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Autore: ps_vany    04/04/2011    5 recensioni
Alieni, piccoli esserini grigi. Non ho mai sentito tante cavolate in un solo giorno. Perchè sono soltanto cavolate vero agente Cho?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kimball Cho
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Alien

Alieni, piccoli esserini grigi , rapimenti misteriosi, Ufo , laser abbaglianti. Non hai mai sentito tante cavolate in un solo giorno. Perchè sono soltanto cavolate vero agente Cho? Non è per nulla comparabile con tua esperienza passata. Tu sai vero, cosa significa essere rapiti dagli alieni ? Esseri appartenenti ad un altro clan, un'altra dimensione, dure regole pena la morte.

Questo caso ti ha fatto ritornare indietro nel tempo. All' epoca avevi solo 14 anni e giocavi a baseball nel tuo quartiere ad Oakland. D'un tratto il buio, ti avevano messo un cappuccio nero in testa per poi caricarti di peso nel bagagliaio di un auto. Di quel breve viaggio ricordi soltanto l'odore pensante della moquette mischiato alla puzza di tabacco. Poi dopo un tempo indefinito  finalmente la luce. Un neon accecante puntato dritto nei tuoi occhi scuri. Intorno a te il vuoto che pian piano venne sostituito da tanti piccoli uomini mascherati.
Erano gli anni ottanta, in quel periodo andavano di moda tutti quei film di fantascienza,  quelli con gli extraterrestri erano i più gettonati.
Gli Avon Park Playboys usavano quel travestimento per il loro rito di iniziazione. Tu non volevo assolutamente entrare a far parte di quell'assurda banda ma tutti sapevano che quello era il maledetto destino che colpiva i ragazzi del quartiere ghetto alla periferia della città. Gli anni all' interno della gang furono i più duri e per difenderti da quel mondo fatto di dolore e sangue costruisti intorno a te una corazza ancora più dura e impenetrabile.
Ice man , era quello il tuo soprannome. Un teppistello freddo e spietato, rispettoso delle assurde regole di quel gruppo di decerebrati.
 La resa dei conti però era vicina. Un giorno di primavera infatti sparasti al tuo capo, ricordi ancora i suoi occhi sorpresi e spaventati, le sue mani tremanti sulla ferita sanguinate. Non provasti niente. Pietà, misericordia, niente. Soltanto l'odio e il disprezzo accompagnarono quel gesto coraggioso e liberatorio.
 Da quel giorno abbandonasti quella vita per seguirne un'altra fatta di giustizia e lealtà.
Sapevi usare benissimo la pistola. La tua mira era precisa, perfetta. Decidesti così di entrare a far parte dell' esercito per poi diventare quello che sei oggi, un rispettabile agente speciale del CBI, un onesto cittadino americano.
Quel capitolo orrendo della tua vita però ti ha lasciato delle ferite nascoste eppure ancora così profonde e dolorose. Quella corazza imponente è ancora li, solida e pesante sul tuo cuore.
Il gelido Ice men , quell'alieno di ghiaccio dall'animo buono fa ancora parte di te.
  
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