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Autore: NemoTheNameless    05/04/2011    2 recensioni
Un ragazzo con enormi poteri, una ragazza alla ricerca del suo posto nel mondo, un cucciolo di drago da proteggere ed un gruppo di amici pronti a tutto per aiutarli.
Per chi avesse letto Sentinelle del Sole Calante, questa long fiction è ambietata nello stesso mondo, spero possa piacervi, perché è da un po' che ci lavoro.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fabio si svegliò, colpito in faccia da un raggio di sole che passava attraverso un foro della tapparella, mezzo addormentato il ragazzo fece una rapida botta di conti per capire che ore fossero, poi allungò il braccio verso il comodino e afferato l'orologio, guardò il quadrante.
<< 10.30 >> mormorò riponendo l'orologio sul comodino. Fece per appisolarsi quando un pensiero gli attraversò il cervello e lo costrinse ad alzarsi. Vedendosi nudo, ricordò quello che era successo poche ore prima, stava pattugliando le strade della cittadina insieme alla sua amica Camilla, normale routine per lui dato era il suo lavoro, ma dopo un paio d'ore perse a girare a vuoto decise che era ora di tornare a casa e proprio in quel momento vennero attaccati da una larva con sembianze lupine, Cerbero, il cane-fantasma di Fabio, si lanciò sul demone-ombra ma questi era molto forte e lo scaraventò contro un muro, ma non fece in tempo a fare altre mosse, perché Fabio, materializzando una lancia di energia, lo aveva inchiodato contro un muro colpendo in pieno il nucleo vitale del demone, che svanì senza lasciare traccia.
<< Però, sei diventato forte >> commentò Camilla con un sorriso sadico stampato sul volto.
<< Cosa vorresti dire ? >> chiese il ragazzo chinato a terra per vedere come stava Cerbero.
<< Che potresti usare quella forza anche quando scopiamo >> rispose lei con un sibilo abbracciandolo per poi palpargli il pacco.
<< Cami, per prima cosa sei tu che scopi me, non lo facciamo insieme, secondo, piantala, stasera non ne ho voglia >> replicò lui. Camilla con un sorriso maligno ribatté:
<< Hai detto bene, sono io che ti scopo e guarda caso stasera ne ho una voglia matta, per cui o mi porti a casa tua e ce la spassiamo oppure...........lo vedi quel barbone là all'angolo ? >>
<< Quello che stà tremando come una foglia ? >> chiese Fabio alzandosi in piedi.
<< Ce ne sono altri per caso ? >> domandò lei sarcastica. Il ragazzo alzò gli occhi e disse:
<< Si lo vedo e ho già capito dove vuoi arrivare, per cui muovi quel culo a mandolino che hai se non vuoi andare in bianco, cosa che dubito accadrà >>. Cerbero, ad un gesto del ragazzo, si trasformò diventando una grossa motocicletta con due caschi. Fabio e Camilla ne presero uno a testa e lo indossarono, poi montarono in sella, Fabio alla guida e Camilla dietro di lui. Il ragazzo mandò su di giri il motore che emise un ululato selvaggio e partì.
<< Mhmm, quanto mi eccita quel verso >> esclamò Camilla stringendosi contro la schiena di Fabio. Il ragazzo sentendo contro di sé le morbide rotondità di lei cominciò a sentire caldo e pensò:
"Andiamo bene"
Quello che accadde dopo era diventanto un po' confuso, ricordava solo Camilla che seduta su di lui, con il fallo del ragazzo che la impalava, cavalcava selvaggia, nella confusione che aveva in testa ricordò che Camilla lo aveva fatto venire almeno sei volte prima di andarsene.
