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Autore: MerahKegilaannya    29/03/2011    5 recensioni
Salve!! ed ecco a voi il prequel di "the mesh of nirvana" che mi hanno richiesto a gran voce°_° assurdo lo so... comunque sono troppo innamorata di questi due per abbandonarli a loro stessi ù.ù ed ora ecco a voi un assaggino!
-Un delicato cozzare di labbra, qualcosa di talmente dolce da fare sciogliere tutti i residui capricciosi nel diciassettenne –come un panetto di burro dolcificato e inzuccherato, dimenticato sotto il sole d’agosto dai bambini troppo occupati a leccarsi le dita sporche di dolci granellini bianchi - poi solo le mani che scostavano stoffa che accarezzavano smaniosamente, morsi e baci famelici, e poi Luke che come al suo solito urlava e strepitava per “avere il comando” Cody qualche volta glielo permetteva, permetteva qualche volta al suo piccolo amante di fare tutto da solo e di farlo impazzire… si ma solo qualche volta.-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The mesh of Nirvana '
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 WARNING:  la storia che vi apprestate a leggere è un prequel di un'altra shoot che trovate qui ---->(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=668533&i=1) e che vi consiglio di leggere... o probabilmente potreste confondervi! ù.ù

The mesh of Nirvana

-before the house-


La lingua  che –anche troppo esperta- ricerca spasmodicamente la gemella fra le labbra dell’altro, l’imbarazzante dislivello di altezza colmato momentaneamente da due gambe lunghe, pallide, sottili e deliziosamente nude incrociate dietro la schiena dell’altro  “ragazzo” o meglio del suo ragazzo.
Luke amava quando Cody si compostava così.
Per questo godeva enormemente a farlo ingelosire in quella maniera esagerata e poi essere rimproverato in quel modo adorabile, le mani enormi di Cody litigavano puerili con i bottoncini microscopici della sua camicia azzurra e quando sull’orlo di una crisi isterica li strappava dalle asole brutalmente, Luke non pensava al costo esorbitante di quel capo firmato, non pensava alle occhiatacce di sua madre che probabilmente lo avrebbe avviluppato tra le sue spire di rimprovero dall’alto dei suoi tacchi dodici di vernice rossa, non pensava a come avrebbe scrutato con quei suoi occhi verdi, paragonabili a quelli di un serpente, a come mordendosi le labbra carnose si sarebbe aggiustata i riccioli rosso sangue e come sbattendosi la porta di casa alle spalle infinitamente triste per il fatto non poter avere nipotini –che proprio non gli andava giù-, ma comunque felice perchè suo figlio le aveva appena regalato l’ispirazione per il suo nuovo romanzo rosa-a volte i lividi rossi che Luke mostrava spavaldo sul collo erano decisamente un toccasana per la sua ispirazione leggermente marcescente -.
 
 
Luke era gravemente dipendente dalla consistenza a volte setosa a volte leggermente pagliosa dei capelli biondo miele di Cody, del suo bagnoschiuma alle more e della delicatezza impalpabile che gli riservava in ogni momento, perfino quando arrabbiato –con il volto scandalosamente arrossato- lo sbatteva contro qualche muro e come da copione i pantaloni volavano chissà dove, le mani che si allacciavano nervosamente e la dolcezza di quel singolo bacio che gli scoccava sulle labbra prima di cominciare a muoversi dentro di lui.
 
Luke considerava Cody la sua droga, non c’era niente di peggio dell’astinenza per lui.
Non riusciva a sopportare quando a volte il sabato sera seduti ad un tavolino bianco del suo sushi-bar preferito qualche ragazza, anzi qualche oca giuliva si avvicinava leggermente rossa dall’imbarazzo per parlare con l’uno o con l’altro credendoli due amici in cerca di compagnia… Luke allora soppesava cautamente la velocità con la quale la sciacquetta di turno si avvicinava ondeggiando sui suoi tacchi strasferici, o a volte più modesti, quando la creatura aliena incominciava ad abbassarsi la maglietta o il vestito per lasciare “casualmente” ben in vista la scollatura generosa, Luke tremendamente sadico si avvicinava al fidanzato e catturandolo per il colletto della camicia gli scoccava un “casto e innocente” bacio sulle labbra, lasciandolo stordito e intontito finche riappropiatosi della ragione non  lo trascinava imperiosamente in bagno… e poi  il ninfomane era sempre e solo lui vero? Ingrato!
 
