Seguito di Cedric's Friends and the Order of the Phoenix.
Cedric's
Friends and the Half-blood Prince.
C'era del sangue da qualche parte… le sue mani ne erano sporche... era qualcuno che conosceva bene, ma chi?Perché non riusciva a pensare? Le parole gli rotolavano via dalla mente… Forse era suo. Forse stava morendo, per questo era immobile e non faceva che fissarsi le dita, e poi una goccia di sangue si staccò e cadde a terra. La seguì con gli occhi e la vide sparire nella pozza sotto di lui, da cui emergevano pietre come iceberg. Pietre che erano macerie.
«Va bene, resto... resto!» strillò qualcuno, una donna, mentre il rosso sotto di lui si ingigantiva e poi lo investiva completamente, come se anche lui fosse diventato soltanto sangue e non potesse vedere altro.
Qualcun altro stava parlando ora, una voce diversa dall'altra, ma non riusciva a sentire bene ovunque fosse.
Era una voce familiare... e sapeva che il sangue non era suo, era di qualcun altro.
Molti altri.
«Dovevo per forza morire oggi!» sbottò una voce alterata.
Questa persona era sul punto di pestare i piedi e scoppiare in lacrime... era arrabbiata. Poteva capirla, anche lui si sarebbe arrabbiato.
«... giusto! Non è giusto!» continuò e adesso piangeva; riusciva ancora a sentire l'eco dei suoi lamenti, ma non riusciva a vedere, tutto era diventato buio, il rosso sparito a favore del nero. Cominciavano a fargli male gli occhi.
Ancora parole che non riusciva ad afferrare, qualcosa su Harry Potter... poi un urlo disperato.
E fu il caos, si sentì schiacciare a terra, o ovunque fosse, e tantissime grida gli rimbalzarono contro. Sapeva che qualcosa si stava avvicinando ma era bloccato nell’oscurità… era morto anche lui?
«Non voglio mori-»
«Dì a... che lo amo e... ispiace...»
«... Ti prego, scappa!»
«Mi dispiace.»
«AVADA KEDAVRA!»
Stephen si svegliò di soprassalto, rischiando di cadere dal letto. Prese qualche respiro profondo, cercando di dare un senso a ciò che aveva sognato.
Quel giorno era andato al funerale di Amelia Bones e sicuramente l'aver abbracciato una Susan devastata dalle lacrime lo aveva colpito troppo e gli aveva fatto fare quello strano incubo.
Fortunatamente lo stava già dimenticando, quindi se ne tornò a dormire, lasciando che quelle voci straziate lo abbandonassero definitivamente.
Un piccolo prologo per voi, e con "per voi" intendo proprio in ogni senso, dato che di tutti i sogni di Stephen ho scelto uno che lui non ricorderà... ma voi sì.
Sto cominciando a pubblicare questa storia senza averla ancora finita, quindi la pubblicazione dei capitoli non sarà particolarmente frequente.