<< Cacciatore di demoni e amante di una quasi demone >> osservò Fabio sospirando << vita di merda >> concluse allacciandosi l'orologio al polso. Mentre ricordava si era vestito, infilate le ciabatte uscì dalla propria stanza e si diresse verso le scale per andare in cucina a fare colazione, passò accanto alla camera di sua madre vedendo che il letto era ancora sfatto. "Mamma, hai avuto il sonno agitato stanotte ?", poi arrivò alla scale e le scese ritrovandosi al piano terra. si diresse verso la cucina ed entrò.
<< Buongiorno mamma >> esordì.
<< Buongiorno Fabio >> gli rispose sua madre Marta << allora dormito bene ? >>
<< Suppongo sia una domanda retorica >> replicò il ragazzo prendendo una fetta di pane con sopra uno strato di burro.
<< Perché ? >> chiese la donna.
<< Cami >> rispose lui. Marta alzò un sopracciglio e spostò lo sguardo alla sinistra del figlio.
<< Tu, piuttosto cos'è successo stanotte, hai avuto un sogno agitato ? >> domandò il ragazzo.
<< Spero mi scuserai se ho ripreso ad avere una vita sessuale >> rispose Marta mentre Fabio stava bevendo un po' di latte caldo. A quella risposta il latte gli andò di traverso, constringendolo a tossire.
<< Scusami ? >> domandò Fabio guardando sua madre poi si accorse che lei guardava alla sua sinistra e si voltò, vedendo un uomo sui quarantacinque che leggeva il giornale in apparenza del tutto ignaro del dialogo tra i due.
<< Professor.............Magi ? >> chiese Fabio stupito.
<< Buongiorno a  te figliolo, allora serata difficile ? >> disse lui sorridendo.
<< Ma quando è arrivato ? >> domandò il ragazzo.
<< Sono arrivati stamattina presto >> rispose Marta << penso che Camilla fosse appena uscita quando ho sentito la loro auto fermarsi davanti a casa nostra >>.
<< Sono ? Lei e chi altri, professore ? >> chiese Fabio non capendo.
<< Io e mia figlia Silvia, te la ricordi, no ? Capelli castani con meche bionde, occhi scuri, corpo atletico, che a quasi spezzato il polso quel ladruncolo che voleva rapinarci >> rispose l'uomo descrivendo la figlia.
<< Adesso dov'è ? >> chiese Fabio preoccupato.
<< Appena arrivati ha dormito un paio d'ore poi è uscita, ha detto che voleva farsi una corsetta fino alle rovine, solo che è un po' che è fuori, comincio a preoccuparmi >> rispose Marta.
<< Vado a cercarla >> disse Fabio alzandosi da tavola.
<< Potrebbe incontrare dei problemi ? >> chiese Romeo Magi.
<< Si, i nazi >> rispose Fabio uscendo di casa.
<< I Nazi ? >> domandò Romeo.
<< Un gruppetto di teppisti capitanati da un puttanella, figlia del locale boss della mafia, che si rifanno al periodo del nazismo, i loro nomi sono Doberman, Mastino, SS e Gestapo, usano la violenza per far eccitare il loro capo e poi si rintanano da qualche parte per scopare, banda di deprevati >> spiegò Marta con una smorfia.
 
"Se incappa nei Nazi, quei quattro coglioni rischiano di rimetterci le penne" pensò Fabio mentre attraversava le vie della cittadina come un fulmine. Mentre passava, molti lo salutavano e lui rispondeva sorridendo.
"Colle Rovina, una delle poche città a non essere sotto la giurisdizione del Concilio, se quel branco di bastardi sapesse che almeno metà della popolazione è composta da appertenenti a tutte le tribù, scatenerebbe una strage" pensava il ragazzo osservando ora un cane che diventava un barbone per mangiare quello che aveva avanzato da un cassonetto, ora una ragazza che proteggeva la testa del suo interlocutore da un vaso che rischiava di colpirlo materializzando una mano gigante fatta di energia che prese il vaso e lo rimise al suo posto.
