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Autore: 8Kanemi8    09/04/2011    8 recensioni
Storia di una ragazza che dopo una forte delusione promette di non innamorarsi... ma l'amore non obbedisce a nessuno. arrivera a essere quella che credeva di non essere più tanto che accettera il suo futuro e lotterà affinche si realizzi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kagome 14

Diario di un sogno impossibile!

Capitolo XV

Epilogo!

 

 

 

 

 

 

Quando rientrammo dalle vacanze iniziammo i preparativi del nostro matrimonio. Inuyasha era più euforico di me ed era molto premuroso, anche troppo. Mi impediva di fare ogni minimo sforzo, temeva per il bambino. Secondo lui era maschio, secondo me una femminuccia mentre i ragazzi, stufi del nostro battibeccare sull’argomento, cercavano di sistemare la situazione dicendo che erano gemelli.

Io partii per Parigi due settimane dopo e quando sarei rientrata avrei fatto la prima ecografia. A Parigi dovevo partecipare alla visione di una sfilata del mio stilista preferito. Quando finì lo pregai di fare una cosa per me e lui fu più che lieto. Gli mostrai l’abbozzo del mio vestito da sposa e gli chiesi se poteva prepararlo personalmente.  Scoppiai di felicità quando accetto.

La notizia del matrimonio e della mia gravidanza era arrivata in ogni parte del mondo e ne ero contenta, tutti dovevano sapere. Ero nell’albergo di Parigi quando mi chiamò Inuyasha che si informò sulla mia salute.

-Ti affatichi troppo-

-Devi stare tranquillo Inuyasha, qui tutti mi trattano gentilmente non mi lasciano portare neanche la mia borsa, spero che tu non c’entri niente-

-Perché dovrei?- la questione mi puzzava un po’.

-Hai comprato Jon vero?-

-Gli ho aumentato un po’ la paga, niente di più-

-Inuyasha!-

–Quando torni?- cambiò discorso.

-Domani prendo l’aereo-

 -È un viaggio troppo faticoso, ti fa male alla salute-

-Lo vedremo dopo la visita… ci sarai vero?-

-Non la perderei per nulla al mondo… Rin e Kagura hanno fatto tutto quello che avevi chiesto-

-Ringraziale- sospirai –Sango e Koaku?-

- Verranno non preoccuparti-

-Lo spero-

-Non si perderebbero quest’evento per niente-

-Sono felice Inuyasha-

-Lo so Kagome, perché lo sono anche io-

Parlammo allungo poi staccammo, mi addormentai nella Suite che Inuyasha aveva prenotato per me nell’albergo più prestigioso. Quando la sera del giorno successivo arrivò presi l’aereo, contenta di ritornare in Giappone.

All’aeroporto mi sorpresi di trovare Sesshomaru al posto di Inuyasha o dei miei due migliori amici. Appena mi vide prese la mia borsa e con Jon mi scortò alla macchina prima di essere assalita dai paparazzi. Jon mi lasciò con Sesshomaru dicendomi che avrebbe chiamato lui.

-E meno male che la tua carica di Miss Universo è finita- mi disse.

-Ti ricordo che sono ora una top model,sono famosa,sono anche in cinta e sto per sposare un pilota di moto… a proposito dov’è il mio futuro marito?-

-Un’intervista improvvisa-

-Bene- sorrisi.

-Come è andato il viaggio?-

-Molto bene grazie-

-E la sfilata?- lo guardai sorpresa.

-Anche… che nascondi?-

-Chi ti dice che nascondo qualcosa?- alzai un sopracciglio –Abbiamo organizzato l’addio al celibato-ammise

-Hai scelto le migliori spogliarelliste?- chiesi tranquilla –Per il mio maritino voglio il meglio-

-Non ti preoccupare la selezione l’ho fatta personalmente-

-Mi fido dei tuoi gusti- sorridemmo –Ho voglia di gelato-

-Mi aveva avvertito delle tue voglie improvvise- risi di gusto –Il solito?-

-Il solito- confermai.

 

-Posso chiederti una cosa?- annuii assaggiando il mio gelato alla fragola –Come hai fatto ad affrontare questi anni da sola e in particolare il primo-

-Semplicemente non avevo il tempo di sentirmi sola-

-Adesso come la metterai con il tuo lavoro-

-La gravidanza non mi impedirà di lavorare e sto avviando anche una mia marca di abiti quindi…- lo guardai – Sesshomaru adesso niente mi impedirà di stare con tuo fratello, non vedo questa gravidanza come un qualcosa che mi rovina la vita, o il mio fisico… è la cosa più bella che mi potesse capitare- sorrisi emozionata accarezzando il mio ventre leggermente gonfio.

-Vieni qui- mi abbracciò e baciò la testa –Sei bellissima, famosa e devo essere sincero sei maturata. Di quella bimbetta che si vantava della propria bellezza non vedo più nessuna traccia. Sei una donna adesso, fra poco anche una moglie e una madre- mi baciò la guancia.

-Fa attenzione ai paparazzi- lui rise –E io vedo un Sesshomaru diverso, innamorato, con occhi luccicanti, felice e calmo… eri già maturo quando ti ho conosciuto- gli sorrisi –Ti voglio bene Sesshomaru-

-Anche io bellezza- era strano ma bello.

 

-Inuyaaaasha! Kagome continua a giocare con Demone!- guardai sbuffando Jenis che con suo fratello e il resto della famiglia si erano messi d’accordo sul complicarmi la vita.

-Non verrò più a casa tua Jenis- le dissi avvicinandomi a lei e guardando Inuyasha che ci raggiungeva.

-Ti chiedo solo di star buona-

-Per altri sette mesi Inuyasha?- lui annuì con aria seria, ma era molto dolce.

-Sei pronta?- annuii e gli baciai la guancia.

-Jenis vieni con noi?- lei fece un bellissimo sorriso, contenta che io glielo avessi chiesto. Era cresciuta ed era diventata davvero bella.

-I tuoi ci raggiungono lì- sorrisi e andai a prendere la mia borsa. Quando tornai lui mi baciò il ventre come era suo solito e quel gesto dolcissimo mi fece sorridere.  –Andiamo sono curioso di udire dire dal dottore che devi stare a riposo-

-Preparati alla delusione caro… scommetto 20 yen-

 

Mi venne da ridere quando vidi Inuyasha attaccarsi al monitor dove si vedeva l’interno della mia pancia.

-Allora?- chiese impaziente Inuyasha.

Anche io ero emozionata, i nostri genitori erano fuori e con noi c’era solo Jenis.

