Di che segno sei?
L’anima gemella
Quando i numeri al led rossi della radiosveglia, posta
sul comodino di fianco al letto, segnarono le 7:30, il ritornello di You spin me round dei
Dead or Alive1 risuonò a tutto volume nel monolocale, tanto che il
ragazzo addormentato saltò letteralmente dal letto finendo in terra con un
sonoro tonfo.
“You spin me right round, baby
Right round like a record, baby
Right round round round”
Qualcun’altro al posto del giovane avrebbe
bestemmiato all’infinito il disc jockey che aveva scelto di mettere a prima
mattina una canzone tanto movimentata, ma non Lavi, al contrario.
Se aveva programmato la radio per farla
accendere a quell’ora sulla frequenza di radio Noah’s
Ark era proprio perché sapeva che avrebbero dato il
buongiorno con un po’ di musica vivace e per lui, che si conosceva bene ed era
consapevole di quanto amasse dormire, essere svegliato al ritmo di ‘All I know is that to
me. You look like you're lots of
fun’ era il miglior modo (nonché l’unico abbastanza
efficace) per alzare il deretano dal materasso.
Si sollevò pigramente in piedi massaggiandosi la
suddetta parte anatomica che aveva risentito della caduta appena fatta.
Sbadigliò sonoramente stiracchiando le braccia e le gambe indolenzite, quando
si sentì la voce di Tyki Mikk
che salutava i suoi ‘affezionati’ (Lavi si era sempre domandato dove lo speaker
vedesse tutto quell’affetto) ascoltatori.
“Buongiorno sognatori, è ora di ritornare nel mondo
reale: sono certo che 'You spin
me round' vi abbia svegliato molto dolcemente” esordì in quel
tono chiaramente ironico che era assolutamente tipico di lui.
Anche se Lavi non poteva vederlo in faccia, era certo
che quell’uomo stesse sadicamente ghignando mentre immaginava gli infarti che
gli provocava ogni mattina mandando in onda quel genere di canzoni, quasi lo
facesse per dispetto a lui.
In effetti, perché mai essere svegliati da quella voce
sorniona quando si poteva scegliere il classico ‘Drin
drin’ dell’orologio? Molto semplicemente perché Lavi,
ragazzo estremamente socievole e loquace (ai limiti del logorroico qualche
volta, e anche più di qualche), reputava deprimente sentire al risveglio
un suono banale come lo scampanio di una sveglia, a differenza di una voce –
anche se senza volto – che gli avrebbe tenuto compagnia per quella mezz’ora
necessaria a prepararsi.
“Iniziamo subito scoprendo come sarà la nostra
giornata ascoltando l’oroscopo di Wisely.”
“Sì, Wisely” disse Lavi
entrando in bagno per aprire la manopola dell’acqua calda della doccia. “Fammi
sentire come non andrà la mia giornata.”
Erano circa tre mesi che Lavi ascoltava ogni mattina
le previsioni di quell’astrologo e mai una volta si era avverato ciò questi
prediceva. O meglio, se proprio si deve essere precisi, accadeva esattamente il
contrario.
Wisely diceva che quel giorno sarebbe
stato gravoso per il proprio portafogli? Ecco che una bella banconota da 10
dollari ti si adagiava sulla testa come un dono dal Cielo appena varcato il portone
di casa.
Wisely diceva che quel giorno ci sarebbero
stati grandi cambiamenti? L’unica cosa che cambiava era il canale della
televisione alla disperata ricerca di qualcosa di interessante da vedere.
Wisely diceva che quel giorno sarebbe
scoppiato di salute? Frase che Lavi pregava con tutto il cuore non dicesse mai,
altrimenti avrebbe potuto scoprire di avere una strana e inguaribile malattia
congenita.
Prima di arrivare al proprio segno, cioè Leone, Lavi
aveva avuto il tempo sufficiente per farsi la doccia. Uscì dal box e si avvolse
subito nell’accappatoio di spugna verde appeso al muro accanto, prendendo poi
spazzolino e dentifricio.