"Se sperano di incastrami, mettendomi alle calcagna un assistente, hanno capito male e se sto assistente spera di mettermi i bastoni fra le ruote, lo do in pasto a Camilla" concluse Fabio arrivando in cima alla collina dove si trovavano le rovine che davano il nome alla cittadina.
<< Merda >> sputò il ragazzo vedendo quattro corpi immobili ammassati uno sopra l'altro << sono arrivato tardi >>.
Fabio scese dalla bici, si avvicinò e si fece il segno della croce passandosi il pollice sulla gola, dicendo:
<< Requieschet in pace >>.
<< Fanatico di Vanhelsing ? >> domandò una voce femminile poco distante. Fabio alzò lo sguardo e vide una ragazza, capelli castani con meche bionde raccolti in una coda alta, grandi occhi scuri che lo osservavano, corpo atletico coperto da una canottiera aderente e da un paio di pantaloncini di jeans.
<< Silvia Magi suppongo >> disse il ragazzo osservandola.
<< Supposizione esatta Fabio Dardi >> rispose lei, squadrandolo, non era passato molto tempo dalla prima e ultima volta che lo aveva visto, fisico asciutto ma potente coperto da un paio di jeans e da una maglietta a maniche corte, capelli perennemente in disordine anche se corti, viso da eterno bambino e occhi che potevano gelarti il sangue nelle vene oppure scioglierti come neve al sole.
<< Se sei preoccupato per quei quattro, tranquillizzati, sono ancora vivi, la prossima volta ci penseranno due volte prima di darmi fastidio >> disse Silvia indicando i quattro belli addormentati.
<< Che ti hanno fatto ? >> chiese Fabio.
<< Le solite cose, prima apprezzamenti parecchio pesanti poi molestie e, infine, hanno tentato a violentarmi >> Fabio rabbrividì al ghigno sadico della ragazza << peccato che mi ero già stancata di loro appena li ho visti arrivare >>.
<< Pazienza zero, a quanto vedo >> commentò Fabio.
<< Oh, io sono paziente tranne quando ho che fare con gli stronzi >> ribatté Silvia.
<< Bene, ora che abbiamo fatto la conoscenza come normali ragazzi, direi che è il momento di passare a cose più serie, sei d'accordo ? >> propose Fabio.
<< Cosa vuoi dire ? >> chiese Silvia.
<< Sei nel mio territorio, Pentacolo, sei l'assitente inviatomi qui dal Concilio, un minimo di buone maniere >> rispose lui.
<< Mi era stato riferito che eri strano, ma non così pignolo >> replicò Silvia << sono Mara Notturna, tua nuova compagna nella salvaguardia della città >>.
<< Io sono Nemo Il Senza Nome, guardiano di questa città e ti dò il benvenuto >> rispose Fabio << ma ti avverto alza le mani su qualcuno che non sia una Larva, un Mannaro, un Troll o un Negromante e ti ammazzo>>.
<< Scusa ? >> chiese Silvia.
<< Te lo spiego meglio, in questa città ce ne fottiamo altamente delle disposizioni di quei quattro stronzi del Concilio, qui tutti vivono in pace con tutti, la metà della popolazione è, come avrai certamente notato, composta da appartenenti alle Tribù del Crepuscolo, l'altra metà è composta da Dormienti Consapevoli e una minima parte da Ignari >> spiegò il ragazzo << ogni tanto arriva una Larva o un Mannaro oppure un cazzo di Negromante, in casi rari un Troll che pensano di poter fare i loro porci comodi ed è in quei casi che intervengo io, eliminando tutti coloro che vengono qui per portare il caos >> Fabio si fermò per osservare il volto di Silvia, la ragazza lo guardava sua volta e dall'espressione si vedeva che stava metabolizzando quello che lui le aveva detto.
<< Se vuoi andare d'accordo con me, ti conviene prima di tutto presentarti al Principe di Colle Rovina e poi rispettare le leggi di questa città >> concluse Fabio guardandola serio e pronto all'evenienza di doverla affrontare.
