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Autore: Juniper Fox    28/03/2011    6 recensioni
[Storia classificatasi terza al "One week - Queen contest" indetto da zuzallove sul forum di EFP]
Quando Draco entrò in quella che una volta era stata la sua camera, non riuscì a fermare un moto di malinconia.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Queen Contest

Nick: Gigettina
Titolo: Draco Requiem [Il Requiem di Draco]
Rating: Verde
Generi: Introspettivo, Nonsense, Malinconico
Avvertimenti: Oneshot
Citazione scelta: 14- And if God is willing we will meet again someday. (Barcelona – Freddie Mercury&Monserrat Caballe)  / 22 - Who dares to love forever? (Who wants to live forever)
Introduzione: Quando Draco entrò in quella che una volta era stata la sua camera, non riuscì a fermare un moto di malinconia.
NdA:Le parole in latino sono state prese dal Requiem di Mozart, che personalmente adoro. Per il resto, non c’è molto da dire. Draco torna a Malfoy Manor dopo tanto tempo: la guerra è finita e lui è sposato e ha una nuova vita. Qui è come se facesse un tuffo nel passato, e nella sua stanza trova oggetti che in un certo senso appartengono ad un’altra vita. Spero ti piaccia.
 


Draco Requiem
 




Nella stanza buia regnava un silenzio assordante.

Tutto sembrava come addormentato, in attesa di qualcosa che avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi. Forse era una speranza vana,  un desiderio una volta riposto con cura in un cassetto e successivamente abbandonato per cause sconosciute.

Quella camera un tempo splendente e viva ormai sembrava una landa desolata, un cimitero di oggetti e polvere che non sarebbero mai più stati toccati.

Lo scorrere del tempo era sempre stato scandito da rintocchi profondi e precisi, la cui funzione era accompagnare i presenti nel susseguirsi dei giorni. Purtroppo, con l’allontanamento di tutti gli abitanti della villa, il residuo di magia che teneva in vita l’antico orologio centenario si era disperso nell’aria, gettando il luogo in un riposo eterno e pacifico.
 

Quando Draco entrò in quella che una volta era stata la sua camera, non riuscì a fermare un moto di malinconia.

Gli anni erano passati fin troppo in fretta, avevano cambiato le persone e la storia. Com’era possibile che quel luogo fosse rimasto lo stesso di sempre?

Gli oggetti hanno il potere di sopravvivere allo scorrere del tempo, rimanendo immutati e raccontando qualcosa di un passato sempre troppo lontano.

I suoi occhi non ebbero problemi ad adattarsi all’oscurità, poiché questa era stata un tratto distintivo della sua anima.

Avanzando lentamente verso la finestra ripensò alla sua giovinezza, al suo passato.

Non vi erano più Blaise e Pansy accanto a lui, adesso, eppure la loro presenza impregnava la stanza in un modo quasi soffocante.

Senza l’aiuto della bacchetta scostò un poco le pesanti tende che oscuravano l’ambiente, e un raggio di luce si fece strada all’interno di quel piccolo antro.

Di nuovo, la malinconia per tutto ciò che era stato perduto e per le promesse non mantenute si fecero vive nel suo cuore.

Ora poteva distinguere chiaramente gli oggetti appartenuti ai suoi amici, chiedendosi come mai non li avessero mai voluti indietro.

Forse, pensò, sapevano che li avrebbe abbandonati e avevano deciso di infliggergli una giusta pena nel lasciare che i ricordi gli lacerassero l’anima.

La scrivania era occupata da libri aperti di pozioni e da fialette con contenuti ormai secchi, perché Draco aveva sempre amato quella materia e d’estate passava ore chino sui suoi esperimenti. Era sempre pronto a dimostrare di essere il migliore, in quel campo, ed essendo ambizioso voleva trovare un lavoro che gratificasse i suoi impegni.

Il letto era ancora sfatto e le coperte pendevano da una parte, segno che Pansy si era coricata su un lato come da abitudine, appallottolando il cuscino per stare più comoda e lamentandosi del silenzio in cui la stanza era immersa. Era sempre stata particolare, Pansy. Un fiore sbocciato tra mille spine – non che lei ne fosse priva, comunque.

Ricordava che un giorno si era presentata a casa sua con un grammofono, perché così avrebbero avuto un sottofondo durante le lunghe ore di mute conversazioni. Lui e Blaise erano rimasti a bocca aperta quando la mora aveva acceso per la prima volta quel suo nuovo oggetto: di tutte le musiche che avrebbe potuto scegliere, lei aveva optato per un Requiem.

Chiudendo gli occhi e rimanendo in religioso silenzio, Draco poteva sentire le note preferite di Pansy forti e chiare.


Quantus tremor est futurus, quando judex est venturus, cuncta stricte discussurus.


Ogni volta che ascoltava la Messa, Draco si chiedeva cosa ci trovasse in quelle strofe incomprensibili. Blaise allora si limitava a dirgli di ascoltare con attenzione, lasciandosi poi trasportare dalla musica crescente.

Ci aveva messo del tempo a capire quale messaggio grottesco e sublime voleva comunicare l’autore. Le voci e le note si mischiavano producendo una tensione che gli faceva vibrare l’anima.

Riaprendo gli occhi, notò delle bottiglie aperte rovesciate sul pavimento, dove era solito sedersi Blaise. Teneva sempre un calice tra le mani, bagnandosi le labbra appena prima di parlare.

Tra loro era forse il più composto e il più schivo, ma con Pansy riusciva a lasciarsi andare a lunghe conversazioni sull’arte, altra sua passione.