-Dottore vi prego dica cosa vede- disse con eleganza Jenis anche lei impaziente.

Il dottore sorrise: -Beh vedo una cosa molto bella- sorrisi.

-Di cosa si tratta?-

-Su cosa avete scommesso?- mi chiese.

-Femmina io, maschio lui- dissi.

-Non vi posso dire il sesso adesso perché è ancora presto- la delusione passò sul volto di Inuyasha. –Ma entrambi potreste essere accontentati-

-Gemelli!- urlò Jenis e io risi mentre Inuyasha mi strinse la mano quando il dottore confermò.

-Quanti con precisione?- chiese Inuyasha.

-Due, credo che per iniziare bastino- sorrisi e quando uscimmo demmo la notizia.

Ci fu quasi una mini festa. In quel momento esatto arrivò John che mi abbracciò forte toccando poi il ventre. Inuyasha lo allontanò e mi tirò a sé, non scorreva buon sangue tra i due…

-Allora signorina- mi girai verso il dottore – La prima gravidanza sarà quella più difficile e poi parliamo di gemelli-

-Dammi i venti Yen- mi disse in un orecchio, Inuyasha.

-Ma ciò non significa riposo ventiquattro ore su venti quattro- sorrisi vittoriosa a Inuyasha che ricambiò furbescamente –Può fare quello che più le aggrada, ma eviti viaggi lunghi e non si stressi troppo-

-Va bene-

-Per il resto ci vediamo il mese prossimo- gli strinsi la mano –E congratulazioni in ritardo per la sua elezione-

-Grazie mille-

-Dottore- Jon fece un passo avanti –Il suo fisico?- guardai Jon stupita, non smetteva mai di preoccuparsi per il mio lavoro, forse perché lo pagavo profumatamente.

-Se seguirà una dieta studiata apposta per la sua gravidanza e dopo il parto farà esercizi fisici, tornerà in forma- Jon sorrise e io ricambiai.

-Bene vi auguro un buon matrimonio- sorrisi al dottore salutandolo nuovamente.

 

-Venite a casa nostra?- chiese mia madre ai genitori di Inuyasha –Ho già tutto pronto-

-Con molto piacere- rispose Sandra sorridendo a mia madre –Venite con noi?- si rivolse a noi.

-No, vi raggiungiamo dopo- sorrisi all’iniziativa di Inuyasha –Jenis vieni con noi?- lei annuì era, morbosamente geloso della sorella.

-Allora a dopo- disse mio padre –Inuyasha?-

-Non preoccuparti Naraku- salutai i miei genitori e Jon e salii in macchina.

Non mi sorprese quando Inuyasha mi portò su quella terrazza che si affacciava sull’oceano dove una volta gli dichiarai che avrei voluto un figlio da lui… adesso era tutto vero.

-Ci vengo sempre qui, è bellissimo- disse Jenis affacciandosi dal parapetto e guardando lo strapiombo dove si infrangevano piccole onde.

-Con chi ci vieni?- Jenis fece la linguaccia a Inuyasha arrossendo lievemente.

-Di certo non con le mie amiche-

-Aspetta un attimo cosa mi sono persa in questi mesi?- mi sedetti sulla nostra panchina.

-La pulce si è fidanzata- spalancai gli occhi.

-Jenis non mi hai detto niente?-

-Mi sarà sfuggito- misi il broncio e lei si avvicinò abbracciandomi.

-Dopo mesi che sono tornata mi sembra un po’ strano- lei parve dispiaciuta.

-Scusami, prometto che ti racconto tutto- annuii e guardai suo fratello che neanche mi aveva detto nulla.

-Vuoi qualcosa da bere?- annuii e lui andò al bar alle spalle.

Quando mi girai e guardai Jenis lei mi fissava con aria seria sorprendendomi: -Perché mi guardi così?-

-Non ci credo ancora che tu sei qui- era dolce –Quando hai incontrato Inuyasha sulla pista mi sembrava uno dei miei soliti sogni- l’ascoltai attentamente –Ti ho sempre seguita, ho guardato ogni giorno il concorso, ho pregato perché fossi eletta tu e quando è stato così sono scoppiata dalla felicità. Compravo ogni giorno tutte le riviste con te in copertina, spendevo metà della mia paghetta. Mi piaceva vedere su internet le foto mentre sfilavi. Seguivo i programmi dove eri ospite. A scuola una volta dissi che Inuyasha era mio fratello ma qualcuno non mi credette, poi dissi che conoscevo anche te ma loro non mi hanno mai creduto- sorrise imbarazzata –Oggi chiunque mi vede mi è amica perché sanno che ho un fratello famoso che sta per sposare la Miss Universo che nessuno potrà eguagliare- sorrisi –Mi sei mancata Kagome. Ho pianto quando seppi che Inuyasha non ti avrebbe rivista per tre anni… Sei come una sorella Kagome, ti voglio troppo bene non andartene più ti prego- la strinsi forte mentre lei scoppiava in lacrime. Ero sorpresa per quello che mi aveva detto, per il modo con cui aveva parlato, per come aveva confessato quanto le mancassi. Jenis era davvero come una sorella per me e fui contenta di sapere che lei era molto legata a me.

-Ecco la tua bibita- presi la bottiglia dalle mani di Inuyasha mentre ci guardava interrogativo.

-Torno subito ho visto una mia amica- Jenis si alzò e superò il fratello che non guardò.

-Perché piange?- sorrisi.

-Nulla di grave- lui si sedette accanto a me –anzi è una cosa bella-

-La cosa bella e che tu sei qui, che noi siamo qui… ti ricordi?-

-Come potrei dimenticarmi- mi baciò la tempia.

-Sai che scherzo quando dico che voglio un maschio… che siano due femmine o due maschi non mi interessa, l’importante e che stiate bene tutti e tre- poi sorrise.

