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Autore: Lirin Lawliet    30/03/2011    18 recensioni
Ho intenzione di riprendere a breve gli aggiornamenti, abbiate fede!
Ormai, dopo rispettabilissimi diciotto anni vissuti nello spasmodico desiderio di essere baciata (e magari anche sodomizzata, perchè no?) dalla fortuna, era giunta all'inoppugnabile conclusione che qualsiasi progetto avesse tentato di portare a termine sarebbe stato inevitabilmente disturbato da un morboso e sadico inconveniente che l'avrebbe portata a ricominciare tutto daccapo. Era un classico caso di A.S.N.C.M.S.; sigla che, per chi nasceva con la sfiga saldamente avviluppata al patrimonio genetico, aveva un significato quasi profetico: alla sfortuna non c'era mai scampo.
Un soggetto su un milione nasce con l'abbonamento alla sfiga cronica, la peculiarità di ingrassare con l'ossigeno, la dirompenza atletica di un bradipo paraplegico e la tendenza a sviluppare brufoli negli unici giorni in cui sarebbe estremamente gradita la loro assenza... E Nabiki Tsukiyama, franco-giapponese, figlia di mezzo (e perciò, già sfigata di suo!) era nata proprio sotto quella cattiva stella.
[Pairings: MORI X OC / HIKARU X KAORU / TAMAKI X HARUHI X HIKARU]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Takashi Mori Morinozuka, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi (ad eccezione di Nabiki) non mi appartengono, bensì sono frutto della fantasia di Bisko Hatori.
Questa storia non ha finalità di lucro e i personaggi sono tutti maggiorenni.



.LA BOTTEGA DEI DESIDERI.


PROLOGO

 

 

 

Niente è così terribile da non poter peggiorare.

Nabiki non ricordava chi avesse detto una cosa simile, ma era assolutamente certa che quel qualcuno non si fosse affatto sbagliato. Ormai, dopo rispettabilissimi diciotto anni vissuti nello spasmodico desiderio di essere baciata (e magari anche sodomizzata, perchè no?) dalla fortuna, era giunta all'inoppugnabile conclusione che qualsiasi progetto avesse tentato di portare a termine sarebbe stato inevitabilmente disturbato da un morboso e sadico inconveniente che l'avrebbe portata a ricominciare tutto daccapo. Era un classico caso di A.S.N.C.M.S.; sigla che, per chi nasceva con la sfiga saldamente avviluppata al patrimonio genetico, aveva un significato quasi profetico: alla sfortuna non c'era mai scampo. Per fare un esempio, c'è chi eredita gli occhi della madre e il naso del padre, c'è chi sviluppa abilità artistiche od intellettuali, c'è chi ha la sovrumana capacità di ingozzarsi di cibi proibiti e di non ingrassare neanche di un etto... E poi c'è Nabiki.
Un soggetto su un milione nasce con l'abbonamento alla sfiga cronica, la peculiarità di ingrassare con l'ossigeno, la dirompenza atletica di un bradipo paraplegico e la tendenza a sviluppare brufoli negli unici giorni in cui sarebbe estremamente gradita la loro assenza... E Nabiki Tsukiyama, franco-giapponese, figlia di mezzo (e perciò, già sfigata di suo!) era nata proprio sotto quella cattiva stella. Infatti, per una strana congiunzione astrale, nota come «Saturno contro», era nata proprio il 17 di aprile* durante un grave terremoto; e, proprio perchè non esiste limite al peggio, l'autoambulanza che trasportava la sua isterica madre incinta, per evitare un gatto nero con evidenti intenzioni suicide, aveva urtato un camion che trasportava sale che, a propria volta, aveva distrutto un negozio di specchi, facendo sì che Nabiki accumulasse anni ed anni di incontrastabile sfiga da pagare in comode rate giornaliere... Per non parlare delle donazioni di sangue mensili, che si presentavano puntualmente ogni qualvolta vi fosse una festa, una vacanza, un esame, o qualsiasi altra occasione in cui non avere il ciclo mestruale sarebbe stato opportuno.

