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Autore: ChristineJ    03/04/2011    3 recensioni
La fine di Christine, per un sorso di sangue. A drop of blood.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ero immobile, ma non incapace di muovermi. Avevo paura. Paura che muovendomi, urlando, il DOLORE lancinante che mi dominava sarebbe aumentato. Che il fuoco sarebbe stato più forte. Mi stavano infuocando: pian piano, bruciavo. Sentivo il fuoco che mi trasformava in cenere, lentamente: era dentro di me, e dopo aver succhiato tutto il sangue bruciava le ossa e poi, pian piano, tutta la carne. Avevo voglia di aprire gli occhi, ma avevo paura di essere solo un cumulo di cenere al sole. Pian piano, il fuoco arrivò ai miei fianchi. Cercai di ricordare cosa era successo. Era sabato. Quella mattina ero stata con Dyn. Dyn, solo a sentire il suo nome il fuoco non mi pareva tanto insopportabile.
Mi aveva portato in cima ad un grattacielo altissimo, vicino il nostro college. 'The King's College', NY. Prima di arrivare qui, credevo sarebbe stato mozzafiato, andare alla Grande mela. Ma il Canada mi manca. Sentire la gente che parla francese, sentirsi a CASA. Dopo i primi giorni qui mi accorsi che NY non era quella che credevo. Certo, rimaneva bellissima, ma mai quanto il mio Canada. Eravamo lì su, su quell'enorme grattacielo, e il vento ci scompigliava i capelli. Dyn è sempre stato il mio migliore amico, ma sapevo che quel giorno qualcosa stava per cambiare. E al solo pensiero che questo sarebbe potuto succedere, le mie labbra sulle sue, un brivido mi salii lungo la schiena. Cinse i miei fianchi, scostò i miei capelli dalla spalla e lì poggiò la sua testa.
-Sei molto bella stamattina- disse. Ero stata almeno un'ora e mezzo nel bagno, per prepararmi. Nonostante non mi piacesse truccarmi. Io ho sempre amato le cose semplici, e il calcio. Non sono mai stata una normale 17enne, e non amavo l'idea che potessi esserlo. Amavo i negozi sportivi e fare jogging con gli auricolari nelle orecchie.
-Grazie mille.- dissi. Lui mi prese le mani, mi fece fare una guravolta e mi ritrovai faccia a faccia con lui. Era bellissimo. I suoi capelli castani, i suoi grandi occhi rotondi, i suoi pettorali.. Ma ancora meglio era dentro di sè: lui era dolce, e mi aveva aiutato ad abituarmi alla gente di NY. Avvicinò il suo volto. Chiusi gli occhi.
Qui finiva il ricordo di quella mattina. Forse ero svenuta, e lui mi aveva portato a casa sua.
-Dynn!- urlai, e questo scatenò una serie di urla che uscivano dalla mia bocca senza che io volessi. Ma non potevo farci niente, il dolore era troppo forte. Il cuore cominciò a ribellarsi, battendo così forte da far male. Non c'era nulla che non mi faceva male in quel momento. Perchè ribellarsi? Il fuoco lo avrebbe bruciato comunque. D'un tratto, il cuore smise di battere, o forse battè così forte da non farsi sentire.. Non so cosa successe. Ma frenò il dolore. Non sentivo più nulla, anzi. Mi sentivo più forte. Aprii gli occhi, non ero cenere. Mi alzai, e non ebbi nemmeno il tempo di comandare al mio corpo di alzarsi che era già in piedi. Era strabiliante, ma non lo capivo. Cosa mi succedeva? Di fronte a me c'era uno speccio. Qualcuno mi aveva cambiata.Portavo un vestito elegante, corto,  e  delle scarpe con il tacco a spillo. Le odiavo. Odiavo vestirmi in modo elegante, ma ammetto che in quel momento mi sentii benissimo. Ero bellissima, come non mai. Il mio corpo era ancora migliore di quanto non fosse mai stato. I miei occhi splendevano nel loro rosso sangue. I mei capelli.. Rosso sangue? Erano spaventosi, urlai quando li rividi più attentamente. Ma mi davano un aria così.. Maestosa. Non sembravo io. Non ero la Christine di sempre.Non sapevo se gioirne o no. In fondo, ero migliore. Poi scutai più attentamente il posto in cui mi trovavo. Era buio, ma vedevo comunque benissimo. Era vuoto, le pareti malandate. L' dentro c'erano soltanto il letton dove avevo bruciato e lo specchio dove mi stavo guardando.


 

Dov'ero? Ma, soprattutto, chi ero? Mi sarebbe piaciuto tanto saperlo.

  
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