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Autore: Sparrowhawk    04/04/2011    3 recensioni
Una fanfic su Miku e Kaito, la coppia di Vocaloid che più preferisco quando si tratta di dover decidere chi preferisco come due fra i tanti che esistono all'interno di questa allegra famigliola.
Certo, il mio vocaloid preferitissimo è Len e con Rin è stupendo, ma Miku e Kaito sono tutta un'altra cosa!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaito Shion, Miku Hatsune | Coppie: Kaito/Miku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non preoccuparti...vedrai che presto nevicherà..."
"No non è vero, lo dici solo per farmi piacere!"
"...invece ti assicuro che nevicherà e quando succederà verrò dritto da te e ti porterò fuori a fare il pupazzo di neve migliore del mondo!"
"...davvero...?"
"Davvero"
"Prometti?!"
"...prometto"


DRIIIIIIIIIIINNNN!!
Il suono dellla sveglia la fece sussultare immediatamente impedendole di rimuginare oltre su quello che aveva appena finito di sognare.
Anzi, in realtà quello non era un sogno, ma un'ossessione.
Il ricordo più lontano che aveva, dopo l'incidente in macchina, era quello dell'inverno dei suoi dieci anni, in cui aveva incontrato quel ragazzo misterioso che era riuscito a tirarla su di morale quando ce lo aveva a terra.
Aveva promesso di fare un pupazzo straordinario con lei se avesse nevicato...
...ma dopo quella volta Miku non lo aveva più visto.
Ci pensava sempre, ogni giorno almeno un minuto, ma una cosa che non riusciva a richiamare era il viso del ragazzo. Era come se lo avesse completamente cancellato.
Non esisteva più, era scomparso. Aveva tentato di ritrovare quel volto, però non ci riusciva mai. Neanche fosse così complicato fare una cosa che tutti gli altri facevano senza fatica.
Però lei aveva la scusa che dopo quegli avventimenti aveva rischiato di morire in un incidente per colpa di pirata della strada.
...era una scusa che almeno la aiutava a non sentirsi in colpa per averlo dimenticato.
Ma in fin dei conti perchè si sarebbe dovuta sentire male per lui?
In fin dei conti era per colpa sua che, nel suo paese dopo quella bella nevicata, lei era andata al parco giochi per cercarlo senza però trovarlo. Era colpa sua se alla fine era andata in strada per vedere se arrivava...e colpa sua se dopo quella macchina la aveva messa sotto a quel modo brusco e violento.
Si tirò su lentamente sentendosi una vipera per quello che aveva appena pensato.
-Meglio che mi alzo...- disse facendo un bello sbadiglio e realizzando che quello era il giorno in cui avrebbe inciso World Is Mine con Kaito. Spalancò gli occhi felice e balzò giù dal letto a piedi uniti fiondandosi nel suo armadio per recuperare il migliore vestito che avesse a disposizione: per lui voleva essere la più bella del mondo! In assoluto!
Sopratutto visto quello che le aveva detto giusto qualche giorno prima...
"Non ti ho mentito...l'unica principessa per me sei tu...sei troppo speciale per me".
Arrossì da sola ripensadoci ancora leggermente incredula.
Kaito la amava, lo aveva capito adesso.
Che stupida che era stata a dubitarne. Davvero stupidissima!
Corse in bagno e si preparò alal velocità della luce, pur facendo molta attenzione a non sbavare il lucidalabbra o a mettere troppo ombretto vista la fretta che aveva nel vederlo.
Purtroppo Kaito era partito per Kyoto il giorno dopo e, sebbene si fossero sentiti parecchio via internet e telefono, sicuramente non era la stessa cosa che averlo in carne ed ossa ogni giorno al suo fianco. Voleva vederlo...dio solo sapeva quanto.
-Miku!! Devi sbrigarti se non vuoi arrivare in ritardo!!
Il suo Master era già arrivato, il che voleva dire che era in un ritardo astronomico.
Prese i suoi ultimi effetti e si precipitò ad aprire la porta stampandosi un sorrino a trentadue denti in volto -Andiamo?- disse afferrando il braccio del Master senza permettergli di perdere altro tempo a rimproverarla. Lo sapeva già da sola che aveva la brutta abitudine di svegliarsi talmente tardi da fare ritardo ogni santo giorno...

Spalancò la porta dell'ufficio del Master di Kaito con tutta la forza che aveva dando per l'ennesima volta prova di quanto fosse impaziente e infantile a volte pur avendo la bellezza di sedici anni. Non salutò Julieth non appena notò che Kaito non era ancora arrivato.
Era delusa in realtà, ma quando Kyosuke le diede una gomitata nel fianco si costrinse a sorridere nuovamente e a parlare con la gentilezza che era solita contraddistinguerla.
-Saaaaaaaaaaaaaaaaalveeee!!- disse, facendo ridere il Master di Kaito, Julieth.
-Come al solito sei piena di energia vero?- esordì allora Julieth segnando la porta sfondata dal colpo di "Judo" della piccola Miku.
Miku si fece piccola piccola portandosi la mano sulla testa in segno di scuse.
