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Autore: Riccardo    29/01/2006    17 recensioni
Benvenuti al liceo Enrico Pazzi di Ropa, un liceo il cui nome è tutto un programma. In questo liceo di pazzi, Roberto, ragazzo sfigato e un po' pervertito, incontra in classe una ragazza che gli dà corda. Sarebbe splendido, se non fosse per il padre un po'(?) troppo protettivo... Dall'autore del mangaprocesso una fanfic comica originale che spero non finirà mai di stupirvi.
Genere: Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CRAZY SCHOOL

 

Di Riccardo

 

AVVERTENZE

 

So che Crazy School è un manga (senza immagini) comico, eppure come lo stesso Fujisawa in GTO ha ideato episodi particolarmente seri e drammatici, così anch’io ne sono costretto per esigenze di trama.

Troverete quindi uno stile differente, un ritmo più lento, un’ambientazione diversa dal solito. Spero l’apprezzerete lo stesso. Ma non temete: un po’ di comicità la manterrò sempre. In fondo è Crazy School, no?

 

Episodio 18: Ricordi Cinesi

 

Era da molti giorni che camminava.

Ci si aspettava molto da lei, unica erede di una famiglia di esperti di arti marziali con millenni d’esperienza alle spalle.

La ragazza si sedette su un enorme masso, che costeggiava la mulattiera stretta in cui si trovava.

Aveva i capelli nero corvino, leggermente abbronzata, pur avendo la carnagione chiara, dovuta agli intensi allenamenti all’aperto che aveva effettuato nel corso della sua vita; si percepiva malinconia nel suo sguardo, nei suoi occhi una scintilla di curiosità.

Curiosità per i posti che stava vedendo, luoghi che sarebbero divenuti la sua casa.

Come non innamorarsi dei monti, che si ergevano dietro di lei, dai perenni ghiacciai? Come non meravigliarsi del panorama maestoso davanti a lei? Panorama da cui spiccavano una serie di piccole sorgenti.

Quelle fonti erano davvero misteriose, si disse.

Sembrava che si trattasse di un antico campo d’addestramento, ma aveva avuto la raccomandazione di non andarci, perché pare che nascondessero parecchi pericoli e strane maledizioni. No, non le avrebbe affrontate, non erano certamente utili al miglioramento delle sue capacità.

Yuri Ai Ling, questo era il suo nome, attendeva con trepidazione l’incontro con il suo nuovo maestro: tra tanti ragazzi della sua età, lei era stata l’unica ad essere ammessa.

Dacché vi era memoria umana, era la più giovane - aveva infatti solo dodici anni - mai ammessa alla scuola dei monti di Tao Chuan e questo era per lei fonte d’orgoglio.

Ma anche l’invidia da parte dei compagni, pensò con una leggera soddisfazione.

Bè….in verità ci sarebbero stati anche aspiranti allievi ben più degni, ma “non si sa come” avevano avuto prima delle prove degli strani incidenti.
”Chissà come mai” pensò con finta innocenza la ragazzina.

Un piccolo sasso la colpì alla schiena.

 

“ Siamo pigri a quanto pare, male male.”

 

“ E’ lei il maestro Jiang?” chiese la giovane.

 

Fu Bai Jiang, questo era il nome del maestro, fece un cenno di assenso, poi la osservò con uno sguardo altero. La sua altezza, unita ad una magrezza superiore alla norma, conferiva all’uomo un aria inquietante e severa: aveva dei capelli bianchi come la neve, legati in un coda lunghissima che gli scendeva per tutta la schiena; gli occhi, magnetici, da cui traspariva tutta la sua forza. Quegli occhi. Ne fu impressionata. Quegli occhi penetranti che volevano di certo esaminarla, sicuramente per comprendere le potenzialità della sua nuova allieva.


” Male, non era ciò che mi aspettavo.”

“Maestro, mi scusi se non sono un’allieva degna di lei. Mi impegnerò con tutta la mia anima, a scapito della mia stessa vita.” rispose con impeto. Aveva fatto tanto per essere lì e non voleva rinunciarci.

