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Autore: suni    29/03/2011    14 recensioni
Dapprima un urlo corale immondo, di un’acutezza agghiacciante che sfondava i timpani, provenne violento dallo strano vagone di coda. Poi quello tremò, ondeggiò, sobbalzò sui binari ed infine vomitò sulla pensilina di Hogsmeade un fiume di fanciulle urlanti che, dopo un momento di isteria e balzelli scomposti sul posto, caricò con furia di centauri imbizzarriti. La pensilina tremò quasi ci fosse stato un terremoto e Sirius si ghiacciò sul posto sgranando gli occhi con incredulità assoluta, inerme davanti a quell’aggressione bella e buona a danno della sua persona.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Aggiornamento lampo. Finché ce n'è (tempo), meglio approfittare.

Colgo l'occasione della nuova pubblicazione per ringraziare
LadyMorgan dell'aver posto una domanda che vado a riproporvi qui, citando testualmente.
C'è da chiedersi ora perché debbano tutte, necessariamente, innamorarsi (...) del povero Pad (…)”.
In effetti, nella mia testa questo quesito non ha nemmeno trovato formulazione, perché la risposta in realtà è il motore di tutta la storia.
Si innamorano tutte di lui perché, come da titolo, sono le sue Mary Sue. Sono ispirate e riprese dalle dozzine e dozzine di Mary Sue che io, incallita e sbrodolante ammiratrice del Pad, ho tollerato e sopportato stoicamente nelle tante storie sparpagliate per il fandom dedicate alla trama “Sirius-ragazzaX-folle amore”. Sono le Mary Sue di Sirius, e pertanto la loro presenza ad Hogwarts è funzionale unicamente all'innamorarsi di lui – che poi in genere è proprio la cosa che succede in quel genere di storie: una tizia appare nella Scuola come un fungo e serve unicamente alla love story con Padfoot.
E adesso, avanti col capitolo.




VI. La presunta Veela


I Marauders se la svignarono dall'Infermeria alla chetichella. Bastò arrivare in fondo al corridoio, comunque, perché almeno Peter e James si riprendessero dallo shock appena subito: il primo prese a vagheggiare sul pranzo che li aspettava ancora in Sala Grande, se si sbrigavano e se nessun'altra pazza furiosa si metteva di traverso al loro cammino, e il secondo si accigliò pensoso, concentrato, tallonandolo. Remus continuava a tirarsi dietro Sirius per il braccio come se fosse stato un bimbetto di cinque anni: non l'aveva mai visto in quello stato in sei anni di scuola, nemmeno quando sua madre gli aveva mandato quella Strillettera dopo lo smistamento a Griffyndor.
Un momento, un momento!” esplose infine James, frenando bruscamente. “Siamo pazzi! Noi non possiamo andare in Sala Grande!”
Perché mai?” lo rimbeccò Peter disperato.
James sgranò enfaticamente gli occhi, voltandosi verso Remus.
La quinta Casa!” affermò con un cenno eloquente in direzione di Sirius.
Ma certo, constatò il licantropo con un sospiro. In Sala Grande avrebbero trovato tutte le Pussyrose riunite, pronte e decise per qualche oscura ragione a marciare su Sirius e abusare di lui nelle peggiori maniere. C'erano anche quelle tre Riddle orribili – rabbrividì.
No. Non avrebbe permesso che aggredissero di nuovo il suo amico, stabilì deciso.
Sirius, accanto a lui, aveva raggiunto la stessa conclusione di James e si divincolava, tentando di arretrare.
Non ci voglio andare, in Sala Grande!” piagnucolò enfatico.
Stai calmo, Pad. Non ci andremo,” lo rassicurò Remus, bonario.
Il Pureblood annuì con un sospiro di sollievo. Dopo un attimo, però, il suo viso aristocratico si contorse in un'altra smorfia tragica, e anche vagamente deficiente.
Non potrò mai più nutrirmi!” gemette teatralmente. “Morirò di fame!” insistette, scuotendo la testa in un coreografico ondeggiare della sua fluente chioma corvina, che si mosse in un perfetto ventaglio di ciocche lucenti. Perché magari non era una Mary Sue, ok, ma non era neanche l'ultimo cesso della scuola.
