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Autore: NiNieL82    25/03/2011    4 recensioni
Cosa ha provato Juliet quando le catene l'hanno trascinata giù nel tunnel e la mano di James non è riuscita a trattenerla?
Cosa ha scoperto quando la bomba è scoppiata?
Ultimi istanti della vita di Juliet Burke.
Una one shot basata sul POV di Juliet e un po' di James. E su quello che penso lei abbia visto prima di morire.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Juliet, Sawyer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono sempre stata una fan di Sawyer. E come non potrei... Bello, impossibile, con quello sguardo che dice molte più cose di quello che potrebbero dire mille parole. E poi, diciamocelo... Sawyer hanno cercato in tutti i modi di renderlo antipatico, ma non ci sono riusciti. Soffrivo mentre Sayid lo torturava. Ridevo come una matta quando lo vedevo provare gli occhiali che Jack aveva trovato nei bagagli dei defunti. Ho riso mentre giocava a ping pong con Hugo e poi con Jack. Poi è arrivata Juliet. E con lui ha formato una delle due coppie che più aodro di 'Lost' -l'altra è quella di Charlie e Claire-. E così, mentre guardava lo repliche dell'ultimo episodio della quinta stagione, piangendo mi sono immaginata cosa potesse provare Juliet in quel momento.

E su due piedi ho scritto questa one shot che è molto, o meglio tutta POV di Juliet. Ma anche un po' di James quando finisce.

Spezzata è riferito a Juliet, almeno inizialmente e al fatto che, di sicuro, dopo una caduta simile il suo corpo era spezzato, sconvolto dalle lesioni e le emorragie interne. Ma non solo a questo... Insomma! Bando alle spiegazioni.

Siate clementi. Vi prego! Questa è la prima fan fiction che scrivo su LOST. Accetto le critiche basta che siano cotruttive e non offensive.

E accetto anche le recensioni, per sapere che ne pensate. =)

Ringrazio chiunque leggerà questa fan fiction. E magari...

Un giorno potremo anche prenderci un caffè assieme. Che ne dite? =P

Buona lettura.

Niniel82.



IMPORTANTE: I DIRITTI DI LOST SONO DELLA FOX E DEI PRODUTTORI. LE IDEE DELLA SERIE SONO SOLO STATE PRESE IN PRESTITO DAGLI SCENEGGIATORI.

INOLTRE CI SONO DEGLI SPOILER. SE QUALCUNO NON HA ANCORA VISTO LA SERIE COMPLETA DI LOST E NON SI VUOLE ROVINARE IL FINALE NON LEGGA.



Spezzata...


DOVE VUOI ANDARE BIONDINA?

James non mi trattenere ti prego.

NON TI LASCIO ANDARE!

Non voglio che tu mi trattenga. Ho paura. Ma ho più paura di vederti cadere con me.

KATE DOBBIAMO LIBERARLA DALLE CATENE!

Sai che è inutile James! Lascia che avvenga.

NON TI LASCIO ANDARE. DEVI RESISTERE...

Io non voglio, James.

''Ti amo James!"

"Non provarci Juliet. Non lasciare la mia mano!"

"Ti amo James. Ti amo con tutto il cuore..."

Il sangue nella mia mano rende la mia mano scivolosa. Forse non dovevo seguire Kate. Forse dovevo bloccare Jack. Forse, come diceva spesso John Locke, l'Isola ha richiestro il mio sacrificio. E mi vuole inghiottire nel suo ventre magnetico che assieme a me sta attirando anche tutti gli oggetti che ci sono attorno.

"JULIET!" sento gridare James.

E in quel momento mi rendo conto che non l'ho mai amato così tanto. Solo ora che lo sto perdendo, che mi sta perdendo, mi rendo conto che il mio cuore sta scoppiando di paura: ma non paura di morire, no! Paura di non svegliarmi più accanto a lui la mattina, paura di non vederlo rientrare a casa dopo una giornata di lavoro, paura di non poter più stare vicino a lui la sera e vederlo leggere con quegli occhiali che lo rendevano 'ridicolamente sexy '.

