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Autore: honeysuckle_s    03/04/2011    2 recensioni
Una lunga passeggiata notturna... Solo la luna a testimoniare.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rin guardò la propria immagine riflessa nello specchio. Le donava la frangettona fresca di parrucchiere. Aprì il cassetto dell’intimo e scelse la lingerie da indossare. Optò per un reggiseno a balconcino e una culotte di tulle. Rigorosamente neri. Ravvivò i capelli e con un sorriso si abbottonò la camicia bianca. Con gli occhi puntati allo specchio infilò dei pantaloni neri relativamente stretti e ruotò più volte su sé stessa per vedere i risultati. Una dieta salutare e un po’ di movimento avevano prodotto dei risultati niente male. Con un sorriso trionfante si sedette e applicò un ombretto dorato verso il lato interno degli occhi per poi sfumarlo con una tonalità più scura. Mascara? Naa, aveva già delle ciglia molto folte. Poi prese una cravatta sottile e femminile e con qualche difficoltà riuscì ad annodarla. Smalto? Ci aveva pensato subito dopo la doccia, per non fare pasticci mentre si vestiva. Aveva optato per un blu metallizzato, il suo colore preferito. Non poteva vantare delle unghie lunghe, o meglio, non lunghe come le sue, ma erano comunque curate. Scarpe? Eh eh eh. Un gioiello. Sapeva già che l’indomani i piedi avrebbero urlato, ma non poteva dire di no. Un paio di décolleté nere, dal tacco fino, e con il retro in blu, ovviamente. La sua delizia. E anche croce. Passò alla giacca, nera, stretta, che la rendeva ulteriormente elegante. A nessuno sarebbe passato di scambiarla per una cameriera. Si sarebbero anzi chiesti chi fosse il fortunato con cui la giovane aveva appuntamento.
 





Non ci mise molto. Non dava valore fondamentale all’abbigliamento. Certo, non era da lui vestire come uno straccione, ma il look non era sicuramente tra le sue priorità. Indossati degli slip neri, si stiracchiò, mettendo in risalto la sua corporatura, che avrebbe fatto capitolare qualsiasi ragazza. Con noncuranza abbottonò la sua camicia bianca e impiegò ancor meno tempo per annodare una splendida cravatta nera. Con altrettanta rapidità si mise dei pantaloni neri. Di sfuggita pensò che il nero era un colore che gli donava, vista la pelle diafana e i sottili capelli color dell’argento. Completò il vestiario con delle scarpe in vernice e una giacca molto elegante. Per non lasciare troppo la chioma al vento, attaccò in un codino molto basso i suoi splendidi capelli.
 





Rin rispose con una moina al citofono e scese. Sesshomaru era puntualissimo. Gli rivolse un sorriso civettuolo. Ed iniziarono a camminare. I loro passi erano lenti, e il rumore dei tacchi di Rin che battevano sull’asfalto scandivano il ritmo di quella lunga passeggiata. Giunsero presso una zona periferica, al confine tra la città e le campagne.

Tac tac.

Rin si sentiva in pace col mondo e non poteva desiderare nulla di più. Era giovane, molto carina, si sentiva decisamente sensuale, era a braccetto con un uomo, o meglio con un demone in forma di uomo, bellissimo, fortissimo, protettivo e silenzioso.

Tac tac.

I suoi tacchi erano l’unico rumore che si poteva percepire. La luna illuminava debolmente le due sagome, ma tanto bastava per circondarle di un alone di mistero e complicità.

Tac tac.

Rin volle fermarsi un momento. La strada non era proprio asfaltata e poi era il caso di far riposare un po’ i piedi. Si voltò verso Sesshomaru, sorridendogli. La loro comunicazione non aveva certo bisogno di parole. Sesshomaru le rispose con uno sguardo furbetto. Rin rise silenziosamente e con un passo si avvicinò a lui. Lo abbracciò, delicatamente. La risposta giunse subito, e Rin potè sentire la delicatezza delle braccia che la cingevano. Nello stesso tempo era consapevole di essere stretta dalle braccia più forti che avesse mai conosciuto. Affondò il capo nel petto del demone. Sesshomaru le accarezzò lentamente la schiena e poi risalì con la mano per cingerle il capo. Era un abbraccio tenero e nello stesso tempo pieno di promesse, e premesse. Rin si staccò da lui, gli prese una mano e ricominciarono la passeggiata.

Tac tac.

Il demone l’aveva accettata come parte integrante della sua vita. Nessuno avrebbe potuto cancellare quello che si era instaurato tra entrambi. Ora, aspettava tranquillamente il momento in cui il suo istinto gli avrebbe detto di varcare un’altra soglia. Quel momento non era tanto lontano. Sapeva che Rin condivideva la stessa sensazione. Il cuore del demone prese a battere un po’ più forte. Stavolta fu lui a fermarsi. Si fissarono. Sesshomaru schiuse la bocca, rapito da quel viso sorridente e ormai completamente complice. Rin si avvicinò a lui, incoraggiandolo. Fu un bacio molto tenero, lento e non profondo. Stavano cominciando ad abbattere le ultime barriere rimaste. Rin si staccò e felice, riprese la mano del demone. La notte era ancora lunga e loro non avevano la minima fretta.
 


Tac tac.
  
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