-Perché sorridi?-

-Kagome sono gemelli!- esclamò euforico –Oddio io ancora non ci posso credere che sto per diventare padre- si passò una mano nei capelli spettinandoli un po’ –Io sto per sposarti Kagome – sorrise ancora poi tornò serio –Io non posso credere che per tre anni non ci siamo visti. Che tre anni fa non eravamo nessuno, che adesso siamo famosi. Io ho accanto a me una Miss Universo , ti ho accanto Kagome- guardai il mare –Fino a qualche tempo fa ti sognavo ogni notte, ti guardavo per televisione e adesso…-

-Mi dispiace-

-Per cosa?-

-Per tutto- mi abbracciò –Ti Amo- mi strinsi a lui mentre abbracciavo il mio ventre –Ho paura che sia tutto un sogno che prima o poi dovrò aprire gli occhi e tutto svanirà- sospirai – Ogni volta che ti vedo ho un vuoto nello stomaco-

-Mi offendo se dici così-

-È un complimento- sorrise. –Dimmi qualcosa su quello che hai letto sui giornali, ci hai mai creduto?-

Silenzio

-Inuyasha?-

-Quando ho letto di Jon mi sono arrabbiato molto-

-Cos’hai combinato?-  gli chiesi  sospettosa lui scosse la testa –Inuyasha?-

-Ho aggiunto una cicatrice alla mia collezione- mi staccai velocemente e lui mi mostrò la mano –Nulla di che solo tre punti- gli presi la mano e la guardai,come avevo fatto a non notarla –Poi Sango mi fece ragionare e capii che tra voi due non c’era niente-

-Ti avevo detto di non credere a niente!- mi arrabbiai –Te l’avevo detto prima che salissi su quell’aereo.  Non ti sei fidato di me, hai creduto ai pettegolezzi!- gli colpii la spalla –mi hai deluso-

-Mi dispiace!-

-Secondo te ci ho creduto quando ho letto che uscivi con una francese?-lui non parlò –No!-

-Perché litigate tutti e due?- chiese Jenis ritornando. –Ninu mi puoi prestare il tuo telefono ho dimenticato il mio?-

-Non fidarti troppo di tuo fratello- gli dissi porgendole il mio. Jenis mi guardò cercando di capire cosa stesse succedendo ma si arrese.

-Ok vi lascio da soli… ancora una volta- sgattaiolò via raggiungendo l’amica di prima.

-Sei arrabbiata-

-Si lo sono- confermai –Perché sei uno stupido!-

-Lo so per questo poi mi sono fatto questa- alzò la manica della sua camicia e mi mostrò la cicatrice sul gomito. – me la sono fatta cadendo dalla moto- mi portai una mano alla bocca- ero arrabbiato con me stesso, presi la moto ma fuori pioveva, scivolai e mi tagliai-

-Perché sui giornali non è uscito niente?-

-Tuo fratello sa cosa fare- toccai il gomito, lui mi fermò la mano –Mi dispiace Kagome-

-Il tuo bel corpo pieno di cicatrici e per colpa mia-

-Ma che dici!- sorrideva –Per me non ci sono ferite migliori- lo baciai di slancio.

-Scusa se mi sono arrabbiata- lui mi baciò ancora e mi accarezzò la guancia.

-Ricorda il dottore ha detto niente stress- sospirai –Allora se sono due femmine Isis  e…-

-Michél- intrecciò le sue dita con le mie dopo averci giocato per un po’.

-E se sono due maschi Kai e Eron-

- E se sono un maschio e una femmina?-chiesi.

-Eron e Michèle-

Scossi la testa –No un nome lo devi scegliere tu… quindi Isis-

-Ma sono stato io a scegliere il nome Eron- gli baciai la mascella e poi aspirai il suo profumo.

- E se la chiamassimo KiKyo- sussurrai. Dopo qualche secondo di silenzio entrambi scoppiammo a ridere –No, troppo banale-

-Troppo- sussurrò lui.

-Allora fatta la pace?- mi spaventai.

-Eri più carina quando eri piccola- lei mi fece la linguaccia. –Inuyasha torniamo a casa?-

-Si amore mio- sorrisi alzandomi e stampandogli un bacio –Dai pulce andiamo-

Quando tornammo a casa i nostri genitori ci prepararono una sorpresa. Non avevo mai visto mio padre così euforico, sapere di star per diventare nonno gli aveva fatto bene e faceva di tutto per me. La sorpresa era un dolce e poi sul tavolo una foto di una casa.

-È qui in Giappone così avete un luogo dove restare con i vostri figli e avere un po’ di privacy quando state insieme- sorrisi a mio padre e gli baciai la guancia.

-Ho fatto arredare la casa in stile moderno spero ti piaccia- guardai Hory  -Le camere dei piccoli sono ancora  da dipingere e da arredare abbiamo pensato di lasciarlo fare a voi- baciai la guancia di Hory che arrossì.

-Le chiavi ve le daremo dopo il matrimonio- annuimmo.

-A proposito  Kagome…- mi girai verso la porta dove c’erano tutti i miei amici che abbracciai –Ha chiamato Valentino il tuo vestito arriverà tra quattro giorni- sorrisi a Koga che mi fece l’occhiolino.

Passammo così la serata con tutti i miei amici e parenti, li guardai a uno a uno mentre parlavano tranquillamente come se fossi stata sempre lì. Vedevo Inuyasha chiacchierare con Miroku e Koga mentre teneva un braccio intorno alle mie spalle. I miei genitori che parlavano di lavoro con la mia seconda famiglia. Le ragazze che discutevano sui regali da farci e da fare ai bambini. Mi alzai dicendo che sarei andata in bagno ma in realtà andai in cucina cercando qualcosa di dolce.

-Signorina!- mi girai di scatto colta in flagrante da Dolores che mi sorrise –le preparo io qualcosa di buono.. tranquilla sarà al cioccolato- sorrisi.

-Grazie- le dissi sedendomi al tavolo.

-Non si trova bene di là?-

-Si, stavo bene e che mi è venuta voglia di cioccolata- lei annuì –Dov’è Fusa?-

-Signorina dovrà evitarlo da ora in poi il gatto-

-È vero me ne ero scordata, ma dov’è?-

-È a casa mia- sorrisi a Koga che mi baciò la guancia –come mai qui?-

Dolores mise sul tavolo dei pasticcini al cioccolato fondente e poi una spremuta d’arancia.

-Adesso è tutto chiaro- mi guardò –Come ti senti?- scossi la testa assaggiando il dolce.

-Non lo so- sospirai – è tutto così strano –

-Dovrai farci l’abitudine- sorrise –Quanto sei bella così-

-Grazie-

-Miss Universo- io mangiai un altro pasticcino senza troppi problemi –mamma- sorrisi.

-Non vedo l’ora che passino questi mesi- lui annuì.

-Lupo vuoi goderti la mammina da solo?- la voce di Miroku mi raggiunse divertita.

-Ragazzi smettetela di chiamarmi così ho avuto già i miei complessi sulla vecchiaia e così mi fate sentire peggio-

-Kagome tu più grande diventi più bella sei e pensa che i tuoi figli saranno i figli di Miss Universo-

-Sisi, ma smettetela di dirlo ancora … l’avete pronunciato più voi oggi che in tre anni i giornali!- loro risero.

-Emozionata per il matrimonio?- annuii a Koga.