Difatti, un dipinto raffigurante il Giudizio Universale era aperto sul tappeto, e Draco per qualche istante pensò che le figure lo stessero osservando.


Quid sum miser tunc dicturus, quem patronum rogaturus, cum vix justus sit securus?


Aveva sbagliato tutto. Li aveva traditi e abbandonati. Cos’avrebbe detto al momento del Giudizio? Aveva sempre agito egoisticamente, e nemmeno con gli anni era riuscito a cambiare. Si domandò se sarebbe stato un uomo diverso, con Pansy e Blaise ancora al suo fianco.  

Poteva immaginare l’espressione divertita di quella che un tempo era stata la sua amante, avrebbe piegato la testa di lato e lo avrebbe guardato dritto negli occhi: «Chi osa amare per sempre, Draco? Forse qualcuno riesce, ma non tu. Tu non ami». Il suo tono sarebbe stato serio, perché su certe cose Pansy non scherzava mai, e sicuramente avrebbe avuto ragione. Il cinismo era uno dei suoi vizi.

Blaise si sarebbe limitato a guardare un punto lontano dell’orizzonte citando la massima del giorno e sorseggiando nuovamente del vino. Probabilmente, alle risposte silenziose che sarebbero arrivate, avrebbe giudicato consono offrire da bere anche a loro.


Confutatis maledictis, flammis acribus addictis, voca me cum benedictis.


Sì, si sarebbero appoggiati l’uno all’altro ad ammirare un tramonto tinto di sangue.

Non avrebbero mai inneggiato alla vita, loro.

Forse, dopotutto, il suo futuro sarebbe potuto essere diverso, ma è inutile piangersi addosso.

Con un gesto secco richiuse le tende, tornando ad immergersi nel buio. La malinconia non era un sentimento per lui.

Perché se Dio vorrà ci incontreremo di nuovo, un giorno…






3° Classificata: Gigettina 
Totale punti: 47/50 
“Draco Requiem” 
-Grammatica e sintassi: 9/10
 
Allora, la tua grammatica è sostanzialmente ottima. Ho riscontrato solo questi errori: “questa era stato un tratto distintivo della sua anima.” Dovrebbe essere “questa era stata”. “Ora poteva distinguere chiaramente gli oggetti appartenuti ai suoi amici, chiedendosi come mai non li avessero mai voluto” Stessa cosa di prima, dovrebbe essere “voluti”. “Giudizio Universale”, inoltre, va con le iniziali maiuscole! Infine, se non ho contato male, mancano due virgole. Ti ho tolto in tutto un punto, perché i primi due sono sicuramente errori di distrazione e perché la tua grammatica resta comunque ottima :) 
-Lessico e stile: 10/10 
Mi è piaciuto molto il tuo stile, e il tuo lessico era adeguato ad ogni occasione. Quasi forbito, ma non arzigogolato. Il tuo stile era una via di mezzo fra quelli troppo carichi di cui leggo spesso e quelli troppo impoveriti, costituiti esclusivamente da periodi brevi e secchi. Frasi complesse ma non troppo altisonanti, lunghe ma non prolisse. Ottimo, punteggio pieno! 
-Caratterizzazione dei personaggi 10/10 
Draco è Draco, non c’è ombra di dubbio. Perfettamente IC, caratterizzato, focalizzato e tutto il resto. Perfetta esplicazione dei motivi che lo spingono a provare tale nostalgia, perfetto nel suo essere vigliacco e arrendevole in ogni situazione. E’ un Draco che non combatte… Ottimo lavoro, davvero! 
-Originalità: 9/10 
C’è solo un piccolo clichè, in questa fanfiction: Draco e Blaise come amici per la pelle e Draco e Pansy amanti. La seconda è canon, okay, ma della prima non possiamo essere del tutto certi. Per quello che ci dice la Row, erano Tiger e Goyle i veri amici di Draco, mentre qui non vengono nemmeno citati L Nel complesso, comunque, un ottimo risultato. Mi hai fatto vedere un Draco non banalizzato, non forzato, perfettamente inserito nel contesto di questa fic. 
-Punti bonus per l'inserimento della citazione: 5/5 
Se la seconda è inserita bene, la prima lo è ancor di più. Chi osa amare per sempre? Pansy sembra dirlo davvero, non sembra nemmeno che sia il pezzo di una canzone. Ti giuro, per un attimo ho fatto fatica a ricordarmi che veniva da Who wants to live forever xD Perfetta, davvero! Punteggio pieno! 
-Gradimento personale: 4/5 
Devo dirtelo. Nonostante questa fic mi sia piaciuta molto, non mi è piaciuto il discorso religioso che vi gira intorno. Secondo me, in Harry Potter, il tema religioso c’entra ben poco, e leggendo i libri ebbi l’impressione che i personaggi neppure sapessero cosa fosse Dio; Il fatto che Draco, un Purosangue, parli addirittura di Giudizio Universale mi ha lasciata un po’ perplessa. Nonostante questo, la fic mi è piaciuta molto e ti ho penalizzato questo parametro poco J Inoltre, non per essere parziale, ma Draco è il mio personaggio preferito xD Nel complesso, un lavoro ottimo, mi ha strappato un sospiro!


Ci tenevo a precisare che nella mia visione la religione non c'entra con HP, è semplicemente un escamotage per legare il Requiem alla passione di Blaise per l'arte (mi sembrava azzeccato inserire il Giudizio Universale).
B.
   
 
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