<< Grande ! >> esclamò lei << sapevo che c'era un posto dove i bastardi non dettavano legge e finalmente l'ho trovato ! >>. Fabio rimase di sasso nel vedere il viso della ragazza felice.
<< Ehi, ma hai capito cosa ti ho detto ? >> chiese il ragazzo.
<< Certo e la cosa mi rende felice, ne avevo le palle piene di fanatici teste di cazzo che uccidevano senza pietà poveracci la cui unica colpa, a giudizio loro, era quella di esistere >> rispose lei. Fabio sulle prime fece una smorfia poi sorrise:
<< Bene, temevo di essere l'unico ad avere ancora un po' di sale in zucca >>. Silvia gli si lanciò addosso, cingendogli il collo con le braccia.
<< Ora siamo in due >> sussurrò dandogli un bacio sul naso << torniamo a casa ? Devo ancora disfare i bagagli e voglio farmi una doccia >> disse staccandosi da lui. Fabio fece una smorfia poi afferrò la bici e montò in sella, Silvia si sedette sul porta-pacchi tenendo le gambe da un lato e il ragazzo partì.
<< Dici che quei quattro idioti hanno sentito i nostri discorsi ? >> chiese Silvia mentre scendevano dalla collina.
<< Anche se avessero sentito, gli Ignari non gli crederebbero e i Consapevoli li ignorerebbero, quanto agli altri, preparati a vedere mezza città piegata in quattro dalle risate >> rispose Fabio. Durante il viaggio di ritorno, i due parlarono della città, Silvia faceva domande e Fabio rispondeva, ma quando arrivarono a destinazione, Fabio non fece in tempo a mettere piede in casa che un fulmine dal pelo nero gli passò in mezzo alle gambe, mentre una massa nera lo travolse, facendolo cadere a terra .
<< Cerbero ! >> tuonò il ragazzo sdraiato a terra con l'enome segugio addosso. Il cane guaì e fece per scappare quando la mano del ragazzo lo afferrò per la collottola.
<< Dove credi di andare sacco di pulci ? >> ringhiò Fabio.
<< Non fargli del male, è colpa mia >> esclamò Silvia.
<< Primo non vedo come possa essere colpa tua, secondo, non ho alcuna intenzione di fargli del male, solo capire il motivo di questo casino >> rispose Fabio indicando l'interno della casa, era tutto sottosopra.
<< Dove sono finiti ? >> chiese Romeo uscendo dalla casa.
<< Ragazzi >> esclamò Marta vedendo Fabio che teneva per la collottola Cerbero e Silvia.
<< Cosa diavolo è successo qua dentro ? >> chiese Fabio.
<< Soffio ! >> rispose Silvia.
<< Scusami ? >> chiese Fabio, era chiaro che non capiva.
<< Lei >> replicò la ragazza mostrandogli la cosa che teneva in braccio, una gatta dal pelo nero come il carbone.
<< Be' qualche problema ? >> la voce della creatura era ben udibile.
<< Si, tu >> rispose Romeo << che bisogno c'era di curiosare tra i messaggi del ragazzo ? >>
<< Volevo farmi un'idea del tipo che Mara dovrà assistere, non vedo cosa ci sia di male >> rispose la gatta. In quella Cerbero ringhiò.
<< Zitto tu, palla di pelo, non hai ne il potere ne l'autorità per darmi ordini >> soffiò la gatta.
<< Lui no, ma io si >> replicò Fabio lasciando andare il lupo-fantasma << ed ora gradirei sapere cosa hai letto di preciso >>
<< Mah, due comunicazioni del Principe, l'elenco dei libri di quest'anno e, ah si, c'era un messaggio di una certa Camilla, diceva che devi tenere libera casa che a mezzogiorno viene qui a scoparti, il post scriptum diceva che la cavalcata di ieri sera non l'ha soddisfatta >> rispose la gatta ghignando.