Sono stati troppo pochi questi tre anni assieme, James. Ho scoperto che persona sei realmente solo quando l'Isola si spostava nel tempo e John Locke stava con noi, dicendo una delle sue pazzie, pensando che tutto fosse normale. Mi sono innamorata di te non perché intorno a me c'erano Miles, Faradey, Locke e Charlotte. Non ti ho scelto perché eri il più duro, il più bello. Ti ho scelto quella notte di tre anni fa, al molo, quando mi hai chiesto di non prendere il sommergibile per tornare nel 'mondo reale'. Quello stesso sommergibile che mi ha portata qua e che Ben non mi ha permesso di prendere di nuovo per tornare da mia sorella, dalla sua bambina che ho visto solo attraverso uno schermo prima che questa dannatissima Isola impazzisse.

Prima che arrivasti tu a sconvolgere la mia vita, rendendola un porto sicuro.

E pensare che la prima volta che ci siamo visti ho puntato una pistola in testa a Kate per non permettervi di scappare... Mi hai confessato, quando0 vivevamo assieme, di aver pensato che fossi una veramente cattiva in quel momento.

Ora le nostre mani si stringono appena. L'ultimo contatto che ci è permesso. Sopra di me tu, sconvolto e disperato. Sotto di me il baratro.

"Ti amo James!" dico per l'ultima volta.

Le nostre mani scivolano l'una dall'altra.

Non lotto più.

Un grido. Il mio.

Scivolo.

Il fondo sembra al centro del mondo stesso. E ho paura!

Poi... Il buio.


Sembra passato un secolo. Forse anche di più.

Mi sveglio.

Sono morta?

Mi guardo le mani. Sto tremando. Dai dolori che sento sparsi in tutto il corpo capisco che non sono morta. Il mio corpo è rimasto attaccato alla vita ma non penso che mi debba beare di questo.

Attorno a me ferraglie e tubi contorti. Un colpo di tosse e un conato. Sputo fuori sangue. Sono spezzata nel corpo. Un'emorragia mi sta portando via.

Nonostante il mio corpo si lamenti, gridi aiuto, mi allungo verso quella bomba che Jack ha portato fino a qui a costo della sua stessa vita.

SE RIUSCIAMO A FARLA DETONARE TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO PATITO NON ACCADRÀ! SAREMO A LOS ANGELES! IL NOSTRO AEREO NON CADRÀ MAI!

E io sarò con mia sorella.

O forse sarò comunque morta?

Non mi importa. James sarà felice. Anche senza di me. Magari con Kate. Forse non ci metterà nemmeno tre anni a dimenticarmi. Forse non mi ricorderà affatto.

Un po' triste, lo so. Ma visto che per lui da qui non posso fare nulla, voglio almeno sacrificarmi per regalargli una vita decente in un mondo reale.

Striscio verso la bomba. Il mio braccio rotto afferra una pietra. La prendo e quasi non la sento.

Deve esplodere. E se non l'ha fatto quando Jack l'ha buttata qua sotto... La farò esplodere io.

E quando comincio a sbattere il sasso e il suono metallico riecheggia nel buco dove sono caduta, piango.

E piango perché deve funzionare. Piango perché so che per me non ci sarà domani. Solo la morte.

E mentre il rumore metallico riecheggia come il suono cupo di campane che suonano a morto, una luce bianca mi investe.

E vedo...


La mia infanzia. Io e mia sorella che giochiamo. Mio marito e il giorno del nostro matrimonio. La malattia di mia sorella e la sua infertilità. La fine del mio matrimonio. Richard che mi propone, assieme ad Ethan, di andare sull'Isola.

La morte di mio marito.

Mia sorella incinta. La mia partenza sull'Isola. Ben e il suo amore folle. I miei anni tra gli Altri.

Rachel e la sua bimba attraverso uno schermo.