Non dire cagate, Sis,” lo riprese James, pratico. “Andiamo a mangiare direttamente in cucina.”
Ma a tavola...” provò a protestare tristemente Peter.
Wormtail!” esclamò James indignato. “Un Marauder è in pericolo e tu pensi a star seduto a tavola?”
L'amico incassò la testa nelle spalle, mogio, e il quartetto cambiò rapidamente direzione cercando di non dare nell'occhio.
E se mi aspettassero lì?” sussurrò Sirius inquieto, scendendo le scale.
Sono arrivate ieri. Non possono aver già scoperto come arrivare nelle cucine,” obiettò ragionevolmente Remus, senza poter tuttavia trattenere una punta d'ansietà.
Fortunatamente, però, non si sbagliava. Ad aspettarli dabbasso c'erano soltanto i soliti, adorabilissimi Elfi Domestici, con i quali persino Sirius fu di una gentilezza inconsulta. I Marauders poterono quindi finalmente godersi una mezz'ora di pace, sparando amene minchiate mentre si strafogavano indecorosamente, tanto che alla fine del loro pasto improvvisato i sorrisi erano ritornati come al solito ad illuminare scanzonati le loro facce, e persino Sirius sembrava tornato in sé. Il suo volto riluceva di nuovo della consueta, inarrivabile bellezza, l'argento degli occhi rifulgeva liquido, le labbra si schiudevano con allegria sui denti bianchi che più bianchi non si può, nonostante la sua natura di Marauder scombinato lo portasse spesso a dimenticare di lavarli. Tutto normale, insomma.
Bene,” commento James battendosi la mano sulla pancia gonfia, una volta terminato il banchetto. “Cos'abbiamo nel pomeriggio?”
Difesa,” rispose Remus, che tra un'imboscata e l'altra delle meretrici aveva fatto in tempo ad imparare a memoria l'orario.
Sirius sgranò gli occhi.
Con chi?” mormorò.
Tutti e quattro si fissarono inquieti, colti dallo stesso orrendo sospetto – le Pussyrose! - poi Remus si affrettò a frugare nella borsa dei libri in cerca dell'orario. Se lo portò al viso con urgenza, lo scrutò nell'attesa trepidante degli altri tre e infine sospirò di sollievo.
Slytherin,” annunciò rallegrato.
Mai la notizia di dover passare due ore coi rivali era stata accolta da tanta genuina gioia. Tutti e quattro si sorrisero allegramente, con entusiasmo.
Meno male,” esclamò James gioiosamente.
Evvai!” fece addirittura Sirius, tutto contento, come se nella vita la sua massima aspirazione fosse stata trascorrere ogni minuto dalla giornata tra parenti che lo odiavano e strenui detrattori del suo stile di vita.
I Marauders fecero dunque il loro ingresso, compatti e ciarlieri, nell'aula di Difesa con l'aria di essere gli ospiti d'onore di un qualche grande evento. Nello scorgere i loro sorrisi generici rivolti a tutti i compagni – Black diede addirittura una pacca a Mulciber, passandogli accanto, con il rischio di farsi staccare una mano seduta stante – Severus Snape li scrutò sospettoso. Sicuramente ne stavano combinando una delle loro. Forse avevano in mente di far saltare per aria qualcosa durante la lezione, o chissà che altro piano strampalato.
Invece, con una sua certa sorpresa, in quelle due ore non accadde nulla. I quattro Griffyndor non aggredirono anima viva, non fecero inciampare nessuno Slytherin e non diedero nemmeno vita a qualcuno delle loro scenette da barzellettieri. Erano persino insolitamente attenti e sembravano davvero felici di essere lì. Severus si infastidì oltremodo, quando vide Lily lanciare in direzione di Potter un'occhiata di approvazione.
Che fosse un nuovo piano di quel testa vuota per conquistarla?
Decise che doveva tenerli d'occhio.


Quando uscirono dalla lezione, i nostri si erano definitivamente rilassati. James e Sirius stavano ritrovando il loro ritmo di sghignazzata continuativa, Peter aveva ripreso a sgranocchiare ininterrottamente qualche cosa e Remus stava riuscendo a smettere di digrignare i denti per qualunque rumore o movimento inatteso.