***
 
Luke odiava profondamente le domeniche a casa Praebant, a cui doveva inevitabilmente partecipare tutte le settimane e in cui si comportava da etero convinto in modo ineccepibile,   Kellie lo invitava puntualmente e puntualmente lo accoglieva con un vestitino succinto, o in accappatoio scusandosi per la sua totale impresentabilità, Luke le baciava le guance e puntualmente la lasciava leggermente sconvolta per il rifiuto dopo aver passato ore ad imbottirsi il reggiseno e altrettante ore ad incipriarsi e truccarsi in quel modo talmente volgare , -probabilmente si aspettava una sorta di stupro lì sul tappeto dell’ingresso- .
 
La signora e il signor Praebant passavano la maggior parte del  pranzo e del resto della giornata a fantasticare sul momento –abbastanza vicino, considerando quanto spesso andava a casa loro-in cui Luke avrebbe chiesto in ginocchio la mano di Kellie e su quanto sarebbero stati belli i loro nipotini – visti i genitori gli occhi azzurri erano assicurati!-  , peccato non si accorgessero di quegli sguardi complici che silenti volteggiavano sulla tavola, un paio di enormi occhi blu cercavano un paio di occhi azzurro cielo che ardevano di desiderio, le mani che avrebbero tanto voluto stringersi, lì, liberamente, ma sapevano quanto poco fattibile fosse , allora si stringevano  sotto la tovaglia, Luke piantava le unghia nella carne del fidanzato e sussurrava all’orecchio dell’amante che prima o poi gliel’avrebbe dovuta fare pagare, decisamente molto, molto cara, per tutte quelle domeniche!
 
 
 
Luke giurava odio eterno, spergiurava di non presentarsi mai più a casa Praebant, prometteva più a se stesso che a Cody di tarpare le ali a quella relazione decisamente scomoda –in realtà non  ci credeva neanche lui-,  Cody lo stava ad ascoltare, le spalle contro le piastrelle gelide del bagno, un braccio abbandonato sul lavandino  gli occhi –quegli occhi , così dannatamente perforanti- fissi sulle sue labbra, le mani che scostano dal volto di porcellana qualche ciuffo di onice ribelle e che capricciose vanno ad accarezzare le labbra socchiuse in un broncio puerile e poi quel tanto aspettato, agognatissimo primo bacio.
 
Un delicato cozzare di labbra, qualcosa di talmente dolce da fare sciogliere tutti i residui capricciosi nel diciassettenne  –come un panetto di burro dolcificato e inzuccherato,  dimenticato sotto il sole d’agosto dai bambini troppo occupati a leccarsi le dita sporche di dolci granellini bianchi -  poi solo le mani che scostavano stoffa che accarezzavano smaniosamente, morsi e baci famelici, e poi Luke che come al suo solito urlava e strepitava per “avere il comando” Cody qualche volta glielo permetteva, permetteva qualche volta al suo piccolo amante di fare tutto da solo e di farlo impazzire… si ma solo qualche volta.
Tutte le altre volte lo bloccava in quella gabbia fatta di carne solcata da goccioline traslucide di sudore, braccia che imprigionavano e l’imprigionato che si riduceva supplice a elemosinare quell’affetto tanto agognato da far male, a pregare per quei baci, per quelle mani sul corpo e a quei denti che dispettosi martoriavano il collo eburneo.
 