Non era sua intenzione ma a volte la sua forza si liberava in un momento unico senza darle il tempo di ponderarla come si doveva. Una cosa assurda visto come era magra e senza muscoli ce potessero essere definiti tali.
Trascorsero alcuni minuti di silenzio per lei, mentre i due Master si scambiavano sagaci scambi di battute sul lavoro che avevano da fare quel giorno. Nessuno però toccava il fatto che Kaito non era ancora entrata nella stanza...
"Va bene..." pensò Miku cercando di calmarsi "...mi sto preoccupado troppo...".
In effeti era vero. Era in ritardo di pochi secondi non c'era motivo di essere isterica!
Cominciò a giocherellare con i capelli senza badare più di tanto ai discori di Kyosuke e Julieth. Non le interessava sapere quello che doveva fare, per lei era importante solamente vedere Kaito.
...riabbracciarlo...
...sentire la sua voce e il suo tocco gentile.
Le sarebbe bastato quello e tutta la sua ansia sarebbe scomparsa se lo sentiva.
Guardò fuori: la neve stava scendendo dolcemente dal cielo, facendo diventare il paesaggio esterno fra i grattaceli di Tokio completamente bianco. Amava la neve, al adorava anche dopo quello che era successo, però non si era più permessa di fare un pupazzo di neve anche se si divertiva molto a farlo.
Avrebbe voluto farlo con quel bambino e lui glielo aveva promesso...forse sperava ancora di rivederlo e di poter così giocare assieme come si erano promessi.
Come lui gli aveva promesso...
Adesso che ci pensava quel giorno era l'anniversario del suo incidente.
Sospirò ricordando il rumore dello stridere dei freni della macchina e del buio che la aveva soprafatta in un istante. Le faceva ancora male pensare a quel ricordo e sopratutto le faceva paura.
-...fatemi indovinare...
Una voce a lei più che familiare la scrollò dai suoi pensieri cupi per riempirla di una gioia e di un calore che provava solamente con un unica persona -...Miku è passata di qua.
Kaito le sorrise dolcemente notando il suo viso pieno di felicità. Miku non badò nemmeno al suo commento e gli corse incontro spalancando le braccia e stringendolo forte in vita affondando la faccia nel suo petto.
Il suo profumo di Muschio Bianco la travolse.
Come amava il suo profumo! Come amava Kaito!
Kyosuke e Julieth si guardarono in faccia ridendo: erano felici che i loro due vocaolid andassero così d'accordo. Lo trovavano costruttivo per entrambi e sicuramente molto furbo per il loro rispettivo merciandising.
Kaito si portò Miku dietro fino al divanetto di fronte alla scrivania della sua Master facendo sedere sedere la ragazza al suo fianco. Non sembrava per nulla decisa a mollarlo per il momento e a lui, con tutta la sincerità del mondo, non dispiaceva averla così vicino. Le era mancata davvero molto in quel breve periodo di lontananza perciò poterla coccolare come faceva sempre (dopo quel brutto periodo di astinenza) lo faceva stare bene con se stesso.
Guardò un secondo Julieth.
-Quando registriamo?- chiese infine un pò più serio.
Il suo Master lo guardò strano -...beh nel pomeriggio perchè?
-Perchè io avrei da fare questa sera...perciò vorrei tenermela libera se non vi dispiace.
Miku alzò lo sguardo vero di lui con un punto interrogativo dipinto in volto.
Aveva da fare?
E tutti i bei progetti che avevano fatto via telefono?? Che fine avevano fatto?
Kaito capì subito quello che pensava e la strinse ancora più forte.
Non voleva che si arrabbiasse ancora visto che poi il suo affare centrava con lei direttamente. Solo che non poteva spiegarglielo altrimenti avrebbe rovinato al sorpresa!!
-...quindi stasera non ci vediamo?- chiese la ragazza delusa. Cercò di non dare troppo a vedere che dentro di lei stava urlando come una pazza alla sola idea di non avere il suo adoratissimo ragazzo (che problema c'era nel pensarlo?) tutto per se nemmeno quando era tornato da lei.
-No no...certo che ci vediamo...- esclamò allora Kaito facendole prendere un colpo che la fece addirittura sobbalzare. Non era preparata ad una tale reazione da parte del ragazzo visto che di solito era calmo e pacato in ogni sua azione -...figurati se mi perdo l'opportunità di stare con te!! Neanche morto accidenti!
Si morse la lingua nel suo tentativo di essere esagitato, facendo ridere tutti quanti. Non era per niente da lui fare così ma faceva lo stesso, se Miku avesse cominicato a dubitare del suo affetto nei suoi confronti la loro storia sarebbe morta ancora prima di cominciare.
...adesso però aveva fatto capire che aveva organizzato qualcosa di importante per Miku.
Si sbattè la mano in faccia chiedendosi perchè doveva sempre essere così trasparente anche quando doveva tenere un segreto a fin di bene!
Fece spallucce e pensò che tanto le avrebbe rivelato tutto quella stessa sera.

