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Autore: nausicaaa    26/03/2011    5 recensioni
Piccola one- shot che mi è venuta in mente riguardando la 3x07!non vi anticipo niente... finale a sorpresa! Pairing a piacimento...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 19.30! Il turno della squadra è finito tre ore fa, mentre io come al solito sono rimasta inchiodata con gli straordinari! Detesto essere il capo in questi momenti. Poi i miei fratelli si domandano come mai non ho una vita privata. Vorrei vedere loro.

Raccolgo le mie cose, non vedo l’ora di andarmene, persino Jane si è arreso un’ora fa e se n’è andato a casa rassegnato.  “Lisbon, perdonami ma la mia resistenza ha un limite. Anche tormentarti diventa noioso dopo un po’. Me ne vado a casa! Cerca di non diventare un tutt’uno con quella scrivania!”
queste sono state le sue esatte parole.

 Non sia mai che gli sia passato per la testa di aiutarmi con le scartoffie! Figuriamoci!

Mi avvio verso il parcheggio sotterraneo ed  ho come l’impressione di essere seguita… anzi direi che non è un’impressione, una voce mi chiama con insistenza.
“Agente Teresa Lisbon?”

Un uomo alto, sulla cinquantina, vestito di tutto punto, con uno strano cappello attira la mia attenzione. Sembra un maggiordomo di Buckingham Palace.

“Lei chi è?”

“Signorina Lisbon mi perdoni se l’ho spaventata, sono Marcus Krohn, ho l’onore di essere il suo autista.”

“Prego?”

“Sarò il suo autista per una serata signorina.”

“Cos’è uno scherzo? Se è uno scherzo di Jane fa prima a dirmelo subito.”

“Signorina Lisbon mi perdoni, ma non so chi sia questo Jane.”

Sembra sincero. Ma tutta la faccenda è comunque molto strana.

“Signor Krohn immagino lei abbia tutte le migliori intenzioni ma sinceramente non credo di potermi fidare di lei se non mi dà qualche informazione in più.”

“Sono desolato signorina, ma temo di non poterle dare ulteriori spiegazioni, la invito a seguirmi sulla Limousine.”

Limousine? Inizio a pensare che quest’uomo sia pericoloso. Magari è un maniaco.

“Ok signor Krohn, le dico che sono armata e sono un agente ben addestrato quindi le conviene dirmi la verità o l’arresto per molestie.”

“Come? No la prego, niente armi. Davvero sono qui solo in veste d’autista, non sono un pazzo. Può portare con sé la pistola se la fa sentire più al sicuro.”

Il pover uomo mi sembra terrorizzato. Forse è sincero, e la mia curiosità inizia a salire. Decido di rischiare.

“D’accordo signor Krohn, la seguirò ma porterò con me la pistola. Non ho niente contro di lei ma sa è sempre meglio essere prudenti.”

Detto questo il mio “autista” mi fa strada verso la Limousine accostata all’ingresso del CBI.
La macchina è veramente lussuosa ed enorme per una sola persona, a dire il vero non ero mai salita su una Limousine. Dopo una ventina di minuti arriviamo all’aeroporto di Sacramento. Alt. Questo non va bene.

“Ehi signor Krohn cosa ci facciamo qui?”

Cerco di attirare l’attenzione dell’autista.

“Oh non si preoccupi Teresa, non ho intenzione di imbarcarla su un volo.”

“Meno male.”

Sono sempre più curiosa. Se non è uno degli scherzi di quell’idiota di Jane cosa sta succedendo?
La macchina si avvia verso un hangar dove sono posteggiati i jet privati in attesa di decollo. Accostiamo di fianco a uno di questi jet.

“Teresa il mio compito è finito. La invito a salire su quel jet, dove riceverà ulteriori indicazioni.”

“Cos’è un sequestro? Non ci penso minimamente. O mi dice cosa sta succedendo o non ci metto piede.”

“la prego Teresa si fidi di me, così mi farà licenziare.”

Decido di fidarmi, in fondo il povero signor Krohn sembra veramente spaventato.

Decido di salire sul jet privato. Anche il jet al suo interno è molto lussuoso. Sedili in pelle, arredamento in legno pregiato, tappetti persiani e oh mio Dio! Un enorme orso di pelliccia scuoiato appeso alla parete! Bleah!

La mia attenzione si posa poi su una piccola busta appoggiatasu un tavolino vicino al finestrino di destra. La apro in un secondo ormai la curiosità ha preso il sopravvento!

“Mia cara Teresa, scusa se ti ho fatto prelevare dall’ufficio in quel modo. Spero che Marcus ti abbia trattato come si deve e non ti abbia rivelato la mia identità altrimenti se la vedrà con me! Come vedi sei a bordo di uno dei miei fantastici jet privati. Ho voluto farti una piccola sorpresa, niente di particolare, so che non ami le cose troppo in grande.
Desidero illustrarti il programma della nostra serata:
Potrai farti un bel bagno caldo nell’idromassaggio che ho fatto installare sul jet, dopodiché in quella scatola bianca che si trova sul sedile di fronte al tavolino troverai un magnifico abito adatto a te, che desidero tu indossi. Nell’altra piccola scatola troverai dei gioielli. Desidererei indossassi anche quelli. Alle 20.45 in punto il jet si alzerà in volo e ti porterà dritta al mio isolotto privato al largo del pacifico, dove ti aspetto e dove ci aspetta una magnifica cena a base di crostacei, caviale e vini selezionati italiani. Dormiremo nella mia tenuta personale e domani mattina alle 10.30 ripartiremo alla volta di Sacramento, arriverai giusto in tempo per iniziare il tuo turno delle 12 al CBI.
A presto piccola,
W.M.”