“ Non è questo il punto!” esclamò seccamente il maestro “ Io mi aspettavo una bella ragazza con un bel seno, non posso certo provarci con te, non sono certo un pedofilo.

Ai Ling rimase scioccata.

 

“ Non posso mica avere guai con la legge. continuava a rimuginare Fu Bai Jiang.

“ Ma-maestro….”

“ Ma se questo passa il convento, mi adeguerò, sarai la mia allieva. Ma prima una cosa.”

“ Tutto quello che desidera.”

“ Allieva, dimmi…”

“Sì?!”

 

La ragazza era in preda all’ansia. Cosa le avrebbe chiesto? La sua preparazione di base? Una prova della sua forza? L’avrebbe costretta a combattere con qualche animale feroce? O addirittura con lui stesso?

 

“…quello che ti chiedo è fondamentale per il prosieguo degli allenamenti…”

 

Il timore crebbe nel cuore di lei.

 

 “ Hai per caso una sorella più grande da presentarmi?” chiese, sbavando per l’eccitazione.

“ Cooosa?!!!!” rispose Ai colpendo il maestro con un martello gigante.

Si girò, incamminandosi per la strada di casa: “ Io me ne vado.”

Aveva deciso di andarsene. Ma in che posto era capitata?

Sentì un sibilo.

Alzò la mano destra e prese al volo una pietra.

 

“ C’è del talento” esclamò con soddisfazione il maestro “ Mi piace anche il tuo carattere, si vede che vuoi imparare. Ed ora di corsa sino al tempio!”

“ Sì.”

 

Ai incominciò a correre.

 

“ Ho detto forse che potevi partire?” disse e le mise dei pesi ai polsi e alle caviglie: “Ora puoi iniziare.

Quello fu il suo primo allenamento.

Ben altro dovette affrontare in seguito. Le prove divennero sempre più dure, le lezioni sempre più difficili.

Il maestro era severo e pretendeva l’impossibile da lei, che cercava di accontentarlo in tutti quegli atroci esercizi.

E mentre lei faticava, lui godeva spesso delle grazie di diverse donne.

Che rabbia! Era come se la prendesse in giro.

Aveva il sospetto che il maestro godesse nel vederla tormentarsi sotto il peso di quegli addestramenti. Si convinse così che non vedeva l’ora che lei tornasse a casa.

Ma non l’avrebbe permesso.

Lei otteneva sempre ciò che voleva.
Soccombere non era nei suoi progetti.

Gliel’avrebbe fatto vedere.

Scalò anche le montagne più impervie; affrontò, sotto la guida del maestro, anche le bestie più feroci. Doveva sentire ogni minima parte del suo corpo, percepire ogni singolo movimento del suo avversario, riuscire a sviluppare l’istinto e a non affidarsi esclusivamente ai sensi.

Erano passati degli anni, ben quindici primavere aveva alle sue spalle.
Quel giorno scoprì che aveva un’altra prova: le rapide del fiume.

Doveva affrontarle, a nuoto, con la corrente contraria.

 

Ma non è possibile!”

“ Se ti concentri potrai farcela, hai il corpo allenato e la mente forte.

“ Sì maestro!”

 

Non era che una delle tante prove che aveva già affrontato. Perché non era sicura?
Si immerse in acqua.

Cominciò a nuotare con fatica, ma riuscì a vincere lo stesso la corrente.

 

“ Concentrati!”

 

Non doveva pensare ai suoi timori, doveva essere tutt’uno con l’acqua, capire ogni minima caratteristica dell’ambiente in cui si trovava.

Ma la paura era forte.

Perché la costringeva a questo? Non c’erano altri modi per imparare le tecniche?

Si distrasse.

La corrente la trascinò, l’acqua le entrò nei polmoni e le sembrava di morire.

 

E così questa è la mia fine? Non sono nemmeno degna di proseguire i miei studi.

 

Sentì delle mani cingerle la vita prima di perdere i sensi…

 

Aprì a fatica gli occhi, mentre espelleva dell’acqua tossendo….

“ Ti sei ripresa, quindi?”

Lentamente il suo sguardo si fece più nitido e così vide davanti a sé l’immagine del suo maestro.