Miku corse su per le scale dell'Hotel per raggiungere lo spiazzo della terrazza che era scoperto, cercando di fare più attenzione possibile a dove metteva i piedi. Era in ritardo, di nuovo, e voleva vedere cose le aveva preparato Kaito per quella serata speciale.
Si era fatta mille domande, davvero mille di numero, ma non era riuscita a trovare risposta.
Buio totale.
Si fermò di fronte alla porta afferrando la maniglia e respirando a fondo, nel vano tentativo ci trovare il coraggio che le stava mancando. Le gambe era molli, le mani tremavano, la sua mente vagava da una preoccupazione all'altra senza trovare un filo logico, il suo corpo era rigido.
Si sentiva persino la bocca secca, ma alla fine spalancò la porta lentamente.
Osservò incredula quello che si ritrovò di fronte: lì, davanti a lei e nel perfetto mezzo della terrazza, c'era un pupazzo di neve bello grande anche se un pò storto che teneva un cartello in mano con su scritto "SCUSAMI SE SONO IN RITARDO!".
Miku lì per lì non capì, ma avvicinandosi al pupazzo cominciò a far funzionare gli ingranaggi nel suo cervello collegando le cose che fino a quel momento le erano sfuggite.
Il modo in cui Kaito la faceva sentire...così familiare e stranamente coinvolgente.
La sua voce...che aveva la capacità di farla calmare e diventare allegra in breve tempo.
Le sua mani dolci su di lei...quel calore che le trasmetteva...tutto le era sempre sembrato nostalgico. Tutto quanto.
Lo aveva amato dal primo istante in cui lo aveva visto pur non comprendendone il motivo.
Si era sempre domandata come mai le era piaciuto così, senza averci mai nemmeno parlato...
E adesso finalmente lo sapeva.
Le venne da piangere e si portò le mani agli occhi cercando di non sembrare una bimba di tre anni. In quel preciso momento sentì la mano di Kaito mentre le metteva al collo la sua sciarpa azzurra che non mollava mai in nessuna occasione. Si voltò verso di lui e lo guardò dritto negli occhi.
-Lo sai...- disse calmo Kaito prendendole il viso fra le mani -...io non volevo scomparire a quel modo. Solo che quel giorno mi avevano portato in città a casa per festeggiare la Vigilia con amici di famiglia...e quando sono tornato, ho scoperto quello che ti era successo...
Kaito sembrò triste e mortificato nel parlare di quella cosa e Miku poteva comprenderne il motivo. Dopotutto lei stessa lo aveva accusato, quella stessa mattina.
-...non ho più avuto il coraggio di farmi vedere...
Miku strinse le mani intorno alla giaccia blu scuro di lui sempre piangendo ma fissandolo senza esitazione. Era il momento delle spiegazioni che aveva aspettato per tutto quel tempo pur non ammettedolo a se stessa.
-Poi ti ho rivista un anno fa, nella saletta del tempo libero in mezzo al resto dei Vocaloid e mi sono sentito quasi morire dalla felicità. Ti ho riconosciuta subito Miku, non ti ho mai dimenticata...mai, neanche per un secondo. E come potevo...
Le asciugò le lacrime con un dito avvicinandosi al suo volto lentamente ma inesorabilmente.
Il bacio che le diedi fu semplice, pulito, per nulla esageratamente violento e pieno di passione e affetto. Proprio come Kaito stesso. Era un bacio che lo rappresentava completamente e Miku assaporò quel momento in tutto il suo splendore.
Avrebbe voluto che non si staccasse mai da lei, ma alla fine il distacco fu inevitabile.
-...io ti amavo già allora...- continuò lui.
Appoggiò la sua fronte su quella di Miku, socchiudendo gli occhi e sorrridendo sarcasticamente -Ho persino tentato di sostituirti nel mio cuore con qualcun'altro ma è stato tutto inutile nel momento in cui tu sei riapparsa nella mia vita. Ti amo Miku...
Sussurrò a cuor leggero e sinceramente.
-...ti amo da morire...
La strinse forte e non la lasciò più andare per almeno cinque minuti buoni, poco prima di sollevare contemporaneamente le faccie per vedere il cielo che rilasciava quei piccoli fiocchi bianco argentati. Era uno spettacolo unico e finalmente, dopo anni di attesa per entrambi, potevano goderselo assieme. Uniti. Innamorati.
A Miku però venne un dubbio.
-Avevi detto che mi avresti fatto il pupazzo più bello del mondo o sbaglio?
Kaito la guardò perplesso -...perchè non ti va bene questo?
Miku sorrise baciandolo velocemente.
-...certo che va bene!- disse ridendo -Ma a me sembra quello più bello dell'universo Kaito!
Corse via dal suo abbraccio cominciando a danzare, ridendo come una bambina ben consapevole del fatto che le guance del ragazzo erano diventate rossissime.
Kaito la osservò un secondo e poi sorrise anche lui.
Era felice di averla ritrovata quanto Miku lo era di aver ripreso i suoi ricordi più importanti.
Ma la cosa più importante era che si amavano.
E questo bastava.
  
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