-Scusate ma devo andare-

-Dove?- chiesero contemporaneamente, bastò un mio sguardo per fargli capire che avevo la nausea. Gli feci segno di fermarsi quando fecero un passo avanti, sapevo cavarmela da sola. Salii in camera mia e andai in bagno. Mi sedetti a terra accanto al water sperando che passasse.

-E allora?- mi rivolsi al mio ventre –così mi fate uscire pazza- sorrisi –Vi amo già- quando alzai lo sguardo vidi Inuyasha appoggiato allo stipite della porta con una fotocamera tra le mani, mi scatto una foto quando sorrisi.

Si avvicinò e mi diede un bacio leggero ma io l’attirai a me, approfondendo. Lui si inginocchio e ricambiò con la stessa passione. Ci separammo solo per prendere un po’ d’aria poi tornammo a baciarci, come se non lo facessimo da molto tempo.

-Come ti senti?-

-Bene- sorrisi alzandomi e prendendolo per mano. –Finalmente solo un momento per noi quattro-

Lui sorrise e mi prese in braccio, mi adagiò sul letto e mi iniziò ad accarezzare il ventre. Chiusi gli occhi e iniziai a intonare una canzone, mentre lui mi guardava e sorrideva. Poi mi baciò la scapola, la gola, la guancia e poi le labbra. Quanto mi erano mancati quei gesti, le sue carezze, la sua presenza. Mi scese una piccola lacrima che lui catturò prima di baciarmi ancora rendendo il bacio salato.

-Va meglio?- chiese accarezzandomi la guancia e portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Io annuii –Restiamo qui o vuoi scendere?-

-Ancora un po’ qui- lui annuì –Tuo padre è stato molto gentile-

-Il tuo non è stato da meno- gli sorrisi –Ho notizie dei gemelli-

-Quando hanno chiamato?-

-Subito dopo che te ne sei andata- guardai i suoi occhi, pezzi di sole –Hanno detto di guardare il programma tra un’ora, aspettano tutti qui-

-Inuyasha?-

-Dimmi bellezza- entrambi sorridemmo.

-Tra cinque giorni ci sposiamo-

-Si-

-Ed è tutto vero?-

-Ripensamenti?-

-Neanche uno- lui si stese e io mi alzai sui gomiti. –Sarai perfetto-

-No, tu lo sarai- gli diedi un bacio.

-Mi sono sempre chiesta una cosa…-

-Cosa?-

-Come i media non hanno capito che entrambi parlavamo di noi… infondo il tuo regalo di compleanno l’ha visto mezzo Giappone, entrambi parlavamo di un ciondolo che ci ricordava qualcuno di importante…-

-Forse l’avevano capito-

-No, altrimenti avrebbero subito utilizzato la notizia per vendere- lui ci pensò su e poi mi diede ragione.

-Allora sono ottusi- risi –Il viaggio di nozze lo faremo quando potrai prendere un aereo, spero non ti dispiaccia-

-Ma il mio viaggio di nozze l’ho già avuto con te, ti ricordi?-

-Le Hawaii?- annuii –Ne faremo anche un altro-

-Gli inviti sono stati mandati?-

-Si e abbiamo ricevuto anche i messaggi di conferma-

-Ottimo-

-Posso chiederti una cosa amore?-

-Tutto- lui sorrise.

-Posso vedere la tua corona?- ripensandoci lui non l’aveva mai vista.

-Vieni- lo presi per mano e andai in camera di Eron. Aprii l’armadio dove mio padre aveva fatto nascondere una cassaforte. Misi la combinazione e presi la scatola di velluto. La portai sul letto e l’aprii. –Non è bellissima?- chiesi facendogliela vedere. Lui la prese tra le mani e me la mise, inclinò la testa contemplandomi.

-Magnifica su di te- gli sorrisi e poi la misi apposto.

-Non è l’originale, è fatta delle stesse pietre preziose ma l’originale è conservata dal creatore della sfilata-

-Non ti da fastidio?-

-Ho detto che è una copia, non che è un falso-

-La indosserai?-

-Si- lui mi sorrise.

-Dai scendiamo a vedere i gemelli- quando tornammo nella stanza dove c’erano tutti, li vidi incollati al plasma.  Poco dopo iniziò il programma dove erano invitati i gemelli. Miroku e Rin guardavano i rispettivi fidanzati sorridendo. Dopo una piccola intervista gli diedero il permesso di cantare.

-Questa canzone l’abbiamo dedicata a due nostri amici che tra poco si sposeranno… quindi ne approfitto per fargli gli auguri in anticipo-  si erano organizzati bene perché c’era un’intera orchestra dietro di loro e quando iniziarono a suonare sentii i brividi. La voce di Sango era soave e la canzone era magnifica. “I See You” si chiamava, era la mia canzone e non l’avrei mai dimenticata.

 

 

Cinque giorni dopo ero in camera mia mentre finivano di sistemarmi, era un giorno molto caldo di mezza estate. Il vestito mi era andato alla perfezione e sapevo che alla mia cerimonia cerano anche stilisti e modelle famose… avevamo organizzato una cosa in grande ero e sono pur sempre Kagome Higurashi.

Il vestito era come l’avevo desiderato. Il corpetto era di pizzo finemente ricamato e aveva dei brillanti qua e la che gli davano un po’ di luce, dietro si chiudeva con dei bottoncini e non c’erano spalline. La gonna di raso era larga e lunga fino a terra. Il vestito era completamente bianco tranne che per una fascia sui fianchi che finiva dietro la schiena in un fiocco blu con le due code che toccavano a terra come la gonna. Non era stretto sul ventre e su questo Valentino era stato davvero bravo. Indossai il ciondolo di Inuyasha e la mia corona sui capelli che erano alzati. Mia madre mi aiutò a finire di prepararmi poi mi calò il velo sul viso e mi diede il mio bouquet. Le sorrisi e quando fui pronta mio padre mi porse il braccio e insieme scendemmo le scale. All’esterno c’era l’autista che mi aspettava nella Bmw e non mi sorpresi di vedere tantissimi fotografi che, appena mi videro uscire, iniziarono a scattare foto. Sorrisi e li salutai con la mano. Quando entrai nella macchina iniziai ad agitarmi.

-Stai tranquilla Kagome- annuì a mia madre e ci dirigemmo verso la chiesa che era stata costruita in un tempio antico.  Quando scesi lì c’erano altri fotografi. Presi di nuovo il braccio di mio padre e salimmo le scale per trovarci davanti l’entrata. Sentivo le lacrime agli occhi e mi sentivo agitata.