 

“Maestro….”

“Hai fatto perdere diverse ore di addestramento.”
”Mi scusi.”

“ Quel che è fatto è fatto, alzati e torniamo al tempio. Disse e si girò, incamminandosi verso casa.

 

Fu allora che notò una macchia di sangue all’altezza della spalla…si era ferito salvandole la vita? Possibile? Ma di chi erano quelle mani se non le sue? E come si sarebbe ferito alla spalla altrimenti?

Quelle spalle ferite rappresentavano ciò che non aveva mai avuto in quei tre anni.

Capì che teneva a lei e si affezionò a lui.

Da quel giorno seguì tutte le direttive, non le mise in discussione nemmeno una volta. Nella disciplina ferrea della scuola, nell’apprendere nuove tecniche, nel riuscire a superare i suoi limiti cominciò a trovare il suo divertimento. Il maestro apparve sempre più paterno. Ad ogni suo successo diveniva sempre più orgoglioso di lei.

Imparò così molte delle tecniche della scuola, che si aggiunsero a quelle che già conosceva prima di giungere sui monti.

Un giorno il maestro le si avvicinò: “ Devi affrontare la foresta proibita da sola per sette giorni.”

“ Sì, maestro.”

“ Sono sicuro che riuscirai a superare con successo questa ardua prova, ti ho addestrata bene.”
” Non la deluderò.”

 

E infatti non lo deluse, i sette giorni passarono in fretta. Tutte le fatiche, tutto ciò che aveva odiato in quegli anni, tutto questo l’aveva resa forte, capace di sopravvivere in ogni situazione.

Tornò al tempio.

 

“ Maestro, sono tornata.”

 

Il silenzio l’avvolse.

 

“ Maestro, dove siete?” domandò perplessa. Dov’era finito? Che fosse un’altra prova? Che scherzasse? Pensò persino che fosse in compagnia di qualche donna. Tipico del maestro. Rise fra sé e sé. Magari aveva approfittato della sua assenza per darsi alla pazza gioia. Altro che ardua prova!

Ma il sorriso le scomparve immediatamente.

Lo vide.

Steso a terra, in una pozza di sangue.

Il suo ventre squarciato da una spada.

Ferito, sofferente, ma ancora vivo.

Si precipitò al suo fianco.

 

“ Ai, perdonami…non ho potuto insegnarti tutto quello che sapevo...” disse sottovoce in preda a colpi di tosse.

“ Maestro…non può morire…lei sa tanto…vedrà che riuscirà a cavarsela.

“ E’ giunta la mia ora…prima o poi sarebbe avvenuto, avrei solo voluto insegnarti tutto.”

“ Maestro…!!!” gridò

 

Non poteva lasciarlo morire. Non poteva permettere che tutte le tecniche di quella scuola cadessero nell’oblio. Sarebbe stato un peccato.

Capì.

Capì il motivo per cui era giunta in quei luoghi.

Il suo destino era quello di salvare quei preziosi tesori di conoscenza e di tramandarli nei secoli. Anche a scapito della sua stessa vita.

C’era una tecnica adatta allo scopo.

La tecnica della trasmigrazione dell’anima*.

Sarebbe morta al suo posto e avrebbe donato al maestro un nuovo corpo: il suo.

Si concentrò.

Compì i gesti rituali.

 

“ Non lo fare Ai!” svenne.

 

Ma lei non lo sentì.

Esegui la tecnica.

Percepì la sua anima uscire dal suo corpo…sentì un dolore intenso…si sforzò di aprire gli occhi… vide a fatica il suo corpo come se non fosse il suo…vide le sue mani insanguinate.

C’era riuscita. Era riuscita ad effettuare lo scambio. Aveva salvato il suo maestro e le tecniche della sua scuola.

Contenta di questo, morì.

Sentì la sua anima uscire dal corpo senza vita del maestro, ma, invece di raggiungere l’aldilà, si sentì di nuovo pervasa dai sensi.

Aprì gli occhi e vide la sua mano.

 

“ Ma è il mio corpo! Ma dovevo essere morta!”
”No, non lo sei!

