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Autore: Kornelio    10/04/2011    0 recensioni
Il giorno del suo compleanno Goar, un giovane ragazzo dalla vita tranquilla, si ritrova costretto a fuggire da una città assediata, incontra un fratello mai conosciuto e scopre di essere legato inevitabilmente al destino del suo mondo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goar diede una gomitata ad Argo e si calarono i cappucci sugli occhi; gli elfi si sedettero un paio di tavoli dopo il loro e cominciarono a parlare "Da quando Ehlam ha scoperto che ci sono due gemelli non si dà pace e a noi tocca viaggiare di città in città per cercarli, con così poche truppe mi domando come farà a difendersi da eventuali attacchi da parte del consiglio dei maghi"

"Idiota, non devi parlare in pubblico di Ehlam, già i nostri vestiti attirano l'attenzione..."

"Va bene, però ora andiamo, dobbiamo controllare la scuola"

I due elfi si alzarono e uscirono dalla locanda, "hai sentito, non possiamo andare alla scuola, è controllata"

Una signora che passava lì vicino afferrò il braccio di Argo e prima che Goar potesse estrarre la spada la signora gli fermò la mano e disse "Tranquilli, seguitemi non è un buon posto per parlare" poi si voltò e scomparve dietro una tenda.

Con le mani poggiate sulle spade e i sensi all'erta i gemelli seguirono la donna.

Dietro la tenda regnava il buio più totale e i suoni della taverna sembravano provenire da un'altra dimensione, poi si accese una fiaccola e capirono di trovarsi all'entrata di un lungo cunicolo. 

La donna ricomparve e notarono che aveva un occhio circondato da un tatuaggio a forma di fiamma "Se cercate protezione dagli uomini di Ehlam potete contare sulla mia... gilda, per ora non posso dirvi altro, comunque sappiate che lavoriamo per il vostro stesso obbiettivo"

Detto questo spense la torcia e scomparve "Vieni Argo, usciamo a fare una passeggiata" si calarono i cappucci sul viso e uscirono dalla locanda diretti al porto, mentre camminavano cominciò a piovere e quando arrivarono ai moli si era scatenata una bufera apocalittica. 

Davanti al porto si era ammassata una folla di persone che reclamavano il rimborso dei biglietti, ma che fuggirono appena un peschereccio gli volò sopra e si schiantò con un boato su di una piccola casa.

"Argo, decidiamo adesso, non abbiamo un riparo, la scuola è controllata e non possiamo raggiungere in alcun modo Ase e gli altri" Argo era contrario a chiedere l'aiuto di questa misteriosa gilda a causa dei...favori richiesti "Daccordo, non mi sembra che abbiamo altra scelta"

Si voltarono e ritornarono alla locanda, passarono oltre la tenda e cercarono una torcia "Vi stavo aspettando" dal cunicolo apparve la donna di prima; questa volta però indossava un vestito nero attillato che risaltava le forme e due pantaloni da cui pendevano alcuni coltelli e una fune, con un sorriso la donna disse "Non sorprendetevi, tra poco capirete" e si avviò nello stretto passaggio.

Senza parlare i due fratelli la seguirono e dopo qualche minuto sbucarono in un'immensa caverna attrezzata a fucina dove nani e umani forgiavano armi e armature "Sembra che vi stiate preparando ad una guerra" disse Goar tergendosi il sudore dalla fronte "Esatto" rispose freddamente la donna.

Dopo aver attraversato la fucina entrarono in un lungo corridoio da cui ne partivano molti altri. In fondo al corridoio arrivarono davanti ad una seconda porta "State per parlare con il nostro 'sovrano' che vi spiegherà quale sarà il vostro compito nei prossimi giorni, noi siamo l'ultima speranza per il Sovalahl, noi siamo la resistenza" detto questo la porta si aprì e i gemelli si ritrovarono in una sala immensa percorsa da numerose tavolate sulle quali creature di tutte le razze erano riunite per pranzare "Ora devo lasciarvi"  Appena la donna fu uscita venne loro incontro un uomo alto dal cui fianco pendeva una gigantesca ascia da guerra "Benvenuti, il mio nome è Gyuron, vi prego di seguirmi nel mio studio privato dove potremo parlare al sicuro da orecchie indiscrete" così dicendo ritornarono nel dedalo di corridoi e dopo numerose svolte arrivarono in una piccola stanza nella quale regnava il caos più totale "Scusate il disordine ma negli ultimi giorni ho avuto molto da fare, sedetevi prego" dopo aver spostato due pile di pergamene i due fratelli si poterono sedere "dunque, la nostra gilda segreta è nata al tempo della grande guerra delle razze, anche se allora svolgeva unicamente il compito di infiltrare spie nel territorio nemico, poi si è disciolta e per parecchio tempo non se n'è più sentito parlare. 

Alcuni mesi fa si cominciò a girare voce che Ehlam stesse organizzato un esercito, diciamo che quarantamila orchi non passano inosservati, e quindi per precauzione alcuni veterani della gilda riordinarono questa struttura e mi chiamarono al loro comando data la mia esperienza. Ora che la capitale è caduta la gilda ha ripreso i suoi contatti e abbiamo ricominciato ad inviare spie. Dopo che l'esercito regoalare è stato sconfitto abbiamo deciso di crearne uno segreto così mentre Ehlam è occupato a cercare il medaglione nella capitale noi ci organizziamo. Ovviamente non siamo così ottusi da pensare che rimarrà per sempre a cercare il medaglione, non impiegherà molto a capire che esso non si trova più al sud e quindi abbiamo già cominciato ad inviare truppe in tutto il Sovalahl

  
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