L'arrivo di Micheal e il suo tradimento.

Jack. Kate. James. Prigionieri. I toast che portavo a Jack e le nostre chiacchierate attraverso il vetro della sua prigione. Il video disperato che ho fatto per avvisarlo che Ben era un bugiardo. James e Kate ai lavori forzati. Il loro tentativo di fuga.

Punto una pistola a Kate. James mi guarda e mette il fucile apposto.

L'operazione a Ben e la fuga di Kate e James. Io che uccido uno degli Altri. Jack che mi salva al processo per tradimento. Il marchio sul fianco e Jack che mi cura. La promessa di Ben di poter tornare a casa assieme a Jack, con quel dannato sommergibile. Il doppio gioco che Ben mi ha costretta a fare.

Il campo del Volo Oceanic 815. L'ecografia a Sun. L'arrivo di Miles, Faraday, Charlotte.

L'Isola che comincia a spostarsi. E James. Il nostro amore dopo la partenza di Kate e Jack. E i nostri giorni felici. E poi tutto e cominciato a crollare... Ed infine...

Vedo lui, James, che cerca di prendere una barretta da un distributore in ospedale. Io mi avvicino quasi incredula. Che significa tutto questo?

Perché so che questa scena non l'ho mai vissuta prima?

Oh, andiamo! Non ci credo…”

Si lamenta contro una macchinetta che gli ha rubato i soldi e non vuole dargli la sua barretta.

Lo guardo e sorrido. E mi rendo conto di essere vestita da dottore e che quello che mi trovo è un ospedale. Un ospedale che nell'Isola non c'è!

Posso aiutarla?” chiedo avvicinandomi ancora un po'.

Si volta e mi guarda. Non sorride e sembra non conoscermi. Rivolge alla macchinetta uno sguardo risentito e dice:

Va tutto bene. Sono… Sono un poliziotto”

James? Un poliziotto. Ok! Sono morta e questa è la mia visione di vita perfetta. Forse il Paradiso è così: aver la possibilità di vivere la vita come non ci è stato concesso. Io ho la possibilità di vivere la mia vita tranquilla, in una città con un ospedale, nel 'mondo reale'. Vivere la mia storia spezzata con James.

Sorrido e sarcastica dico una stupidaggine:

Forse dovrebbe leggere al distributore i suoi diritti”

La battuta fa effetto e James sorride in quel modo che mi piace tanto. Guardami ancora amore... Sono qua. Sono viva.

Divertente” mi risponde invece fingendosi risentito.

Cerco di allungare la nostra conversazione. E facendo ancora finta di non conoscerlo, dico:

Posso dirle un segreto?

Mi guarda con aria interrogativa. Poi il suo viso si apre in un sorriso caldo, uno di quelli belli che solo la sua faccia da schiaffi riesce a far risplendere e mi risponde:

Faccia pure”

E ora cosa gli dico? Non posso dirgli se si ricorda dell'Isola, del fatto che siamo stati assieme. Non so come sono le regole nel Paradiso delle Vite Spezzate.

Improvviso ancora e indicando la macchinetta dico:

Se stacca la spina, e poi la ricollega… la barretta cadrà giù”

Il suo sguardo da sfacciato si trasforma in incredulo, come quello di un bambino che quasi non crede sia arrivato il momento di poter fare il bagno al mare.

"Dice davvero?" ribatte ancora. Non sa che mi spezza il cuore ogni qualvolta i suoi occhi si puntano sui miei e non mi riconosce.

Ma sento che devo fare lo stesso. Sento che anche io non devo sapere.

Sorrido e incrociando le braccia replico:

Sì. E tecnicamente è legale.”

Nel volto di James si dipinge un'aria tra il furbo e il divertito. Dio! Io quell'espressione la conosco bene. Ed è di questo e di altre mille cose che mi sono innamorata.