<< Eh ? >> Silvia guardò Fabio, il suo sguardo era a metà tra il perplesso e il divertito. Fabio fece per dire qualcosa, quando un brivido freddo gli attraversò la schiena, ma riconobbe l'energia che lo provocava.
<< Ne ha di fegato per essere un Fantasma >> sibilò Silvia << se non ti spiace me ne occupo io, così dopo non sarai troppo stanco per fare sesso >> disse la ragazza sardonica.
<< Ehm, Silvia, c'è una cosa che non sai della mia "amante" >> disse Fabio agitando l'indice e il medio di entrambe le mani a indicare le virgolette.
<< E cioé ? >> chiese Silvia guardandosi intorno.
<< Tesoro sono a casa ! >> esclamò Camilla apparendo nel cortile.
<< Una demone ! >> esclamò Silvia vedendola.
<< Chi è sta puttanella ? >> chiese Camilla rivolta a Fabio.
<< A chi hai dato della puttanella, troia ? >> chiese Silvia assumendo la posizione d'attacco.
<< A te, ma se preferisci, posso darti della puttana >> rispose Camilla sorridendo sadicamente. Le due stavano per attaccarsi quando un'ondata di energia le investì facendole quasi cadere.
<< Questo era solo un avvertimento, adesso tutti quanti in casa >> sibilò Fabio. Silvia lo guardò, il corpo del ragazzo era avvolto da un alone cangiante dal bianco al blu scuro e i suoi occhi avrebbero gelato il sangue nelle vene di un dormiente.
<< A che scopo ? >> chiese Romeo.
<< Riunione di famiglia >> rispose Fabio passandogli accanto << è ora di mettere in chiaro un paio di cose >>.
Una volta dentro casa, tutti si accomodarono in salotto, Marta e Romeo sul divano. Silvia sedette su di una poltrona, Camilla, praticamente, si sdraiò sull’altro divano assumendo una posizione a dir poco lasciva, Cerbero si accucciò ai piedi di Marta, Soffio si acciambellò sulle gambe di Silvia, mentre Fabio rimase in piedi.
<< Cami piantala una buona volta con questo tuo atteggiamento >> esordì il ragazzo seccato. Camilla lo guardò maliziosa ma, capendo, si mise a sedere composta. Fabio attese un attimo poi riprese e disse:
<< Ora due cose per rendere questa convivenza pacifica e sopportabile: Camilla, questi sono il professor Romeo Magi attuale compagno di mia madre e sua figlia Silvia, Silva è il supporto inviatomi qui dal Concilio >> fece una pausa << Silvia, professor Magi, lei è Camilla una mia cara amica, che ha avuto la sfortuna di subire quello che viene definito il Lato Oscuro del Risveglio, infatti appartiene alla Tribù dei Fantasmi, fortunatamente il Risveglio l’ha fatta diventare uno Spirito, gli unici che servono la Dea e quindi nostra alleata >>. Camilla sollevò la mano destra in segno di saluto verso Romeo ma guardò in cagnesco Silvia quando questa tentò di salutarla.
<< E adesso la parte più strana di tutta la faccenda >> intervenne Fabio, e sospirando, << io sono l’amante di Camilla, essendo uno Spirito ha bisogno almeno una volta ogni due giorni di un grande rifornimento di energia che ottiene facendo sesso con me >>. Marta sorrise, Romeo fece una smorfia di incredulità e Silvia inarcò il sopracciglio destro.
<< Bene ora sapete tutta la storia >> concluse il ragazzo.
<< Come fai ad essere il suo amante ? Sei un Pentacolo >> chiese Silvia.
<< Io non sono un Pentacolo >> disse Fabio.
<< Ma l’onda di energia ? E l’aura di fiamme >> chiese nuovamente la ragazza.
<< La prima era reale, la seconda un’illusione >> spiegò il ragazzo.
<< Ma come è possibile ? >> chiese nuovamente Silvia.