“Leone” sentì dalla radio lasciata al massimo
volume per tutto il tempo. “Oggi è un grande giorno per voi single…”
“Perfetto, anche oggi niente sesso” commentò Lavi
afflitto, poco prima di portarsi lo spazzolino in bocca e iniziare a lavarsi i
denti.
Arrivato alla rispettabile e attivissima (a livello
ormonale, almeno) età di diciott’anni la propria
verginità cominciava a dargli un leggero fastidio, eppure ci aveva
provato più di una volta a sbarazzarsene, ma per una continua e sempre diversa
serie di congiunzioni astrali (tanto per restare in tema di costellazioni e
segni dello zodiaco) non era mai riuscito a concludere niente.
Vuoi che la prima ragazza di turno si era troppo
ubriacata ed era finita per vomitargli addosso; vuoi che la seconda non si era
accorta che la bistecca ordinata al ristorante era stata condita proprio con
quella rarissima spezia a cui era allergica; vuoi che la terza all’ultimo
secondo aveva perso il senso dell’orientamento sessuale e aveva imboccato la
strada della omosessualità; e così via…
“Le stelle dicono che conoscerete la vostra
anima gemella, in tutti i sensi, perché sarà proprio una persona nata sotto il
segno dei Gemelli. Sarà un vero e proprio colpo di fulmine. Mi raccomando, non
lasciatevi ingannare dalla loro impenetrabile e fredda corazza esterna, perché
sotto di essa sono persone molto sensibili e dolci: di fatti non
dimentichiamoci che i Gemelli sono, per natura, persone con una doppia
personalità.”
Questo era veramente esilarante! Secondo Lavi non era
improbabile che il giorno prima Wisely avesse visto
qualche puntata di Saint Seiya di troppo.
Si sciacquò la bocca per togliere ogni residuo di
dentifricio, cimentandosi in un poco elegante concerto di gargarismi. Si vestì
con un paio di pantaloni bianchi e una maglia a maniche lunghe verde, mentre Wisely continuava imperterrito a sciorinare il futuro di
tutte le persone del mondo raggruppandole in dodici macrogruppi zodiacali.
Camminando nella confusione del suo appartamento,
arrancando tra i libri sparsi sul pavimento come un avventuriero nella giungla,
recuperò tutto ciò che gli occorreva prima di uscire di casa. Il portafogli era
nella tasca dei jeans nel cesto dei panni sporchi; le chiavi di casa erano
appese al ramo del bonsai che teneva vicino alla finestra, ovviamente chiusa;
il cellulare era rimasto per tutta la notte nel frigorifero: lo aveva
appoggiato solo due secondi per prendere con entrambe le mani il piatto della
pizza avanzata il giorno prima e distrattamente aveva chiuso l’anta
dell’elettrodomestico lasciando dentro il telefonino, dimenticandosi che
dall’altra parte dell’apparecchio c’era suo nonno che lo sgridava per quanto
ultimamente fosse distratto.
Eppure lui viveva bene nel suo disordine, perché
sapeva esattamente dove si trovava ogni cosa: per lui il monolocale non era
caotico, era personalizzato.
Si avvicinò alla radio per spegnerla prima di uscire
di casa, sentendo che Wisely aveva finalmente
concluso il suo oroscopo.
“Lo so che me lo avete detto almeno un centinaio di
volte, ma vorreste ripetermi perché ogni mattina dobbiamo sentire le cretinate
di questo raccomandato di…”
“Tyki, sei in
onda!”
“Grazie, Wisely! Come
sempre le tue previsioni ci aiutano ad affrontare le nostre giornate altrimenti
ignote. E ora passiamo alle telefonate da casa.”
“Ma anche no” rispose Lavi, spingendo il tasto Off a
lato della radiosveglia. “Dovrei farlo io lo speaker radiofonico.”
E così avrebbe conosciuto la sua anima gemella: detto
da Wisely non era affatto rassicurante.