Insomma, per farla breve, Nabiki aveva imparato dalla vita ciò che era davvero importante sapere: e cioè, che quanto più forte fosse stato il desiderio di fare una figura dignitosa con qualcuno, tanto più tempestiva sarebbe stata la comparsa dell'herpes.

Decideva di concedersi un sacrosanto bagno caldo dopo una giornataccia che avrebbe fatto impallidire anche il più sfigato dei venerdì 17? Era stato scientificamente provato da insigni studiosi americani che il suo dannatissimo telefono avrebbe iniziato a squillare non appena il suo rispettabile deretano avesse toccato l'acqua.
Decideva di concedersi un'ora da donna, a fare cose da donne, come cercare di estirpare la foresta amazzonica che aveva deciso di proliferare fra sue cosce? Benissimo: sarebbe riuscita a strapparsi tanta pelle da cucirsi un paio di giubotti corredati di vero pelo umano.
Decideva di imporsi una drastica dieta a base di sushi e cime di rapa cotte al vapore, nella speranza di eliminare i rotoli di ciccia che alloggiavano sul suo punto vita? Era matematicamente certo che nel giro di dieci secondi avrebbe avuto un calo di zuccheri che l'avrebbe indotta a svaligiare tutto il reparto "schifezze" del supermercato.
Decideva di tornare in Giappone dopo undici anni di meritata lontananza dal caro padre nipponico (che, tra l'altro, doveva avere anche salde origini napoletane, viste le scenate che era riuscito a fare pur di convincerla -costringerla!- a tornare in patria)? Perfetto: non sarebbe riuscita a proteggersi dalla sfiga neanche se avesse assunto una squadra di soldati che avrebbe potuto popolare un pianeta di discrete dimensioni e tutti gli esorcisti nominati dal Vaticano negli ultimi trecentocinquant'anni.

Nabiki lo sapeva, lo sapeva benissimo che accettare le gentili proposte -crudeli minacce?- di suo padre l'avrebbe indotta ad appellarsi alla protezione di tutte le divinità che conosceva (e di quelle che era riuscita a trovare su Google); sapeva benissimo che non ci sarebbe stato scampo alla sua degenerazione neurologica; sapeva benissimo che quel dannato biglietto di sola andata Parigi-Tokyo, nella migliore delle ipotesi, nascondeva il preoccupante costo di due anni d'analisi... Perchè sì, Nabiki era già preparata a tutto questo! Dopotutto, diciotto anni di sfiga congenita avevano programmato il suo sistema nervoso per sopportare vette di iattura che Paperino non sarebbe riuscito a raggiungere neanche dopo diciassettemila volumetti di esilaranti figure di merda.

...Ecco perchè Nabiki non aveva battuto ciglio quando il suo aereo aveva dovuto subire nove lunghe ore di manutenzione prima di dirigere il suo ferreo muso verso il Paese del Sol Levante. Ecco perchè non si era scomposta quando, durante il volo, aveva dovuto sopportare un vecchio grassone che le russava a centodieci decibel nel timpano sinistro ed un ragazzino irrequieto, con evidenti inclinazioni al sadismo, che aveva deciso di ingannare il tempo prendendo a calci il sedile anteriore, che nella fattispecie era proprio il suo. Ecco perchè non si era trasformata in super sayan quando aveva appreso che il suo ricchissimo papà aveva deciso di sistemarla in un monolocale al quarantatreesimo piano di un grattacielo di Ikebukuro, che, tra l'altro, aveva sistematicamente l'ascensore fuori uso. Ecco perchè non era sorpresa di dover pagare di tasca sua un affitto salatissimo e di dover sopportare la padrona di casa impicciona e la signora del piano superiore, che puntualmente decideva di spostare i mobili fra le 2:00 e le 3:00 del mattino. E, in fine, ecco perchè, per pagare l'affitto, aveva trovato un impiego temporaneo in una pasticceria, e cioè nell'unico posto in cui una golosa come lei non avrebbe mai dovuto mettere piede... Ma questo s'incastrava perfettamente nell'arcano disegno della Signora Sfiga, perchè stranamente l'unica cosa in cui Nabiki era davvero brava era anche quella che sarebbe stato saggio non fare: cucinare.