<< A tempo debito ti spiegherò tutto te lo prometto, ora ho una demone da sfamare >> rispose Fabio guardando sconsolato Camilla.
<< Un’ultima domanda, poi ti lasciamo andare >> disse Romeo con un ghigno divertito stampato sul volto, era chiaro che trovava la cosa piuttosto spassosa.
<< Dica >> fu la risposta di Fabio.
<< Assumi il ruolo di capo famiglia solo in questi casi o posso considerarmi libero da tale noiosa incombenza ? >> la domanda lasciò Fabio con gli occhi sgranati.
<< Per conto mio >> intervenne Marta << sono dell’idea che il ruolo di capo famiglia rimanga a Fabio >>
<< Sono d’accordo, il guardiano della città saprà essere un ottimo capo famiglia >> disse Silvia.
<< Certo, ovviamente della contabilità famigliare, te ne occupi tu, vero ? >> le domandò Fabio con una punta di sarcasmo.
<< E direi, secondo te chi teneva la contabilità prima che venissimo qui ? >> replicò Silvia.
<< Adoro questa famiglia >> disse Camilla sorridendo. Cerbero non resistette più, si alzò in piedi per poi crollare sulla schiena emettendo degli strani suoni simili ad una risata.
<< Intanto vado su >> disse Fabio sentendosi il morale a terra.
<< Visto che ci sei, ti legheresti al letto in posizione “Croce di Sant’Antonio” ? >> chiese Camilla.
<< Va bene >> rispose il ragazzo, la sua voce era di un mogio da far paura. Silvia lo guardò salire al piano superiore, provando una fitta di dolore.
<< Non ti sembra di aver esagerato ? >> chiese Silvia rivolta al padre.
<< Oh, andiamo, anche a te diverte questa cosa >> replicò Marta sorridendo.
<< Lo dico per rispetto nei suoi confronti, e che cazzo, in fondo ha solo sedici anni >> ribatté la ragazza alzandosi e salendo le scale. Camilla la guardò poi chiese:
<< Da quanto si conoscono quei due ? >>
<< Si sono visti la prima volta si e no uno o due mesi fa, perché ? >> rispose Marta.
<< Non lo so, da come ne ha preso le difese direi che è cotta di lui da molto tempo >> replicò Camilla alzandosi << ora vado che sto morendo di fame, Marta vi dispiace se vi chiedo di uscire, tengo ad essere molto rumorosa quando scopo >>.
<< No, stavamo giusto pensando di andare a comprare qualcosa di particolare in rosticceria, anzi volevo chiederti se volevi fermarti a pranzo con noi dopo ? Fai sempre parte della famiglia e anche se non necessiti di cibo puoi fingere di mangiare >> domandò Marta.
<< Ti ringrazio, ma ho impegno e ho appena il tempo per nutrirmi >> rispose Camilla con un sorriso alzandosi << professor Magi, piacere di averla conosciuta, anche se sono dell'idea che ci vedremo spesso d'ora in poi >>.
<< Piacere mio, Camilla, penso non sia necessario dirti vieni a trovarci quando vuoi, dico bene ? >> rispose Romeo allungando la mano destra.
<< Be' mi vedrà spesso visto che Fabio è la mia vena >> ribatté la ragazza con un sorriso sadico.
<< Falla finita zoccola ! >> esclamò Silvia dal piano superiore. Camilla guardò male le scale e in due balzi era già al piano superiore.
<< Cos'è siamo gelose ? >> le urlò di rimando passando davanti alla porta della camera di Silvia.
<< Un po', si >> rispose Silvia apparendo sulla porta, indossava l'accappatoio ed era a scalza.
<< Be' ? Cosa vorresti fare, unirti a noi ? >> le chiese Camilla vedendola.
<< No, vado a farmi la doccia e nel contempo ascolto un po' di musica così non sento ti urlare, mentre spompi quel poveretto >> rispose Silvia.
<< Dì un po' ma sei cotta di lui ? >> chiese Camilla.