Quello che accadde dopo, perciò, nonostante i precedenti, li colse decisamente impreparati.
Successe varcando la soglia dell'aula, mentre uscivano. Poterono appena percepire una certa calca inconsueta in mezzo al corridoio, poi Peter, che era il primo del quartetto, partì a razzo facendosi largo a gomitate tra i compagni altrettanto esagitati.
Ma che gli prende?” esordì James, dal momento che era decisamente insolito vedere il loro pavido amico in un simile atteggiamento. Poi spinse lo sguardo nella direzione in cui si stava avviando, e si bollì il cervello anche a lui.
In mezzo al corridoio c'era la creatura più meravigliosa che mente umana potesse concepire. Era così bella, ma così bella che non c'erano parole per descriverla, ma le troveremo ugualmente.
Il suo corpo era perfettamente perfetto. La vita perfettamente sottile, gambe perfettamente slanciate in una abitino succinto – nonostante ad Hogwarts vigesse la regola di portare sempre la divisa -, natiche perfettamente sode e rotonde, seno perfetto e prosperoso, costretto nella generosa scollatura. Chiome dorate, seriche, luminose come dozzine di Lumos, labbra carnose e peccaminose, occhi azzurri che splendevano come fari di un porto, guance piene, rosate, invitanti. Tutto era perfettamente perfetto, e lei era perfetta. In poche parole: una figa da sbarco.
Se ne stava lì, come inconsapevole del fascino che emanava nonostante una mandria di studenti maschi pubescenti si stesse riempiendo di pubescenti mazzate a due metri da lei, contendendosi il privilegio di avvicinarla. Un dente rotto le tintinnò davanti ai piedi, schizzato fuori dalla bocca di uno dei pretendenti per una scazzottata. Ma lei niente, angelica e distaccata se ne passeggiava ignara ondeggiando sapientemente i fianchi.
Lily Evans, sbucata fuori dalla classe nel bel mezzo della rissa, scrutò disgustata quel panorama per niente edificante, cercando di trattenere qualcuno e provando a riportare l'ordine.
Ragazzi! Ehi! Ma insomma, calmatev... Potter!” sbottò indignata, vedendo James scagliare via un ragazzino più piccolo per poi calpestarne un altro al grido di “mia regina” con aria fanatica. “Che stai combinando? Dammi una mano invece di...” intimò irritata, cercando di agguantare la sua spalla.
Ma levati, specie di Poltergeist,” la snobbò lui senza nemmeno guardarla, tirando i capelli di Remus che, constatò inorridita la ragazza, stava a sua volta mordendo un braccio di Avery per scavalcarlo.
Che cosa?” strillò Lily sbigottita. “Potter, sei diventato...?”
Oh mia unica amata!” stava urlando lui, cercando invano di sovrastare le grida degli altri ragazzi, che formavano ormai un unico boato indecoroso. “Sono tuo per sempre! Love meee, love meee!”
Lily rimase impalata a bocca aperta, non riuscendo a capacitarsi dei fatti. Non solo mezza scuola – la metà maschile – stava dando vita a un episodio di follia collettiva nel mezzo delle lezioni, ma James Potter, che non dava mai la minima attenzione a nessuna creatura di sesso femminile che non fosse lei, la stava interamente ignorando per una sventolina di passaggio. Era inconcepibile.
E Remus recitava un sonetto di Shakespeare a voce così alta da sgolarsi.
Lily aggrottò la fronte e si voltò indietro, trattenendo poi un gemito. Severus, pallido e dinoccolato, agitava per aria i lembi del mantello in quello che sembrava proprio un folle tentativo di spiccare il volo per sorvolare i contendenti.
Lei aggrottò la fronte.
Veela...” mormorò grave.
Non perse altro tempo: lucida, estrasse la bacchetta e si fece largo tra i compagni fino a raggiungere le prima file di quell'orda insensata. Lì, nonostante il proprio sangue freddo, dovette trattenersi.
Uno ad uno, i ragazzi di Hogwarts si presentavano alla fanciulla in questione chi con un inchino, chi buttandosi in ginocchio, chi tentando di abbracciarla, chi strappandosi i capelli e battendosi il petto. Se ne sentivano di tutti i colori, da “oh baby, il mio cuore batte solo per te” a “dimmi sì e sarò tuo per sempre”, e Remus era partito con una poesia di Wordsworth.
