni la nonna tacque, guardò Katerina e disse: “Un’ultima magia. Tra poco sarai a casa, forse  mi rivedrai. Per ora quello che ci diamo è un addio piccola mia. Sai molte più cose di quante sperassi di raccontarti, ma la mia ora è giunta. Dobbiamo lasciarci.”
Katerina la guardò con riluttanza per poi annuire, consapevole di quanto le stava dicendo la nonna.
“Sei un riflesso della nonna vero?”, chiese in un sussurro la ragazza, abbassando lo sguardo sulle proprie mani raccolte in grembo.
“Katerina, questo dimostra quanto tu abbia imparato in questi due giorni. Io sono il tuo angelo guardiano, una specie di angelo custode insomma. Ci saranno persone di cui ti potrai fidare durante questa vita, e lo capirai da sola. Il mio lavoro qui è finito.”
 

I will never let you fall(let you fall) 
I'll stand up with you forever 
I'll be there for you through it all(though it all) 
Even if saving you sends me to heaven 


Era rimasto li, in quel giardino, per un giorno intero, e non l’aveva vista. Non credeva possibile che si assentasse per così tanto tempo da casa, e pensò il peggio, Celine poteva essere imprevedibile e temette che si fosse lasciata prendere dalla situazione.
Si erano sentiti poco tempo prima e la bionda aveva confermato di aver ucciso la anziana signora della drogheria, aveva detto che “sapeva troppo”. Non aveva mai amato Celine, i suoi modi e il modo in cui parlava, ma era la compagna di suo fratello, e aveva accettato, sperava inoltre che a contatto con Katerina sarebbe cambiata.
L’aveva mandata in quella casa, da quella ragazza tanto uguale a Elisa, per avere l’opportunità di conoscerla.
Sapeva che Katerina avrebbe fatto una brutta fine, ma lui avrebbe voluto impedirlo, era convinto che Katerina non fosse Elisa.
Klaus sentì una carrozza arrivare e si fece guardingo, si nascose dietro a una siepe alta e fitta e vide Katerina scendere dalla carrozza e dirigersi a passo svelto verso la porta di casa. Era turbata in volto, ma in un certo senso anche convinta di ciò che faceva, l’uomo si chiese cosa fosse successo, come ogni sera decise di aspettare che lei dormisse, per entrare dalla finestra.
Attese per molto tempo prima che tutte le luci si spegnessero, e ancora prima di avere la sicurezza di poter entrare indisturbato.
In un attimo fu su, la vide li, stesa sul letto, e non seppe resistere, la sfiorò con una mano e lei rabbrividì. Klaus allontanò la mano dal suo volto ma non se ne andò, avrebbe voluto vederla sveglia, avrebbe voluto parlarle, ma sapeva che non sarebbe accaduto, non più. Perso nelle sue elucubrazioni non si accorse che Katerina aveva gli occhi aperti, e che lo guardava, con un misto di pena e paura. Quando Klaus tornò con lo sguardo su di lei la vide, per la prima volta si stupì di quella ragazza, era riuscita a fregarlo, facendogli credere che stesse dormendo. Fece per andarsene ma Katerina allungò una mano, afferrandogli il braccio.
Avrebbe potuto utilizzare la sua velocità, ma non lo fece, qualcosa lo trattenne li, in quel punto preciso, le gambe inchiodate al pavimento. Non sarebbe dovuto venire quella sera.
“Perché sei qui?”, la voce di Katerina era tanto flebile da non poter essere udita da nessuno, eppure lei ormai sapeva bene che Klaus avrebbe sentito benissimo.
Non ricevette risposta, ma il corpo di Klaus si mosse impercettibilmente, e lei strise la presa intorno al suo polso, pensando invano di poter trattenerlo. In realtà era una forza molto più grande a trattenere Klaus in quella posizione, in quel posto, una forza che andava oltre la volontà e i poteri del vampiro: l’amore.
Klaus non amava Katerina, ma rivedeva in lei Elisa. E l’amore per quella donna non era mai finito, nonostante tutto. Volse lo sguardo verso la ragazza, che, senza lasciare la presa sul suo polso si era alzata a sedere, mentre con gli occhi guardava intensamente Klaus in tutto il suo aspetto, temendo di vederlo scomparire da un momento all’altro.
La ragazza spinse il polso dell’uomo verso la sua direzione, costringendolo a muovere tutto il corpo, e in un attimo se lo ritrovò di fronte, e il vampiro non potè più sfuggire a quello sguardo.
“Raccontami di lei.”, le parole uscirono dalla bocca di Katerina senza che lei se na accorgesse, la nonna le aveva parlato di Elisa, e della doppelganger, ma lei voleva sentire la storia dall’uomo che era di fronte a lei, non da altri.
Klaus la guardò, cercando di scavare in quegli occhi profondi e scuri come gli abissi, e si liberò lentamente dalla stretta che la ragazza ancora esercitava sul suo polso. Katerina, prima riluttante, lasciò a malincuore il polso dell’uomo, ormai cedevole al suo volere, ma lui, anziché sparire, si sedette sul letto accanto a lei, guardandola negli occhi. Le avrebbe raccontato ogni cosa.
 
 
 
-Spazio autore-
 
Eccomi qui con un nuovo capitolo. Questo capitolo mi è piaciuto molto da scrivere, spero piaccia anche a voi u.u
La canzone è molto bella, e mi è venuta in mente mentre scrivevo della nonna, volevo trovare un modo per renderla eterea e perfetta, nonostante sia anziana e fragile. Cosa c’è di più bello di un angelo custode? Inoltre il compito della nonna non è finito qui. Nel prossimo capitolo si parlerà di altre cose che ha fatto la nonna per questa povera ragazza che è Katerina.
u.u Vi consiglio comunque di ascoltare la canzone, che forse riprenderò anche più avanti perché c’è un pezzo che vedo perfetto per un punto della mia storia u.u
http://www.youtube.com/watch?v=jRehmX3zlwE
Passiamo alla seconda parte, perché questo capitolo alla fine è diviso un po’ in due parti u.u
La seconda parte vede i pensieri di Klaus, voglio arrivare a raccontare sta benedetta storia di Elisa, e quale modo migliore se non raccontare tutto a Katerina? Nella scena che li vede nella stanza c’è un bel po’ di chimica a mio parere, lei ricorda le parole della nonna, Ci saranno persone di cui ti potrai fidare durante questa vita, e lo capirai da sola. E infatti lei capisce che si può fidare di Klaus.. mi è piaciuta tanto sta scena perché andrà ad aprire uno spiraglio di “amore” tra i due, e la cosa mi alletta **
Lui decide di raccontarle ogni cosa e lei sarà li ad ascoltarlo, dopo cambierà qualcosa, e tutto sarà più bello **
 

Quotes: The Red Jumpsuit - Your Guardian Angel
   
 
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