“ Ma come è possibile? Come è possibile che io abbia di nuovo il mio corpo?”

“ Non hai bisogno di chiederlo. Lo sai già!”

 

Riuscì a capire. Anzi era come se lo avesse saputo da tempo. La tecnica della trasmigrazione dell’anima era molto delicata: qualora uno dei corpi dei soggetti interessati fosse morto, l’anima avrebbe fatto ritorno al suo corpo originario.

Le due anime, coabitando in un unico luogo, si sarebbero fuse sino a restare indistinte…per sempre.

Ai sì alzò…

Si allontanò dal tempio.

Aveva una missione da compiere.

Quel giorno un’anima non arrivò nell’aldilà, in compenso fu sostituita da molte altre.

 

 

Ai aprì gli occhi e si ritrovò nel suo nuovo corpo maschile.

Perché aveva sognato il maestro? Perché ora?

Che inconsciamente avesse voluto ricordare quando aveva iniziato ad interessarsi alle donne?

Che fosse un monito? Che fosse una risposta alla sua impotenza di uccidere il suo vecchio corpo?

Il suo vecchio corpo, ora di Roberto.

Di quel ragazzo aveva ciò che voleva, non si sarebbe certo unita alla sua anima così insulsa.

Doveva andare a scuola: per assistere a quel fatidico concorso e alla rassegnazione al suo nuovo destino dell’unica persona che avrebbe potuto contrastarla.

Rise. Poi pensò ad Isolde e si affrettò.

Non poteva far attendere colei che amava.

 

FINE EPISODIO

 

Finalmente risolti molti dei misteri che rimanevano: l’uccisione di Roberto avrebbe provocato una fusione delle anime che a Yuri Ai non sarebbe piaciuta. E questa passione per le donne? Probabilmente un retaggio dell’anima del suo vecchio maestro.

Ma perché Roberto ha così tanto interesse a farsi eleggere miss liceo? Che si sia rassegnato a vivere come donna come pensa Ai? Oppure cosa?

Non perdetevi il prossimo episodio: “ Miss Liceo”

Buon divertimento!

 

* SCHEDA: TECNICA DELLA TRASMIGRAZIONE DELL’ANIMA.

 

Nata nel 2345 a.c. in Cina da una scuola di arti marziali connessa alla medicina cinese. Gli esperti di questa tecnica, temprati dal dolore, sostituivano il proprio corpo con quello del paziente.

In tal modo il paziente non soffriva durante l’operazione.

Purtroppo cadde man mano in disuso, poiché in caso di morte sotto i ferri, si verifica la fusione delle anime, visto che quella dell’esperto di arti marziali trovava più naturale tornare nel suo corpo originario che raggiungere l’aldilà.

Venne tuttavia studiata e utilizzata da spie e assassini per raggiungere le loro vittime in modo da non farsi notare, sostituendosi a persone fidate.
Al momento della storia solo le scuole del maestro Fu Bai Jiang e della famiglia Ling ne erano a conoscenza; pur usandola raramente, erano convinti che non dovesse perdersi, perciò continuarono a tramandarla agli allievi.

 

ALTRE NOTE

 

Questo capitolo come vi avevo avvertito, è molto diverso dal solito Crazy School.

Probabilmente se riuscissi a creare il manga di questo mio capitolo, me lo immaginerei disegnato più stile Fruits Basket o Kenshin, che ad uno shonen quale quelli della Takahashi.

L’effetto collaterale come la tecnica stessa della trasmigrazione dell’anima è frutto esclusivo della mia mente, non ho avuto alcuna ispirazione da libri o manga. Era utile alla storia e l’ho inserito, anche se devo ammettere che scambi di corpi sono avvenuti in molteplici film e manga.

Capisco che possa sorprendere come nella stessa storia sia passato dalla comicità assurda a toni molto più foschi. Ero persino tentato di creare una spin-off, ma c’erano alcuni quesiti che non potevo lasciare in sospeso. Spero di essere riuscito a chiarirli e spero che questo mio episodio vi sia piaciuto.

Non perdetevi la prossima puntata! Sarà molto più divertente. In puro stile Crazy School.

   
 
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