Mashburn!!! Dovevo immaginarlo!!! Se questa è la sua idea di serata semplice non oso immaginare le sue cene “formali”. Spinta dalla curiosità apro la scatola contenente l’abito. È un abito di seta rosso, lungo fino ai piedi, con una profonda scollatura sulla schiena, impreziosito da rubini e altre pietre preziose lungo le lungo le spalline. È coordinato ad una piccola pochette rossa anch’essa e adornata da un rubino che sostituisce un normale bottone. Walter ha pensato anche alle scarpe.

Un paio di sandali color argento, piuttosto alti, con la fibbia dorata e il tacco tempestato di piccoli brillanti. Non voglio nemmeno pensare quanto possa valere tutto questo. Apro anche la scatola contenente i gioielli. Si tratta di una parure collana e orecchini in diamanti coordinati.

Cavolo. Devo dire che Walter avrà tanti difetti ma non si può definire tirchio. Non l’ho più visto da quella notte… il solo ricordo mi fa arrossire. Rileggo la lettera sorridendo. È davvero un presuntuoso non c’è che dire. Sento il cellulare squillare. Tutto questo mondo principesco mi aveva fatto dimenticare la realtà.
Sullo schermo lampeggia il nome di Patrick Jane.

“Jane dimmi.”

“Ehi Lisbon! Hai finito con quelle scartoffie inutili?”

“Non sono scartoffie inutili sono… lasciamo perdere… sì ho finito”

“Ti va di mangiare la tua pizza preferita da Alfredo? Ha riaperto sai? Ci sono appena passato davanti! Ci sono anche Risgby e Cho e forse vengono anche Van Pelt e O’comesichiama, il fidanzato posticcio insomma.”

“O’Laughlin Jane! Si chiama O’Laughlin!”

Non riesco a fare a meno di sorridere.

Guardo il bellissimo vestito di Walter, il suo bellissimo jet, i suoi bellissimi gioielli, penso alla sua cena in riva al mare a base di caviale, ostriche e quant’altro, alla sua lussuosa villa, alla sua personale isola da favola.

Non ho alcun dubbio.

I miei amici e la pizza ai peperoni di Alfredo vincono su tutta la linea.

“Ok Jane dammi una mezz’ora e son lì!”

“Mi raccomando puntuale! Ti aspettiamo!”

“Ok Jane a dopo!”

Abbandono il jet e chiamo un taxi. In mezzora esatta raggiungo gli altri che mi stanno aspettando davanti alla pizzeria. Jane mi fa cenno con la mano. Rispondo al saluto ed entriamo tutti insieme nel locale.

È una bellissima serata si mangia, si ride, si scherza, si parla di tutto tranne che di lavoro, io e Risgby facciamo a gara a chi mangia di più sotto lo sguardo sconcertato dei nostri amici.

Jane mi guarda esterrefatto:
“Lisbon lo sai che madre natura non potrà essere clemente con te in eterno vero? Vuoi ritrovarti a 50 anni con un sedere che assomiglia a una portaerei? Contieniti ti prego!”

La sua faccia e le sue parole fanno scoppiare tutti, me compresa, in una fragorosa risata, tanto che rischio di ingozzarmi con la mia pizza ai peperoni. Mentre siamo intenti a divertirci il suono del mio cellulare interrompe la conversazione.

“Scusate torno subito.”

Vado all’esterno del locale. Posso immaginare di chi si tratta.

“Pronto?”

“Teresa! Ma dove sei?”

“Ciao Walter! In pizzeria perché?”

“Come in pizzeria! Dovresti essere qui con me! E’arrivato il mio jet senza te a bordo!”

“Oh sì scusa, ti avrei avvisato… avevo già preso un impegno e così…”

Mentre parlo mi accorgo con la coda dell’occhio che quel ficcanaso del mio consulente sta origliando da dietro la porta.

“Ascolta ora devo proprio andare! Ci sentiamo ok? Ciao!”

“Ma…”

Il povero Mashburn non ha potuto finire la frase.

“Jane vieni fuori da lì ti vedo sai!”

“Mashburn eh? Tu non avevi un altro impegno! Hai bidonato Walter per uscire con noi! Sono quasi commosso… cosa ha fatto di tanto orribile da meritarsi di essere scaricato? Non dirmi che ha cercato di sedurti con del cibo!”

Lo guardo di sottecchi.

“Non ci credo! Magari ti ha fatto anche qualche regalo! Dei gioielli scommetto!”

Lo odio.

“Anche un abito da sera? Che dilettante.”

“Non sono affari tuoi Jane. Su dai, rientriamo.”

“Ok, ok signorina Lisbon, per stasera ti ho torturata abbastanza. Toglimi una curiosità… ti ha regalato una collana vero?”

“Sei esasperante! Sì! Una collana di diamanti! Ma l’ho rifiutata!”

“E perché?”

“Jane e me lo domandi? Perché non erano smeraldi, ovvio”.

Detto questo rientro in pizzeria lasciando per una volta il mio consulente senza parole.



Angolo autrice: è un po' una cavolata... come vedete non c'è né Jisbon né Lishburn o come si dice... recensite recensite!!!
  
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