-Stai tranquilla bambina mia che il tuo sogno si sta realizzando- sorrisi a mio padre e quando entrammo non c’era la tradizionale marcia nuziale, c’era Sango che cantava la canzone che lei e Koaku avevano scritto per noi, lui era al pianoforte. Vidi la chiese piena e gli invitati in piedi, strinsi la presa al braccio di mio padre. Poi guardai avanti e vidi i miei migliori amici che sorridevano, erano i miei testimoni. Poi guardai lui che sorrideva e io non riuscii a non ricambiare. A ogni passo sentivo il mio cuore accelerare e quando mio padre mi diede il bacio e mi lasciò a Inuyasha che mi tolse il velo, Sango prese il ritornello alto e mi sentii così bene. Guardai Inuyasha.

-Sei perfetta- gli sorrisi accarezzandogli la guancia.

-Eccoci qui riuniti per celebrare il sacro vincolo del matrimonio…- iniziò il prete.

Le fedi ce le portò Jenis che era molto bella nel suo abito celeste. Quando ci scambiammo le promesse e le fedi, capii che Inuyasha era emozionato perché aveva la voce bassa e gli occhi lucidi, le sue mani tremavano leggermente e io non potei che essere più felice di quel momento.

Quando il prete chiese se qualcuno si opponeva al matrimonio Inuyasha fece segno agli invitati che li stava osservando e tutti risero.

-Allora puoi baciare la sposa- finalmente, era tutto finito… no era tutto iniziato! Ci baciammo e l’applauso riempì la chiese mentre Sango tornava a cantare.

La cerimonia fu un successone, e tutti si complimentarono per il mio abito. Ringraziai una marea di volte Valentino promettendogli di sfilare per lui altre volte.

-Mi prometti di farlo con questo abito?-

-Va bene- lo abbracciai di nuovo.

A metà serata Inuyasha, che non si era separato da me, se non per qualche cosa, mi prese per mano e iniziammo un lento e per la terza volta Sango e Koaku cantarono la nostra canzone.

-Sei felice?- mi chiese.

-Molto e tu?-

-Non potrei desiderare altro- gli diedi un bacio leggero.

-Sei bellissimo-

-Tu lo sei ancora di più- sentii le lacrime agli occhi, lacrime di gioia. Mi sorpresi quando vidi mio padre piangere e corsi ad abbracciarlo forte. Chi avrebbe mai detto che la più piccola dei tre figli si sarebbe sposata prima.

-Sei magnifica tesoro, degna del tuo titolo- sorrisi –Per questo io e Hory abbiamo organizzato una cosa- chiamò Inuyasha e ci fece uscire sul terrazzo dove c’era un grande schermo. 

Abbracciai Inuyasha e improvvisamente apparvero alcune piste di corse dove i fans si erano radunati per farci gli auguri. Era una bellissima sorpresa.

-Chiedimi la Luna Kagome e sarà tua- mi disse Inuyasha. –Chiedimi la Galassia te la comprerei a forza di avere debiti con l’intero mondo-

-Solo una cosa ti chiedo Inuyasha- lui si fece attento –Amami… ama me e i nostri figli- dissi con le lacrime.

-È il minimo amore mio- e ci baciammo su quella terrazza.

 

 

Sei mesi dopo ero nella nostra casa con mia madre e la mia governante. Era bellissima e l’arredamento era perfetto. Inuyasha era partito due giorni prima per una corsa in America e sarebbe tornato quella sera stessa. Nonostante la mia gravidanza facevo ancora i miei servizi fotografici in Giappone, visto che non mi potevo spostare con l’aereo. Seguendo le indicazioni del dottore riuscii a mantenere una buona linea e a far star bene sia me che i bambini. Non sapevamo ancora il sesso non lo volemmo sapere subito.

Ero nel soggiorno mentre suonavo una ninna nanna che aveva scritto personalmente per i gemelli. Nel pomeriggio vennero a farmi compagnia Kagura, Sango, Rin e Jenis. Quando rimasi un po’ sola nella mia casetta, entrai nelle camere dei bambini e le osservai. Avevamo già deciso i mobili per le camere e sarebbero arrivati in uno di quei giorni, anche se non conoscevamo i sessi avevamo sistemato per una femmina e un maschio. Alla fine avevamo scelto l’ipotesi dei ragazzi e poi io già sentivo che era così. Accarezzai il mio ventre gonfio e iniziai a parlare con loro. Avevo fatto molte interviste insieme a Inuyasha e ogni volta mi sentivo dire che rimanevo sempre la più bella fra le Miss Universo. Ero stata invitata a un galà, ma non potei parteciparvi, ma promisi che l’avrei fatto un’altra volta, ma solo dopo aver passato il tempo con la mia famiglia… lei prima di tutto.

Quando fu sera mi attaccai alla finestra aspettando Inuyasha. Ma mi ritrovai a stare in compagnia di Sesshomaru e Nari che aveva voluto cucinare lei a tutti i costi.

-Tra poco arriva tranquilla- annuii ma ero sempre impaziente, soprattutto quella sera avevo una strana sensazione. –Kagome ti calmi- improvvisamente sentii una fitta al ventre, lancinante che mi fece piegare –Oh cazzo!- urlò Sesshomaru. Avevo le doglie –Nari porto Kagome in ospedale tu aspetta mio fratello e avvisa gli altri!- mi prese in braccio e mi portò in macchina.-Resisti piccola-

-Cavolo sono in anticipo- dissi tra i denti –E dov’è Inuyasha?-

-Arriverà in tempo-

-Promettimelo!- come poteva saperlo? Eppure ero così spaventata che avrei accettato anche una bugia.

-Te lo prometto, adesso però respira-

Quando arrivammo in ospedale mi portarono subito in sala parto e l’ultima cosa che vidi fu Sesshomaru che mi diceva di stare tranquilla. Ma io avevo bisogno di Inuyasha.

Come avesse fatto io non lo so ancora, ma lui entrò subito dopo di me nella sala parto, gli presi la mano e gliela strinsi forte.

-Sono qui- mi disse –Mi avete tagliato la strada, ho riconosciuto la macchina di Sesshomaru e stava andando nella direzione dell’ospedale. Poi ha chiamato Nari- cercava di distrarmi mentre i dottori si preparavano.

-Grazie- gli dissi soltanto prima di iniziare a sentire il bisogno di spingere.

 

Quando sentii il primo pianto e subito dopo il secondo abbandonai la testa sul lettino mentre Inuyasha mi accarezzava la testa dicendomi che ero stata brava. Rideva come aveva fatto solo con me e quando gli diedero uno dei bambini in braccio lo vidi sorridere dolcemente, come al matrimonio aveva gli occhi lucidi. Diedero il maschietto a me e io lo salutai con un bacio sorridendo quando vidi che aveva i miei occhi. Poi Inuyasha mi diede la femminuccia e non ci fu notizia ancora più bella quando vidi gli occhi di Inuyasha in lei.