Come Nabiki sapeva, tutto ciò rientrava ancora nell'ambito di ciò che poteva considerare normale.

Quel che invece Nabiki non aveva considerato era la sua iscrizione al terzo ed ultimo anno del liceo Ouran. Nabiki aveva invano tentato di spiegare al suo dolce padre che aveva già studiato duramente per diplomarsi in Francia, ma il caro signor Shigeru Tsukiyama, dall'alto della sua costosissima poltrona in pelle di giaguaro albino, aveva elegantemente ribattuto che la figlia del Ministro della Difesa avrebbe disonorato il suo onorabilissimo oto-san se non avesse ottenuto un diploma all'Ouran. Ovviamente, Nabiki aveva ingoiato una serie imbarazzante di insulti, e si era ritrovata, ancora una volta, ad accettare l'accordo; accordo che prevedeva la sua condanna a morte... Solo che lei non poteva ancora saperlo.
Così, quel giorno, che tra l'altro era proprio il 17 di un piovoso aprile, Nabiki si era preparata all'idea di alzarsi presto e di rendersi presentabile per trovare un valido e capace assistente che potesse aiutarla nella gestione della pasticceria, visto che dal giorno seguente avrebbe dovuto frequentare l'edificio precostituito dal Ministero della Pubblica Distruzione: nella fattispecie, la scuola. Quella scuola, l'Ouran, conosciuta e rinomata per il prestigio e per la ricchezza... Al sol pensiero, Nabiki aveva ingoiato tre bustine di Biochetasi per contenere la nausea.

E qui (no, non dalla nausea) inizia la sua storia...

Molte storie, o se non altro quelle che Nabiki conosceva, iniziavano con una sveglia che suonava e con l'eroina di turno, rigorosamente bionda e ancor più rigorosamente gnocca, che si preparava ad affrontare una normalissima giornata scolastica, durante la quale sarebbe stato doveroso incontrare:

1)
un dolcissimo animale parlante, venuto A) da un altro tempo; B) da un altro mondo; oppure C) da un altro tempo di un altro mondo.
2)
l'uomo della sua vita (con il quale, al 99,9% si sarebbe scontrata sotto la pioggia, grazie alla speciale partecipazione di Andrea e Giuliano, che, guarda caso, incontrano sempre Licia per caso... Ma sarà proprio un caso?).
3)
un'amica o un amico con il quale avrebbe condiviso il suo più importante segreto: essere la principessa-fata-guerriera-paladina della giustizia, nei secoli dei secoli amen.

Quindi, tutte le storie che hanno per protagonista un'eroina iniziano con una sveglia che suona... Ma Nabiki non aveva una sveglia.

Aveva solo un grasso e pigro gatto tigrato che viveva nell'assurda convinzione di essere un kamikaze iraqueno, e che ogni mattina, puntuale come un orologio svizzero (e da qui la convinzione di Nabiki che gli svizzeri fossero terroristi), le piombava sullo stomaco nella speranza di risvegliarla dalla narcolessia patologica in cui sprofondava invariabilmente dopo ogni mezzanotte. E anche quel giorno, Napoleone -questo era il nome del sadico felino- non venne meno ai propri impegni. Prese la rincorsa e...

«Attento, Dottor House! Non è lupus!! Per l'amor di Dio, non è lupus!!!» strillò Nabiki, strappata crudelmente alle braccia di quello che da quando era nata era stato il suo unico amante: Morfeo.
«Meoww...» protestò Napoleone, offeso, zampettando pesantemente verso la ciotola dei propri croccantini.

Nabiki guardò Napoleone come se gli fosse spuntata una proboscide sulla schiena...
Napoleone guardò Nabiki con il faccino più dolce e triste che fosse riuscito ad inventarsi...
Nabiki cadde nuovamente in coma leggero e tornò a russare sommessamente, scatenando le ire di Napoleone, che decise di attuare il Piano B, meglio noto come "Miagolio ultrasonico"...
Dopo alcuni minuti di strazianti lamenti da parte dell'infame felino, Nabiki fece appello a tutto il suo coraggio e decise di ricordarsi di chi lei fosse, di che giorno fosse e del motivo per cui aveva raccolto quel mangia scatolette a tradimento dal ciglio della strada; ma alla fine si arrese all'evidente impossibilità di pensare lucidamente alle prime luci dell'alba. Perchè sì, Nabiki era convinta che fosse l'alba, ma l'alba non aveva avuto più a che fare con Nabiki da quando Napoleone aveva distrutto la sveglia.