"Proviamoci!" dice chinando e staccando la spina. Quando lo fa le luci attorno si spengono e noi rimaniamo nella penombra. Lo vedo sollevare lo sguardo e dire un poco convinto:

"Ops!"

Nello stesso momento la barretta cade. Mi allungo a prenderla e dico:

"Ha funzionato!" e gliela porgo.

Le nostre mani si toccano. Sento il cuore battermi e lui mi guarda spaventato.

L’ha sentito anche lei?”

Fingo di non sapere di cosa parla e cercando di essere naturale, senza riuscirci, dico:

Dovremmo prenderci un caffè qualche volta”

Lui mi sta per rispondere.

Ma qualche cosa non deve aver funzionato nel Paradiso delle Vite Spezzate.

MI sento scuotere e vengo trascinata via, come risucchiata in un vortice, come se stessi di nuovo cadendo in quel buco nero.

Ed è di nuovo dolore.


JULIET!

James?

"Juliet!"

Sono di nuovo spezzata e sento che non sono morta, per la seconda volta. Devo aver perso conoscenza. Ma so che se quella bomba fosse scoppiata e non fosse successo nulla io, ora, non sarei tra le braccia di James e lui non potrebbe essermi vicino.

"James!" sorrido.

Juliet… Juliet, sono io. Sono io, piccola. Ti tengo. Ti tengo, piccola”

Sta piangendo. Mi fa male sentirlo piangere. Sorrido e quasi di riflesso ripeto l'ultima delle cose che ho detto nel Paradiso delle Vite Spezzate:

Dovremmo prenderci un caffè qualche volta”

Sorridiamo. Io mi aggrappo a lui. Sento che la vita se ne sta andando. Ma io devo ancora fare due cose. Accarezzo il viso di James e piano gli dico:

"Baciami. Ti prego, baciami!"

Lo fa. E io rispondo al bacio. Sorrido.

Devo dirgli che ha funzionato e che lo so. Quello che ho visto esiste davvero. C'è ancora una possibilità per noi. Il mondo ce la concederà. O il Paradiso... Non lo so. Ma so che davanti ad un distributore sconosciuto, in un luogo sconosciuto, in un anno imprecisato ci rincontreremo. E stavolta sarà per sempre.

"Ti devo dire una cosa molto importante" pigolo io. E anche quel piccolo sussurro mi costa fatica.

Tutto diventa scuro.

Stavolta sto morendo. Il cuore sta cedendo e non batte regolare. Il sangue sta smettendo di confluire al cervello. Ma non mi sento triste.

Lo sto guardando negli occhi. Voglio che James sia l'ultima cosa che riuscirò a vedere. Perché ora so. So che se quel bunker non è stato costruito io non verrò su quest'Isola.

Io vivrò tranquilla. Io lavorerò in quell'ospedale. Io incontrerò James. E se non sarà ora... Lo amerò per sempre allora, quando il nostro momento sarà arrivato.

Voglio dirglielo e sto per farlo.

Ma tutto è buio.

Troppo buio.

E dove sono ora gli occhi di James non ci sono più.

Ma non dovrò aspettare molto per vederli di nuovo.




Quasi penso che sia impossibile.

Forse, ora che lei non c'è più, ora che ho stretto il suo corpo spezzato tra le mie braccia e che ho avuto appena il tempo per un piccolo bacio e nemmeno per dirle addio, ho bisogno di sentire qualcuno che mi dica quella cosa importante che Juliet non ha potuto dirmi.

Ricordo ancora la volta che trovammo i cadaveri di Carl e Danielle, sepolti sotto poca terra. Lui li aveva sentiti. Lui sapeva.

Mi volto e cerco Miles. Lui può dirmi che cosa Juliet avesse di tanto importante da riferirmi.

"Dimmi che cosa aveva di importante da dire!" lo imploro.

Si avvicina a Juliet. Le sta vicino a lungo. Ho quasi paura che nemmeno lui me lo possa dire.

Poi Miles si avvicina, mi guarda e mi dice...


"HA FUNZIONATO!"



   
 
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