-Inuyasha- lo chiamai e lui mi baciò. Aspettò con me poi uscimmo insieme. I bambini li avrei tenuti più tardi nel frattempo tutti e tre dovevamo riposare. Il venticinque Maggio.

Salutai i ragazzi ma quando entrai nella stanza crollai dalla stanchezza. Inuyasha era accanto a me quando mi svegliai, mi accarezzava la testa. Gli sorrisi e lui mi baciò la fronte.

-Come ti senti?-

-Indolenzita- lui annuì e chiamò l’infermiera –Dove sono tutti?-

-A vedere i bambini dalla vetrata- sorrisi.

-Li hai guardati anche tu?- scosse la testa –Come no?-

-Li voglio guardare con te- l’abbracciai forte e lui ricambiò.

-Allora come si sente?- mi chiese l’infermiera, entrando.

-Bene-

-L’indolenzimento è normale- sorrisi scambiando uno sguardo con Inuyasha –Le porterò da mangiare e da bere poi potrà allattare i gemelli- lei si fermò a  guardarmi –Sono magnifici, degni di una Miss e di un pilota davvero affascinante-

-Grazie- rispondemmo entrambi.

-Bene, allora a tra poco- disse prima di uscire –Se la sente di vedere i suoi amici?- annuii e li fece entrare.

 

Quando le ragazze entrarono si buttarono tra le mie braccia stringendomi forte. Quando vidi Koga e Miroku li strinsi forte e entrambi mi baciarono sulle labbra.

-Auguri mammina- mi dissero e io li strinsi ancora.

-Kagome!- abbracciai Jenis e poi i genitori di Inuyasha e subito dopo mia madre.

-Come va piccola?- sorrisi a Sesshomaru che strinsi forte e quando lo vidi abbracciare Inuyasha mi emozionai. Quando l’infermiera mi portò da mangiare mi ripresi. Mangiai tutto mentre ascoltavo i miei amici che parlavano e mi prendevano in giro. Feci la linguaccia mentre mi scattavano una foto, Inuyasha non si allontanava da me e speso mi parlava.

-E allora siamo pronti?- gli occhi si riempivano di luce quando vidi entrare i miei gemelli. Le ragazze iniziarono a cinguettare milioni di complimenti.  –Uno alla volta- mi disse l’infermiera dando il maschietto a Inuyasha e la femminuccia a me. Guardai Inuyasha mentre dava un tenero bacio a Eron, i ragazzi mi diedero un ultimo bacio e poi uscirono. Iniziai ad allattare la piccola e fu una bella sensazione mentre Inuyasha giocava con Eron.

-Ehi campione- gli disse cullandolo –Eron- lo chiamò per nome. –Kagome?- staccai gli occhi dalla bambina –Adesso è tutto vero-

-Si, adesso è tutto vero… sono felice Inuyasha e tu?-

-Si amore- gli diedi un bacio. –Prendi il campione che inizia ad agitarsi- era strano vedere Inuyasha saper tenere un bambino in braccio, era così dolce.-Sono perfetti, il piccolo mi somiglia- disse fiero.

-Ma gli occhi sono i miei-

-Isis ha i miei- risi divertita mentre prendeva la piccolina e seguiva le indicazioni dell’infermiera. Guardai Eron e lo salutai mentre lui mi guardava e succhiava affamato, era tenerissimo nel suo completino azzurro. Mi strinse l’indice e io gli baciai la testolina. Che bello che era il loro odore, così buono e così tenero, veniva voglia di mangiarli. Distolsi lo sguardo e guardai Inuyasha, era seduto sulla sedia con una gamba accavallata mentre guardava la mia bambina. Sembrava che tra di loro fosse scattato qualcosa come me con Eron.

-Come sono piccoli- disse accarezzandole la guancia rosea e la baciò –È bella come sua madre-

-Infermiera?- la donna rientrò quando la chiamai, ci aveva lasciati un po’ soli, mi sorrise cordiale –Come stanno? Stanno bene anche se sono nati una settimana prima?-

-Scoppiano di salute, ma comunque abbiamo fatto dei controlli arriveranno presto le risposte-

-Sicura che non hanno nessun problema?- chiese Inuyasha.

-Il dottore ha detto che non ha mai visto bambini più sani di loro, sono controlli che si fanno sempre- sorridemmo entrambi –Siete una bellissima coppia-

-Inuyasha dammi un po’ anche Isis- gli dissi e lui si avvicinò.

-Ce la fai a tenerli entrambi?-

-Certo che sì- me la mise tra le braccia quando Eron si staccò dal mio seno. Entrambi li guardammo erano identici tranne che per gli occhi.

-Ah! Avevo dimenticato di dirvi che sono gemelli monozigoti, ma forse lo sapevate già-

-Va bene così- disse Inuyasha guardandola e sorridendo –Quando potranno uscire?-

-Se sua moglie riesce a camminare e non ha dolori, due giorni e sono fuori- Inuyasha sorrise –Ha un cambio?-

-Ho la valigia a casa, è pronta- dissi a Inuyasha, lui annuì e mi diede un bacio prima di uscire. In camera entrò al suo posto Miroku e Koga e l’infermiera rimase con noi per aiutarmi in caso ne avessi bisogno.

-E allora? Come si chiamano questi marmocchi?- fulminai Miroku che rise.

-Ragazzi vi presento Isis e Eron e gemelli loro sono i vostri zii-

-Sapevo che l’avresti chiamato così- disse Koga allungando le braccia per prendere Eron che salutò, aveva gli occhi lucidi e sorrideva dolcemente.

-Non l’ho chiamato io così-

-Inuyasha?- chiese Miroku giocando con la manina di Isis.

-Sì, entrambi li ha scelti lui- entrambi mi guardarono –Perché mi guardate? Io sono del parere che non ci sono nomi più belli-

-Concordo-

-Posso?- apparve la testa di Koaku sorridente e io gli feci segno di entrare. –Ehi bellezza tantissimi Auguri- mi diede un bacio. –Ah che belli che sono- guardò Isis –Chi è la principessa di casa?- era cambiato in quegli anni, si era sciolto di più forse per gli incontri con le fans.

-Lei è Isis- gliela porsi ma lui mi guardò spaventato –Avanti prendila- la prese e mi venne da ridere.