«Ok...» mugugnò, scostandosi i capelli scuri dal viso «Per prima cosa, nutriamo la bestia...» disse, riempiendo generosamente la scodella di Napoleone.
«Per seconda cosa, mmh... Vediamo che ore sono.»
Così accese la radio, e la squillante voce di Urino Suimuri, giovane cronista di Radio Sakura, riempì il silenzio che si respirava nel monolocale.

«Buongiorno a tutti voi, anche se in realtà questo non sarà un "buongiorno", visto che diluvia e che ormai dovreste essere tutti svegli da un pezzo!»

E ti pareva...

«Infatti, sono già le 8:45. Un pochino tardi per alzarsi, non credete? Su, svegliatevi pigroni. Non volete sapere cosa dicono le stelle per voi, oggi?»

Le 8:45...

«Iniziamo subito, allora! Ariete... Oggi sarà una pessima giornata per i nati sotto il segno dell'Ariete.»

...Le 8:45?

«Le otto e quarantacinque!!! Ma porca p...!!!» strillò Nabiki, correndo verso il bagno in modalità Eurostar, consapevole di avere solo quindici minuti per lavarsi, pettinarsi, truccarsi, vestirsi, fare colazione e percorrere i tre chilometri che la separavano dalla pasticceria. E Nabiki sapeva bene che se avesse avuto fretta perchè era in ritardo ad un qualsiasi appuntamento non avrebbe avuto assolutamente nulla da temere, perchè tanto sicuramente la metropolitana sarebbe stata inagibile. E nella malaugurata ipotesi in cui avesse preso un taxy, certamente avrebbe trovato un simpatico vecchietto (rigorosamente cieco come una talpa) che avrebbe avuto difficoltà ad inserire la seconda marcia. In ogni caso, era nella mer...

«Merda, merda, merda, merda!» protestò Nabiki, lavandosi i denti mentre soddisfaceva contemporaneamente i bisogni della sua vescica «E ancora merda, giusto per non sbagliare! Devo muovermi ad uscire, mi devo sbrigare!»

«Si consiglia caldamente di non uscire di casa oggi. Le stelle prevedono catastrofi ed incidenti sul lavoro, e neanche la salute scherza, care le mie Arieti!»

Nabiki constatò, amareggiata, di non essersi depilata; il che la costrinse ad indossare un vecchio jeans, che tra l'altro le andava stretto in vita e si era ristretto in lavatrice, e che la portò a scartare gli stivaletti con il tacco alto che aveva comprato a caro prezzo proprio il giorno prima. Indossò una felpa di tre taglie più grandi e fu costretta a legarsi i capelli in una coda di cavallo. Non c'era tempo per truccarsi e non ce n'era, ovviamente, neanche per riempire lo stomaco. Si guardò allo specchio un'ultima volta...

«E se proprio dovete uscire, attente alle scale, care Arieti; evitate di intraprendere strade diverse dal solito e non fidatevi del primo che si offrirà di darvi una mano!»

Non riuscì a trattenersi dal fare una smorfia.
Che non era bella, Nabiki lo aveva sempre saputo: ci aveva pensato la sua splendida sorella maggiore, Sayuri, a ricordarglielo per tanti anni.
Che non aveva l'aria sveglia, pure lo sapeva: ci aveva pensato quel genietto della sua sorellina minore, Yukino, a ricordarglielo per tanti anni.
Ma di essere un mostro, questo no, non lo sapeva; eppure, lo specchio non mentiva, visto che le rimandava l'immagine di una ragazzina bassina, in carne e particolarmente pallida. La coda di cavallo non rendeva giustizia ai suoi lunghi capelli bruni, e i suoi occhi, solitamente luminosi e verdi, erano gonfi e cerchiati di scuro. Per non parlare della felpa, che era arancione... E l'arancione non era proprio il suo colore!