Scese le quattro rampe di scale che lo separavano
dall’atrio con una certa flemma. Quella mattina non aveva molta voglia di andare
a lavorare in biblioteca, cioè, ne aveva ancora meno del solito. Ma l’affitto
non si pagava certo da solo e la padrona di casa (pur volendo sorvolare sul
fatto che a stento si poteva distinguere da un uomo) non rientrava abbastanza
nei suoi gusti - neanche con tutta la fantasia di cui disponeva - per poterle
offrire, nel caso fosse rimasto al verde, un pagamento in natura.
Arrivato al portone, allungò il braccio per afferrare
la maniglia e aprire la pesante anta di legno, ma questa decise di andargli incontro
da sola, colpendolo di spigolo proprio sul naso così forte da farlo cadere in
terra all’indietro: aprì l’occhio sinistro (l’unico che poteva aprire in
effetti, essendo l’altro coperto da una benda nera stile pirata), ma non riuscì
a vedere chiaramente davanti a sé, avendo la vista offuscata dalle lacrime per
il dolore lancinante al setto nasale.
Si guardò le mani che aveva portato per istinto alla
parte lesa, notando i polpastrelli colorati di rosso. Poi sollevò lo sguardo
verso l’alto, notando una figura che lo sovrastava, probabilmente la persona
che aveva aperto con così tanta violenza il portone.
Capelli neri, lunghi e fluenti raccolti in una coda
alta; fisico snello e slanciato; lineamenti del viso orientali e armoniosi… era
proprio il suo tipo!
“STRIKE!” esclamò, ricevendo un’occhiata perplessa da
quella sconosciuta che lo aveva colpito… in tutti i sensi.
Purtroppo, a causa della botta presa, non poteva
vederle il volto con molta nitidezza, ma, a giudicare dal complesso, Lavi non
aveva dubbi sul fatto che fosse bellissima.
Ripensò all’oroscopo che aveva sentito solo pochi
minuti prima: possibile che quella ragazza fosse proprio la famosa anima
gemella di cui parlava Wisely? Certo, il colpo che
aveva avuto non era ‘di fulmine’ bensì ‘di portone’, ma non gli sembrava il
caso di soffermarsi su una simile minuzia.
E, cosa ancora più sconvolgente, possibile che Wisely per una volta avesse indovinato (riferendosi ad un
astrologo sarebbe stato più corretto dire ‘previsto’, ma attribuita a quel tipo
alla radio era una parola troppo grossa) il futuro?
La bella sconosciuta emise un suono stizzito con le
labbra e non si curò di aiutare il povero Lavi che era rimasto in terra con il
naso grondante sangue. Anche questo Wisely lo aveva
detto: non lasciarsi ingannare dal loro comportamento esteriore apparentemente
scostante.
La ragazza si diresse verso le scale, ma Lavi non era
intenzionato a lasciare andare via così facilmente la sua presunta anima
gemella: però, prima di fare o dire qualcosa di azzardato, doveva accertarsi
che lo fosse.
“Aspetta!” Lei si fermò, voltandosi verso di lui con
evidente irritazione. “Di che segno sei?”
1. La canzone potete ascoltarla qui: http://www.youtube.com/watch?v=zJv5qLsLYoo
Note dell’autrice
Quanto è brutto drogarsi! No, davvero queste cose non
fanno proprio per me (le fic comiche intendo), e
probabilmente anziché avervi strappato un sorriso vi avrò solo fatto contorcere
le budella.
Dovrei dedicare questa fic a
Yu_Kanda, ma non so quanto ne possa essere contenta
(probabilmente farà finta di non conoscermi d’ora in avanti).
Ebbene, dopo tanto tempo ho trovato il coraggio di
scrivere una long LaviYuu. Non so quanto sarà lunga
al momento, dipende da come lavorerà la mia fantasia in fase di stesura.
Ovviamente questo capitolo è solo il primo assaggio, gli altri saranno più
lunghi.
Qualcos’altro da dire? No, direi che la fic è già abbastanza eloquente così.
Di solito alla fine dei commenti del primo chap dico “Come sempre ogni commento anche solo di un rigo
è sempre ben accetto” ma per questa fic sono già
rassegnata a non leggerne nemmeno uno. Oh bè, nella
vita si deve provare (quasi) tutto, almeno una volta!