-Sono identici- disse Koga avvicinando Eron a Isis che si scambiarono gli sguardi –Monozigoti-

-Sono la giusta metà tra te e Inuyasha- ammise Miroku –Ti amo Kagome-

-Anche io Miroku- lui mi abbracciò –Adesso siamo qui tutti insieme e nessuno ci separerà più-

-Puoi dirlo forte bellezza- Sorrisi a Koga e Koaku che avevano parlato insieme.

-Mi dispiace ma credo che per il momento basti- guardai dispiaciuta le due infermiere –Ve li porterò tra qualche ora-

-Promesso?-

-Non potrei mai non portaveli-

-Grazie- diedi un ultimo bacio ai miei cuccioli e li lasciai andai. Poi fui assalita di nuovo dai miei parenti.

Il giorno dopo ero già in piedi, ero in salute e non mi faceva male niente. Andai a  vedere i bambini insieme a mia madre e Inuyasha. Quando il giorno successivo tornammo a casa nostra i ragazzi avevano organizzato una festa a sorpresa. Le ragazze avevano regalato ai bambini dei completini davvero carini e non avevo esitato a infilarglieli per portarli a casa. Li tenevamo nei portanfan e guardavano spaesati la loro casa. Erano tenerissimi con i loro cappellini forniti di orecchiette da cane e quando i ragazzi li videro fecero la fila per tenerli un po’ per volta. Quella sera sarebbero rientrati mio padre e mio fratello e non vedevo l’ora.

-Kagome!- urlò Jenis –Abbiamo un regalo per i bambini… in realtà ne sono più di uno-

Guardai Inuyasha che mi fece segno di andare con loro. Quando entrai nella sala da pranzo vidi le due carrozzine, i portanfan, e poi altri completini e tante altre cose. Abbracciai i ragazzi e i miei parenti, poi Jenis mi prese per mano e salimmo al piano superiore dove c’erano le loro camere. Erano state imbiancate. Con un color arancio chiaro la camera della femminuccia, come avevo deciso, l’avevano anche arredata e c’erano le tendine dello stesso colore, la biancheria e i mobili erano in tinta. La cameretta del maschietto era verde e bianca e, come quella della femmina, era stata arredata allo stesso modo. Sorrisi guardando prima l’una e poi l’altra, erano magnifiche.   

-Grazie mille- strinsi Jenis così forte da farle quasi male poi corsi al piano inferiore abbracciando di nuovo tutti e poi abbracciando Inuyasha che mi strinse e mi baciò. Mi diedero Eron e Inuyasha prese Isis e insieme salimmo al piano superiore e portammo i bambini nella loro camerette.

-Cosa ne dite? Vi piace?-chiese loro Inuyasha e i piccoli sorrisero facendoci ridere anche noi. –Per me sono perfette-

-Anche per me- lui mi guardò e io alzai un sopracciglio –Che c’è?-

-Perché ci sono questi cuccioli adesso non significa che rinuncerò alle mie coccole- risi –Non ridere-

-Inuyasha sono nove mesi che non dormo tranquilla-

-Bene ci hai fatto l’abitudine quindi continuiamo così!- risi ancora e gli diedi un bacio, l’avrei voluto approfondire ma avevamo i bambini che ci dividevano. –Aspetta mi disse- prese prima Isis e la mise nella culla di Eron poi prese lui dalle mie braccia e lo mise nella stessa culla, poi tornò da me e mi strinse per i fianchi. –Adesso si può finalmente- e mi baciò con tutta la passione che aveva, quando ci staccammo mi sorrise –Questo si che è un bacio-

-Non possiamo fare queste cose davanti ai piccoli-

-Loro non capiscono ancora e poi prima o poi anche loro faranno esperienze- risi.

-Voglio fare una cosa- gli dissi e lui mi guardò malizioso dopo che chiusi la porta a chiave. –Per evitare che ci becchino in fragrante- lui si avvicinò e mi strinse ancora.

-Cos’hai in mente?-

-Tu lascia fare a me –lui si illuminò capendo. Mi avvicinai e gli baciai la guancia, la gola, il naso e poi gli leccai le labbra, era da un po’ che non lo facevo. Lo sentii fremere e sentii il suo desiderio di baciarmi. Ma volevo farlo soffrire un po’. Gli feci dischiudere le labbra che morsi delicatamente, poi le leccai e infine gli accarezzai la lingua con la mia. Lui si trattenne per un po’ poi mi baciò ancora.

-Ehi Inuyasha lascia un po’ di riposo a Kagome, un’altra gravidanza subito potrebbe nuocerle - la voce di Jon mi infastidì ma non ci separammo, continuammo a  baciarci. –Inuyasha e Kagome se non scendete subito sfondiamo la porta- minacciò.

-Su andiamo- lui sospirò dispiaciuto e prese Eron e io Isis.

-C’è tuo padre!- esclamò ancora.

-Stiamo arrivando- borbottai aprendo la porta –Neanche due effusioni in pace- dissi incenerendolo con lo sguardo.

-Mi dispiace tesoro ma hai ospiti a casa- gli feci la linguaccia mentre Inuyasha lo incenerì con lo sguardo, tra i due non scorreva buon sangue–Vi ho regalato altre due culle le abbiamo messe nella vostra camera-

-Non ti perdono lo stesso- dissi scendendo le scale sorrisi alle prese in giro dei miei amici ma cercai mio padre. –Dov’è?- chiesi a Miroku.

-Eccomi- vidi mio padre raggiante e gli corsi incontro e lui mi abbracciò facendo attenzione. –Che spettacolo- Inuyasha si avvicino e mostrò anche Eron –Sono identici…Auguri ragazzi-

-Papà ti presento Isis e Eron- papà sorrise al nome del maschietto e ne fui contenta –Dov’è Sota?-

-Ha una sorpresa per te, è fuori- la mia casa era in realtà una villa con un giardino sul davanti con il garage e alle spalle della casa c’era la piscina. Era tutta moderna e avevo messo foto del nostro matrimonio in giro e tutte quelle di Roma, avevamo due camere per gli ospiti, la cucina, cinque bagni, il soggiorno e la sala da pranzo. Nel garage c’erano la mia Ferrari che non avevo abbandonato, la moto di Inuyasha e la sua nuova macchina. Quando uscii vidi Sota che era appoggiato a una nuova macchina che aveva un fiocco blu sopra.

-Questa è per voi… la tua, Inuyasha, non mi sembra tanto adatta per due piccoli e questa può utilizzarla anche Kagome- ci disse avvicinandosi. Io l’abbracciai e feci venire mamma e papà che avevano i bambini per farglieli conoscere. Sota era felice come una pasqua e io e Inuyasha lo lasciammo con i bambini mentre andavamo a vedere la macchina. Un Suv nero molto comodo.