Lei, la bionda, li guardava tutti vacua, ridacchiando soavemente.
Sei la ragazza più bella del mondo,” affermò McNair con enfasi.
E lei ridacchiò.
Farei qualunque cosa per te, principessa,” sbraitò Wood con una riverenza.
E lei ridacchiò.
Sei più bella di una Nimbus tredici. Ti cavalcherei anche qui davanti a tutti,” affermò il piccolo Abbott tutto rosso.
Lei ridacchiò di nuovo.
Lily aggrottò la fronte, colta dal sospetto che la Veela, sempre che di Veela si trattasse, fosse magari un po' idiota.
Poi, successe.
Io, tu e la torre di Astronomia. Tutti i miei familiari portano nomi di stelle, te le posso mostrare.”
Sirius aveva in mano una rosa – ma dove cavolo l'ha presa?, si chiese giustamente Lily, dal momento che l'aula di Difesa non era una serra – e sfoggiava un sorriso da navigato seduttore, nonostante i diciassette anni di età. Ammiccò in direzione della fanciulla con fare seducente, abbastanza insolito per un adolescente, prima di allungare il fiore verso di lei.
La Veela sembrò emergere dal vuoto cerebrale per qualche istante. Sbatté le ciglia e si concentrò per la prima volta su un interlocutore.
Lì, bello slanciato nella sua divisa sbottonata, con il solito sorriso smagliante, gli occhi argentati eccetera eccetera, Sirius le faceva l'occhiolino. La fanciulla trattenne il fiato e socchiuse le labbra, facendo ammutolire nel giro di un istante tutti i presenti, immobilizzati chi nell'atto di strangolare qualcuno, chi calpestando un altro, chi caricando un pugno, chi con il braccio teso e la bacchetta in mano. Tutti seguirono quel movimento lussurioso della bocca di lei che si socchiudeva.
Ed emetteva il più delizioso dei sospiri.
Stelle?” ripeté, con la voce più soave ed arrapante della terra.
Sirius si leccò le labbra per evitare di sbavare.
Sì,” confermò, con la rosa ancora in mano, così stretta che le spine gli perforavano il palmo. “E per la cronaca, quella che ha il mio nome è la più luminosa di tutte. Sirius,” si presentò, con l'usuale modestia.
La fanciulla lo scrutò estasiata, vacua. Non reagì.
E' il mio nome,” puntualizzò lui, adorante.
Lei annuì di nuovo, continuando a studiarlo rapita.
Che strano. È un nome straniero?” chiese delicata.
Sirius sbatté gli occhi, perplesso, ma il suo sorriso si rifece bollito nel giro di un secondo.
E' il nome di una stella,” ripeté.
...Stella?” sussurrò lei.
Lily sospirò rumorosamente, mentre il dubbio diventata una certezza: quella Veela era veramente del tutto cretina.
Sì, una stella...ma mai quanto te,” aggiunse Sirius, avvicinandosi di un passo.
Lily mimò un conato di vomito. Alle sue spalle, la folla cominciava a rumoreggiare, ostile al fortunato che era riuscito ad attirare l'attenzione della bella.
Oh, ma io non chiamo come una stella. Mi chiamo Merylin,” osservò lei annuendo.
Meraviglioso,” sussurrò Sirius stranito, ficcandole la rosa praticamente nel naso. La fanciulla si risolse a prenderla, sospirando ispirata.
Posso avere l'onore di...?” iniziò lui, cavalleresco.
Pomiciamo?” lo interruppe graziosamente Merylin, arrotolandosi una ciocca d'oro intorno al ditino esile.
Sirius strabuzzò gli occhi, mentre qualche improperio si levava dalla folla e una scarpa lanciata lo mancava di un soffio. Scarpa, per inciso, appartenente al suo affezionato migliore amico, James Potter.
B-beh, se vuoi, cert...” blaterò lui, estasiato.
Non fece in tempo nemmeno a muoversi: Merylin saltò in avanti e gli si chiuse intorno come un Avvincino, abbarbicandosi su di lui per piazzargli la lingua in gola.
