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Autore: Joyce Wilson    09/04/2011    3 recensioni
Un amore senza fine.Un amore dannato, un amore puro e semplice. L'amore colpisce quando meno te l'aspetti e con chi non penseresti mai. E loro lo sapevano.
Tratto dal prologo:
Si allontanarono quel tanto che basta per guardarsi un ultima volta negli occhi.
Un pianto.
Il pianto degli angeli.
Un boato e poi il buio...
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Angels Cry


Allora ragazzi, eccomi ad aggiornare questa storia. Avevo detto che i capitoli sarebbero stati modificati e che mi ci sarebbe voluto un mesetto ma ci è voluto di meno. Allora,spero che vi piaccia, prima di augurarvi buona lettura vi ricordo le mie storie:


La figlia del capo” Che viene aggiornata ogni Giovedì.

Noi Due” Che verrà aggiornata ogni Lunedì.

One in a Million” Ultimo capitolo molto probabilmente Domani.


Lei,stretta tra le sue braccia,si sentiva protetta, sicura, innamorata.
Lui la teneva stretta a sé respirando il suo profumo, accarezzando la sua pelle, imprimendosi nella memoria e nei polmoni,tutto di lei;non voleva dimenticarsi nulla.

“ Mi mancherai” singhiozzò lei.
Era vero,gli sarebbe mancato terribilmente.

La strinse più forte a se,nel vano tentativo di fondersi con lei e non abbandonarla mai.
“ Non ricorderai niente, tu” sputò quelle parole con amarezza,rabbia,frustrazione. Si sarebbe ricordato solo lui di tutto: i loro baci, le loro discussioni, le carezze... tutto, lui avrebbe ricordato tutto. Ricordarla sarebbe stata la peggiore delle torture; una lenta,lentissima tortura.

Lei ne era consapevole ma non lo accettava.
Il loro amore si sarebbe fatto sentire, ne era sicura.
Un singhiozzo più forte la fece sussultare tra le sue braccia.
Si sentiva in colpa;maledettamente in colpa.

“ Scusami” sussurrò accarezzandogli i capelli lunghi che tanto amava accarezzare.
Anche lei accarezzò la massa setosa e ribelle di lui.

Sfregò il suo nasino contro il collo di lui e l'allontanò per perdersi in quegli occhi cerulei che lo hanno ammaliato, stregato, gli hanno fatto provare l'amore.
A lui,lui che è un essere riprovevole e dannato.
Non si era mai capacitato, di come potesse meritare una come lei. Una creatura così pura,innocente.
Ed ora che stavano per separarsi, si sentiva straziato, sentiva che quel cuore che credeva di non possedere era lacerato e fatto a pezzi. Avrebbe preferito affrontare tutti gli *Elicone dell'inferno pur di non provare questo dolore.

Lei era degli stessi pensieri

Le sarebbero mancati quegli occhi di ghiaccio che tanto le piacevano.
Lei sarebbe mancato quel viso dalle fattezze angeliche ma che celavano un demonio.

Le sarebbe mancato tutto di lui, tutto.
E non si capacitava ancora del fatto che lo avrebbe dimenticato. Perché anche se affermava il contrario una parte di lei, quella razionale, sapeva che lo avrebbe fatto. E lei non poteva far altro che soccombere in silenzio. Ma il dolore che si portava dentro, era grande, forse troppo; ma non poteva fare altro, non le era permesso.
E tutto questo dolore si sommava all'altro e la faceva morire a poco a poco.

“ Ti amo” quelle semplici parole che credeva impronunciabili, proibite,per un essere come lui. E invece per ironia della sorte si ritrovasse a dirlo per la prima e forse l'ultima volta, e per di più alla sua rivale naturale.

Appena udì quelle parole, quelle cinque lettere, che esprimevano tutto l'amore che provavano l'uno per l'altro, il cuore di lei mancò un battito. I loro occhi vennero in contatto, entrambi sinceri ed innamorati, come forse non li avevano visti mai. Quelli di lui erano specchi in quelli di lei, e viceversa. Si perse ancora una volta dentro il suo sguardo ghiacciato. Si perse a contemplare quelle due pozze di ghiaccio che avevano il potere di farle perdere il contatto con tutto quello che la circondava facendogli dimenticare chi era, cos'era. Quelle due pozze che sapevano farla sorridere,piangere,consolarla,farla sentire amata.
Quei due ghiacci che credeva che non avrebbero mai amato, mai.

“ Ti amo anch'io” il suo fu un sussurro tra le lacrime. Era la prima volta pensò, che si dichiaravano così apertamente, e forse sarebbe stata la prima e l'ultima.

Erano vicini, molto vicini. I loro respiri s'intrecciavano, i loro nasi si toccavano le loro fronti appiccicate, i loro sguardi incollati,fusi.
Poi un po' alla volta annullarono le distanze, incontrandosi a metà strada,come avevano sempre fatto, si sarebbero sempre incontrati a metà strada; e sfociando in un bacio, pieno d'amore, di sofferenza, di abbandono, di devozione. Un bacio che sapeva d'addio ma che un addio non era, almeno non nel cuore di lui. Quel bacio che racchiudeva tutto quello che non sarebbe riusciti a dirsi, tutto quello che non avrebbero avuto il tempo di dirsi. Si allontanarono quel tanto che basta per guardarsi un ultima volta negli occhi.
Un pianto.
Il pianto degli angeli.
Un boato e poi il buio...


*Elicone: invenzione dalla mia testoliana. Sono, ho immaginato che fossero dei “guardiani” che fanno rispettare le regole, ecco.

Spero che vi sia piaciuto.

Baci ..


B r i c i ù


   
 
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