<< Forse, ma soprattuto mi da fastidio che lui che non è membro di alcuna tribù debba sopportare il peso dell'essere guardiano della città >> rispose la ragazza. Camilla la guardò negli occhi e vi lesse solo sincerità.
<< Be' vedi di non innamorartene, non sopporterei di vederlo nuovamente a terra a causa di una storia andata a farsi fottere >> disse Camilla entrando in camera di Fabio. Silvia inarcò un sopracciglio poi si diresse verso il bagno, aveva appena aperto il flusso dell'acqua quando le grida di Camilla cominciarono a farsi sentire.
<< Stronza, si preoccupa tanto per i sentimenti di lui, ma non esita a scoparselo >> sibilò la ragazza sfregandosi con forza il sapone sulle braccia << però da un lato meglio così, almeno non gli lascia segni strani sul corpo >>.
Quando uscì dal bagno una strana calma pervadeva la casa, pensava che Camilla si stesse prendendo una pausa, ma quando passò davanti alla porta di Fabio si accorse che non si sentiva alcun rumore.
"Che abbia posto un sigillo di silenzio ?" si chiese la ragazza allungando una mano "no, non c'è energia, possibile che abbiano già finito ?". Incuriosita, Silvia afferrò la maniglia della porta, l'abbassò e spinse. La stanza di Fabio era immersa nella penombra, di Camilla non c'era traccia, se non alcuni residui di energia, Fabio era sul letto e sembrava che dormisse, Silvia, grazie alla poca luce, intravide il viso del ragazzo, il viso di un bimbo che sembrava implorare un po' di amore. Intenerita, si avvicinò al letto, si tolse l'accappatoio rimanendo nuda e si sdraiò accanto al ragazzo, cingendogli la vita con le braccia.
<< Se i nostri genitori entrano in questo momento, spero che tuo padre non rimanga scandalizzato da quello che potrebbe vedere >> disse Fabio aprendo gli occhi.
<< Pensavo dormissi, mi facevi tenerezza >> disse lei sciogliendo l'abbraccio e allontanandosi di poco << mio padre ? Una volta mi ha beccato mentre facevo sesso di gruppo, figurati se si scandalizza se mi trova qui a letto con te >>.
<< Sesso di gruppo ? >> chiese Fabio guardandola.
<< Il mio ex, la prima e unica volta in cui mi convinse a fare sesso con lui ed i suoi amici, fummo beccati da mio padre >> spiegò lei sdraiandosi di schiena.
<< Non ti facevo una peccatrice >> disse Fabio sarcastico imitandola.
<< È uno dei motivi per cui mi hanno spedito qui da te >> rispose lei sorridendo. Calò un breve istante di silenzio.
<< Silvia >> disse Fabio chiamandola.
<< Dimmi >> rispose lei mettendosi sul fianco per poterlo guardare. Il ragazzo esitò poi disse:
<< Ti andrebbe di coccolarmi ? >>. Silvia rimase interdetta non si aspettava una simile richiesta, tuttavia, sorridendo, sussurrò:
<< Vieni qui >>. Lo attirò a sè, rimettendosi supina, invitò il ragazzo a posare la testa sul suo seno e iniziò ad accarezzargli i capelli, poi intonò una piccola nenia.
<< Va un po' meglio ? >> gli chiese dopo un po'.
<< Si, ma sarebbe utile rivestirsi e ritornare di sotto, i vecchi sono tornati >> rispose Fabio alzandosi per farla andare via. Lei si alzò e si piegò in avanti afferando l'accappatoio, poi si voltò verso il ragazzo e gli sfiorò le labbra con un bacio.
<< Ci vediamo dopo >> sussurrò prima di sparire dietro alla porta. Cerbero emise un basso brontolio.
<< Dici ? >> chiese Fabio. Il cane sbuffò.
<< Mi sembra strano >> replicò il ragazzo. 
  
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