..Ammtphf!” concluse Sirius, che stava ancora cercando di parlare, mentre fischi e insulti alla sua persona risuonavano sempre più numerosi.
Per la delusione, qualcuno cominciò a rinsavire. Lily scorse con sollievo un Severus rossiccio e umiliato che si richiudeva addosso il mantello e si guardava intorno nella speranza che nessuno l'avesse visto, e poco dopo anche Remus sgranò gli occhi allibito e poi storse il viso in una smorfia di vergogna.
Black puzza!” esclamava intanto James, indispettito.
Jim, ma sei scemo?” lo riprese il licantropo, perplesso.
E' una Veela,” gli sussurrò Lily tornando sui propri passi.
Impossibile,” rispose Remus a mezza voce. “Nemmeno una Veela potrebbe avere un effetto così violento su tante persone,” aggiunse, indicando alcuni che ancora si spintonavano e lanciando insulti a Sirius. Poi corrugò la fronte, scorgendo l'amico che baciava tanto profondamente Merylin da dare l'idea di volerle entrare in gola tutto intero, mentre lei gli si era avvolta addosso.
Hai torturato Shakespeare,” gli fece notare pacatamente Lily.
Potresti...non ricordarmelo?” ribatté Remus con voce strozzata.
E non si lava!” continuava James inviperito.
Jim, piantala,” ribadì Remus pazientemente.
Potter, sei ridicolo,” rincarò Lily.
Ma chi ti si fila,” brontolò lui.
POTTER!” sbraitò lei, al punto che svariate teste si voltarono verso di loro, dimentiche della bella Merylin. “Sei l'essere più demente e patetico che... Io non ti sopporto proprio! Va' al diavolo!” ululò imbestialita, le guance rosse quasi quanto i capelli, prima di voltarsi e marciare via di lena.
James sgranò gli occhi, voltandosi indietro, e spalancò la bocca con nuova lucidità.
Ma cosa ho...? Oh!” esclamò esterrefatto, prendendo coscienza di quanto avvenuto negli ultimi minuti. “Evans! Oh, Evans, mi dispiace, non so cosa mi sia...!” esclamò con foga, facendo per correrle dietro con tanto di piede scalzo. Remus lo trattenne al pelo.
Sta' qui, che stavolta ti ammazza,” lo rabbonì.
Ma c'è un malinteso! Io non capisco come...” si giustificò lui, paonazzo e disperato.
Veela,” sussurrò Remus, e lui sgranò gli occhi.
Amici!”
Si voltarono in sincrono. Sirius si era fatto largo tra i compagni ostili, stretto a braccetto con Merylin al punto da barcollare. Se ne stava lì impalato, con l'aria più felice e più beota del mondo. Che era anche l'espressione naturale della ragazza, a ben guardare.
Quando fu certo di avere la loro attenzione, e anche Peter, torvo, li ebbe raggiunti, regalò loro un sorriso ebete.
Vi presento Merylin, la mia nuova ragazza,” annunciò raggiante. “Ci sposeremo a breve,” aggiunse.
Eh?” fece James rauco.
Remus aggrottò la fronte.
Non credo che ad Hogwarts sia previsto questo tipo di evento,” provò ad osservare, asciutto.
Sirius li ignorò del tutto.
Questi sono i miei amici James, Remus e Peter,” continuò, rivolto alla ragazza.
Voi siete amici del mio Siry?” chiese lei, vaga.
James emise un verso sbrodoloso di disgusto, nell'udire quel soprannome, quasi contorcendosi.
Te l'ha appena detto lui,” le fece notare invece Remus, atono. Aveva veramente scomodato Shakespeare per un essere tanto decerebrato?
La fanciulla sorrise, non cogliendo il sarcasmo.
Piacere, io sono Merylin.”
Tre sorrisi dubbiosi le risposero muti.
Non è bellissima?” fece Sirius, ammaliato.
Remus sospirò stancamente, James fece una smorfia per la melensaggine indesiderata e Peter si limitò a sbuffare, ancora un po' invidioso. La situazione nel corridoio si stava lentamente calmando, ma per i Marauders sembrava proprio che il peggio non finisse mai.



   
 
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