«Cristo Santo, sono un cesso!» biascicò Nabiki, incredula.
«Miauuu!» fu concorde Napoleone, altezzoso.
«Taci tu, da oggi sei a dieta! Se non riesco a trovare nessuno da assumere, puoi dire addio alle tue scatolette!»
Napoleone per tutta risposta le voltò le spalle ed iniziò a farsi le unghie sulle tende. Era inutile sgridarlo: si sarebbe vendicato.
Così, Nabiki infilò le chiavi nella serratura e si preparò ad uscire di casa, consapevole che probabilmente avrebbe fatto meglio ad ascoltare le ultime parole dell'oroscopo...

«Però, state tranquille care Arieti! Per voi, non tutto il male viene per nuocere: oggi avrete un colpo di fulmine con un segno selvaggio, il Toro.»

Ma Nabiki non le sentì.



17 APRILE*: il 17 di aprile, cioè il 17/04 è un giorno che in Giappone viene considerato funesto. Infatti i numeri 17 e 4 sono numeri sfortunatissimi; per esempio, il 4 si pronuncia "shi" che vuol dire "morte". Se non ve ne siete accorti ve lo dico io, la descrizione della nascita di Nabiki è stata deliberatamente tratta da Urusey Yatsura.

 

Due parole dall'autrice ^_^


Salve a tutti voi che siete arrivati a leggere queste mie poche righe. Vi dico subito che sono nuova del fandom, che non ho letto nessuna fanfiction presente in questo archivio (ad eccezione di quelle di Argentea), che non ho letto il manga in italiano di Host Club e che sì, questa storia presenta un personaggio originale, motivo per il quale molte di voi preferiranno chiudere la pagina a prescindere. Spero che vogliate dare una chance alla mia Nabiki, anche perchè personalmente non credo che lei sia una Mary Sue, ma confido nella vostra sincerità.
Per chi mi conosce già come autrice, vi anticipo che La Bottega dei Desideri riprende parzialmente il contenuto e l'humor di "Smells Like Teen Spirit", che sicuramente è conosciuta da chi frequenta il fandom di Inuyasha.
Ps: ho deciso di impostare i capitoli della storia come se fossero passaggi di una ricetta culinaria. In fondo, nell'Host Club ci sono ragazzi di ogni tipo; è un po' come un panettone (c'è di tutto!)... E visto che Nabiki è una pasticciera, mi è venuta quest'idea. Abbiate pietà =_=

Come avrete capito dal segno zodiacale del Toro, il personaggio in questione, quello che incontrerà Nabiki, è Mori. E chiaramente questa storia non sarà incentrata soltanto su di loro: infatti ci sarà la coppia yaoi HIKARU X KAORU e ci sarà un triangolo amoroso tra TAMAKI, HARUHI E HIKARU. Per evitare torce e forconi, vi anticipo che alla fine della storia Haruhi starà con Tamaki, quindi tirate voi le somme. E vi faccio anche un'ulteriore anticipazione: Nabiki NON diventerà un membro dell'Host Club; sarebbe troppo scontato.

 

Edit del 27 aprile 2011 = Ho appena finito di leggere il manga (in inglese) di Host Club. Cronologicamente, basandoci sull'anime, questa storia si colloca subito dopo l'ultima puntata; invece, basandoci sul manga, si colloca subito dopo il diploma di Honey e di Mori (quindi gli ultimi capitoli del manga sono esclusi). Dunque, giustamente la storia inizia in aprile, che è il mese in cui comincia la scuola in Giappone.

PS = La fanart l'ho realizzata con il paint: la base di Mori è stata interamente ripresa dal manga, mentre il disegno di Nabiki, la colorazione e gli effetti sono stati aggiunti dalla sottoscritta. Ringrazio Stray cat Eye per avermi fatto notare l'errore.

Per favore, sareste così gentili da lasciarmi una recensione? Vi ringrazio in anticipo.

   
 
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