-Cosa vuoi di più Kagome dalla vita-

-Se fosse possibile che si fermasse e noi non potessimo cambiare e restare in questo giorno magnifico-

-Per me lo è sempre se ci sei tu, Kagome-

-Ti amo-

-Ti amo amore mio- mi diede un altro bacio e vidi un Flash. Guardai il fotografo e lo salutai.

Pochi giorni dopo concedemmo l’intervista e scattammo foto con i bambini, eravamo noi la coppia più invidiata del mondo e non c’era nulla di più bello.

 

Due anni dopo ci ritrovammo in Italia, avevamo comprato una casa lì a Roma e ci andavamo quando potevamo. Inuyasha aveva comprato una nuova moto e quel giorno stesso mi ritrovai abbracciata a lui mentre accelerava.

Non era cambiato per niente. Aveva sempre la solita cresta, non aveva smesso di fumare e il sorriso spavaldo era una delle cose che mi faceva battere ancora il cuore come un tempo. Quando facevamo l’amore era sempre come la prima volta, la stessa palpitazione, lo stesso piacere, la stessa voglia e passione.

Avevamo lasciato i bambini a Miroku e a Sango che ci avrebbero raggiunti dopo a San Pietro. Quando arrivammo scese e diedi il casco a Inuyasha. Guardai San Pietro e sorrisi, amavo quella piazza era incantevole e mi sentivo così piccola lì. Inuyasha mi abbracciò e mi baciò la guancia dolcemente. Lo guardai negli occhi e capii che ormai era tutto per me, non sarei riuscita a fare a meno di lui.

-Cosa c’è?- gli chiesi accarezzandogli la guancia.

-E che ti amo sempre di più- sorrise e io ricambiai contenta –Vorrei che il tempo si fermasse qui-

Lo baciai, ancora e ancora. Si anche io lo amavo sempre più. Un grazie doveva andare a quella città, e stranamente anche a Kikyo e a Naraku. Mi venne da ridere e esposi il mio pensiero a Inuyasha e lui concordò.

Aspettando che arrivassero anche gli altri parlammo e lui mi fece ridere come sempre. Era bello vederlo ridere mi ricordava quel ragazzo che avevo incontrato la prima volta in aereo.

Fu lui a notare che stavano arrivando. I ragazzi misero giù i gemelli e loro ci corsero in contro. Inuyasha si avvicinò un po’ e li prese in braccio entrambi e li baciò sulle labbra. Era un ottimo padre, li viziava molto e avevamo notato che Isis piacevano le moto, Eron era identico al padre in tutto e per tutto. Caratterialmente e fisicamente. Vederlo sorridere ai bambini mi fece sentire fiera di me stessa e contenta di quella vita che lui mi aveva donato. Gli baciai il collo poi baciai i bambini.

-Kagome- lo guardai –Ti amo-

Mi avvicinai a lui tanto che le labbra si sfioravano: -Ti amo Inuyasha- e lo baciai.

 

E adesso chiudo questo mio diario sottolineando che i sogni, se si vuole con tutto il cuore, possono diventare realtà… il mio si è realizzato e mentre guardo San Pietro rivedo la mia vita scorrermi davanti. Ti amo Inuyasha alla follia e adesso più di prima. E non abbandonerò questo diario neanche per tutto l’oro del mondo.

Grazie, grazie di tutto. Grazie per avermi salvata, grazie per esistere, grazie per avermi reso felice e grazie, Inuyasha, per avermi amato.

21 Marzo 2014, Roma.

Miss Universo 2009 Kagome Higurashi.

 

 

 

 

Il mio angolo:

Eccomi giunta alla fine, con il cuore che pompa forte nel petto. Ho avuto esitazione nel pubblicare questo capitolo, perché non volevo che fosse già finita. Amo l’ansia che mi procura l’attesa di vedere i numeretti che salgono e che le recensioni aumentano e ora invece non ci sarà per un po’. Ora non riesco a fermare le lacrime! Non so cosa fare o cosa dire…

Spero che questo finale sia stato di gradimento, spero che sia piaciuto. (Mi tremano le mani XD). Sinceramente io sono rimasta sorpresa, di quanta gente abbia seguito la mia storia e mi auguro che sia una storia che sia piaciuta realmente.

Vorrei dire altro, tanto anche troppo ma non trovo le parole. Mi viene solo in mente che vi devo dire Grazie, Grazie, Grazie, Grazie, Grazie… Grazie con tutto il cuore, ma mi sembra così poco.

Io ringrazio i lettori, chi ha messo tra i preferiti questa storia, chi tra i seguiti, chi mi ha aggiunto tra gli autori preferiti, chi ha recensito e chi lo farà in questo capitolo e in futuro. Grazie a chi mi ha criticato, spero di migliorare e scrivere in modo migliore. Grazie Musa (vi chiamerò così per il resto della mia vita) Grazie infinitamente! Siete stati molto importanti… Grazie!

Ringrazio soprattutto chi mi è stato accanto con le recensioni:

-Alys93: Alyyyys è l’ultimo Y^Y! Mi manchi già! Spero, con tutto il cuore che quest’ultimo capitolo sia stato quello che ti aspettavi e non una delusione. Tadan! Sono due i bambini, due fagottini con fiocchi di colore diverso *^* ( mi intenerisco da sola XD). Emh… Giuro che in questo momento non so che dirti, non trovo parole. Volevo dirti semplicemente Grazie perché mi hai sostenuta, incoraggiata, fatto ridere, sorridere, commuovere. Perdonami per queste poche parole, vorrei dirti tante cose ma ora non ci riesco. Mi viene da piangere T^T… ti voglio bene! Un abbraccio forte forte! Alla prossima (sorry delle poche parole).

-Lillixsana: hahahahahah sono contentissima che il precedente ti sia piaciuto, soprattutto per il bimbo che alla fine si sono dimostrati due bellissimi gemelli. Mi mancheranno i tuoi post :). E il grazie va a te, che mi hai reso felice ogni volta che vedevo il tuo nome :). Grazie ancora, un abbraccio forte. Alla prossima!

-queen of demon: hahahahah carina l’idea della bambolina woodoo hahaha mi hai fatto morire dal ridere. Hehehehe sono contenta che hai recensito mi ha fatto tantissimo piacere. Come vedi… tadan! Ecco l’ultimo capitolo, spero che sia veramente la ciliegina sulla torta spero che non ti abbia deluso! Grazie ancora!

  
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