I bagni pubblici, quelli dei ristoranti, gli spogliatoi della palestra e della piscina che frequentava Luke, a volte qualche camera di hotel, tende da campeggio e letti prestati da amici,
 il bagno dei Praebant, quello della casa  di Luke con la madre che sparecchiando la tavola prendeva appunti mentali  sull’ incontro romantico di suo figlio e che quando uscivano gli rivolgeva un sorriso abbacinante e con tutta la calma possibile e immaginabile rivolgeva ai due piccioncini sempre la stessa solita frase,
- ragazzi… tranquilli non ho messo telecamere! Potete anche usare il letto… il lavandino è talmente scomodo, badate parlo per esperienza!
,
Tutte le notti – o per meglio dire le ore d’amore- di Luke e Cody si consumavano un po’ all’addiaccio, dove li portava la situazione, una cosa non del tutto normale in effetti, e nemmeno molto piacevole… anche se in quei momenti l’unica cosa che interessava i due era una superficie fissa e solida.
 
Dopo aver fatto sesso selvaggio sul lavandino del bagno di Luke, Cody aveva preso una decisione drastica e mentre sorseggiava una tazza di caffè accanto il suo piccolo delfino aveva borbottato più a se stesso che al fidanzato fra  una frase sconclusionata e l’altra.
 - io voglio fare sesso con te. ..
- nessuna novità fino adesso
- zitta vecchia zitella impudente … ecco, io vorrei farlo in un letto… nel nostro letto…
- non ti seguo, cosa mi stai proponendo ?
- io… io ho affittato una casa… è praticamente appiccicata alla piscina… vuoi …
 
Cody decise di interpretare come una risposta affermativa il saltellamento incontrollato ed eccitato di Luke che lanciando urletti striduli aveva circumnavigato il tavolino ovale per andare a scoccargi un bacio sulle labbra, alcune mamme avevano coperto gli occhi ai figli alcune vecchiette leggermente scandalizzate e incredule commentavano sottovoce quel bacio blasfemo, peccato che il cozzarsi improvviso dei fianchi di Luke contro il bacino di Cody avesse fatto spuntare un erezione scomoda e causa del sistematico deflusso di sangue e ossigenazione del cervello a favore della migrazione nei paesi bassi,nessuno dei due si era accorto di  un agente che tutto impettito gli aveva ticchettato nervosamente una spalla, quando si erano finalmente separati l’agente che aveva un naso che assomigliava notevolmente ad un peperone rinsecchito li squadrava dall’alto fino al basso della loro posizione per la quale stavano accovacciati in due su una sedia, l’agente peperone si era pettinato i baffi marroncino senape  con le dita e aveva incominciato a borbottare funesto…
… peccato che Cody e Luke fossero troppo occupati ad artigliarsi le mani e a scambiarsi occhiate liquefacenti per ascoltare anche solo più di un istante  l'agente peperone che gli rifilava una ramanzina –di qui nessuno dei due avrebbe ricordato neanche una parola tre minuti dopo- sul pudore da osservare nei luoghi pubblici.
 
 NDA
salve a tutte ragazzuole mie=) 
sono ritornata con questi due dopo essere rimasta un pò scioccata a causa dei vostri commenti, delle trente (trenta!!) persone che hanno messo tra le ricordate e le preferite <3.<3
Per chi non lo avesse capito (e se così è stato, è solo colpa mia ) La mammà di luke è single e sa tutto sull'omosessualità del figlioletto e conosce perfino il suo fidanzato XD credo che nella prossima storia gli darò uun pò più di spessore.. come potrebbe essere cresciuto luke senza una madre così? seconde me bravo, pacato, timido e pavido ò.ò a quel punto la storia non sarebbe più interessante (-.-" si certo... perchè lo è ora?)
spero vi sia piaciuto... e se è così lasciatemi un commentino!
a presto con un sequel(cosa succede dopo che anche i genitori di cody-kellie compresa- hanno scoperto gli altarini??? ci vediamo con "after the discovery" )

kiss kiss kikù <3

   
 
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